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Autore: HuldraxVilia    26/04/2013    1 recensioni
Due ragazze, una vacanza, un imprevisto.
Potranno queste due ragazze, Giulia e Giada, credere a ciò che vedranno non appena avranno varcato la soglia della casa al mare della nonna di Giulia?
E potrà Giulia, dimenticare il passato e farsi una nuova vita?
Tutto ciò potrete scoprirlo solo leggendo.
P.S: questa è la mia prima ff, non siate caativi. Buona lettura a tutti!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 11  A NEW ADVENTURE START
                                  *Fine flashback*
                     
Sono in aereo che ripenso a tre mesi fa. Tre mesi che mi hanno cambiato la vita. In meglio, s’intende.
Giada sta dormendo, mentre io ascolto la musica sperando che faccia passare più in fretta le poche ore che mi separano da Londra, dai ragazzi, da Harry, dalla mia nuova vita.
Sono immersa nei miei pensieri quando arriva la hostess per chiederci se vogliamo qualcosa. Le chiedo due pacchi di biscotti e due succhi, a Giada farà piacere mangiare qualcosa tra un’oretta.
Il tempo scorre lento, e lento è dire poco. Sembra che i secondi si siano trasformati in minuti e i minuti in ore.
Nonostante il tempo che mi gioca brutti scherzi, passa un ora e decido di svegliare Giada per farle mangiare qualcosa.
< Hey cenerentola, ti ho preso dei biscotti e del succo >. Le dico scuotendola leggermente per svegliarla.
< Grazie riccia >. Mi risponde sfregandosi gli occhi per focalizzare meglio. Ha iniziato a chiamarmi “riccia” quando mi sono messa con Harry. Io invece ho iniziato a chiamarla cenerentola da quando l’ho trovata sul pavimento che piangeva.
La cosa buffa è che parliamo sempre in inglese. Dopo tre mesi passati ad esprimerci in quella lingua è difficile tornare all’italiano. E quelle poche volte che parliamo in italiano, capita che ci dimentichiamo delle parole e allora ripetiamo l’intera frase in inglese per poi tradurre il termine dimenticato in italiano.
Con Giada sveglia, il tempo passa un po’ più in fretta, grazie alle sue chiacchiere senza senso. Le due ore del volo passano più in fretta del previsto, così appena scese dall’aereo prendiamo un taxi, dirette verso la nuova casa.
Arrivate alla nostra nuova casa siamo sbalordite. Il mio primo pensiero è “questa non è una casa, è una villa!”. In effetti lo è. Ha un giardino, una veranda, ed è a due piani! La casa che ho sempre sognato, è mia, pardon, nostra, a sole 700 sterline al mese! È un sogno, un vero sogno!
Entriamo e vaghiamo un po’ per casa. Al piano di sopra ci sono un bagno e tre camere da letto, una per me, una per lei e una per gli ospiti. Al piano di sotto c’è la cucina (enorme con un isola gigante), il soggiorno con un divano stratosferico (ci stanno come minimo otto persone), un tavolino davanti al divano e un televisore al plasma, poi c’è l’altro bagno.
Saliamo e osserviamo meglio le camere da letto: sono una accanto all’altra, collegate da una terrazza gigante. Si accede alle camere per un corridoio che s’imbocca dalle scale, a sinistra ci sono le due camere e a destra c’è quella degli ospiti. Facciamo testa o croce per decidere chi ha diritto alla camera più vicina alle scale e quindi, alla cucina. Vince Giada, ma io liquido la cosa dicendo che la mia stanza è più vicina al bagno.
Il mio telefono squilla e mi affretto a vedere chi è. Il mio cuore perde un battito. Harry. Rispondo.
 
*inizio chiamata*
 
I: pronto?
H:ciao amore! Com’è andato il viaggio? Tutto bene?
I:quale viaggio? –I ragazzi non sapevano che andavamo a Londra, volevamo fargli una sorpresa.
H:non siete ancora tornate a Torino?
I:ah... si, il viaggio è andato bene! E voi?
H:beh, noi stiamo relativamente bene.
I:cosa?!?!
H:ci mancate da morire, soprattutto la vostra cucina... mi manchi un casino, principessa.
I:riccio, vuoi farmi morire? Anche voi ci mancate tanto ma...
H:ma?
I:ma niente. Alle prime ferie veniamo a trovarvi!
H:umh, ok. Adesso devo scappare, Lou si è messo una carota in testa e sta correndo per casa imitando un cavallo, credo che pensi di essere un unicorno. Vi salutano tutti, saluta Giada e...
I:e?
H:ti amo principessa.
I:ti amo anche io, riccio. A presto!
 
*fine chiamata*
 
Chiudo la chiamata e mi sento una merda a mentire ad Harry così spudoratamente. Ma non avrei rovinato la sorpresa a tutti per un mio capriccio.
È ora di pranzo.
< Noi siamo a Londra, giusto? >. Chiedo a Giada con un sorriso diabolico.
< Umh, si, perché? >. Era spaventata. Ma in senso buono.
< Beh, io dico che se si è a Londra, il primo pasto si deve fare da Nando’s! che ne dici? >. Le chiedo con un sorriso, vero questa volta.
< Si, si, si, si e si! Te l’ho mai detto che sei la mia sorella maggiore preferita? >.
< E io te l’ho mai detto che sei la leccaculo più brava che conosco? >. Le chiedo di rimando.
Ci prepariamo e ci avviamo verso Nando’s che, chissà come mai, è letteralmente attaccato al complesso di case dei ragazzi.
Arrivate ordiniamo e mangiamo di gusto. Mentre torniamo a casa chiacchieriamo.
< Non pensi che sia ora di dire ai ragazzi che siamo qui? >. Chiedo a Giada.
< Ti manca Harry? >. Mi chiede di rimando.
< Si, sono un inguaribile romantica, lo sai >. Le dico sorridendo.
< Beh, anche a me manca Niall, però dobbiamo escogitare qualcosa >.
< Si hai ragione... mi è venuta un’idea! Vieni andiamo a casa >. Le dico iniziando a correre verso casa nostra.
Arrivate a casa ci mettiamo entrambe un foulard in testa e gli occhiali da sole per non farci riconoscere. Poi chiamo Louis.
 
*chiamata*
L: ciao carota! Come stai?
I: bene. Lou mi serve un favore.
L: dimmi tutto carota.
I: devi prendere tutti e andare alla casa davanti alle vostre, ci abita la mia prozia e vorrebbe conoscervi. Potete andarci subito?
L: raccatto gli altri e andiamo. Ciao carota!
I: ciao Lou!
 
*fine chiamata*
 
< Stanno arrivando, metti gli occhiali muoviti! >. Le dico scoppiando a ridere.
Cinque minuti dopo suona il campanello. Vado ad aprire.
< Salve io sono Louis, un amico di sua nipote... emh possiamo entrare? >. Mi chiede Lou.
< Certo figliolo, entrate pure >. Dico cercando di distorcere la mia voce.
Ci accomodiamo tutti sul divano e iniziamo a chiacchierare. Ogni tanto io e Giada ci scambiamo occhiate divertite e scoppiamo a ridere. Poi decido che lo scherzo è durato abbastanza.
< Secondo me, voi non volete molto bene a mia nipote e alla sua amica >. Dico in tono di superiorità.
< E perché dice una cosa del genere? >. Mi chiede Harry contrariato.
< Perché...>. inizio a dire, ma Giada mi interrompe.
< Perché non sapete riconoscere le vostre fidanzate/migliori amiche neanche se ce le avete sotto al naso! >. Dice togliendosi occhiali e foulard, io faccio lo stesso.
  
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