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Autore: ccconny    27/04/2013    8 recensioni
C'era la nebbia per quanto era presto, nonostante fosse Luglio. Si scorgeva la vetta di un solo treno sporgere da quella nube. Un gentile signore mi aiutò a caricare i bagagli sul treno e io trovai un posto vicino al finestrino. Nel giro di qualche minuto il treno partì. Questo, però, non andava veloce come Dave in macchina, quindi vidi sotto i miei occhi la scritta Bradford diventare lentamente sempre più piccola e la mia mente fu tormentata da domande. Mi chiedevo se stavo facendo la cosa giusta, se ero felice di quello che stavo per affrontare, ma proprio mentre il mio cervello stava per formulare una risposta la scritta Bradford sparì dietro una curva e realizzai che forse era meglio dormire per poter essere ben sveglia all'arrivo.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo strinsi forte a me, ancora spaventata per l'accaduto. Non me ne ero accorta, ma mi ero messa a piangere mentre i due facevano a pugni, così Zayn mi scostò un po' e mi asciugò le lacrime con l'indice della mano destra.

"Grazie." risposi con la voce tremolante.

Lui sorrise, ma aveva ancora le sopracciglia aggrottate.
Cinse la mia spalla con il braccio tatuato e insieme ci incamminammo verso l'ospedale con le buste di Nando's accartocciate.
Sentivo il suo respiravo affannato, mentre camminavamo in silenzio nelle strade. Mi girai a guardarlo un momento, lui invece guardava dritto. Notai la perfezione del suo profilo e la sua sconfinata bellezza. Aveva le ciglia lunghe, le labbra carnose e quel naso che amavo alla follia. Così perfetto, come piaceva a me. Intravedevo le fievoli gocce di sudore scendere sulla sua fronte e queste lo rendevano perfino più attraente.

Quando rientrammo in ospedale, gli altri ragazzi notarono subito il rossore che Zayn aveva sulla guancia e chiesero cosa era successo. Gli raccontammo dell'accaduto e Kath corse ad abbracciarmi, poi mi portò fuori.

"Stai bene?" aveva un tono preoccupato.
"Sì, mi sono solo spaventata. Zayn mi ha difeso, Kath." nella mia voce si sentiva un tono di esaltazione.

Lei mi rispose con un sorriso e con una spallata.

"Cosa credi che provi per me?" chiesi io a lei che mi dava sempre ottimi consigli.
"Credo che stia iniziando a conoscere la vera te. E nessuno farebbe a meno di amarla."

La abbracciai di corsa. Mi faceva sentire bene ogni volta e mi faceva credere in me stessa. Quella poca autostima che avevo, ce l'avevo grazie a lei.
Tornammo in camera di Liam e mangiammo tutti insieme le cose che avevamo preso da Nando's.

"Sanno un po' di asfalto." osservò Niall, ironicamente.

Scoppiamo tutti a ridere e la serata continuò così, tra risate e battute.

Si erano fatte le 23 e l'infermiera ci informò che Liam poteva tornare a dormire a casa.

"Stasera Ed dà una festa, perché non ci andiamo?" chiese Harry appena saputa la buona notizia.
"Ed, chi?" chiesi io, non capendo.
"Ed Sheeran, il mio amico." rispose lui sorridendo. Due bellissime fossette gli si aprirono sulle guance.

Io mi girai di scatto verso Kath con gli occhi sbarrati, non riuscivo a credere a quello che aveva detto.
La musica di Ed ci accompagnava sempre, mentre io e Kath fumavamo una sigaretta nel parco a Bradford. Eravamo davvero emozionate di conoscerlo.

"Andiamo!" disse lei euforica.

Così ci dirigemmo tutti e sette verso la macchina, nonostante non fossimo vestiti da festa, ma non volevamo perdere tempo.

"Quanto ci vuole?" chiese Kath.
"Mezz'oretta più o meno." rispose Liam, che camminava un po' male, ma voleva venire a divertirsi.

Prendemmo uno di quei furgoncini a otto posti e il loro bodyguard Pauly guidò fino al locale. In macchina Liam si mise vicino a Pauly. Nei tre posti dietro si misero Niall, Kath e Louis. Mentre io, Harry e Zayn ci sedemmo nell'ultima fila. Io mi misi in mezzo e dopo qualche minuto Harry cominciò a stuzzicarmi. Mi pizzicò i fianchi e io iniziai a ridere per il solletico. Poi iniziò a baciarmi le guance e si chinò con il capo sulle mie gambe, dicendo che era stanco. Iniziai ad accarezzargli i riccioli, sentendomi in colpa, perché l'unica cosa che volevo fare in quel momento, invece, era accarezzare la nuca di Zayn che invece era lì, seduto in silenzio.

Liam aveva ragione, in mezz'ora arrivammo al locale.

Sembrava si trovasse nella periferia di una piccola città vicino a quella dove era situato il nostro hotel. Aveva un'enorme insegna viola in alto e dalla porta che si apriva ogni tanto per far entrare le persone usciva forte la musica. Mi sembrò perfino di sentire una canzone di Ed remixata, ma non ero sicura.
Scendemmo dalla macchina e Harry mi accompagnò alla porta cingendomi i fianchi. Mi girai più volte e scorsi Zayn con la testa bassa, lo sguardo fisso per terra.
Perché non correvo ad abbracciarlo?

Niall guardò incuriosito l'atteggiamento di Harry e anche io mi sentivo strana, ma non feci nulla per obiettare. Davanti la porta Harry dovette dare i nostri nomi, ci stamparono un timbro sul dorso della mano e poi ci fecero entrare.
Era pieno di gente e riuscii perfino a scorgere qualche persona famosa che avevo intravisto in tv, ma in quel momento volevo andare a conoscere Ed. Harry portò me e Kath da lui e ce lo presentò.
Era un bel ragazzo, i suoi capelli rossi si vedevano anche sotto la scura luce del locale e gli occhi azzurri gli illuminavano il viso angelico che possedeva.

Per tutta la serata rimasi vicino il piano bar a bere qualcosa e a conoscere gente famosa che era alla festa, non ballai perché ero stanca e ogni tanto facevo compagnia a Liam, che rimase seduto sul divanetto con Zayn tutto il tempo, a parlare di chissà cosa.
Kath invece parlò tutta la sera con Ed ed io non li disturbai. Mi faceva piacere che facesse amicizia con qualcuno di "diverso." Harry, Niall e Louis si ubriacarono, così al ritorno in macchina li facemmo sedere vicini, a sparare cavolate per cui risero per tutto il tragitto.

Kath ricevette una chiamata dalla mamma, in cui diceva che la piccola sorellina si era sentita male. Nulla di grave, ma lei decise di tornare a Bradford per starle vicino. Anche loro vivevano senza un padre, il loro non c'era più da quando Kath aveva compiuto 10 anni, a causa di una brutta malattia. Per questo decise di andarsene e stare vicino alla sorella. Sarebbe tornata la sera seguente.
Pauly la accompagnò alla stazione e noi altri ci dirigemmo in hotel.

Io, Liam e Zayn dovettimo accompagnare i tre ubriachi davanti le loro camere, per evitare che combinassero qualche guaio. Dopo cinque minuti sentimmo Niall russare e capimmo che avrebbe dormito fino all'ora di pranzo del giorno dopo.
Anche Liam e Zayn, stanchi, si diressero in camera.

"Rimani qui tu?" mi chiese Liam, vedendo che mi ero seduta sul divanetto color panna che si trovava nel corridoio del nostro piano.
"Sì, ho bisogno di pensare un po'." gli risposi.

Mi fece l'occhiolino e poi si incamminò con Zayn al suo fianco.

Pensavo ai giorni passati e a quante cose erano successe. Non avevo mai avuto così tante disgrazie in così pochi giorni e mi venne un po' da piangere al pensiero, ma poi pensai a me e Zayn che ridevamo per strada la mattina precedente e a quando mi aveva tirato su dall'asfalto e sorrisi.

"Che fai, parli da sola?" disse Harry, barcollando verso di me.
"Harry, torna a dormire, sei ubriaco!" gli ordinai io.

Si buttò sul divano affianco a me e mi abbracciò, cercando di darmi qualche bacio. Lo scostai e lo feci alzare. Sbuffò ed entrò in camera mandandomi a quel paese. Mi misi a ridere, pensando che non si sarebbe ricordato nulla.

Tornai sul divano e portai le ginocchia al petto, chiudendo gli occhi.

"Perché l'hai mandato via?" sentii la voce di Zayn provenire dalla mia destra.
"Era ubriaco, non avevo voglia di stare con lui." risposi io, sincera.
"Hai voglia di stare un po' con me?" mi chiese, mentre si accomodava affianco a me.

Poggiai il capo sulla sua spalla.

"Ho paura, Zayn." gli confessai.
"Di cosa?" chiese lui, un po' preoccupato.
"Non lo so, stanno succedendo un sacco di cose brutte da quando sono qui. Mi sento in colpa."
"Non devi." rispose, accarezzando i miei lunghi capelli e intrecciandoci le dita.

Sentivo il suo respiro scaldarmi il capo, poi mi strinse con le sue forti braccia e io mi sentii a casa.
Mi sentivo protetta e un senso di felicità invase tutto il mio corpo. Era come se fossi a casa sotto il piumone, ma questa volta a scaldarmi c'era lui, il ragazzo che amavo tanto, in segreto.
Mi mise i capelli dietro l'orecchio e io mi girai. Ci guardammo negli occhi, per un bel po' di secondi. I suoi erano bellissimi e brillavano, come al solito.
Si avvicinò e sentii il suo respiro sul mio viso, poi improvvisamente le nostra labbra si toccarono e ci baciammo.
Provai delle forti emozioni durante i minuti che rimanemmo a baciarci e non saprei dire com'era, perché era indescrivibile. Mi sentivo felice, per davvero.

  
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