Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: STRAWBERRY    14/11/2007    4 recensioni
Un patto, un'accorto tra Lucus e il signor Muller. Draco la guardò. Lei ricambio lo sgaurdo, lo aveva sempre retto bene. - "Draco allora guardami è dimmi che quello che successo stanotte non è stato perché i nostri genitori hanno voluto così."- Il ragazzo si limitò a fissarla -"dimmi che hai fatto l'amore con me perché ti andava no perché sono la tua promessa sposa"- Negli occhi di Draco scorse per la prima volta la paura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un posto oscuro, Elektra si guardò intorno

Un posto oscuro, Elektra si guardò intorno. Quegli occhi. Il desiderio, il dolore per non poterlo avere più. I suoi occhi così profondi come l’oceano. Li aveva mai dimenticati? Aveva mai dimenticato il suo maestro? Quei sentimenti così irraggiungibili, forse perché erano ricambiati. Quando aveva accettato di avere un nemico, come insegnante non era preparata ai sentimenti che avrebbe provato per lui. La rabbia era ormai parte di lei. L’odio verso un ragazzo che aveva come unico scopo la rabbia e il dolore di chi l’aveva creato. Lui era il vendicatore e lei la sterminatrice. Due esseri così diversi. Quando era morto, una parte di lei era morta con lui. Aveva vissuto una vita a metà, giorni sorvolati, ore non vissute. Lui era stato il primo a sottolineare il desiderio di onnipotenza dell’uomo, che aveva la necessità di diventare sempre più simile ad un Dio. Affondava nel pieno della paura umana, lui era la paura umana. L’uomo o forse, ragazzo senza timore. Anche lui temeva il buio? Elektra non lo aveva mai capito. Amato si, ma capito mai. Elektra aveva amato il suo maestro e un giorno quel sentimento gli si sarebbe rivoltato contro, ancora una volta. Uccidendola.

 

Elektra pensava vaga, quel sogno ormai erano trascorsi interi giorni eppure, c’era qualcosa di troppo negletto. Che fosse un segno? Che qualcosa stesse per accadere? Che lui sarebbe tornato dalla parte del male?  Cerco di levarselo dalla mente… ora non costituiva un vero e proprio problema,il suo vero problema era Draco Malfoy. Il fatto che non gli rivolgesse la parola, e che usasse solo cenni per salutarla per i corridoi la innervosiva non poco. Vide Harry seduto sulle scale, era strano trovare a quella tarda ora qualcuno che non fosse un prefetto in giro. Gli si avvicino…

 

-Ehi, Harry cosa ci fai qui?-

 

Si sedette di fianco al ragazzo che non si decideva a parlare. Lo guardo di profilo, doveva essere per Ginny.  Elektra non aveva avuto il coraggio di chiedere alla più piccola della famiglia Weasley il motivo vero di quella separazione tra lei e Harry. Ma sicuramente non era possibile che si fosse stancata di lui, da quello che si diceva in giro ci aveva messo anni per conquistarlo… Mai come prima si sentì più umana.

 

-Sai io non sapevo cosa dirle… lei è la mia Ginevra! Non può stare con un altro… però stando con me rischia grosso capisci? Ha detto di amarmi e io sono rimasto lì come un emerito idiota! L’ho persa per sempre Elektra.-

-Andiamo Harry… Tu non ti sei comportato come un idiota tu sei un idiota! Harry lascia decidere a lei se se la sente di rimanere al tuo fianco oppure lo ritiene pericoloso! Deve essere lei a scegliere! Ti ha detto che ti ama no? Allora torna da lei! Domattina…-

 

Harry si alzò, con un sorriso. Parlare con lei si rivelava sempre utile, era la classica persona che sapeva cosa dire e quando dirle. Le scompigliò i capelli come in genere si faceva con una bambina.

 

-Diavolo Elektra tu sei troppo intelligente per stare con Draco Malfoy.- Si lasciò sfuggire lasciandola ridere di puro gusto. Come poteva aver accettato una ragazza simile di sposare uno come Draco Malfoy? –Buonanotte Elektra!-

 

Elektra lo guardò andare via, camminare tranquillo,  certo che era davvero un bel ragazzo. Con quegli occhi verdi poi… Ginevra era stata una ragazza fortunata. Harry era coraggioso, gentile, premuroso, bello, attraente, un ottimo amico e soprattutto dalla parte del bene. Per certi versi invidiava Ginevra. Alcune volte.

 

Tornò in pochi secondi al presente. Quanti anni erano passati da allora? Sicuramente tanti. Sicuramente c’era ancora tanto di quella ragazza in una parte di lei. Quella ragazza che credeva nell’amore, quella ragazza con un certo senso di giustizia nonostante la famiglia alla quale apparteneva. Ora invece era una Malfoy. La signora Malfoy. Elektra Malfoy secondo alcune era l’invidia della maggior parte delle donne. Richiuse il libro che stava leggendo. Le capitava di tanto in tanto osservare la sua vita dal di fuori. Alzò il capo verso Narcissa assai intenta a lavorare qualcosa all’uncinetto.

-Qualcosa non va cara?- Domandò guardandola accigliata. –Da qualche giorno sei piuttosto strana. Sicura che non nascondi niente di niente? Sei preoccupata per Draco? Vedrai tornerà tutt’intero come sempre. – Disse infine dandole poca importanza. In quella casa si era sempre sentita un po’ sola. Alcune volte ripensava con nostalgia agli ultimi due anni passati ad Hogwarts. In quegli anni aveva davvero cominciato a vivere, nella sua dipendenza e ad affezionarsi a Draco. Fu un suono sordo proveniente dal piano di sopra. Elektra alzò il capo colta alla sprovvista.

-Devono essere tornati…- Disse senza alzare gli occhi dal suo lavoro. Come faceva a non essere mai impaziente quando il marito tornava a casa? A non preoccuparsi se era ferito o mal ridotto? Narcissa era una donna pacata, a cui importava solo di se stessa e ben poco degli altri. Almeno era quello che le dava a vedere. Le sue preoccupazioni più grandi erano quel vestito andasse più di moda in quel periodo nel mondo della magia e che decorazioni utilizzare per le feste che dava in casa. –Giusto in tempo per la festa di questa sera.- Giusto appunto per non smentirsi. I Malfoy davano molte feste al vecchio maniero. Feste elegantissime dove era d’obbligo indossare abiti stupendi e gioielli costosi, questo ad Elektra non era mai particolarmente mancato. Anche da bambina era abituata a queste grandi feste, non ricordava di amarle in modo particolare… preferiva l’avventura e i guai come quelli che combinava insieme ad Harry e i suoi amici.

-Cara, sarebbe meglio che tu iniziassi a prepararti, i tuoi lunghissimi capelli necessitano di una cura molto attenta, se vuoi mantenerli così belli e luminosi.- Concluse il discorso già avviata verso le sue stanze. Dove avrebbe impiegato sicuramente ore a prepararsi. Elektra salì di malavoglia le scale, con la testa bassa e un pochino infreddolita, camminò lenta verso la sua stanza nella speranza di vederlo. Ma Draco ogni volta che rientrava dalle missioni si rifugiava nel suo studio e non vi usciva se non per motivi importanti. Si mise un abito nero privo di maniche fatto appositamente fare per lei appositamente da Narcissa. Si lasciò legare i capelli dalla governante, a Draco non piaceva mai quando li legava, invece adorava quando erano lasciati alla loro lunghezza. Non le aveva mai permesso di tagliarli in modo eccessivo. Il tempo volava sempre alla svelta quando era in procinto una festa. Scese di sotto appena sentì il campanello suonare, Narcissa none era mai pronta ad accogliere gli ospiti puntuale. Narcissa amava farsi aspettare, e la rimproverava spesso per la sua ripetuta puntualità. Era incredibile come da famiglia a famiglia variassero gli insegnamenti erano entrambe donne dell’alta società a cui però erano state insegnate cose diverse. Puntuale come sempre dalla porta entrò Blaise Zabini e signora. La bellissima signora Zabini aveva origini norvegesi, secondo Elektra era una donna bellissima nemmeno con l’affaticarsi della gravidanza era riuscita a mantenere la sua perfetta linea. Blaise la guardò con un sorriso.

-Bellissima come sempre mia carissima Elektra. Non c’è giorno in cui non mi chiedo se Draco sappia di essere così fortunato. –

-Credo che Draco ne sia più che consapevole, della bellezza della sua sposa, intendo. Altrimenti non l’avrebbe mai sposata cosa credi Blaise che Draco sia uno stupido?- Elektra si ricompose subito all’udire di quella voce, Pansy Parkinson. Quella che era stata la più grande amante di Draco Malfoy, ora era una ospite abituale di tutti i loro banchetti in genere meno solita alla puntualità come ogni prima donna che si rispettasse amava farsi attendete, non era stata educata nemmeno lei alla puntualità.

-Buona sera Elektra, state bene?-

-Io bene. E voi signora Zabini?-

-Bene grazie. Scusateci andiamo a mettere via i nostri cappotti.-

Detto questo li lasciarono sola. Draco in genere non amava partecipare a queste feste che la madre amava tanto fare settimanalmente. Infatti, ogni qualvolta aveva una scusa o anche un lavoretto minimo, preferiva svolgerlo in quelle ore. La serata passava in fretta Elektra decise che era veramente l’ora di ritirarsi nella sua stanza così, stanca si avviò verso la sua camera da letto. Notando solo allora la luce dello studio di Draco accesa. Senza bussare entrò nella stanza dove Draco sedeva di spalle. In genere amava guardare fuori dalla finestra quando aveva da pensare. Elektra si avvicinò lenta. Rimanendo in silenzio. Fu Draco a girarsi verso di lei.  La guardò bieco e torvo… era leggermente graffiato sul volto.

-Stai bene?- Chiese piano osservandolo attentamente. Annuì solamente. Tornando a scrivere qualcosa sul foglio. Elektra non accennava a muoversi.

-Hai intenzione di rimanere impalata per molto?- Chiese spazientito.

-No. Scusa vado a dormire.- Disse voltandosi di spalle pronta per andare a dormire.

-Elektra?- Si fermò pronta ad ascoltarlo. –Spogliati.- Elektra rimase ferma al risuonare di quell’imperativo. Voltandosi solo una ventina di secondi dopo a guardarlo. La guardava fisso. Elektra come un automa nelle sue mani lasciò cadere il vestito in terra. Lui non smise nemmeno un secondo di osservarla. Rimanendo solo con sottoveste congiunto al reggiseno che la copriva sino a ginocchio. Senza levarsi le scarpe si avvicinò a lui lenta. Davanti a lui senza alcuna intenzione di muoversi. Fu lui ad allungare le mani e a togliergli lo slip, lasciando il sottoveste a coprirgli la vista. –Sei freddo..- Sussurrò lei. Draco si alzò in piedi, debolmente Elektra lo tocco da sopra i pantaloni. Draco impiegava poco ad eccitarsi. Gli sbottonò piano quasi volerlo portare allo sfinimento i pantaloni, infilando una mano in essi. Toccandolo. Ma Draco in quel momento non voleva una sega. Draco odiava le seghe. Si accomodò sempre pacato sulla poltrona dove sedeva pochi istanti prima, aspettandola. Lei lo accontentò a breve. Portandosi sopra di lui. Lo guardò negli occhi. La baciò. Come faceva tutte le volte non le faceva mai mancare i baci durante il loro rapporto. E si incastrarono l’uno dentro l’altro.

-Blaise Zabini non può nemmeno lontanamente immaginare quanto tu sia bella.- Disse in un soffio sulla sua bocca. –Sei frigida…- Disse vedendola sofferente. Afferrandola per i fianchi e portandola più avanti sul suo membro. –Rilassati… sono io.- Portandola ancora più avanti. Iniziò lei a muoversi. Draco amava essere padrone della situazione ma l’aveva sempre lasciata fare. Le spinte erano deboli. Le afferrò i fianchi fermandola. –Questi parti ti sfiniscono troppo Elektra.- Disse alzandosi senza separarsi. La portò su con se. Appoggiandola alla scrivania. Stringendola di più a lui. Le gambe di Elektra intensificarono la stretta nella circonferenza del bacino di Draco. Lui cominciò  a muoversi avidamente velocemente e soprattutto violentemente. Accarezzandola con le mani il seno inturgidito. Togliendole in definiva quel sottoveste. Elektra alzò gli occhi a guardalo. Le labbra gonfie di baci. –Draco…- Lui in risposta allargò maggiormente la sua gamba destra entrando maggiormente. Ogni volta cercava di inserirsi dentro di lei completamente. Di riempirla tutta.

To be continued

immagine Elektra

http://img146.imageshack.us/img146/473/elektradracorx7.jpg

 

Essì dopo tanto tempo ho finalmente aggiornato! Dite la verità che non ve l’aspettavate? Ho voluto inserire due Elektre a confronto. Una matura e già pronta per Draco che ricorda il modo in cui ha imparato a d apprezzarlo e l’altra l’Elektra che ancora non si rassegna ad un futuro che non vuole. Siccome lavoro spesso con i ricordi ho pensato. Perché non inserirne uno anche qui? Se vi è piaciuto ne inserirò altri promesso. Però fatemelo sapere logicamente! Grazie!  Ringrazio chi mi commenta sempre grazie davvero. Recensite se vi è piaciuta ma anche se non vi è piaciuta fatemi sapere cosa ne pensate di questo Draco e di questa Elektra del tutto nuovi.Baci Strawberry.

Ringrazio tutti quelli che recensiscono alla prossima!

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: STRAWBERRY