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Autore: Sakimoto_Misa    26/04/2013    3 recensioni
Eccoci arrivate al nostro primo lavoro :)
Quattro famiglie così diverse tra loro, ma allo stesso tempo così uguali. Quattro famiglie con qualcosa in comune: la magia. E qualcosa di misterioso e oscuro sta per abbattersi su di loro.
« Eddai! starai scherzando vero?» disse balbettando e guardandolo terrorizzato. Non avrebbe dovuto farsi convincere a fare il colpo. «Dai! Ti ho aiutato.. avevi promesso! Mettila via Wi- » ma non fece in tempo a finire la frase che l'uomo agitò la bacchetta e con calma glaciale pronunciò: « Avada Kedavra! » un guizzò verde saettò fuori dalla sua bacchetta, lasciando il suo compagno a terra, inerte e senza vita.
[Dal Prologo]
«Primo? Pensi che ce ne saranno altri? » Il signor Dixon si fermò e lo fissò «Non è già troppo aver rubato quel libro?! »
Il signor Grey si voltò con fare cospiratorio « Non ti sembra strano che fra tutti i libri che il signor Membranis colleziona il ladro sia andato a rubare quello senza valore? quello di cui non ne avrebbe ricavato nulla? è ovvio che non l'ha rubato per ricavarci dei soldi ma piuttosto conosceva il vero valore di quel libro e probabilmente la sua pericolosità!»

[Dal Capitolo Sei]
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO UNO: Una festa in giardino



Non era frequente che i signori Dixon dessero una festa in giardino, i vicini potevano testimoniare come in 15 anni di covicinato non li avessero mai visti stare nel loro giardino sul retro. A dirla tutta non li avevano nemmeno mai visti uscire usando la porta. Raramente entravano o uscivano come le persone comuni. 
I Dixon avevano una figlia, non frequentava la scuola di quartiere come tutti i bambini della zona e non usciva spesso a giocare con loro. I bambini la prendevano in giro, ma a lei non importava, spesso preferiva leggere o giocare per conto suo. La piccola Alexa Dixon veniva additata come “strega malefica” da quasi tutti i bambini. Quando giocavano assieme a calcio sulla strada e il pallone stava per colpirla, questo esplodeva improvvisamente davanti agli occhi di tutti, liberando nell'aria tante piccole margherite.
Un'altra bambina della zona era particolarmente isolata dagli altri, questa era Coralie Grey. La sua famiglia viveva nella casa sull'angolo tra Strawberry Street e Apple Road. I suoi genitori erano in tutto e per tutto simili ai signori Dixon, con la sola differenza che, qualche volta, dal loro giardino partivano dei fuochi d'artificio, come se fossero magici. Coralie aveva una sorella maggiore, Marion che frequentava un collegio in Scozia. Il primo settembre spariva e ritornava a giugno. I genitori trasportavano sempre un grosso baule con una gabbia all'interno della quale c'era un gufo. Davvero particolare, pensavano i vicini. Ma gli unici che non dicevano mai niente contro queste due famiglie erano i signori Anderson.
I signori Anderson erano forse i più comuni del quartiere, avevano una casa uguale alle altre, avevano un gatto come animale domestico e nel giardino sul retro non facevano esplodere fuochi d'artificio. Le loro figlie erano normalissime, l'unica cosa che stonava erano i loro parenti, gente strampalata che indossava lunghi mantelli e cappelli a punta. Il signor Cox giura di aver visto,un giorno, uno degli Anderson trasformare un sacchetto della spazzatura in un maiale che andò a sedersi composto vicino al bidone sulla strada. La figlia maggiore era coetanea di Coralie e Alexa. Andava alla scuola di quartiere e aveva degli amici, ma non si relazionava con gli altri.
La figlia più piccola dei signori Miller rientrava anche lei nel gruppo delle giovani bambine che venivano allontanate e prese in giro. La sua famiglia era come tutte le altre, con i problemi che hanno tutti, ma aveva il dono che la loro bambina sapesse fare magie: se toccava un fiore questo cresceva e sbocciava velocemente, così, se c'era una pianta di un frutto che la signora Miller amava particolarmente, lo faceva toccare dalla bambina così che potesse usufruire dei frutti subito. La piccola Violet passava quindi molto tempo nel giardino sul retro a giocare e a sussurrare alle piante.
Ma alla festa dei Dixon, i Grey, i Miller e gli Anderson non furono invitati. Piuttosto c'erano i loro parenti, strani quanto i Dixon, che finalmente si facevano vedere. Alla festa erano presenti lo zio Karl e sua moglie Wanda con loro figlio Joh, la madre del signor Dixon e un'amica della signora Dixon. Stavano festeggiando una cosa che i vicini non riuscivano a capire: l'arrivo di una lettera, scritta in un'elegante scrittura verde.
La signora Dixon aveva preparato dolci a non finire e piccoli cosciotti di pollo al forno di cui Joh si era servito tre volte. Wanda parlava amabilmente con tutte le donne, mentre il signore Dixon e suo fratello confabulavano in un angolo sul da farsi.
« Il mio Joh è già al quinto anno! Quando la piccola Alexa inizierà, lui sarà al sesto! Guarda! Crescono così in fretta... » fece una pausa « e per fortuna che è stato rimesso tutto subito a posto! Non è più come quando andavamo noi! » finì con fare di chi la sapeva lunga.
« Già! Con il trambusto della guerra! » sospirò la signora Dixon « ho avuto così tanta paura che mi si sono schiariti i capelli! » 
I loro vicini non capivano di che guerra stessero parlando. Ma mentre cercavano di origliare altro un forte botto fece sobbalzare tutti. 
« Per Merlino... Il cuore della vostra povera madre! » esclamò la madre del signor Dixon, mentre Joh e Alexa ridevano leggermente nel vedere i loro padri sgridati per un fuoco d'artificio.
La signora Dixon guardò male il marito. I vicini ci sentiranno, sembrò che volesse dire con quello sguardo.
Il signor Dixon abbassò lo sguardo al silenzioso rimprovero di sua moglie e tornò a parlare con il fratello.
«Non possono impedirci di festeggiare! Insomma, Voldemort ha fatto finalmente la fine che si meritava e la mia bambina andrà ad Hogwarts, che è tornato ad essere il posto più sicuro. Se qualcuno ci vede, basterà cancellargli la memoria!!!» esclamò ad alta voce e particolarmente euforico, tanto che sia il fratello che l'intera famiglia fissarono gli occhi su di lui, quasi terrorizzati che qualcuno lo potesse punire per quello che aveva detto.
«Sapevo che quel ragazzo ce l'avrebbe fatta!» aggiunse il signor Dixon incurante degli sguardi dei parenti. I vicini erano rimasti scossi dal rumore improvviso, ma soprattutto dalle parole, apparentemente senza senso, del signor Dixon. Voldemort? Cancellare la memoria? Ma che gente era quella? Mentre tutto ciò accadeva i due bambini erano impegnati a parlare di una strana scuola, dal nome incomprensibile, che uno dei due frequentava da un po' e che l'altra, Alexa, doveva appena iniziare, il che era motivo di quella strana festa.
Il signor Cox non aveva mai provato a parlare o relazionarsi con quella famiglia, e già quell'episodio gli dimostrava che aveva avuto una saggia idea ad impedire che la sua bambina, Jennifer, si avvicinasse a quella dei Dixon, anche se erano coetanee e vicine di casa. La sua Jennifer aveva legato poco nella scuola elementare di quartiere che aveva frequentato, ma questo solo perché era una bambina molto timida. Alla nuova scuola le cose sarebbero andate diversamente.
La festa continuò senza altre interruzioni. La signora Dixon teneva in mano la lettera arrivata da poco (il signor Cox giurò alla moglie di averla vista recapitata da un gufo, il che era strano persino per i Dixon) e chiacchierava con Wanda sull'andare a comprare una lista di oggetti incomprensibile. 
«Fino a settembre abbiamo ancora un po' di tempo per andare a comprare quello che ci serve.» disse allegra alla cognata.
«Certo! Il mio Joh è stato smistato a Tassorosso! Chissà Alexa dove finirà!» rispose Wanda con un grande sorriso stampato sul volto. Era tutto sempre più strano, si ritrovò a pensare il signor Cox.
« Se devo essere sincera anche io preferirei Tassorosso! » sorrise amabile, mentre si sistemava la messa in piega che era stata sballottata dall'esplosione di prima.
« Come me e te! » disse sorridendo ampiamente Wanda. La signora Dixon e sua cognata erano state compagne di casa ai tempi della scuola. Wanda era due anni avanti alla signora Dixon, aveva la stessa età del signor Dixon, e si ricordava bene come i tempi passati a Hogwarts tra i Tassorosso fossero belli. Chiunque poteva ricordare come la signora Dixon andasse bene in erbologia e in pozioni! Tutti avevano paura di bere un filtro d'amore prodotto da lei, ma Wanda sapeva che la signora Dixon non avrebbe mai usato un trucchetto simile per far cadere ai suoi piedi il signor Dixon. D'altra parte il signor Dixon, che era della Casa di Corvonero, raramente guardava le ragazze. Era così perso nello studio della trasfigurazione e della scienza delle pozioni che nemmeno si accorgeva di quello che gli succedeva intorno. Il signor Dixon era anche appassionato di biologia e quando a Hogwarts arrivavano le belle giornate lui rimaneva ore intere ad osservare farfalle e altri insetti nel parco di Hogwarts. Diversamente dal fratello, anche lui Corvonero, non aveva mai giocato a Quidditch e mai gli era interessato, a dire il vero.
« Baggianate! » esclamò la madre del signor Dixon. « Alexa ha la fronte ampia e alta che è peculiarità dei Corvonero » guardò le nuore con sguardo maligno « Alexa proseguirà la stirpe dei Dixon a Corvonero »
Il signor Dixon e suo fratello stavano nel frattempo preparando un altro fuoco d'artificio, parlando tra di loro su quanto vorrebbero che come nuovo ministro della magia ci fosse Harry Potter.
Harry Potter? Il signor Cox tentò di spiare dalla siepe, chi era Harry Potter? Era un nome così comune, come poteva diventare Ministro? (Tralasciando -della Magia-, il signor Cox si stava convincendo che facessero parte di qualche circolo particolare di matti!) Poi ci pensò su... Come aveva fatto a non pensarci prima? Gli Anderson, che vivevano due traverse dietro la loro, si lamentavano sempre, come se fossero stati tagliati fuori da questa cricca di svitati! Il signor Anderson era un distinto signore dai capelli neri, aveva sempre uno sguardo fiero negli occhi e un portamento quasi nobiliare. Ma di nobile la sua famiglia aveva ben poco. Il signor Cox lo sapeva bene, perché la vicina degli Anderson, la signora Fynn, era la sua più grande amica e confidente dei pettegolezzi del quartiere. La signora Anderson, invece era una donna molto comune, capelli corti, biondi, acconciati in una pettinatura comune, che andava di moda tra le signore di famiglia. Gli Anderson avevano due figlie e una sfilza di parenti strani quanto i Dixon o i Grey. Ma.. quando i parenti non erano in giro si lasciavano andare a commenti cattivi. Il signor Anderson amava lamentarsi di un certo ragazzino chiamato Harry Potter, famoso per essere sopravvissuto ad una certa “Maledizione Senza Perdono” (Chissà cosa fosse poi!). E si lamentava anche di tutte quelle persone che utilizzavano la magia, soprattutto di sua sorella maggiore. Odiava amabilmente la magia e gli eventi sovrannaturali, così gli disse una volta la signora Fynn, quindi, dedusse che questo Harry Potter fosse collegato alla magia.
« Guarda, sempre a farsi riconoscere! » Brontolò il signor Anderson passando davanti la casa dei Dixon.
« Hai ragione caro, ancora non capisco perché i tuoi parenti ti vengano a trovare! » sbuffò scuotendo la testa, teneva per mano la figlia di 6 anni. Il signor Cox li fissò, la figlia più grande stava correndo davanti a loro. « Hazel! » gridò la signora Anderson, perdendo ogni nota di dolcezza che la sua voce aveva normalmente, poi guardò il marito e strinse la mano della piccola bambina. « Caro, non sono sicura che dovremmo mandarla là... » sussurrò.
Il signor Cox guardò curioso il fare cospiratore della signora Anderson, nel frattempo i Dixon fecero esplodere un altro fuoco, impedendogli di sentire la voce degli Anderson.
« Possiamo rifiutarci e mandarla in una scuola Babbana, ma poi diventerebbe un soggetto pericoloso! » guardò la moglie « Una strega che non riesce a controllare il suo potere magico è forse l'essere più imprevedibile del mondo! »
Una scuola Babbana? Una strega che non riesce a controllare il proprio potere magico? Ogni minuto che passava balenava nella mente del signor Cox l'idea assurda di raccogliere tutte le sue cose, prendere moglie e figlia e andare via da quella massa di svitati che lo circondavano. Eppure per quanto i signori Anderson e i signori Dixon avessero in comune, sembravano odiarsi tra di loro, come se i loro credi e le loro idee fossero in disaccordo. In fondo in mezzo a tutte quelle storie fantastiche (perché non c'era altro modo per definirle) gli sembrava di capire che i signori Anderson non volevano mandare la loro figlioletta in quell'assurda scuola che chiamavano Hoggarts, o una cosa del genere.
La piccola, intanto, guardava la sorella maggiore e il signor Cox poteva notare, nei suoi piccoli occhietti e dalla forma che aveva preso il musino, che sarebbe scoppiata a piangere se la madre non le avesse permesso di correre incontro alla sorella maggiore. Una piccola luce si sprigionò dalla manina della bambina e la signora Anderson dovette mollare la presa.
« oh, caro!!» disse guardando il marito sorpresa. Di nuovo un fuoco d'artificio e mentre la piccola correva felice tra le braccia della sorella maggiore, il signor Cox voltò lo sguardo e tornò a guardare i Dixon. Stavolta la moglie si era alzata e aveva tolto quelle che sembravano delle bacchette (delle bacchette magiche?? che assurdità. Stava diventando anche lui pazzo ora) dalle mani dei due uomini.
Il marito sbuffò e guardò il fratello.
« Queste donne, ma chi ce l'ha fatto fare??» disse sospirando. «Lo sapevo che sarei dovuto rimanere a studiare, senza badare alla ragazza che veniva a guardarmi tutti i giorni mentre studiavo tranquillo sulle rive del lago!» guardò la moglie inferocita e poi la piccola Alexa.
«Per vostra informazione, la mia bambina verrà smistata a Corvonero, come suo padre! E non penserà a sposarsi fino all'età di 30 anni!» disse annuendo. 
Il signor Cox guardò il signor Dixon. Almeno in quello si trovavano d'accordo. L'unico fattore normale di tutta quella stramba catena di eventi.
«Papà, che cosa stai guardando??»
Il signor Cox si girò e vide la sua bambina, che gli stava tirando la maglietta e lo guardava curiosa. «Posso andare a giocare con Alexa??» chiese poi speranzosa.
«No, è pericoloso!» disse allontanandola «torna in casa, il papà arriva subito!»
Per quanto fosse strano, non voleva perdersi i loro discorsi.

La bambina chinò il capo delusa e uscì dal cancelletto guardandosi a destra e sinistra e vicino al parchetto davanti casa sua vide Violet Miller che stava facendo fiorire un giglio. Violet era lì da sola, come sempre, dato che i bambini del quartiere non giocavano mai con lei, poiché avevano paura. Jennifer si avvicinò circospetta.
« Ciao » sorrise a Violet sedendosi sul prato vicino a lei. Violet la guardò diventando rossa. Non era abituata ad avere vicino a sé qualcuno che non fosse la sua mamma! Ritornò a guardare il fiore rimanendo in silenzio, lei era diversa dagli altri bambini, ma forse con quella bambina poteva fare amicizia. Si rigirò verso di lei e la salutò con la mano, la voce le moriva in bocca ogni volta che tentava di parlare con i bambini del quartiere.
Jennifer le sorrise e rimase anche lei in silenzio, voleva giocare con qualcuno in quell'assolato pomeriggio. Dopo un po' riprese a parlare: « ti piacciono i fiori? »
Violet la fissò e annuì semplicemente. Jennifer rimase a fissarla, perché non le parlava? Si alzò e la guardò. 
« Perché non parli? »
« Come hai fatto a far crescere quel fiore? »
« Perché non rispondi? »
« Come mai sei così strana? »
Violet venne investita da tutte quelle domande di Jennifer, domande che le facevano tutti i bambini, poi all'improvviso, Jennifer le lanciò contro dei fili d'erba e scappò via. Rimase da sola ad osservare il fiore. Non capiva cosa succedeva e perché gli altri bambini non volessero stare con lei. Si alzò cogliendo il fiore e portandolo a casa dalla sua mamma.
La signora Miller viveva in una delle ultime traverse del loro quartiere. Voleva molto bene ai suoi figli, Violet stava sempre con lei. Il signor Cox non li conosceva molto bene e a dirla tutta non voleva averci niente a che fare. Erano persone normali, ma giravano storie molto strane sulla loro bambina. A dirla tutta il signor Cox non capiva come potessero esserci persone così strane nel loro quartiere. Era davvero una cosa particolare. I Dixon avevano ripreso la loro festa, gli Anderson avevano proseguito la loro passeggiata e la signora Cox aveva richiamato il marito in casa. Rimuginava ancora su quello che aveva sentito.


Ecco il primo capitolo di questa storia finalmente :) speriamo che come inizio vi sia piaciuto. Aspettiamo commenti con il vostro parere sia positivo che negativo :) vi ringraziamo per aver letto. A mercoledì con il secondo capitolo :) 

Mitsuki e Sion

Edit:
Ringraziamo _Fia per averci fatto notare un errore in modo tale da averlo corretto prontamente! :)

  
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