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Autore: Rivoltella J    15/11/2007    22 recensioni
La vecchia Ginny di sempre, quella capace di eseguire un incantesimo al primo colpo, quella che ti consolava con un cioccolatino e tanto affetto, quella che non aveva problemi a regalare un abbraccio? Morta.
“Hai deciso di guardarmi le tette ancora per molto o mi fai accomodare su questo, ehm, come posso definirlo pudicamente...? Elegante, ma soprattutto… Pulito destriero? Guarda che ho già rischiato abbastanza stasera, non vorrei di certo svegliarmi domattina incinta e per di più affetta da non so quale malattia targata Draco Lucius Malfoy”.
Lingua tagliente, caschetto piastrato, rosso raggiante, più alta del solito grazie agli stivali, più bella del solito grazie a quell’abito così trasparente, più diversa dal solito, si, completamente irriconoscibile, e perché? Perché era cambiata.
Genere: Generale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny, Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ehilà miei prodi! Dovete scusare l’emozione nello scrivervi ma sono felicissima di come sta andando la ff! Un solo capitolo e moltissimo successo, una valanga di preferiti e tante recensioni preziosissime! Volevo dirvi che in questi primi capitoli sto definendo un po’ la situazione, le coppie… sono decisamente piccantini come chappy, ma li vedo un po’ così per ora… nascono dalla mente pazza di una studentessa che non ne può più di studiare… se avete voglia di sopportare me e la mia ff, sarò onorata di ricevere commenti, anche dalle persone che non hanno commentato il primo, che mi apprezzano come scrittrice… mi fareste felicissimaaaa!intanto vi ringrazio per l’attenzione e… Buona lettura!!! Un bacione! Vostra Rivoltella J!                           
 
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“Sai per caso dov’è finito il mio reggiseno?”, ancora qualche gradino e avrebbe raggiunto il tanto bramato quadro della Signora Grassa, ansimando leggermente per le infinite scale, un po’ traballante a causa di troppo alcool ingurgitato, distrutta per i bagordi sfrenati della serata, con la camicetta sbottonata un po’ troppo e i tacchi che lasciavano la scia del suo passaggio prorompente, calpestando repentini la fredda pietra della scuola deserta.
“L’ultima volta che l’ho visto era nelle mani di Malfoy e ci stava letteralmente “brindando” con Zabini e Urqhuart. Ci ha travasato velocemente la Burrobirra dal boccale e giù tutto d’un fiato.”, la teneva per mano e non si rendeva conto di sorridere, il primo vero sorriso sincero da svariati mesi.
“Maledetta serpe strisciante! Glielo faccio ingoiare la prossima volta, dritto giù per la trachea! Come se non le conoscessi le sue abitudini…E’ un selvaggio, un barbaro! Mi stupisco che emetta parole invece che grugniti, zoticone. Eh ma domani mi sente quel cazzone universale, lo distruggo. Razza di ebete…”, gesticolava nervosamente arricciando un ciuffo così maledettamente liscio, biondo platino, nuova fiammata di gioventù, nuovo modo di essere, i vecchi ricordi li aveva seppelliti voracemente, sotterrati nella terra umida di un futuro tutto da scoprire, non più sola ormai.
I  boccoli color caramello li aveva abbandonati a giugno, scalando d’impulso i capelli setosi, portandoli preferibilmente sciolti, svolazzanti, liberi di fluttuare senza impedimenti, liberi di essere toccati da ragazzi che adoravano quel nuovo look, che si erano stranamente dimenticati il terribile epiteto che l’aveva caratterizzata per anni, solo per qualche modifica alla sua esteriorità.
“Ma smettila, Vecchia Spugna! Quanti Firewhisky ti sei scolata prima di metterti a ballare sul tavolo, sfilandoti molto sensualmente il reggiseno da sotto la camicetta e lanciandolo a quel cretino?! Almeno potevi destinarlo a me… Lo sai che ci tengo a certe cose. E poi… Devi ancora darmi il tuo regalo di compleanno! Lo aspetto da tutta la serata!”.
L’alcool era corso a fiumi quella notte, maratoneta fulmineo giù per le gole di quegli studenti così folli, compagno d’avventure senza rivali, nettare prelibato che ammorbidiva gli animi più intransigenti, evasione quotidiana per i più sfrontati. Appena i bicchieri si svuotavano, venivano riempiti velocemente, anche di nascosto, per non perdere il ritmo travolgente, per non prendersi indietro, per non fermare quella gara al più forte.
“Pensa al lato positivo del mio piccolo spogliarello…Adesso hai qualcosa in meno da togliere…”. Voleva provocarlo, voleva farlo eccitare come non mai, probabilmente in quel momento gli avrebbe dato il suo regalo di compleanno…
Avrebbe fatto l’amore con lui! Anche se era fidanzato? Si, anche se era il fidanzato della sua migliore amica.
Era iniziato tutto come un gioco. “Hermione, stirati i capelli per il compleanno di Draco, vedrai che stasera ti chiederà di metterti con lui! Mione, mettiti questo top fantastico che sarai perfetta, tu che puoi sfoggiare certe scollature, buttati! Herm, vieni dal parrucchiere con me? Io mi faccio rossa e tu… Bionda!!! Dai dai, e chi ci resisterà più poi? Adesso che frequenti Malfoy devi essere all’altezza della casata nella quale metti piede furtivamente quasi ogni notte.”
Come se lei bramasse quello, come se volesse essere la fantasia erotica di qualcuno, come se avesse bisogno di qualcuno che l’amasse. Perché, non era forse così? Si, ne aveva bisogno, un recondito desiderio nascosto, timido, congelato nella sua mente per colpa di troppe sofferenze, stagnato nel cuore, maledetto tarlo che le stava consumando la ragione, pensiero fisso, bastardo, meschino, la spinta decisiva che, disgraziatamente, l'aveva catapultata nel suo non essere più totale.
Si era prefissa di non scendere a compromesso alcuno, non voleva annientarsi per quel così costoso bisogno d’amore.
“Tacchi a spillo? Ma scherziamo Ginny, mi schianto al suolo al sol pensiero. Minigonne poi?! Ma sei impazzita? Così se cado per colpa dei trampoli mi si vedono anche le tonsille! E cos’è quel filo interdentale…? Ah, ops, io dovrei mettermelo là sotto? Tanga? Oddio, no no e poi no. Reggiseno push-up, a balconcino? Mica devo metterci i geranei dentro? Che sciocchina che sei! Pantaloni stretti a vita bassissima? Merlino, potrei provare, solo questo però, ma non voglio assolutamente che mi appioppi un paio dei tuoi, soprattutto quelli con gli strappi sulle, ehm, natiche… Semmai andiamo ad Hogsmade a fare shopping insieme! Ma sognati le calze a rete… Le usa mio zio per pescare le trote al massimo!”.
Paure, soltanto paure, timori in cui affogare sola, cose di cui sentiva la mancanza, lussuosi gingilli che la richiamavano a rapporto.   
Dopo essere stata pregata giorni e giorni, ore infinite passate a sentirsi ripetere: “Ma ti vedi, cazzo? Sei perfetta! Capisco l’hanno scorso quando effettivamente eri un po’ sovrappeso, ma adesso!!! Se fossi un ragazzo ti salterei addosso per strada! Mi vuoi dare ascolto? Fidati della tua migliore amica Ginny, fidati! Non vedi come mi apprezzano di più adesso che sono sfacciata, ora che finalmente mi sono liberata della maschera della brava bambina educata? Finalmente mi amano, prima cos’ero, cazzo? Nulla. Fidati di me Hermione, fidati.”.
Sapeva che la sua piccola Ginevra stava sbagliando le dosi, tutto era troppo radicale. Ma le voleva bene perché certi sentimenti superano le apparenze. Le sarebbe stata accanto sempre, prima e dopo il cambiamento. A lei sarebbe bastato solo un leggero cambiamento, appena accennato.
E alla fine, stremata, scocciata, veramente incazzata, ma così maledettamente curiosa, pronta a buttarsi in quel mare color del vino, dopo riflessioni interminabili, impaurita, insicura ma con una forza innata dentro, acconsentì a dare il via a quell’esperimento. Le conseguenze furono letali.
“Budino glassato!”, la Signora Grassa rotolò lentamente, bisbigliando tra sé imprecazioni decisamente scortesi  ai due ragazzi estasiati dalla vita, svegli quando tutto taceva, sereni tra tanta ipocrisia, due avventurieri della notte che entrarono nella Sala Comune dei Grifoni in silenzio, avidi di ascoltare i loro respiri. Il calore inebriò prepotentemente i corpi rigidi che furtivi si muovevano per la stanza, il fuoco scoppiettava nel camino, vivido, raggiante, attraente come non mai, magnetico. Subito l’alta temperatura divampò nelle loro guance, colorandole di un rosso tenue.
Hermione impugnò la bacchetta, piegandosi lievemente per togliersi le scarpe, troppo alte, troppo scomode, decisamente troppo rumorose data l’ora. Tornata della sua altezza naturale, stava per sibilare “Lumos” quando nel rialzarsi venne bloccata da un brivido caldo, destriero scalpitante, imbizzarrito, che galoppava funesto per la sua schiena.
Harry le aveva cinto i fianchi con le braccia muscolose, seguendo il movimento del suo corpo quando leggiadra si rialzò. Stava salendo con le mani dentro la sua camicetta, lento, riflessivo, delicato, non voleva perdersi nulla di quei momenti. Lasciando cadere distrattamente le scarpe, morse delicatamente le labbra di quel ragazzo così straordinariamente attraente, muovendosi cautamente in quell’abbraccio simile ad una morsa. Anche lui era cambiato, come tutti ormai.
Gli occhiali secolari, portati da anni come una seconda pelle, li aveva spezzati, pestati, disintegrati, e al loro posto due lenti comodissime avevano reso giustizia a quegli occhi così brillanti, profondi, tenebrosi. L’abbigliamento era curato, ricercato nei minimi particolari, rincorreva la perfezione, inseguiva in modo maniacale ciò che più piaceva alle ragazze, con uno scatto felino aveva agguantato la popolarità, la fama, tutto ciò che non era semplice e pura ammirazione per essere sopravvissuto a Lord Voldemort. No.
Adesso le ragazze lo desideravano per la sua bellezza esteriore più che per quella interiore. Tutte, meno lei, lei lo aveva amato da sempre, sfigato o popolare che fosse.
Lui, fidanzato con Ginevra Weasley, lei, sua migliore amica, erano irriconoscibili. La piccola rossetta li aveva travolti nel suo cambiamento. Risultato? Si godevano la vita appropriandosi senza ritegno di sfaccettature che non erano proprie del loro carattere, rubavano modi di essere altrui, senza chiedere il permesso, si erano trasformati in persone simili alle altre, conformisti, non erano più parte staccata di un gregge più ampio, no.
Loro ora erano i capi branco e non volevano smuoversi dal loro trono. Magari si erano solamente sbottonati un po’, lavando via dalla pelle paure che si erano calcificate nella loro anima. Forse Ginny aveva fatto bene a buttarli giù da quel burrone di incertezza, forse era riuscita a farli diventare quelli che nel profondo erano da anni, o forse, aveva solo peggiorato la situazione.
Fatto sta che la situazione tra i due stava mutando, che i sentimenti reciproci stavano spaziando liberi, sproporzionati, giganti, alianti alati in un cielo di cartapesta.
“Guarda che sono pericolosa con questa bacchetta in mano!”, glielo sussurrava maliziosamente all’orecchio, strusciando le sue labbra contro quel collo freddo, rigido, leggermente tremante.
“Fammi male!”, voleva ubriacarsi di lei, desiderava assaggiare tutte le sue fragranze, assaporare furtivo il frutto del peccato, la sua pelle di pesco, morbida, vellutata, soffice.
“Basta parlare, baciami!”, slacciò abilmente il gilè grigio e penetrando con la fina bacchetta la camicia candida, strappò ad uno ad uno i piccoli bottoni neri, stelle demoniache in quell’infinito cielo. Lo attirò a sé tirandolo per il colletto e iniziò a baciarlo con trasporto, lasciandoli tracce di rossetto un po’ ovunque, dalle labbra, ai boxer.
Lui eluse le barriere del tempo mettendole le mani dentro ai jeans, sentiva le sue curve femminili, attraenti, perfette, fredde, fremevano ad ogni carezza. Aveva quasi paura di toccarla, di sfiorare quelle membra che emanavano desiderio, temeva quasi di farle male, la sua preziosa bambolina di porcellana era da trattare con guanti di velluto, era da baciare ed elogiare, sfiorandola delicatamente. La desiderava da anni, e finalmente la sentiva gemere per lui.
Lei gli saltò in braccio, avvinghiata con le gambe ai fianchi fini, il caldo era torrido, soffocante.
Lui con le mani troppo in basso per essere ancora definite pudiche, la toccava avidamente, la sorreggeva con forza e delicatamente la poggiò nel divano davanti al fuoco scoppiettante.
Il calore li invase e spinti da una voglia irrefrenabile continuarono a spogliarsi rapidamente. Le due lingue giocavano a rincorrersi nelle bocche agitate, le mani scendevano eroticamente in giù. Abbassando la cerniera dei pantaloni, glieli sfilò con determinazione, golosa di quel corpo così perfetto. Lui, guardandole il viso illuminato dalla flebile luce del fuoco, se la portò sopra e aspettò inerme la prossima mossa della sua eterna compagna di giochi.
“Stai fermo.”, con la lingua iniziò a creare percorsi immaginari nel suo petto e via via sempre più in giù, arrivata all’elastico degli slip si fermò e alzando il viso lo guardò in modo assolutamente provocante. Lui era evidentemente eccitato, aspettava solo quello, a breve non avrebbe risposto delle sue azioni. Con un balzo lei si avvicinò al fuoco e sfilandosi i jeans si sdraiò per terra, invitandolo con un dito a dominarla.
Non si fece attendere, Harry le saltò sopra e con la mano distrusse le barriere del suo corpo, penetrandola con decisione. Hermione, fissandolo negli occhi, emise un gemito di piacere e abbassandogli i boxer lo tirò pericolosamente a sé, lo voleva suo, lo voleva sentire dentro sé, la prima di infinite notti insieme, ma non a quelle condizioni. Fece fatica a fermarsi, ormai i due corpi erano una sola cosa, ma furono così sfrontati, così assetati di piacere, trasudando voglie proibite, solo per qualche secondo.
“Fermo Harry, basta.”, era il ragazzo della sua migliore amica e finchè fosse stato tale non avrebbe voluto concedergli il suo completo amore.
“Non voglio che la mia prima volta sia così, nascosta al resto del mondo, taciuta come il peggiore dei peccati, bandito come il più impuro dei segreti. Non voglio negarmi la possibilità di essere felice con te, ma solo quando sarai libero potrai avermi. La sai che io voglio tutto, oppure lascio perdere.”, una lacrima le scese delicata sul viso e poi, via via, scorse tra i seni prima freddi, ora in fiamme.
Lui gliela fermò con la bocca e risalendo prepotentemente la baciò nuovamente, con più trasporto di prima. La Grifona non provò neanche a divincolarsi, infondo era tutto quello che voleva, quel corpo tonico sopra il suo, i movimenti ritmici di quell’amore che non poteva essere ancora definito tale.
“Io e Ginny non abbiamo un rapporto esclusivo. Possiamo frequentare tutte le persone che vogliamo, facendoci quello che più desideriamo. Non devi sentirti in colpa per lei. Non farà problemi, come io d’altronde non mi offendo per quello che fa lei. Siamo d’accordo così”, quegli occhi grandi le scavavano dentro e tirandolo a sé lo baciò di nuovo.
“Lo so che non siete una coppia esclusiva, ma vi sembra giusto comportarvi così? Io non riuscirei a trattenere la gioia di dirle che l’ho fatto con te, non posso trattenere questo fiume in piena che mi accompagna da giorni ormai. Già la prima volta che ci siamo baciati a Pozioni mi sentivo una carogna bastarda, sporca nell’anima per nascondere alla mia migliore amica una gioia così grande, indegna, un verme per usare una voglia fisica a discapito di un’amicizia.”, le lacrime ora erano due, tre, non cessavano di sgorgare, morivano tragicamente sulle sue labbra.
“Io le ho detto che ci frequentiamo qualche volta e lei non ha battuto ciglio.”, cercava di convincerla, la voglia di possedere quel corpo era tanta, troppa forse per essere sensibile.
“E infatti quando ho provato a sfiorare l’argomento lei ha cambiato bruscamente discorso. Lo sai com’è fatta, vuole tutti ai suoi piedi, colleziona fish, carte per il suo mazzo e intanto se la fa con mezza Hogwarts. E a te va bene una situazione del genere? Vuoi stare con una che la da al vento? Io non credo.
Un conto è cambiare look, abiti, taglio, colore di capelli, ma il cuore, i sentimenti, quelli possono stagnare sotto un colpo di lacca? Possono essere soffocati sotto un vestitino troppo trasparente? Possono essere tagliati, espulsi dal nostro corpo? Io non credo Harry, non credo. Ora, se vuoi scusarmi, vado a letto. Non provare a seguirmi per favore. Lo sai che cederei al tuo corpo, toccando per una notte il cielo con un dito. Ma ti immagini domattina?
Svegliarmi ancora con il tuo profumo addosso, alzarmi ancora inebriata da quest’esperienza, sorridendo, sola, non condividendo con anima v  iva quest’emozione, solo perché sei vigliacco e non hai il coraggio di lasciarla.”, alzandosi si infilò i tacchi e praticamente nuda si allontanò dall’uomo che amava con tutta se stessa.
“Hermione…”, con un nodo in gola le sibilò queste parole, guardandola ammaliato.
“Si Harry?”, ultimi sussurri prima di congedarsi definitivamente.
“Ti amo”, toccandosi il petto sentiva il cuore scalpitare, sapeva di aver detto la cosa giusta.
“Ti amo anch’io.”, fermandosi prima della scala, senza aver paura di mostrare il suo corpo nudo nella penombra, lo guardava con quei grandi occhi color nocciola, svanita, persa in quella figura.
Dopo aver emesso quelle parole, troppo gelate per sciogliersi, ora, in quella stanza, se ne andò, salendo la scala, piangendo, stringendo i vestiti che profumavano di lui.
Restò solo, il fuoco si spense a poco a poco. Il freddo lento lo pervase, gli penetrò dentro, nelle ossa, nella mente, nel cuore. Prese i suoi vestiti sparsi per la stanza e andò a letto, correndo, scappando. Sapeva cosa avrebbe sognato, sapeva chi gli avrebbe riempito la mente, puntuale come ogni notte e non vedeva l’ora di addormentarsi per rivederla. Lei, solo lei.
 



Beta reader: Lucy Light


Ringraziamenti infiniti dal profondo del mio cuore a:

jess: sono contentissima che ti piaccia come inizio e il fatto che tu voglia leggere i prossimi chappy mi rende felicissima!!! Spero tu abbia gradito anche questo! Se ti va di lasciare un commentino è sempre super ben accolto!!! Bacio

Noemi_Malfoy: me molto molto molto emozionata nel leggere il tuo commento! Spero ti sia piaciuto anche questo! Spero ti vada di continuare a seguirmi! Kiss

KiaraRowling: tesoro mio bello santo!!! Ma quanto ti adoro io?! Come posso quantificare la stima che nutro per te come scrittrice e persona?! Semplicemente…ti voglio beneeeee!so che è un po’ pochino ma te lo dico col cuore! Se ti va di commentare sono sempre qui, impaziente di avere tue notizie! Baciottolini

Lady_Malfoy_4ever: bellissima tesora mia! Grazie di commentare tutto quello che scrivo, mi onori sempre con un tuo commento.. spero tu possa gradire anche questo, e spero di non traumatizzarti troppo!!! Fammi sapere! bacionissimi

Ashley Snape: la mia tesoraaaaaa! Grazie per la tua gentilezza! Spero ti piaccia il nuovo chappy! Fammi sapere! Un bacione

Christina Malfoy: carissima mia!!!ma quanto dolce e preziosa sei?! Tantissimissimo! Mi onori sempre con i tuoi commenti, con le tue ff! ti adoro! Spero ti piaccia anche questo! Fammi sapere! Bacio bacio

Seiryu: ehilà! Che onore averti tra le mie nuove recensioni! Che io ti stimi come scrittrice è assodato, che poi mi faccia un immenso piacere che tu mi segua è una certezza! Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo! Bacio

Vesuvium: ti ringrazio tantissimo per la tua gentilezza…mi fai arrossire! Spero ti piaccia anche questo! Fammi sapere se ti va! Kiss

Lights: spero di non averti fatta attendere troppo…ho aggiornato dopo 3 giorni…per me è un tempo record!!! Se ti va fammi sapere se hai gradito! Un bacio

Lucy Light: grazie per i tuoi commenti sinceri all’anteprima del capitolo! Spero ti piaccia… lo sai che il tuo giudizio è il primo che ho sempre, quello che mi aiuta a migliorarmi in ogni situazione… ti voglio bene Lucia!!!
 
Un grazie specialissimo a: Christina Malfoy, Hitomi,  KiaraRowling, Koki, Lady_Malfoy_4ever, Noemi_Malfoy, Seyriu, Stellina the best, Willina per aver messo la mia ff tra i loro preferiti! Vi adorooo! Fatemi sapere se vi piace il nuovo chappy se vi va! bacio
  
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