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Autore: HuldraxVilia    25/04/2013    1 recensioni
Due ragazze, una vacanza, un imprevisto.
Potranno queste due ragazze, Giulia e Giada, credere a ciò che vedranno non appena avranno varcato la soglia della casa al mare della nonna di Giulia?
E potrà Giulia, dimenticare il passato e farsi una nuova vita?
Tutto ciò potrete scoprirlo solo leggendo.
P.S: questa è la mia prima ff, non siate caativi. Buona lettura a tutti!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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 Capitolo 6 HORROR FILMS AND TEARS
 
Giada, che era andata a fare la spesa, tornò carica di buste. I ragazzi l’aiutarono a mettere a posto mentre io cucinavo. Menù: insalata greca, omelette e fragole con panna fatta in casa.
Dopo cena nessuno aveva voglia di uscire, così ci mettemmo a guardare un film horror: “non aprite quella porta". Mi piacevano i film dell’orrore ma quello mi faceva particolarmente paura.
Aprimmo il divano-letto e decidemmo come sistemarci per guardare il film.
< Io nell’angolo non ci sto neanche morta! >. Esclamai subito seguita da Giada:< Io neanche >.
Da lì parti un litigio infinito per decidere chi doveva stare agli angoli del divano.
< Basta! Adesso decido io >. Esclamò Liam per mettere fine alla disputa.
Ci sistemammo così, da destra a sinistra: Zayn, Louis, io, Harry, Niall, Giada e Liam. “ma perché tutte a me?” pensai quando mi sistemai tra Harry e Louis.
Prima di far partire il film mi alzai e chiesi:< Chi vuole una birra? >. Sei mani si alzarono contemporaneamente. Andai a prendere sette birre e le distribuii in giro. Arrivata a Zayn dissi:< Ti do la birra sole se poi non chiedi di fare il gioco della bottiglia >.
< Va bene >. Sbuffo lui.
Tornai nel mio posticino tra il Riccio e Tommo. Il film partì. Dopo mezz’ora stavo morendo di paura, tremavo.
< Mi presti il braccio, Lou? >. Chiesi implorante. Lui mi guardò confuso per un po’ e poi mi allungò il suo braccio. Io lo presi e mi ci aggrappai letteralmente, nascondendomi nella sua spalla durante le scene più paurose. Ogni tanto Harry lanciava degli sguardi assassini a Louis.
Finalmente il film finì, ma nessuno aveva voglia di dormire.
< Ragazzi, visto che ci conosciamo da meno di un giorno che ne dite di fare un gioco per conoscerci meglio? >. Disse Liam improvvisamente.
< Liam! Da te non mi sarei mai aspettata una cosa del genere! Sono senza parole >. Dissi fingendomi indignata.
< Niente di sconcio, una cosa tipo botta e risposta, no? >.
Acconsentimmo. Il gioco consisteva nel far girare la bottiglia per decidere chi faceva la domanda a chi. La prima volta toccò a Giada e Louis
< Quale delle nostre canzoni preferisci e prechè >. Chiese Tommo.
< Little things. Perché mi ha aiutato in un momento particolarmente difficile della mia vita in cui facevo un mucchio di stronzate >. Disse Giada arrossendo.
< Se ci fosse un incendio e dovessi decidere chi salvare, chi salveresti tra i ragazzi e la tua scorta di carote? >. Chiese Giada.
< I ragazzi >. Disse subito Louis < Tanto le carote le posso ricomprare! >.
Che scemo Tommo haha.
Altro giro altra corsa. Io e Niall.
< Qual è la cosa peggiore che tu abbia mai fatto? >. Chiese il biondo.
Stavo per rispondere quando le note di “the O.C.” partirono dal mio telefono. Chi cazzo mi chiamava alle due del mattino? Mia madre, ovviamente. Risposi.
 
*chiamata*
 
M: Tesoro come stai?
I: bene, ma perché piangi?
M: devo dirti una cosa ma tu prometti sulla mia vita che non tornerai a casa per nessuna ragione al mondo.
I: va bene prometto, ma adesso dimmi cos’è successo.
M: vedi, oggi tuo fratello voleva tenere Rocky durante la passeggiata, ma lui ha visto un cane dall’altra parte della strada ed ecco… gli è scappato, ma prima che arrivasse dall’altra parte, vedi stava passando un tir ed ecco…
 
*fine chiamata*
 
Lasciai cadere il telefono, no, no, no! Cazzo no! Il mio Rocky! Il mio cane bellissimo! No! Scoppiai a piangere e corsi in bagno, chiudendomi a chiave dentro. Sapevo gia dove cercare, il mio corpo si muoveva senza che il cervello gli dicesse cosa fare. Il metallo freddo di una lametta tocco le mie mani e inizia a tagliare il mio avambraccio piangendo e urlando dal dolore di quella perdita.
 
GIADA’S POV
 
Avevo sentito tutto, era morto il suo cane. E sapevo anche cosa stava facendo in quel momento, dove fermarla.
< Liam ti fa effetto la vista del sangue? >. Gli chiesi, più seria che mai.
< No, perché? >. Rispose confuso.
< Perfetto vieni con me. Voi per favore, per favore rimanete qui, vi prego. >
Annuirono. E io mi precipitai in bagno. Si era chiusa dentro, cazzo.
< Liam prendi un foglio di giornale e la chiave del soggiorno, veloce >. Gli dissi spiccia.
Poco dopo tornò con ciò che gli avevo chiesto, aprii la porta e entrai urlando come una matta:< Dammela! Ora! >. Dissi strappandole la lametta dalle mani tremanti e sporche di sangue.
< Me l’avevi promesso! Ci eravamo promesse che qualunque cosa fosse successa non l’avremmo più fatto! >. Urlai iniziando a piangere.
Liam senza dire una parola prese il cotone e un disinfettante e iniziò a medicarle il braccio.
< Perché l’hai fatto? >. Le chiese mentre puliva gli innumerevoli tagli che le deturpavano il braccio.
< Il mio cane è morto! Per colpa di mio fratello, la persona che detesto di più al mondo! >. Urlò Giulia, era sconvolta. Non l’abbracciai, perché non era di compassione che aveva bisogno ma di sfogarsi, senza una lametta in mano. Finite le medicazioni, Liam le fasciò il braccio e tornammo di là e ci preparammo per dormire.
 
GIULIA’S POV
L’avevo rifatto, avevo tradito la mia promessa. Mi sentivo una merda.
Presi il mio pigiama, shorts e canotta, e andai in soggiorno, dove c’erano solo Harry e Louis, glia altri erano già a dormire.
Mi tolsi la maglia e rimasi in reggiseno per poi mettermi la canottiera.
< Potevi almeno farci girare >. Disse Lou ridendo.
< A che serve? Tanto mi avete gia vista in costume, è la stessa cosa >. Dissi seria. Ridere era l’ultima cosa che volevo fare in quel momento.
Finii di cambiarmi e mi misi a letto, subito seguita da Harry, che per la sfortuna della mia sanità mentale, dormiva in boxer.
< Se ti vuoi sfogare, la mia spalla è sempre disponibile >. Disse allargando le braccia. Io mugugnai un piccolo  < grazie > e mi accoccolai nell’incavo della sua spalla. Cominciai a piangere e subito le braccia del riccio si chiusero sulla mia schiena.
< Shhhh, va tutto bene, ci sono io con te >. Mi sussurrava queste parole come una ninnannanna, e io piano piano, caddi in un sonno senza sogni.

spazio autrice.
ciaooo! ok, questo capiloto è un po' forte, ma non più di tanto.
il prossimo capitolo, e quello dopo, saraano un po' più volgari del normale. ma è una cosa che andava fatta, data la situazione. chi sarà mai ivan? e che cosa vuole da Giada? sorry, ma non posso proprio dirvelo. leggete e scoprirete tutto, come sempre. io vadooo! ciaoooo!! :)
  
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