Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: anapple    27/04/2013    1 recensioni
“Ehi, ciao bellissima!” fui interrotta da una grande figura difronte a me. Alzai la testa, non riuscivo a vedere bene chi fosse, fino a quando non incontrai quei due occhi marrone intenso, in quel momento smisi di respirare. Rimasi a dir poco sconvolta. Zayn Malik che fino a poco prima stava ridendo di me, ora si era avvicinato al mio tavolo e aveva intenzione di intrattenere una conversazione? Pazzesco.
“oh, emh, io non mi chiamo bellissima.” Risposi acida.
“ah, no? Allora qual è il tuo nome, bellissima?” mi chiese quasi con aria di sfida, e un ghigno divertito dipinto in faccia. Odioso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella mattina il risveglio fu insolito quanto dolce, scostando il viso dal cuscino avvertii qualcosa solleticarmi il piede, penzoloni dal letto, subito dopo sentii un flebile lamento come un lieve miagolio. La mia gattina Molly aveva deciso di bearmi delle sue fusa quella mattina come per darmi il buon giorno, si arrampicò sul materasso avvicinandosi sempre più a me, ancora sdraiata a pancia in giù e con il viso sprofondato nel cuscino, incominciò a fare le fusa e con la zampina a scompigliarmi i capelli mentre si arrampicava sulla mia schiena.

“Mhm.. Molly.. ferma…” sbiascicai ancora insonnolita, mi rigirai nel letto per poi afferrare la mia micina e appoggiarla  accanto a me per farle un po’ di coccole. Continuò a farmi le fusa e dopo che fu soddisfatta prese e usci dalla ma stanza. La sveglia non era ancora suonata, segnava le 6:48, decisi di disattivarla e di andarmi a fere una doccia in tutta calma, sotto l’acqua calda per rilassare i muscoli e le mie ossa, distrutti da una notte per nulla tranquilla e passata insonne. Ero rimasta l’intera nottata e pensare, quel Malik mi aveva presa alla sprovvista, inviarmi quei messaggi poi, mi aveva chiamata principessa, la strana allusione a cui aveva accennato, lo strano interesse in mensa di intrattenere una conversazione con me, sapeva il mio nome nonostante non glielo avessi riferito, era tutto così insolito, e oggi sarei dovuta tornare a scuola e forse, anzi, quasi sicuramente incontrarlo. Come avrei potuto reagire? Cosa gli avrei detto? Non ne avevo idea e solo il pensiero di avere il suo sguardo pungente su di me mi faceva rabbrividire.

Una doccia calda ci voleva e dopo aver preso la biancheria mi diressi in bagno chiudendo la porta alle mie spalle. Tolsi il pigiama con l’intimo e senza pensarci due volte mi fiondai sotto il getto d’acqua calda. Il calore che mi percorreva tutto il corpo sarebbe stato un toccasana per la mia povera schiena dolente: cominciai a insaponarmi il corpo e a canticchiare, mi stavo rilassando sempre di più, presi poi lo shampoo e frizionai la cute con massaggi lenti e circolari, risciacquai tutto il corpo sotto l’acqua e ero pronta per uscire dalla doccia. Abbandonarla fu piuttosto difficile, mi sentivo calda e al sicuro lì dentro, cosa che al difuori era l’esatto contrario.

Mi rivestii, e una volta preso lo zaino scesi in cucina per fare colazione, abbandonai il pesante sacco ricolmo di libri all’entrata e strascinando i piedi sul pavimento –probabilmente dal terribile attacco di sonno che mi era preso appena uscita dalla doccia- mi sedetti sullo sgabello accanto a mia madre che stava preparando la colazione.

“Buon giorno” mi accasciai sul ripiano della penisola della cucina.

“Giorno amore.. sei stanca?” domandò mia madre addentando una fetta biscottata.

“Mhh.. può essere..”

“Non sarai rimasta sveglia fino a tardi vero? Ti ho detto mille volte che la sera devi andare a letto presto, se no la mattina poi sei distrutta” cominciava già con la predica. Bene.

“No, non ho dormito molto bene, poi.. la doccia di mattina.. mi mette ancora.. più.. sonno.” Sbadigliai tra una parola e l’altra, non credevo assolutamente che una doccia invece di svegliarmi potesse mettermi ancora
più sonno di quanto non ne avessi già.

“Mh.. ok, ora però mangia qualcosa, e veloce che poi fai tardi.” interruppe la conversazione alzandosi per prendere del caffè.
 
Arrivai a scuola con cinque minuti di anticipo, ne approfittai per dirigermi verso il mio armadietto e sistemare i libri. Inserii la combinazione e lo aprii, presi il mio zaino togliendone il contenuto per riporlo in ordine. Mi ricordai una volta adocchiati i libri, di doverli  riportare dalla bibliotecaria, ero ancora in tempo e probabilmente se li avessi riposti con gli altri me ne sarei dimenticata. Con quei pesanti mattoni in braccio e lo zaino sulle spalle mi diressi verso la biblioteca certa che la signora Miller fosse già al lavoro, scivolai tra i corpi dei ragazzi lungo i corridoi, cercando di mantenere il controllo sui pesanti libri nelle mie braccia e non rivolgendo attenzione su alcuno, prevenendo la possibilità di incontrare accidentalmente Zayn. Quella mattina dopo essere uscita di casa mi era arrivato un messaggio da parte sua:

 “Ci si vede oggi a scuola, principessa.”

Non avevo risposto, non avevo voglia di fargli pensare che avessi un interesse nei suoi confronti, anche se fosse stato solo per insultarlo, non volevo in nessun caso che pensasse di poterla avere vinta su di me, che potesse farmi interessare a lui anche solo con uno stupido messaggio.

Bene, mancavano meno di tre metri e sarei arrivata alla porta della biblioteca, non avevo incontrato nessuno, pericolo Malik scampato, potevo stare tranquilla. Trovai la forza per reggere quell’ammasso di carta solo con un braccio, anche se con poco equilibrio e afferrai in fretta la maniglia della porta. Ma senza avere il tempo di girarla qualcuno dall’altra parte lo fece al posto mio, tirando con forza la porta verso di se. Mi catapultai praticamente contro qualcosa, un ragazzo dal profumo che emanava, i libri caddero rovinosamente a terra, insieme a dei fogli e alcuni… spartiti? Si e appartenevano a lui, quel ragazzo che non avevo avuto ancora il coraggio di guardare in faccia, forse per timidezza o forse perché rivolgendo lo sguardo a terra vidi delle converse bianche, familiari, troppo familiari.

“Ehi, tutto ok?”

“Si… grazie.” non so come trovai il coraggio di pronunciare quelle parole, la sua voce aveva confermato i miei sospetti. Rimasi ancora lì, non mi scostai, probabilmente sorpresa e ancora stravolta dalla tremenda vicinanza con lui.

‘Ora stai calma e respira’ ripetei in me queste parole come un mantra, trovando la forza per chinarmi a raccogliere i libri a terra, mi gettai su di essi quasi per sviare l’attenzione su ciò che era caduto e non su noi, sul nostro scontro. Raccolsi in fretta quanti più libri riuscivo non alzando mai lo sguardo, la mie mani tremavano, le sentivo deboli, lui se ne accorse, chinandosi assieme a me.

“Lascia che ti aiuti..” abbassandosi verso di me allungò la mano per raccogliere uno dei miei libri, non curandosi dei suoi numerosi fogli e spartiti gettati all’aria. Con uno scatto del braccio feci per raccogliere il suo stesso libro e per caso, delicatamente le nostre mani si scontrarono, percepii la morbidezza della sua pelle, il calore che emanava, salda sul mio libro. Alzai lo sguardo per la prima volta per rivolgerlo poi verso di lui.

‘Oh, no.’ Ecco quello che pensai, era lui. Era Harry.

Rimasi incantata dalla lucentezza che i suoi occhi emanavano, dallo straordinario profumo che riuscivo a sentire, dalla tremenda vicinanza in cui mi trovavo. I nostri visi erano l’uno difronte all’altro a meno di dieci centimetri e riuscivo a percepire il suo respiro, ora, forse solo per mia impressione, più veloce e affannato. Le mie labbra si schiusero dallo stupore, rimasi basita, senza parole, non in grado di respirare e figuriamoci se mi sarei potuta muovere. Pensai realmente che sarei rimasta lì in eterno, tanto non trovavo la forza per compiere le funzioni vitali quali, in quel momento la principale era compiere dei bei respiri profondi.

 Non so esattamente il tempo che ci misi prima di metabolizzare il tutto, forse passammo più di dieci secondi a fissarci senza dire una parola, fino a quando decisi di abbassare lo sguardo. Mi aveva riconosciuta.

“Oh … sta più attenta, cavolo, guarda cosa hai fatto ai miei fogli...” .

“Scusami? Mi sembra proprio che sia stato tu a venirmi addosso...” il disappunto fece largo sul mio viso.

“Beh, non immaginavo ci fosse qualcuno dietro la porta…  imbranato come te, poi.. Cavolo, i miei spartiti..” continuò a raccoglierli senza badare a me. Poco prima mi stava aiutando gentilmente e ora era diventato egoista e incredibilmente acido? Ecco che tornava il solito ragazzo menefreghista di tutti i giorni. E pensare che per una attimo avevo creduto fosse solo una mia impressione dato che prima si era dimostrato cortese nei miei confronti. Ma, forse.. solo perché non mia aveva riconosciuta..

“Ah, gentile, per una volta che mi rivolgi la parola mi devi anche insultare?” lasciai la valvola dei miei pensieri aperta e decisa a dire tutto ciò che mi passava per la testa. Chi se ne importava di quel cinico. Anche se in realtà quel poco faceva male.

“Oh, non.. non volevo insultarti.” caspita, i suoi stati d'animo in continuo cambiamento, prima gentile, poi infastidito, poi... dispiaciuto? Come dovevo comportarmi per farlo aprire con me? Ero totalmente ossessionata da quei pensieri in quei giorni. Chi era veramente Harry? Perché si comportava così con me?

“Bhe.. a me hai.. d-dato questa impressione.” La mia voce uscì strozzata e come un sussurro, averlo visto così, quasi.. intristito dal pensiero che il suo potesse essermi sembrato un insulto mi aveva scossa. Forse gli importava ciò che pensavo… o forse ero io che mi facevo troppe storie.

 “Oh..emh.. scusa”  rispose quasi a se stesso,  non so se con imbarazzo, impacciato raccolse tutti i fogli accennò un saluto con la mano e senza rivolgermi nemmeno uno sguardo se andò, di fretta e lasciandomi sola con la porta della biblioteca spalancata e tutti i libri a terra.
 
                                                                                           ***
Quella mattina riportai alla bibliotecaria tutti i pesanti volumi che avevo da tempo preso in prestito, non fece molte storie, o meglio, non mi sembrarono tante perché non la stetti ad ascoltare, avevo i pensieri completamente offuscati dall’immagine di Harry contro il mio corpo, la sua morbida mano, il suo profumo e… ciò che mi aveva detto, forse la nostra prima conversazione dopo anni; il suo modo di rivolgersi a me così insicuro e timido, mi aveva chiesto scusa e si era dispiaciuto, forse, potevo riuscire a capire cosa gli impedisse di parlarmi, magari con il tempo sarebbe tornato tutto come quando eravamo bambini.

Il tempo passò e mi ritrovai in mensa all’ora di pranzo insieme ad Abbie, ci eravamo incontrate durante l’ora di chimica e da lì avevamo il resto delle lezioni in comune, cosa del tutto studiata per stare più tempo insieme possibile. Eravamo sedute ad un tavolo, lei continuava a parlare di quella famosa festa a cui saremo dovute andare quel sabato sera, ed io spizzicavo qualcosa dal vassoio:

“Non ho niente da mettere per la festa… che dici, dovremo fare un’po’ di shopping forse?” le chiesi addentando con avidità una carota.

“Mhh… io qualcosa l’avrei, anche se non mi dispiacerebbe comprare qualche vestito nuovo..” mi rivolse un sorrisetto malizioso, noi donne e la nostra fissa per lo shopping, Abbie ne andava matta e non le sarebbe bastato nemmeno l’armadio più pieno al mondo di vestiti per accontentarla.

“Ok, ok. Andremo a fare spese, io non ho neanche un vestito decente… ma, cosa indosseremo piuttosto?”

“Non mi mettere pressione Eila! Quando saremo per negozi vedremo, devo essere ispirata per creare il look giusto…” disse in tono divertito.

“Oh certo…” la sbeffeggiai ridendo.

“Ehi! Non ridere, sono seria, devo essere concentrata e l’ambiente che mi circonda di certo non mi aiuta..” mi schernii accennando un lieve sorriso.

“Va bene, una volta lì vedremo che prendere, ma niente vestitini microscopici e tacchi vertiginosi, per l’amor di dio!” dissi rivolgendo gli occhi al cielo.

“Non ti prometto niente…. Sai come sono fatta… non riesco a dire di no ai tacchi 15!”

“Ma io non intendo passare l’intera serata con dolori allucinati ai piedi, ne tantomeno con il sedere al vento con quegli straccetti invisibili addosso!” sbuffai rivolta verso la mia amica. Amica rivolta con lo sguardo oltre la mie spalle.

“Fidati, non saresti nemmeno tanto male..” sobbalzai avvertendo qualcuno dietro di me, scompigliarmi i capelli con il suo respiro, un po’ troppo vicino al mio orecchio. Maledizione, era arrivato Zayn.

Imprecai mentalmente di non essermi accorta della sua presenza abbastanza in fretta per stare zitta e risparmiarmi quel commento acido. Commento che a quanto avevo capito a lui poteva risultare intrigante più che noioso e di cattivo gusto.

“A proposito, principessa, vai con qualcuno alla festa?” domando Zayn sedendosi accanto a me e rivolgendomi un sorriso malizioso.

“Ciao anche a te Malik.” Il modo migliore era evitare il suo discorso, sapevo dove aveva intenzione di arrivare e io non glielo avrei lasciato fare.

“No, lei non va con nessuno.” Improvvisamente si intromise Abbie che fino a poco prima era rimasta a guardare con un ghigno divertito dipinto in faccia.

“Ah, bene, allora potresti  farle presente che Zayn Malik ha intenzione di accompagnarla.” Fece il mio gioco evitandomi e rivolgendo le richieste a Abbie, ma volutamente, a me lì presente. Non mi voltai neanche per guardarlo, facendogli intendere la mia indifferenza anche se dentro un qualcosa aveva scosso. Tra le tante ragazze che aveva ai suoi piedi, perché avrebbe dovuto chiedere proprio a me, la ragazza che cercava di respingere le sue attenzioni? ‘Solo per sfizio’ mi risposi.

“Puoi anche dire a ‘Zayn Malik’ che io non intendo andare con lui” mi rivolsi ad Abbie in tono atono e completamente indifferente, anche se percepii un lieve sorrisetto da parte del ragazzo accanto a me e quasi vidi una scintilla attraversargli gli occhi.

“Hai sentito” disse Abbie alzando le mani in segno di resa.

“Ti faccio veramente così schifo da non voler nemmeno un passaggio per la festa?” disse con tono offeso, portandosi le mani sul petto e inscenando una faccia dispiaciuta, come se lo avessi  ferito nell’orgoglio. Naturalmente era solo una tattica, lo stava facendo apposta.

“Non riesco a credere che l’hai capito, veramente svelto Malik.” Lo sbeffeggiai compiaciuta annuendo e mi voltai per guardarlo in faccia.

“Sai che potrei farti cambiare idea principessa…” e ancora una volta quei fari scuri si incatenarono ai miei occhi, il suo era uno sguardo di sfida, che senza esitare ricambiai.

“Mmm… non credo proprio sai.”

“…Va bene… come vuoi tu. Sappi che te ne pentirai un giorno principessa…” ruppe quel contatto visivo alzandosi dalla sedia e distogliendo lo sguardo da me.

“Ah, e non chiamarmi principessa.” Lo richiamai in tono stridulo.

“Certo, Eila.” Disse allontanandosi lentamente.

“E prima o poi dovrai dirmi chi ti ha detto il mio nome!” alzai un po’ di più la voce in modo che riuscisse a sentirmi. Sentivo che quel tira e molla continuo lo divertiva come non mai, oltre al fatto che aumentava la sua curiosità.

“Oh.. te lo scordi principessa!” si girò verso di me rivolgendomi un sorriso divertito, poi scomparve tra i corpi dei numerosi ragazzi in mensa.











ECCO IL NUOVO CAPITOLO! Vorrei ringraziare tutte le persone che si interessano e seguono la mia storia, grazie mille veramente!
Bhe in quanto al capitolo, la trama si sta arricchendo e con il tempo si svilupperà un racconto con più vicende e aneddoti.
Eila sente il bisogno di scoprire cosa cela la timidezza di Harry nei suoi confronti, e sembra che a Harry sotto sotto interessi lei. Dall'altro lato c'è Zayn che cerca di provocarla..
MHH vedremo vedremo...

PERDONO PER IL RITARDO, ma ho passato un periodo un po'... turbolento e non me la sono sentita di scrivere, mi dispiace.
Ma cercherò di aggiornare il più in fretta possibile.
GRAZIE E SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA.

(se volete lasciare una piccola recensione mi fa piacere)
Ilaria xx
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: anapple