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Autore: PotterGleeBeatles    26/04/2013    1 recensioni
Beh questa sarei io ad Hogwarts. Come si può ben capire molta gente esiste davvero e dato che è importante per me l'ho voluta aggiungere. Ma molti sono anche inventati! Mh, è molto importante per me che mi diciate cosa ne pensate. Buona Lettura ^^
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Tutti erano curiosi del verdetto su chi avrebbe rappresentato la propria casa. Ma all’estrazione mancava un mese e l’esaltazione si sarebbe dovuta spostare a dopo natale.
Sinceramente Alice non pensava più al bigliettino con il suo nome e la possibilità che uscisse ma si concentrava sullo studio.
Finalmente era venerdì e il giorno dopo ci sarebbe stata la fatidica prima uscita a Hogsmeade.
In prima ora c’era una pesante ora di trasfigurazione passata tra l’urlare della professoressa contro un alunno che tentava di trasfigurare il suo gatto in un piatto da portata fallendo completamente. Mentre i ragazzi uscivano dall’aula infatti, parse loro di vedere un piatto con il pelo rosso correre per i corridoi.
Avendo un’ora di buco Alice decise di rilassarsi, anche perché dopo c’erano gli allenamenti di Quidditch, di cui lei si vantava molto essendo la cercatrice. Anche se la sua Nimbus 2001 iniziava davvero a fare cilecca, essendo ormai un po’ di vecchia data. Sognava davanti alle vetrine di Diagon Alley di avere una Firebolt ma il suo badget era limitato e quel manico di scopa rimaneva solo un desiderio.
Si addentrò in biblioteca e prese “Il Quidditch attraverso i secoli” nonostante lo conoscesse circa a memoria.

Dobbiamo la nostra conoscenza dei rudimentali esordi del Quidditch agli scritti della strega Gertie Keddle, che visse ai margini della Palude del Queerditch nell’Undicesimo secolo. Per nostra fortuna, ella tenne un diario, oggi conservato al Museo del Quidditch di Londra.

“Che leggi?”
La strana ragazza dagli occhiali gialli si affacciò sul suo libro. Sulla tunica c’erano varie spillette colorate e spiccava la cravatta gialla e nera dei Tassorosso.
Alice mostrò la copertina  mantenendo il silenzio.
“Che stupida, non mi sono presentata! Sara, sono del terzo anno, come te, giusto?”
La ragazza annuì continuando a non parlare.
“Perdonami l’interruzione, è che mi affascinano le persone che leggono, io mi distraggo sempre mentre leggo e quando trovo qualcuno assortito in un libro mi piace osservarlo. Però ti ho interrotto, scusami” e così uscì dalla visuale di Alice che rimase un attimo interdetta.
Durante gli allenamenti di Quidditch venne annunciata la prima partita dell’anno. La domenica stessa. Contro Tassorosso.
I Grifondoro avevano bisogno di vincere molte partite perché era da quattro anni che non vincevano la coppa delle case e per onorare la propria casa bisognava metterci impegno.
La giornata passò in fretta e dopo astronomia la ragazza arrivò in sala comune che era mezzanotte. Prese allora un romanzo che stava leggendo e si accomodò su una morbida poltrona di velluto rosso davanti al caminetto mentre tutti dormivano.
La mattina presto si risvegliò nella stessa posizione con il libro poggiato sul petto. Il collo le doleva quasi quanto durante il viaggio in treno. Era tentata da riaddormentarsi ma ricordandosi il piano della giornata corse su per le scale a cercare il permesso. La mattina del primo settembre a King’s Cross lo aveva fatto firmare dalla madre perché non ci aveva pensato per tutta l’estate.
Hogsmeade, finalmente. Niente più divisa per uscire. Si vestì tutta di bordeaux, il colore di Grifondoro la condizionava molto. Anche le sue converse erano in tinta con la sciarpa ed era una cosa di cui andava molto fiera (tanto per cambiare). Dopo una solita colazione abbondante prese un po’ di soldi dal baule e li mise in una borsetta da portarsi dietro.

La sua prima tappa fu il Negozio degli scherzi di Zonko dove comprò qualche stupidaggine, poi Mielandia dove spese la maggior parte dei suoi soldi tra Api Frizzole, Topoghiacci, Gelatine Tuttigusti+1, Piperille e montagne di altri dolci vari. Infine dopo una veloce tappa da Stratchy & Sons si fermò ai Tre Manici di Scopa per bersi una burrobirra con le sue amiche in tutta tranquillità. Adorava quella bevanda. Soprattutto con della cannella sopra. Era come burro e zucchero caldo, solo che molto più buono. E stare seduti mentre fuori fa freddo a chiacchierare è davvero una sensazione piacevole. Lei amava tutto di quel mondo. Si riteneva una delle persone più fortunate del mondo per esserci finita dentro. La magia era il suo tutto ormai. Si sentiva come se facesse parte di lei da sempre. In quel momento avrebbe voluto che il tempo si fermasse, solo che l’orologio non le faceva questo favore e tutto continuava ad andare avanti.
 
 
 
 
  
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