25/04/2013
7 recensioni
12/12/12
9.50
«Nevica! Nevica, nevica!» esclamò Allie, strabiliata. Gettò le braccia in avanti, aprendo ben bene i palmi delle mani. Dei fiocchi di neve avevano iniziato a scendere, sempre più copiosi, dal cielo. Perciò il suolo delle strade vicine a Mentania s'imbiancava poco a poco, insieme agli aghi degli abeti e alle tegole dei tetti. Anche l'aria stava cambiando, diventando più fresca.
Un nitrito sommesso riportò però alla realtà la ragazza.
«Oh… Nevica» sussurrò poi, in tono più spento, ricordandosi di essere seduta sul dorso di un Pokémon di tipo Fuoco. Non poteva certo cavalcare la sua Ponyta con un clima del genere, per cui avrebbe dovuto fare la strada restante a piedi, per non correre il rischio di scivolare sul terreno ghiacciato coi rollerskates. L'idea non la allettava per niente, ma non sembrava esserci altra soluzione. «Tranquilla, Crème, non vorrei mai che tu ti bagnassi» disse, dolcemente, dando una carezza sfuggevole sotto al collo della pony. Le tolse la cavezza di seconda mano dal muso, poi smontò con maestria da lei.
«Grazie mille, mi sei stata di grande aiuto!» esclamò infine, sorridendole in modo radioso, per farle capire che le era davvero grata. Ponyta scalciò con gli zoccoli in segno d'entusiasmo, mentre la luce rossiccia della Sfera Poké la risucchiava al suo interno.
«Brr, ça caille…» La bionda si sfregò le mani, con la vaga speranza d'infondersi un minimo di calore. Starnutì bruscamente, passandosi il mignolo sul naso. Sarebbe stata una lunga, lunghissima passeggiata.
11.05
«Allie?»
All'udire quella voce indiscreta, la francese si sentì come colta sulla scena di un delitto.
«D-Drew… Che piacere i-incontrarti» balbettò, forzando un sorriso. Le doleva terribilmente la testa, ma era meglio che lui non se ne accorgesse.
«Che ci fai qui?» chiese il verde, mentre le si avvicinava.
«Oh… Euh… R-Rien» rispose lei, sempre sorridendo a fatica. Cercò di fare un passo indietro, e per poco non inciampò.
Non conoscendo il significato dell'ultima parola, Drew ipotizzò volesse dire niente, o qualcosa di simile. Si prese degli istanti per squadrarla dalla testa ai piedi, alla ricerca di un dettaglio diverso dal solito, perché il suo comportamento non lo stava convincendo. «Che fine ha fatto la tua felpa?» le domandò infine.
«Quale felpa?» mugugnò la bionda, lottando per tenere gli occhi aperti. Avrebbe tanto voluto un appiglio per reggersi in piedi, si sentiva al limite.
«Non fare la finta tonta» la rimbeccò lui, scettico. «Quella bianca, con la cerniera a forma di fiocco.»
In circostanze normali, si sarebbe sorpresa del fatto che Drew avesse prestato attenzione al modo in cui era vestita, al punto da ricordarsi persino la forma della cerniera della sua felpa. Ma in quel momento il suo cervello non connetteva proprio.
«Boh. L'ho persa…»
«Come sarebbe a dire che l'hai persa?!»
Allie soffocò un gemito, mentre una fitta di dolore prendeva a martellarla da un orecchio all'altro, facendole stringere i denti.
Il rivale, fino a poco prima pronto a rimproverarla, divenne improvvisamente preoccupato. «Cos'hai?» le chiese, cercando di sembrare il più gentile possibile.
«Sto… Sto male… » rispose la ragazza, con un fil di voce. Quando una nuova scarica d'emicrania le attraversò la testa cedette, lasciandosi cadere in avanti.
Per fortuna, Drew la sorresse. Le sue gote arrossate si notavano lontano un miglio e da così vicino poteva sentire anche il suo respiro affannoso.
«Aider…» lo pregò lei, stringendoglisi debolmente al cappotto. Stava male al punto che non le importava più niente del proprio orgoglio, voleva solo essere aiutata da qualcuno.
«Accidenti…» imprecò il Coordinatore, sottovoce, tastandole la fronte: era bollente. Come se non bastasse, quella iniziata come una semplice spruzzata di neve si stava già trasformando in una bufera.
13.35
«I Percorsi che riconducono a Mentania sono bloccati… Grandioso» ironizzò aspramente il verde, mano nella mano con Alison, non del tutto cosciente ma in piedi.
I cartelli di divieto parlavano chiaro, purtroppo. Tanta strada per niente. Ma la biondina era fiduciosa nel rivale, perciò non si sforzava di capire al cento percento cosa stesse succedendo attorno a loro. Attendeva, lasciandosi guidare dalla stretta, schiacciata contro la sua spalla, così da soffrire un po' meno il freddo e prendersi meno nevischio in faccia. Se avesse mollato la presa, lei sarebbe cascata a terra come un sacco di patate.
A quel punto, il Coordinatore frugò nel proprio zaino, per poi estrarne un capo d'abbigliamento perfettamente piegato. Si trattava del giubbotto verde della vetrina di Ferrugipoli, che avrebbe dovuto donarle per Natale.
«Mais…»
Posò alla francese un dito sulle labbra, non dandole il tempo di parlare. Era ancora così intontita che si lasciò infilare le maniche del giubbotto in questione e allacciare la cerniera da Drew. Le sembrava un sogno… Aveva fatto così tante volte con le sue sorelline, ma nessuno, quand'era piccola, si era mai preoccupato di fare così con lei. Non seppe dove trovò la forza, ma lo strinse per esprimergli tutto l'affetto che provava.
«Merci…»
Lui arrossì, mantenendo la solita aria da orgoglioso. Anche se in cuor suo era felice di aver ricevuto un suo abbraccio e sapeva di esserselo meritato.
16.50
Dopo aver emesso un sonoro starnuto, Allie aprì gli occhi. Si era addormentata? Strano, non lo ricordava. L'ultima cosa che ricordava era di aver abbracciato Drew, dopo che le aveva regalato la giacca dei suoi desideri. Guardò subito in basso. Le si tolse un peso dal cuore: non aveva sognato, la giacca c'era davvero, la stava indossando ancora. In un attimo di lucidità si chiese come lui sapesse che voleva proprio quella, ma in quel momento non era così importante. Il suo sguardo passò al luogo circostante: era all'asciutto, con pareti terree.
«Dove… D-Dove sono?»
«Non ricordi?» finalmente, ecco la voce retorica di Drew, che scoprì essere stravaccato lì accanto. «Ho visto qualcosa in lontananza, pensavo fosse una casa, e invece si trattava della buca di un cantiere. Beh, è stata comunque una bella fortuna.»
La ragazza si tirò a sedere. Sentiva meno mal di testa e la vista non era più sfocata, ma il catarro in gola era rimasto, accompagnato da quel fastidiosissimo senso di abbattimento. Guardò sopra le loro teste. La neve, in un modo o nell'altro, non filtrava fin laggiù.
«Quanto staremo qui?» cercò d'informarsi, mentre si avvicinava a lui a gattoni.
«Fino a domattina, meglio aspettare che finisca di nevicare.»
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13/12/12
6.30
Il cielo, plumbeo e rannuvolato, nel giro di una notte era ritornato azzurro e terso come di consueto. I Pokémon si muovevano tra gli alberi, scuotendo le fronde straripanti di neve e talvolta causando la caduta delle stalattiti in bilico, che luccicavano come gioielli sotto i raggi tiepidi del sole.
Drew si destò dal suo sonno all'udire un mugolio. Sentiva un piacevole calore diffuso in tutto il corpo, a dispetto del freddo circostante. Era così comodo e stava così bene che, lì per lì, non gli veniva da chiedersi perché stesse così bene. Dischiuse distrattamente una palpebra… E ciò che vide fu Allie sopra di lui. Spalancò gli occhi non appena si capacitò del fatto che lei lo stesse incondizionatamente abbracciando.
«Je veux que tu baiser me… Mais je ne vais pas baiser…» sussurrò la bionda, mentre si accoccolava meglio contro il suo petto. “Fantastico” pensò ironicamente Drew: adesso si metteva persino a borbottare frasi in francese. Chissà cosa aveva detto, ma soprattutto cosa stava sognando. Non poteva rischiare di svegliarla. E, in tutta sincerità, non gli dispiaceva, almeno stavano al caldo entrambi. Tanto… Non lo sarebbe mai venuto a sapere nessuno, lei per prima. Bastava muoversi con cautela e sciogliere quella posizione prima del suo risveglio. Le sfiorò una guancia, accaldata, così in contrasto con il resto della sua pelle chiara come una bambola. Chissà come le era passato per la mente di avvinghiargli le braccia al collo e appisolarsi sul suo petto come fosse un cuscino. Di sicuro lo aveva fatto del tutto inconsciamente. Era così bella… Un ciuffo biondo e spettinato le era finito in faccia, e aveva la bocca semiaperta. Più la fissava, più doveva reprimere il pensiero di volerla baciare, quella bocca che sembrava così morbida. Da vicino poteva sentire il suo flebile e un po' soffocato respiro, ma anche il battito sereno del suo cuore… Che fosse così serena perché era con lui? E c'era anche il suo profumo. Sembrava una di quelle acque di colonia in boccetta che mettono addosso ai bambini piccoli. Però andava bene così, ormai ricollegava a lei quel profumo, e iniziava a piacergli. Di sicuro, standole a contatto a quel modo, si sarebbe buscato un raffreddore. Ma ne valeva la pena. Infatti ricambiò l'abbraccio, passandole con disinvoltura le braccia dietro la schiena.
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04/01/13
13.40
In groppa alla sua Crème, Alison proseguiva il cammino diretta a Cuordilava. Era davvero buffo vedere la città della cenere e del fuoco imbiancata da cima a fondo.
Quando scorse Drew in lontananza, che le fece un cenno di saluto, tirò immediatamente le redini. La pony, di conseguenza, scalciò in alto con gli zoccoli, per poi arrestarsi con un placido sbuffo. «Bonjour! Anche tu qui?» domandò, mentre saltava giù e gli correva incontro.
«Eh già, manca poco alla Gara» rispose lui, sorridendole. Sembrava che si fosse rimessa del tutto in sesto e saperlo lo rallegrò. Era un po' preoccupato che, nel periodo in cui non si erano visti, potesse essere peggiorata di nuovo. Inoltre, stava ancora indossando il suo galante regalo. Beh, ora che se ne era accertato poteva anche tornare ad allenarsi. «Ci vediamo» la salutò, pacatamente.
La bionda fu delusa dal fatto che volesse andarsene subito via, senza nemmeno fermarsi per parlare un po' come le altre volte. Perciò doveva trovare qualcosa con cui trattenerlo e pensare alla svelta, perché si stava già allontanando. «Ehi, Drew!» lo chiamò, a pugni stretti.
Quando lui si girò, la sua espressione ignara e interrogativa venne subito coperta da una maschera di neve. Sotto il riso cristallino della rivale, Drew se la scrollò via dal viso. Sembrava ancora più affascinante ora che aveva i capelli scompigliati e un po' bagnati. «Vuoi la guerra?» chiese, con aria di sfida.
Allie rispose con un sorriso combattivo.
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Angolo Autrice
Salut!
Voilà, il capitolo sull'inverno che alcuni tanto attendevano! Il prossimo, purtroppo, sarà già l'ultimo.
Mi è piaciuto scriverlo, soprattutto la scena di Allie addormentata.
Il disegno del banner è opera della mia amica Cheche, mentre il banner in sé è realizzato da me.
Il disegno del banner è opera della mia amica Cheche, mentre il banner in sé è realizzato da me.
Ecco il dizionario: Ça caille=Che freddo – Euh=Uh – Rien=Niente – Aider=Aiuto – Je veux que tu baiser me…=Voglio che mi baci… – Mais je ne vais pas baiser…=Ma non voglio baciarti…
La frase nel sonno è la traduzione del ritornello della canzone giapponese Kiss shite agenai di Zero no tsukaima – Alison prende il cognome della protagonista di questo anime.
Infine ringrazio infinitamente chi ha recensito i primi due capitoli. ♥
Alla prossima!
-H.H.-♥