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Autore: kanejvibes    28/04/2013    1 recensioni
"E come mai sei amica sua e non mia?", chiese, curioso.
C'era bisogno di chiederlo?
La bionda gli lanciò un'occhiatina eloquente e lui scoppiò a ridere.
"Fammi indovinare. Lui è gentile", bofonchiò Zayn, roteando gli occhi.
"Al contrario di te, se lui vuole una cosa, cerca di meritarsela, non la prende con la forza", sbottò, coraggiosamente, lei.
Il ragazzo la fissò.
Gli occhi color cioccolato si muovevano dalla sua bocca ai suoi occhi azzurri.
"Lo dici come se mi servisse la forza per ottenere ciò che voglio", sussurrò con voce roca e sensuale, mentre le si avvicinava lentamente.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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By hook or by crook

Capitolo 1

 
Le fiamme, ormai alte, illuminavano il volto di Lydia.
Vedere l'auto del suo ragazzo in fiamme non l'aveva fatta stare meglio come aveva creduto. Continuava a ripensare a lui che la tradiva con una di quelle oche perfettine della sua scuola.
Strinse i pugni, mentre una lacrima le scivolava sulla guancia.
"Ti odio!", urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, barcollando all'indietro, mentre le fiamme scoppiettavano allegramente.
"Che diavolo succede?", esclamò una voce.
"Quella...? Quella è la mia auto?", continuò Andrew, correndo verso la macchina, che, ormai, era pressochè distrutta.
Lydia lo guardò infuriata.
"E' quello che ti meriti, stronzo!", gridò ancora più forte, pronta per tirargli un pugno in pieno volto, ma lui lo evitò.
"Sei stata tu? Cazzo, Lydia, ma sei impazzita?".
"Ti odio!", continuò lei, senza rispondergli, mentre caricava un altro pugno.
"Tu sei pazza!", esclamò il ragazzo, indietreggiando.
"Lydia! Lydia!". Sua madre, insieme al suo compagno ed ad alcuni vicini erano accorsi in strada e riuscirono a bloccarla prima che spaccasse tutti i denti ad Andrew.
 
 
"Se questo è un incubo, vi prego, svegliatemi", sussurrò Lydia alle sue due migliori amiche, mentre scaricavano le valigie dal treno.
"Oh, su, Lee, non è poi così male", commentò Rachel, scuotendo i lunghi capelli corvini.
"Rachel ha ragione. E poi sono soltanto tre mesi e ci siamo noi con te. Sarà divertente", cercò di rassicurarla Meredith, sorridendo allegramente.
"Grandioso", brontolò Lydia, sbuffando. E, senza aggiungere altro, raggiunse il cancello del campo estivo.
Molti ragazzi, tutti apparentemente felici, erano già raccolti nel cortile, aspettando di ricevere le chiavi delle camere.
Al contrario delle sue amiche, Lydia non era mai stata ad un campo estivo. Aveva sempre convinto sua madre a non mandarcela, ma dopo quello che era successo con l'auto del suo ex, Miranda aveva deciso che a sua figlia avrebbe fatto bene una vacanza.
Le tre si misero ad aspettare, pazientemente, la chiave per la loro stanza, poi, dopo aver sistemato le valigie, tornarono in cortile per l'accoglienza.
Si sedettero su un muretto.
Meredith e Rachel chiacchieravano allegramente, salutando e sorridendo a tutti quelli che conoscevano, mentre Lydia se ne stava a braccia conserte, ad aspettare che quei tre mesi finissero.
Ad interrompere l'attesa della ragazza fu un'esclamazione di Meredith.
"Oh, no, non appena arrivate!".
Lydia si voltò e puntò gli occhi nel punto in cui stava guardando la rossa.
Tre ragazzi si stavano avvicinando a passo svelto con sorrisetti arroganti stampati sul volto. 
Appena furono davanti a loro, quello moro le fece l'occhiolino.
"Nuova amichetta, Harper?", chiese il biondino a Rachel, che annuì, abbassando la testa.
"Lydia, se non ti dispiace", bofonchiò la bionda, inarcando un sopracciglio.
"Lydia, eh? Mi piace", commentò quello che le aveva fatto l'occhiolino, precedendo l'amico.
La ragazza lo fulminò con lo sguardo. Ma prima che potesse rispondergli, Rachel le tirò una gomitata, certa che avrebbe fatto un commento acido.
Lydia, però, non ci fece quasi caso.
"Perché tu e i tuoi amici non prendete le vostre gambine e ve ne tornate da dove siete venuti?", disse, acida, guardandolo con occhi pieni di sfida.
Il moro allargò il sorrisetto e le si avvicinò, soffiandole sulle labbra.
"Fossi in te, starei attenta. Potresti farti male", la avvertì.
"Oh, sto morendo di paura".
"Ehm...Lydia, smettila", sussurrò Rachel, tremante.
A quel punto, l'unico ragazzo che ancora non aveva parlato, passò velocemente lo sguardo sulle tre amiche e scosse la testa, spettinandosi i riccioli.
"Vedete di insegnare le buone maniere alla vostra amica. Dovrebbe sapere come stanno le cose qua".
"Perchè? Come stanno?", lo provocò Lydia, assottigliando gli occhi.
Il riccio la fissò per un attimo, poi, fece per colpirla, ma il moro lo fermò.
"Calmati, Harry. Sono sicuro che la ragazza imparerà in fretta". Aggiunse l'ultima frase, ghignando. Poi, fece cenno di andarsene e sparirono tra la folla.
"Oddio, mi è passata tutta la vita davanti. Dico io, Lydia, sei impazzita?", esclamò Rachel, portandosi una mano al petto.
La bionda roteò gli occhi.
"Avete paura di quei tre? Sul serio?".
"Loro...loro controllano tutto qui, ok? Non devi...non puoi offenderli in quel modo", rispose Meredith.
Lydia rise.
"Tranquille, dormirò con un occhio aperto stanotte", le beffeggiò, alzandosi.
"Non c'è da scherzare. Ehi, ehi, ascoltami". Meredith la bloccò per un braccio. 
"Ti ho detto che qui sarebbe stato divertente. Beh, lo sarà se non ti metterai contro di loro. Stai alle loro regole, ti prego, e ti prometto che passerai i tre mesi più belli della tua vita".
Lydia roteò gli occhi.
"Ok, ma adesso andiamo che c'è l'accoglienza", sbottò.
 
 
"Una festa, eh? Forse qui non è così male come credevo, dopotutto", commentò Lydia, mentre si metteva un rossetto fuoco, come l'abito che aveva indossato.
"Beh, è tradizione del campo organizzare una festa di benvenuto", disse Rachel, sorridendole.
Lydia ricambiò il sorriso e poi le tre raggiunsero il salone dove si teneva la festa.
La stanza, grande, ma non enorme, era addobbata con festoni e lucine colorate e c'era un lungo tavolo ricco di cibo e bevande addossato al muro. Mentre moltissime persone già stavano ballando, l'attenzione di Lydia venne attirata da un ragazzo che, in piedi su un piccolo palco, stava cantando 'When i was your man' di Bruno Mars.
Lydia fu incantata da quella voce e, senza neanche pensarci, afferrato un microfono, salì sul palco e unì la sua voce a quella del ragazzo.
Subito, i suoi occhi azzurri saettarono su di lei, ma non smise di cantare, le sorrise gentilmente.
Cantarono insieme. Le due splendide voci sembravano create apposta per stare insieme.
Quando la canzone finì, scesero dal palco senza smettere un attimo di fissarsi negli occhi.
"Wow", commentò lui, sorridendole.
"Wow anche a te", rispose Lydia, attorcigliando intorno al dito una ciocca di capelli biondi.
Il ragazzo rise.
"Hai una splendida voce", disse, poi, squadrandola da capo a piedi.
"Anche tu. Perchè 'when i was your man'? Adori Bruno Mars o la canzone ti rispecchia?", chiese, curiosa, avvicinandosi.
"Beh, entrambe le risposte, credo", sussurrò lui, senza staccarle gli occhi di dosso.
"Capisco. Tu sei qui...perchè? Hai lavato il gatto alla nonna?". Il ragazzo aggrottò le sopracciglia, poi sorrise.
"In realtà sono il figlio del capo".
"Il capo?".
"Sì, mia madre finanzia questo posto da anni", continuò, incrociando le braccia.
"Ah".
"Invece tu? Hai combinato qualcosa?". Lydia annuì.
"Ho dato fuoco all'auto del mio ragazzo", ammise, sospirando.
"Oh, ok...", rispose lui, un po' spiazzato. Poi si grattò la testa.
"Beh, se lo meritava?".
Lydia sorrise.
"Oh, certo che se lo meritava".
Il ragazzo annuì e le porse la mano.
"Io sono Louis". 
Lei la strinse.
"Lydia, ma puoi chiamarmi Lee"



Ehilà, lettori e lettrici!
Lydia ha un bel caratterino, non trovate?
Che ne pensate di questo capitolo?
Fatemelo sapere con una recensione piccola piccola.
Un bacio,
Vale. :)
 
  
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