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Autore: Kattiva    15/11/2007    4 recensioni
“Quando la luna nera cadrà nel lago, quando i quattro troni dei fondatori verranno riempiti molte cose cambieranno. Molte altre invece, semplicemente smetteranno di esistere…” Una nuova missione da compiere, fondamentale per sconfiggere Voldemort... Resuscitare i quattro Fondatori! Non si tiene conto del sesto libro, tranne che per l'esistenza degli Horcrux di Voldemort... fanfiction a quattro mani scritta da me e Tigre94!!!
Genere: Azione, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus, Silente, Harry, Potter, Il, trio, protagonista, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora, adesso non potete di certo rinfacciarmi che ho fatto tardi!!! In realtà ho fatto così in fretta in parte perché volevo farmi perdonare del ritardo CATASTROFICO della volta scorsa, in parte perchè non avevo assolutamente nulla da fare... Beh, buona lettura di questo chap, che ha un titolo un po'... Bah, leggete e poi ditemi se appropriato, insieme ai vostri pareri sul capitolo, naturalmente... a titoli non ci azzecco proprio...

 

Ricordi e maledizioni

 

Albus e Severus erano nell’ufficio del Preside. Avevano appena finito di vedere il ricordo di Harry riguardante la morte di Lily e James. Piton guardava interrogativo Silente, Silente guardava cupo il Pensatoio. Poi Piton chiese “E Potter ricorda tutto ciò?”

“No, glielo hanno fatto rivivere i Dissennatori”

“Preside... grazie”

“Di niente, Severus, sospettavo che volessi... sapere”

“Ha pensato be...” La porta si spalancò di colpo, interrompendo la conversazione. Uno studente stava blaterando qualcosa sul fatto che Pansy Parkinson e Theodore Nott avevano scagliato in Sala Grande una maledizione contro Ron ed Hermione. I professori non lo lasciarono nemmeno finire di parlare. Due minuti dopo erano in Sala Grande. La scena era indescrivibile: Ron ed Hermione erano per terra, immobili. La ragazza stringeva in mano una moneta; Parkinson e Nott erano coscienti ma legati da pesanti corde; Harry era appoggiato pesantemente al muro, con in mano la bacchetta e una moneta identica a quella di Hermione. Si lasciò cadere contro il muro fino ad appoggiarsi per terra. Pansy gli chiese, ghignando “Che fai, Potterino, non ti reggi nemmeno più in piedi?”

Harry le puntò la bacchetta contro e ringhiò “Io non mi reggerò in piedi ma tra i due sei tu quella in catene!”

“Uh, Potteruccio, guarda chi è arrivato”

“Salve professor Silente. Professor Piton”

“In Infermeria. Tutti. Subito” ordinò Piton. Il corteo arrivato in infermeria era composto da: Ron ed Hermione, portati in barella perché non si svegliavano; Harry, che si appoggiava a Silente perché non ce la faceva nemmeno a stare in piedi; Silente, che sorreggeva Harry; Piton, che puntava la bacchetta contro Nott e Parkinson; Pansy e Theodore, di nuovo liberi.

Si accomodarono tutti su un letto e venne fuori la storia: Nott e Parkinson, dopo aver saputo il fallimento dei Mangiamorte a Malfoy Manor si volevano vendicare e quindi avevano maledetto Ron ed Hermione, che per non si sa quanti giorni non avrebbero potuto svegliarsi. All’inizio volevano anche ucciderli ma Hermione prima di svenire aveva toccato la moneta che l’ES usava per comunicare al quinto anno e Harry, ignorando bellamente gli ordini e le minacce di Madama Chips era sceso in Sala Grande e aveva disarmato e successivamente incatenato Pansy e Nott.

I due Serpeverde furono messi in punizione con 100 punti in meno alla loro Casa. Harry fu rimandato a letto in infermeria. Ron ed Hermione furono messi nei letti vicino a quello di Harry. Silente andò nel suo ufficio. Piton andò nella classe di Pozioni e poi a letto.

Silete e Severus quella notte fecero lo stesso incubo: la notte dei genitori di Harry. Ma a casa di Harry c’era una strana Coppa, che a Silente e Severus parve importante ricordare. Quando i due si svegliarono ebbero la sensazione di non essere i soli ad aver fatto quel sogno. Ed andarono in Infermeria. Si guardarono stupiti un attimo, con una domanda inespressa nello sguardo: volevano vedere se Harry abveva fatto il loro stesso sogno? Ognuno potè vedere negli occhi dell’altro la risposta: si.

Entrarono silenziosamente nell’infermeria, Harry stava accovacciato sul letto e aveva la testa tra le ginocchia.

“Harry?” chiamò Silente, con dolcezza. Dato che Harry non rispondeva Albus si avvicinò, mentre Piton rimase sulla porta. Il Preside si sedette sul letto e, accarezzando i capelli spettinati di Harry si accorse che stava piangendo silenziosamente. Silente fece apparire una boccetta di pozione per fare sonni senza sogni e la fece bere a Harry, che si addormentò. Silente uscì dall’infermeria buia e fece cenno a Severus di seguirlo nel suo ufficio.

Dopo esserci arrivati il Preside disse “Mi pare chiaro che tutti e tre abbiamo fatto lo stesso sogno, e mi pare anche piuttosto naturale dato il ricordo che abbiamo visto”

“A casa di Lily c’era una Coppa, potrebbe essere importante” disse Severus

“Propongo di chiederlo domani a Harry, quando si sveglierà” lo interruppe Silente “Per adesso andiamo a dormire”

“Buona notte, Preside”

“Buona notte, Severus”.

La mattina dopo Silente si recò in Infermeria; Harry sarebbe stato dimesso a minuti e voleva parlargli nel suo ufficio riguardo al sogno. Quando entrò Harry era vestito e stava per uscire dall’Infermeria, anche se Madama Chips stava borbottando qualcosa sul fatto che il ragazzo altri cinque giorni doveva rimanere.

“Buongiorno, Harry” lo salutò Albus allegro, contento che finalmente fosse stato dimesso

“’giorno Silente”

“Vorrei che tu venissi nel mio Ufficio” disse Silente. Il ragazzo lo guardò un attimo, poi annuì e precedette il Preside nell’Ufficio.
Non appena furono arrivati Harry disse “Avete sognato la notte in cui i miei genitori morirono, e mi pare piuttosto naturale, è un ricordo che... come dire... lascia il segno” sottileando sarcasticamente le ultime tre parole, alludendo alla sua cicatrice.

“La coppa che era nella casa dei tuoi genitori. Sia io sia Severus sospettiamo sia qualcosa di importante che dobbiamo assolutamente ricordare”

“Ha guardato bene la Coppa?” domandò Harry, poi, senza dare a Silente il tempo di rispondere la descrisse “D’oro, con un tasso inciso...”

“La coppa di Tassorosso” sussurrò Silente

“Si, anche se non ho la minima idea del perché fosse a casa dei miei...”

“Dobbiamo recarci lì”

“Anche adesso”

Silente ed Harry si alzarono e quest’ultimoprese la Spada di Grifondoro e la tenne in mano dato che non aveva la cinta.

Poi disse “ci vediamo tra mezz’ora al portone della Sala Grande” e corse nel Dormitorio dei Grifondoro. Lì si mise una divisa che aveva trovato nella Camera dei Segreti. Era composta da: Pantaloni neri con ricami argenti che arrivavano poco sotto il ginocchio, stivali neri, canottiera nera con ricamata un dragone argento con le ali spalancate, un mantello ugualmente nero (che fantasia...) con il cappuccio con lo stesso dragone della canottiera ricamato però davanti sulla sinistra e una cinta nera con una fiammata argento che la percorreva completamente. Sorrise, ricordando il giorno in cui aveva preso il completo dalla Camera

 

Signor potter, dove crede di andare? Non è ancora guarito! Signor Potter, se non si rimette immediatamente a letto chiamo il preside” urlò Madama Chips

Harry si era vestito e stava uscendo dall’Infermeria. Quando udì la minaccia di Madama Chips le rispose “Tornerò qui dopo che avrò fatto una faccenda”. Scese nella Camera molto lentamente. Non era ancora guarito del tutto. Quando arrivò constatò con disgusto che i cadaveri dei tre basilischi erano ancora lì. Andò vicino alla statua di Salazar Serpeverde e mormorò, in Serpentese, “Salazar Serpeverde, grande fondatore, io, Harry Potter, ti chiedo di rivelarmi il segreto che dentro la tua bocca si cela” all’inizio non successe nulla. Si sentì un cretino. Possibile che avesse sbagliato tutto? Mentre se ne stava per andare si sentì uno scatto, come di una serratura. Si voltò e vide un tunnel buio. Sorrise. Non aveva sbagliato. Lo percorse e alla fine lo spettacolo che gli si presesentò davanti era spettacolare: Un’immensa camera per allenarsi, ma non con la bacchetta, con le spade. Era verde, argento, rosso, giallo, nero e blu, con pedane usate per allenarsi con la spada e bersagli per allenarsi con arco e cotelli, disposti uno vicino all’altro. E c’erano una ventina di divise, nere e argento con un dragone, una fenice, un leone, un unicorno, un serpente e un’aquila. Harry prese quella con il dragone. Quella con la fenice era troppo da Silente, quella con il leone e del serpente si capiva da due miglia che appartenevano ai fondatori, quella con l’aquila e con l’unicorno, benché quest’ultimo fosse il suo Patronus, non gli si addicevano. E aveva scelto quella con il dragone. La rimpicciolì con un incantesimo andò al dormitorio e la mise al sicuro nel suo baule. All’improvviso sentì la moneta che l’ES usava al quinto anno riscaldarsi. Solo Ron ed Hermione oltre a lui le conservavano, quindi doveva essere accaduto qualcosa di grave. Corse verso la Sala Grande, incurante del fatto che dopo si sarebbe ritrovato semi-incoscente dalla fatica e dal dolore. Non appena arrivò vide una folla di studenti disposta in circolo. Al centro Nott, Parkinson, Ron ed Hermione. Gli ultimi due svenuti. Non appena lo videro Nott e Pansy urlarono “Stupeficium”

“”Protego” pensò Harry, muovendo la bacchetta

Crucio” urlò Nott

Protego! Incarcerarmus!” Riuscì ad incatenare Nott e Parkinson prima di appoggiarsi al muro e scivolare per terra

Non ti reggi nemmeno in piedi, Potteruccio?” lo sbeffeggiò al Parkinson

Taci! Io non mi reggerò in piedi, ma tra i due quella in catene sei tu!” urlò, puntandole la bacchetta contro. “Come si permette ‘sto brutto carlino malformato di lanciare anche solo un expelliarmus verso Ron ed Hermione? Ma io lo ammazzo... due semplici paroline” pensò infuriato

La Parkinson lo riscosse dalle sue insane fantasie in cui Pensy giaceva urlando di dolore ai suoi piedi urlando “Ehi, Potteruccio, guarda chi è arrivato”

 

Harry guardò un attimo l’orologio. “Cazzo, ho 2 minuti per arrivare da Silente” pensò, prendendo la Spada di Grifondoro, mettendosela alla cinta e correndo verso la Sala Grande. Silente lo stava aspettando.

“Sono pronto, Silente” ansimò, non appena arrivò slittando sull’ultimo gradino e rischiando di travolgere Silente

“Andiamo” disse Silente sorridendo per la rumorosa entrata di Harry.

Camminarono in silenzio per alcuni minuti, diretti ai confini della scuola dove avrebbero potuto smaterializzarsi. Harry sapeva che Silente moriva dalla voglia di sapere dove avesse preso il completo che indossava, ma dato che le domande inutili voleva evitarle, e non voleva mentire a Silente, decise di non aiutarlo a formulare la domanda. Che tanto arrivò lo stesso “Dove hai preso quel completo, Harry?”

“Quando torniamo a Hogwarts glielo faccio vedere se prometti di non fare commenti inutili su quanto fossi stato sconsideratoa ritornare in quel particolare posto dove ho rischiato al vita più di una volta”

“È la Camera dei segreti, vero?”

“Bah, ormai ho rinunciato a chiedermi dove ha trovato una sfera di cristallo talmente efficiente da riuscire a spiare efficacemente l’intero corpo studentesco... Al primo e secondo anno ho pensato alla professoressa di Divinazione, ma dopo aver visto il soggetto...” ghignò Harry

“Harry, sai meglio di me che le profezie della professoressa Cooman non sempre si sono rivelate sbagliate”

“Si, le uniche due profezie che ha fatto giuste poteva pure risparmiarsele, infatti, anche se tanto le altre non sono molto meglio, visto che dovrei morire ogni giorno tra atroci dolori”

“Da qui possiamo Smaterializzarci” disse Silente, sorridendo all’ultimo commento, non del tutto sbagliato, di Harry.

Harry e Silente pensarono intensamente “Godric’s Hollows” e dopo essersi Materializzati si avviarono verso al casa distrutta dei genitori di Harry, e videro che efferrivamente qualcosa di dorato brillava tra le macerie. Harry notò “È troppo semplice, Silente. Di solito per trovare gli Horcrux con Ron ed Hermione ci mettevo una vita. Silente non lo ascoltò: era come rapito da quella Coppa. Non poteva essere una trappola. Harry si accorse che Silente aveva lo sguardo imbambolato. Non sembrava badare a tutte le possibili trappole. Il ragazzo lo bloccò per un braccio e disse, a voce più alta “Albus, sento che è una trappola”

“Anche se fosse i Mangiamorte non sono dei grandi avversari” disse Silente che era ritornato in sé al suono del suo nome pur rimanendo a fissare la Coppa

“Pion è potente ed è stato un Mangiamorte. E comunque se ci fosse Voldemort? Lui è un grande avversario”

“So combattere contro Voldemort” ribattè Silente abbassando lo sguardo verso il ragazzo che ormai era alto quanto lui, senza capire realmente cosa stesse dicendo Harry, ancora troppo preso dalla Coppa di Tassorosso. Harry lo fissò un attimo, preoccupato. Poi, anche se non ancora del tutto convinto, si avvicinò alle macerie ed estrasse la Spada.

Né lui né Silente si accorsero che tredici sagome incappucciate e una dalla faccia da rettile li stavano osservando, in attesa di una loro mossa.

 

 

X sharry da Tigre94: Finalmente qualcuno che mi appoggia!!! Questa serpe fallita con le sue battute di basso rango non la sopporto più!!!!

X Ashley Snape da Kattiva: e tu vieni a dire a me che bevi un po’ troppo bacardi??? Allora, ogni volta che esco (e che sono sicura che non ci siano parenti vari in giro, e ti assicuro che anzio è piccola e la my family è parecchio numerosa, io ne tracanno minimo due bottiglie. L’ unico che non mi piace molto è quello alla esca perché ha un sapore… tipo di medicina! Vabbè, adesso vado ad insultare tigre, ciao!

Vi è piaciuto questo capitolo? Lungo, considerati i miei standard e il fatto che l’ho scritto da sola, come d’altronde il prossimo capitolo, che è di otto pagine scritte a mano e che, a giudicare dall’ultima frase di questo, si capisce che si svolgerà con la regale presenza di Lord Voldemort.... Un bacione a tutti, a coloro che recensiscono e a quelli che leggono soltanto dalla vostra Tigre94

 

 

Carissima Tigre94, non ti permetto di darmi della serpeverde fallita davanti ai miei cagnolini! *i lettori abbaiano spasmodicamente*, quindi o chiudi il becco o sarò costretta a non mettermi più la maglietta con la tigre. Sostituendola con un altra, ovviamente, non azzardare battute oscene…

 

Torniamo a noi, secondo me, sotto sotto, vi piacciono di più i nostri battibecchi che la storia… mah!

 

(commentatemi anche “the kill”!!!)

BACI8NI

Marty!

(kattiva)
  
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