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Autore: evnychibi    16/11/2007    1 recensioni
ciao a tutti.. questa storia la riscrivo visto ke in precedenza avevo fatto un casino con la scrittura... spero vivamente di ricevere dei commenti baci
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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-No non ci credo,davvero sarà lui il nostro professore di difesa contro le arti oscure

-No non ci credo,davvero sarà lui il nostro professore di difesa contro le arti oscure?Ma siamo sicuri che stiamo parlando di Jack?-
-Si sinceramente ci sono rimasta male quanto ce lo ha detto- rise Katia.
-Io lo vedo in qualsiasi mestiere tranne nei panni di un professore-
Si misero a ridere.
-Tu cosa dovevi dirci?- chiese Ryan mentre si sedevano al tavolo dei Cacciatori per fare colazione.
-Vi ricordate del secondo quadro per arrivare all'ufficio di Mixell? Quello con raffigurato la donna-
-E chi se lo scorda- ghignò il corvino.
-Vai avanti- Katia tirò una fulminata a Michael da farlo diventare piccolo, piccolo.
-Bene Kaila è il nome di mia madre me lo ha detto Miliardo-
-Davvero?-chiese incredula la sua migliore amica.
-Che tipo è Miliardo?- li domandò Ryan.
-A parte che mi vuole uccidere è un tipo a posto un pò strano, ma accettabile non è stato lui a distruggere la scuola di Roma-
Michael sputò tutto il latte in faccia a Ryan che li sedeva davanti.
-Grazie amico- disse fra i denti asciugandosi divisa e faccia.
-Come sai che non è stato lui?- Katia stava passando trentamila tovaglioli a Ryan che sbraitava e bestemmiava dietro a Michael.
-Me l’ha detto lui-
-A bhè allora siamo a posto-
-Ma allora se non è stato lui chi è stato?- chiese Ryan ripreso dall'attacco omicida verso Michael.
-Non ne ho la minima idea neanche lui mi ha detto che mi avrebbe aiutata a scoprirlo, comunque vi volevo chiedere perchè vi siete portati dietro Jack?-
-Perchè lui conosce la foresta come le sue tasche,però quando siamo arrivati a casa sua c'era anche la McClay-
Hop
e che si stava preparando un panino con la nutella, si bloccò -La McClay?Che ci faceva da Jack?-
-Il thè delle cinque.....lui era in piedi davanti a lei aveva tutta la faccia di uno che aveva appena sbraitato dietro e alla grande anche-
-Che cosa si saranno detti?-
-Non ne ho la più pallida idea,comunque volevi dirci altro?-
-Si mia madre a una sorella gemella-
Michael risputò il suo latte però stavolta Ryan lo schivò.
-Eh ma allora è un vizio- sbottò.
-Ed è viva?- chiese Katia.
-A quello che mi ha detto Mili si-
-Mili?- alzò un sopracciglio Michael.
-Lascia stare- lei fece un gesto vago con la mano.
-Hope posso parlarti?-
Alan li arrivò alle spalle, lei si voltò -Si certo dimmi-
-In privato-
I quattro si guardarono.
Lei lo seguì fuori dalla sala.
-Non voglio fare tanti giri di parole quindi arrivo subito al punto,non devi uscire con Alex sabato-
-Come?- Hope credeva di non aver capito bene.
-Ti ho detto che non devi uscire con Alex sabato-
-Il motivo?- lei incrociò le braccia al petto.
-Il motivo te lo dirò,se non vuoi brutte sorprese fidati di me-
-Io dovrei fidarmi di un mezzovampiro?-
Lo vide irrigidirsi -Di un che?Hope stai bene?-
-Non sono scema Alan e poi ho avuto un incontro molto "tranquillo" con Miliardo hai il suo stesso odore il naso dei mezzidemoni come ben sai è molto fine-
Lui non disse nulla.
La fissava.
Con quei occhi così neri e profondi e quelle sfumature blu potevano incantare chiunque.
Quei occhi cercavano di dirle qualcosa che lei non capì.
Fece per ritornare al suo tavolo, ma lui la bloccò -Stai attenta- le sussurrò.
-Sò badare a me stessa- lo guardò per qualche secondo e poi rientrò.
-Cosa voleva Alan?- le chiese Michael.
-Niente d’importante- alzò le spalle con fare indifferente.
Anche se non lo dava a vedere le parole di Alan l'avevano turbata.
Cosa avrà voluto dire?
-Va bhè ragazzi io vado a divinazione,Christin vieni?- le chiese Ryan,la riccia francese annuì.
Katia si alzò all'improvviso come una furia raccolse le sue cose e corse via investendo qualunque persona si trovava sulla sua stessa traiettoria, non si voltò nemmeno a salutare.
-Ma che preso?- chiese guardandola andare via.
-Ma ha le sue cose?- domandò innocentemente Michael.
Si prese un calcio negli stinchi da Hope.
-Non ti preoccupare non ha niente- lo tranquillizzò lei.
-Se lo dici tu,a dopo ragazzi ciao-
Ryan e Christin erano già a metà della sala.
-Non violentarmela portala a lezione intera- li urlò dietro il suo amico.
Ryan in tutta risposta fece un segno molto carino con il dito.
-Secondo te Katia e Ryan si piacciono?- Hope si prese l'ultima fetta di torta.
-Non sò dirti sono abbastanza complicati quei due-
-Cos'hai la prima ora?-
-Buca-
-Che culo io ho una pallosissima ora di trasfigurazione,ci vediamo dopo gallina-
-Ciao Play Boy-
E anche lui sparì.
Hope visto che era sola decise di andare fuori in giardino alla "loro" quercia.
Faceva freddo l'aria di ottobre cominciava a farsi sentire le foglie ogni giorno che passava diventavano sempre più secche e si coloravano dei classici colori dell'autunno.
L'estate era decisamente finita.
Hope si sedette ai piedi dell'albero appoggiò la testa sul tronco chiuse gli occhi.
Sospirò.
Li riaprì di scatto.
Questo odore.
Era strano.
Era.....Vaniglia?
Si guardò intorno non c'era nessuno.
Che strano che cos'era quel profumo?
"Tranquilla bambina mia presto tu raggiungerai la tua cara madre abbi pazienza e fede lui ritornerà e tu diventerai un ricordo...."
Una risata venne portata via dal vento, che soffiava violentemente.
Chi era?Cosa voleva dire con quella frase?
-Buon giorno cara -
Hope si girò di scatto e davanti a lei c'era un uomo.
-Buon giorno a lei preside- lei abbassò lo sguardo.
-Tutto bene?- il preside si avvicinò di più.
-Si tutto bene la ringrazio-
Non sapeva cosa dire.
Li aveva promesso che se avesse scoperto chi era la nipote di Cornelius glielo avrebbe detto.
Ma come faceva?
Come faceva dirgli che era lei?
-Come va il nostro amico?-
-Chi?- cadde dalle nuvole alzando lo sguardo.
-Il signor Jensin-
-Ah bhè non mi sembra malvagio-
-No non lo è ma è una persona da tenere comunque d'occhio-
Ci fu un lungo silenzio.
-E per l'altra questione?-
-Non ho sentito ne visto niente- mentì spudoratamente.
Lui la guardò intensamente -Se hai novità vieni nel mio ufficio ormai le parole d'ordini le sai-
-Certo non si preoccupi- Hope si sentiva un pò a disagio.
-Bene ora scusami ma devo andare-
Hope sospirò e si sedette.
-Le bugie non si dicono-
-Non ce l'ho fatta-
Jack sedette accanto a lei e si accese una sigaretta.
-Jack cosa faceva la McClay a casa tua ieri?-
Lui si irrigidì -Il thè delle cinque-

Bugia clamorosa pensò Hope.
-Jack le bugie non si dicono- lo prese in giro.
-Non è una bugia ora devo andare-
Lei lo guardò andar via.
Mamma mia questa scuola è peggio di Beatiful.


-Ryan tu hai una compagna per la festa?-
-No-
-Verresti con me?-
-Si volentieri-

-Michael tu hai una compagna per la festa?-
-No-
-Verresti con me?-
-Ok va bene-

In sala grande il caos in quel momento regnava sovrano.
-RAGAZZI PER FAVORE UN ATTIMO DI SELENZIO GRAZIE-
Una ragazza era al posto dove di solito il preside Mixell faceva i suoi discorsi.
Era tutta tirata, troppo per i gusti di Hope.
Capelli biondi lisci e lunghi, occhi azzurri.
Aveva una voce acutissima da far invidia persino a Tiffany, che dopo aver saputo che usciva con Alex quel sabato la evitava.
-VOLEVO INFORMARVI CHE LA FESTA DA ME ORGANIZZATA E DALLE MIE COMPAGNE DELLA CASA DEI ALCHIMISTI INIZIERA’ ALLE 9,SARA’ FORNITA DI BEVANDE ALCOLICHE E ANALCOLICHE IN OLTRE SARA’ RICCA DI BUFFET,VERSO META’ FESTA SI TERRA’ L’ELEZIONE DELLA COPPIA E MASCHERA PIU’ BELLA DELLA SERATA NATURALMENTE VOTATA DA VOI,BENE GRAZIE BUON PROSEGUIMENTO DI SERATA-
Ci furono applausi e fischi, poi il preside richiamò il silenzio.
-Grazie signorina Woolf, bene diamo inizio alla cena- e sorridendo si risedette sulla sua poltrona.
-Ragazze voi avete il compagno per la festa?- le chiese Ryan mentre si gustava il suo pollo hai ferri.
-No- risposero seccate le due.
-Ahahahah noi si- le prese in giro Michael.
Hope e Katia quasi si strozzavano con la carne.
-Come?- chiesero allibite pensavano di aver capito mele.
-Io con Christin e Michael con Rachel-
A Katia cadde il mondo addosso.
Hope non sapeva cosa si muoveva precisamente dentro di lei, ma era qualcosa che più che male le dava fastidio.

  
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