25/04/2013
1 recensioniNon avevo il coraggio di bussare il campanello, qualcosa mi bloccava.
<< Che cosa stai aspettando? >> mi chiese Harry impaziente.
<< Sai, fra poco incontrerò i miei genitori, sono circa sei anni che non li vedo ma facciamo finta di niente. >> dissi ironica.
La casa era enorme, le mura erano circondate da un grande giardino.
<< Comunque è veramente una bella casa. >> disse Harry guardandosi in torno.
<< Già. >> gli risposi.
Mi feci coraggio ed allungai la mano per bussare, sentii subito una strana sensazione alla bocca dello stomaco e se non mi avrebbero riconosciuta? E se per loro ero solo una sconosciuta.
Tutto questo era bianco, il bianco è vuoto com’ero io in quel momento.
La porta si aprì lentamente, una donna dai capelli scuri ci sorrideva calorosamente.
<< Cosa posso fare per voi? >> ci chiese dolcemente.
<< June chi è alla porta? >> chiese un’altra voce.
E quasi subito un uomo si avvicinò alla porta, poggiando una mano sul fianco della moglie.
<< Salve. >> ci salutò.
<< Non ti preoccupare James. >> gli disse la moglie.
<< Non mi dite che siete anche voi venditori porta a porta. >> disse sorridendo.
<< Assolutamente no signore. >> disse Harry dopo essere scoppiato a ridere.
In tutto questo io ero immersa nel mio piccolo mondo, quelle persone erano i miei genitori.
<< Siamo venuti qui per parlare con voi. >> disse Harry dandomi una piccola spinta, come per incoraggiarmi.
<< Si… >> dissi a bassa voce mentre sentivo le ginocchia sempre più deboli.
<< Mi chiamo Emma. >> dissi con il volto basso.
<< Emma? >> chiese la donna mettendosi una mano sulla bocca subito dopo.
<< La nostro Emma? >> chiese velocemente il marito.
Io annuii senza avere la forza o il coraggio di dire una sola parola.
In un solo istante qualcosa cambiò, quattro braccia mi strinsero forti, mi sentii più sicura, sorretta da quel abbraccio tanto caloroso.
Mi sembrava di essere a casa, quella era casa mia, quelle due persone erano i miei genitori e finalmente la mia vita aveva riacquistato un senso.
<< E-emma. >> balbettò June fra le lacrime.
<< Sei tornata da noi piccola, Dio ha ascoltato le nostre preghiere. >> disse James anche lui mentre piangeva.
<< Austen corri qui. >> gridò June.
<< Cosa c’è mamma? >> chiese un ragazzo scendendo velocemente per le scale che portavano al piano superiore.
<< Emma. >> disse subito lui senza neanche dare il tempo ai genitori di parlare.
Mi corso incontro e mi strinse anche lui, così forte da togliermi il respiro.
<< Entriamo dentro, perché stiamo ancora davanti ala porta?! >> disse James scherzando.
Mi sentivo ma c’era comunque qualcosa che mi impediva di chiamarli ‘’mamma’’ e ‘’papà’’.
Semplicemente non ci riuscivo ancora.
Entrammo in un grande salotto, due grandi divani bianchi erano al centro della stanza, attorno ad un camino, tutta la stanza era ben arredata.
Mi sedetti all’angola di un divano, accanto ad Harry, che mi teneva stretta a lui.
<< Tesoro, siamo così felici di rivederti, parlaci di te? Come ti è successo per tutto questo tempo? Chi è questo giovanotto? >> disse James sorridendo.
<< Per tutto questo tempo sono stata sfruttata sessualmente da un maniaco, fino a quasi un anno fa, sono riuscita a scappare e per fortuna ho incontrato Harry. >> dissi sorridendo timida.
<< È il tuo ragazzo? >> chiese subito June.
<< Nono. >> dissi allontana domi da Harry.
<< È come un angelo custode. >> disse arrossando.
<< Allora Harry ti ringrazio da parte di tutta la famiglia per averci riportato a casa Emma, ti dobbiamo qualcosa? Vuoi del denaro? >> disse James ancora più commosso di prima.
<< Assolutamente no, non mi sono preso cura di Emma aspettandomi dei soldi in cambio. >> disse Harry serio.
<< Non smetteremo mai di ringraziarti. >> disse Austen mentre si sedeva sul bracciolo del divano.
<< Emma è riuscita a cambiarmi, quindi sono io a dover ringraziare lei. >> disse dandomi un bacio sulla guancia.
<< Allora tesoro, continua a raccontarci. >> mi incoraggiò June.
<< Bhe… vivo con Harry ed altri ragazzi…. >> iniziai a raccontare.
<< Ma io ti conosco! >> esclamò Austen ad un certo punto.
<< Fai parte dei One Direction. >> disse sorridendo.
<< Hai indovinato. >> gli rispose Harry scoppiando a ridere.
<< Perché non state insieme allora? Io non l’ho ancora capito. >> disse Austen scherzando.
<< Neanche io. >> rispose Harry, io gli diedi velocemente una gomitata nella stomaco.
<< Scherzavo. >> si corresse velocemente.
<< Io sono fidanzata con un altro ragazzo. >> dissi .
Oramai ero così rossa che mi potevano scambiare benissimo per un pomodoro.
<< Si chiama Niall ed è irlandese. >> continuai a raccontare.
Ad un certo punto cadde il silenzio, tutti sembravano totalmente immersi nei loro pensieri.
<< Tornerai a vivere con noi? >> mi chiese James spezzando l’imbarazzante silenzio.
<< Non lo so. >> risposi sincera.
<< Non correre James, perché sta sera non venite tutti a cena da noi? Lo spazio non manca. >> ci chiese June felice.
<< Sarà un onore. >> rispose Harry.
Continuammo a parlare e a conoscerci, Austen aveva vent’anni e studiava psicologia, June e James erano entrambi medici.
L’idea di vivere con loro mi spaventava, perché?! Insomma, sono i miei genitori.
Mentre eravamo tutti in salotto a parlare, capii quanto Harry fosse importante per me.
Era veramente il mio angelo custode.
SPAZIO AUTRICE
Ciaooo belle. :)
Scusate ancora il ritardo.
Questi ultimi mesi di
scuola mi stanno uccidendo.
Un ultima cosa…
GRAZIE!!
Grazie per le recensioni
e grazie anche perché
continuate a seguire la mia storia
nonostante io sia più lenta
di una lumaca ad aggiornare.