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Autore: TheSlayer    26/04/2013    6 recensioni
Due anime gemelle si trovano sempre. In ogni vita. In ogni era. In ogni situazione. E spesso il destino è beffardo e le mette alla prova.
Due anime gemelle sanno sempre chi sono quando si incontrano, ma questo non vuol dire che stare insieme sarà facile o semplice.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17 – One Last Chance
​ 

“C’è qualche possibilità di riuscire a parlare da soli?” Domandai il giorno seguente a Harry, approfittando del momento in cui Emily era andata in bagno.
​“Mi è quasi impossibile lasciarla a casa da sola.” Commentò Harry, assumendo un’aria desolata.
​Roteai gli occhi al cielo, pensando che non ne potevo davvero più di passare pomeriggi o serate con Harry… ed Emily. Era sempre in mezzo ai piedi, qualunque cosa decidessimo di fare. Capivo benissimo che era anche lei giovane ed essere incinta era probabilmente un trauma alla nostra età, ma sembrava che lei facesse di tutto per mettersi in mezzo alla nostra storia. Ero convinta che lo facesse apposta per cercare di far cambiare idea a Harry su di me, in modo che tornasse da lei.
​“Ho davvero bisogno di parlarti.” Insistetti.
​“Andiamo a fare una passeggiata?” Propose Harry, alzando lo sguardo verso la direzione in cui era sparita Emily qualche minuto prima.
​“Sarebbe meglio di niente.” Risposi. Il ragazzo si alzò dal divano.
​“Emily?” Chiamò. La ragazza uscì dal bagno con aria sconvolta.
​“Queste nausee mattutine non sono solo di mattina.” Disse. Harry si girò a guardarmi e scosse la testa, come per dirmi che non avrebbe mai potuto lasciarla da sola dopo essere stata male. Sbuffai e decisi di lasciare perdere. Almeno per il momento.
​ 
​“Quanto tempo abbiamo?” Chiesi al ragazzo qualche giorno dopo. Era venuto a trovarmi all’appartamento e Lexi era prontamente uscita di casa per lasciarci da soli. Aveva borbottato qualcosa sull’andare a fare la spesa perché aveva finito gli anacardi ed era uscita. Un altro motivo per cui la adoravo e pensavo che fosse la persona più speciale del mondo.
​“Ho detto ad Emily che andavo in studio. Odio mentire, ma era l’unico modo per non farmi chiamare ogni tre secondi.” Rispose, lasciandosi pesantemente cadere sul divano di fianco a me.
​“E’ da talmente tanto tempo che non stiamo da soli che non so nemmeno da dove iniziare.” Commentai, guardandolo. L’istinto mi diceva di saltargli addosso e cominciare a baciarlo, mentre la parte un po’ più razionale voleva che iniziassi il discorso. Ci pensai per qualche secondo, decidendo di ignorare la parte razionale perché non ero pronta per parlare al ragazzo della mia decisione, nonostante fossero passati giorni. Magari passare un po’ di tempo veramente da soli avrebbe risolto tutti i problemi.
​“Quello sguardo significa che hai qualche idea?” Mi chiese Harry.
​“Una o due.” Risposi, alzandomi e trascinandolo in camera mia.
​ 
​Sbagliato. Andare a letto con Harry non aveva fatto magicamente sparire tutti i nostri problemi, soprattutto perché il suo telefono non aveva smesso di suonare. Emily aveva deciso di inondarlo di sms per chiedergli di portare a casa qualcosa di buono per cena, possibilmente cibo messicano, perché lo desiderava incontrollabilmente e non voleva che il bambino nascesse con una voglia a forma di burrito.
​“I bambini non nascono con voglie a forma di burrito.” Commentai con tono piatto quando Harry mi fece leggere il messaggio.
​Il ragazzo non disse nulla e sospirò.
​“Dobbiamo davvero parlare.” Dissi, sedendomi e coprendomi con il lenzuolo. “Penso che questa situazione sia particolarmente difficile anche e soprattutto per te.” Cominciai.
​“Sì.” Rispose, girandosi per guardarmi.
​“Ci ho pensato davvero tanto.” Dissi. “E non so come potrebbe andare avanti. Voglio dire, so come la pensi sulla famiglia e mi hai sempre detto che quando avresti avuto figli non li avresti mai messi di fronte ad un divorzio.” Aggiunsi. “So anche che la situazione con Emily non era esattamente come progettavi di avere figli…”
​“Per niente.”
​“Però è una cosa reale e non possiamo più ignorarla.”
​“Meg…” Cominciò a dire Harry. “Cosa vuoi dirmi? Vuoi che smettiamo di vederci?”
​Una fitta al cuore. Non riuscivo nemmeno a sopportare il suono di quelle parole dette ad alta voce.
​“No.” Mi affrettai a rispondere. “Cioè, non vorrei, ma mi sento come se stessi per impazzire.” Aggiunsi. “Quindi vorrei che riuscissimo a trovare un modo per rimanere insieme, anche se è davvero difficile.”
​“Lo so, tutta questa situazione è incredibile. Ogni volta che ci vediamo mi sembra di… di vedere l’altra, di fare qualcosa di sbagliato.”
​Un’altra fitta al cuore. Non mi sarei mai aspettata di sentirmi chiamare ‘l’altra’ dal ragazzo che amavo.
​“Questo è perché Emily ti sta facendo sentire come se fosse tua moglie.” Provai a dire. “Aveva detto che avrebbe cercato un appartamento, ma… non l’ha ancora fatto. E non credo che lo farà mai.”
​“Invece sì, perché non possiamo andare avanti così. Questa sera, quando torno a casa, sarà la prima cosa che le dirò. La aiuterò e le starò vicino durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino, ma non possiamo andare avanti così.”
​“Sono d’accordo.” Dissi, sollevata dall’idea che Harry la pensasse come me.
​“Mi dispiace, Meg. Mi dispiace per averti complicato la vita in questo modo per uno stupido errore.”
​“Ce la faremo.” Replicai, anche se non ero tanto sicura di me stessa in quel momento. Avevo la brutta sensazione che Emily non avrebbe mai lasciato la casa di Harry. “Però… non hai cercato di parlarle dopo l’intervista che ha rilasciato ad Hello! Magazine?” Domandai.
​“Sì, ma mi ha detto che non voleva parlarne. Ha detto che l’intervistatrice ha frainteso le sue parole e quando ho alzato un po’ la voce perché non volevo che lei annunciasse la gravidanza al mondo si è sentita male ed è svenuta.” Rispose con aria triste.
​“Hai almeno scoperto se è vero che ha un filmato di voi due?” Chiesi.
​“Sì, dice che non è vero. Che quella è una delle parti che l’intervistatrice si è inventata.”
​Sospirai e appoggiai la testa al muro.
​“Perché vi siete lasciati la prima volta?” Domandai improvvisamente. Harry non me ne aveva mai parlato e credevo che fosse arrivato il momento per fare quel discorso.
​“Non siamo mai stati davvero insieme.” Rispose il ragazzo. “Ci siamo divertiti qualche volta mentre ero in tour in Australia, ma niente di più. Eravamo d’accordo sul fatto che quello che facevamo non significava nulla e che, una volta finite le date in Australia, anche la nostra relazione sarebbe finita.”
​“Quindi non è vero che l’hai lasciata tramite sms e che ha pianto per giorni?” Domandai. “Perché è quello che ho letto sull’articolo di Hello! Magazine.” Dissi. “Ma fammi indovinare… l’intervistatrice ha frainteso anche quello.”
​“Così dice Emily.” Rispose Harry.  “Non vedo l’ora che finisca tutta questa storia.” Sbuffò poi il ragazzo.
​“Sei consapevole del fatto che dopo la gravidanza ci sarà un bambino e che questa storia finirà tra circa diciotto anni?” Domandai, incapace di trattenermi. Era lo stesso identico pensiero che avevo avuto anch’io: non vedevo l’ora che finisse tutto. Prima di rendermi conto che Emily aveva detto che non aveva intenzione di crescere il bambino da solo. Il che significava che sarebbe stata nella vita di Harry per altri diciotto lunghi anni, finché il bambino non sarebbe diventato maggiorenne.
​“E’ un incubo.” Mormorò Harry. Gli strinsi la mano e mi avvicinai a lui. Appoggiai la testa sulla sua spalla e rimanemmo così per qualche minuto. Vicini, ma estremamente lontani. Volevo fare qualcosa per lui, per farlo stare meglio, ma non sapevo cosa.
​“La supereremo.” Sussurrai.
​“Già.” Replicò lui. Nessuno dei due sembrava minimamente convinto delle parole che avevamo appena pronunciato. In quel momento sapevo che la nostra storia aveva una data di scadenza. Sapevo che ci saremmo lasciati perché nessuno dei due sarebbe riuscito ad andare avanti in quel modo. Era semplicemente una questione di tempo. Tempo che ci avrebbe fatto stare peggio con il passare di ogni giorno, di ogni ora, di ogni minuto. E sapevo che anche lui era consapevole di quella situazione. Anche perché, per il bene del bambino, ero convinta che avrebbe voluto cercare di far funzionare la relazione con Emily prima o poi, per non farlo soffrire come aveva sofferto lui quando i suoi genitori avevano divorziato. E in quel caso sarei stata io quella che avrebbe sofferto.
​“Forse è il caso di…” Cominciai a dire, ma mi bloccai. Non riuscivo a pronunciare quelle parole. Harry si voltò lentamente verso di me, con le lacrime agli occhi come se sapesse già cosa stavo per dire.
​“Lo so.” Rispose. “Ci stavo pensando anch’io.” Aggiunse con una lentezza incredibile. La sua voce era più roca del solito e i suoi bellissimi occhi verdi erano lucidi.
​Sentivo un nodo in gola che non voleva sciogliersi e una lacrima percorse velocemente la mia guancia.
​“Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non immaginavo così.” Dissi.
​“Nemmeno io. Voglio che tu sappia che ti amo, Megan. E che lo farò sempre.” Rispose il ragazzo.
​“Harry… ti prego, non peggiorare la situazione. Anch’io ti amo ed è questo che lo rende così dannatamente difficile.” Dissi. “Non voglio che ci lasciamo, ma…”
​“Finiremmo solo per starci male entrambi.”
​“E’ per il bene di entrambi.” Concordai, ricordandomi le parole di Evelyn, quando aveva lasciato Charles. Un brivido percorse la mia schiena e più lacrime fuggirono dal mio controllo e rotolarono giù dalle mie guance. Mi sentivo malissimo.
​“Mi dispiace.” Disse Harry. “Perché se non fossi stato così idiota non saremmo mai arrivati a questo.”
​Mi morsi il labbro inferiore, mentre un pensiero si formulava nella mia mente.
​“Devi promettermi una cosa.” Dissi improvvisamente. Harry posò il suo sguardo su di me, rendendo ancora più difficile pronunciare quelle parole. L’idea di non vederlo mai più mi stava quasi distruggendo, ma sapevo che avrei dovuto dirgli quella cosa per il bene di entrambi.
​“Cosa?” Chiese Harry a fatica.
​“Che andrai avanti.” Risposi. “Che cercherai di farla funzionare per il bene del bambino e che non mi contatterai più in nessun modo.” Dissi.
​“Ma…”
​“Lo sai anche tu che non riusciamo a stare lontani l’uno dall’altra. Che il contatto tra di noi porterebbe solo ad ulteriore sofferenza.”
​“Lo so, ma questo non vuol dire che… che io sia d’accordo.”
​“E’ l’unico modo in cui riusciremo ad andare avanti entrambi.” Dissi. Ormai ero a pochi secondi da un pianto incontrollabile e non volevo crollare. Volevo cercare di essere forte, nonostante mi sentissi completamente a pezzi.
​“Okay.” Disse infine Harry con aria riluttante. “Per il bene di entrambi.” Ripeté chiudendo gli occhi. Una lacrima scivolò sulla sua guancia e mi sentii ancora peggio.
​“Magari in un’altra vita ci andrà meglio.” Replicai dopo qualche minuto di silenzio. “Magari riusciremo finalmente a stare insieme.” Sussurrai. Ormai non riuscivo nemmeno più a parlare. Mi bruciava persino la gola.
​“Lo spero.” Disse il ragazzo, alzandosi dal letto e rivestendosi. Era più lento del solito nei movimenti, come se volesse ritardare il più possibile il momento in cui ci saremmo lasciati per sempre. Cercai anch’io i vestiti che avevo lanciato da qualche parte e li indossai di nuovo.
​“Mi dispiace di aver rovinato tutto.” Mormorò Harry una volta davanti alla porta d’ingresso. Non l’aveva ancora aperta, probabilmente sapeva anche lui che una volta messa la mano su quella manopola tutto sarebbe finito davvero. Si girò verso di me e appoggiò la sua fronte alla mia.
​“Per quello che conta… sei stato il mio primo amore. Non ti dimenticherò mai.” Sussurrai.
​Harry avvicinò il suo viso al mio e mi diede un ultimo lungo bacio, prima di uscire dall’appartamento senza dire una parola. Era davvero finita.
​Richiusi la porta e mi ci appoggiai pesantemente, crollando a terra. Ormai non piangevo più, singhiozzavo tenendo una mano stretta al cuore, che sembrava essersi disintegrato in mille pezzi.
​In quel momento capii perché si usavano espressioni come “cuore infranto” e “mal di cuore” nei libri e nei film, perché sembrava davvero che il mio si fosse rotto e faceva male fisicamente.
​ 
​Non riuscii a capire quanto tempo avevo passato seduta con la schiena appoggiata alla porta. Mi alzai solo quando sentii Lexi infilare le chiavi nella serratura.
​“Meg?” Mi chiese immediatamente, dopo un solo sguardo alla mia faccia. Dovevo essere davvero patetica, probabilmente con il poco trucco che avevo messo quella mattina colato, gli occhi e il naso rossi e le labbra gonfie. “Oh, tesoro, vieni qui.” Disse la ragazza, abbandonando la borsa della spesa sul pavimento e abbracciandomi stretta.



Hello :D
Vi saluto dalla Big Apple e vi lascio il capitolo 17. E sì, è un po' da Kleenex e mi odio un po' anch'io per questo, ma Meg è arrivata proprio al limite.
Siamo a tre capitoli dalla fine e sono curiosa di sapere cosa ne avete pensato!

Grazie a tutte per tutti i bellissimi commenti, per aver letto e per aver inserito la mia storia tra le seguite, preferite e ricordate!
Apprezzo ogni singola cosa che fate, siete meravigliose! ❤ ❤

Noi ci aggiorniamo martedì prossimo, credo, ma non sono sicura perché sarò sempre a NYC e devo trovare wi fi :)
In ogni caso, se volete seguirmi su Twitter e su Facebook posto sempre aggiornamenti sulle mie storie!
   
 
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