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Autore: kanejvibes    28/04/2013    2 recensioni
"E come mai sei amica sua e non mia?", chiese, curioso.
C'era bisogno di chiederlo?
La bionda gli lanciò un'occhiatina eloquente e lui scoppiò a ridere.
"Fammi indovinare. Lui è gentile", bofonchiò Zayn, roteando gli occhi.
"Al contrario di te, se lui vuole una cosa, cerca di meritarsela, non la prende con la forza", sbottò, coraggiosamente, lei.
Il ragazzo la fissò.
Gli occhi color cioccolato si muovevano dalla sua bocca ai suoi occhi azzurri.
"Lo dici come se mi servisse la forza per ottenere ciò che voglio", sussurrò con voce roca e sensuale, mentre le si avvicinava lentamente.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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Capitolo 2

 
 
"Divertite alla festa?", chiese Meredith, mentre si infilavano a letto.
"Certo!", esclamò Rachel, sorridendo a trentadue denti.
"Sì, dai", rispose Lydia, ripensando a Louis.
Avevano chiacchierato tutta la sera e le stava davvero simpatico.
"Oh, wow, ti sei divertita? Devo preoccuparmi?", commentò Meredith, girandosi fra le coperte.
"Ah-ah. Davvero divertente".
Rachel e Meredith risero e spensero la luce.
"Saranno tre mesi indimenticabili", sussurrò Rachel, chiudendo gli occhi. E aveva ragione, altrochè.
 
 
"Sveglia! Sveglia!", esclamò Rachel, scuotendo le due amiche, mentre con l'altra mano si pettinava i capelli.
"Altri cinque minuti", gracchiò Meredith, girandosi dall'altra parte.
Lydia neanche si mosse.
"Oh, andiamo, ragazze, sono le sette!".
"Le sette? Le sette!?". Lydia si mise seduta e riservò all'amica uno sguardo assassino.
"Sono le sette e tu stai urlando come una cretina?", aggiunse, soffiando via una ciocca di capelli che le era ricaduta sul viso.
Rachel sorrise.
"La colazione è alle sette e mezzo", la informò, mentre Meredith, cercava, controvoglia, di alzarsi.
"Oddio", commentò la bionda, nascondendo il viso sotto il cuscino.
"Dai, Lee, alzati!". Rachel le tirò una spinta così forte che la fece cadere dal letto. 
Le altre due risero. Lydia chiuse gli occhi e cercò di calmare la rabbia, poi, lentamente, si alzò e si chiuse in bagno.
Dopo venti minuti, ne uscì vestita e truccata, ma aveva ancora lo sguardo assassino impresso nel viso.
"Quanto credi che resisterà qui?", sussurrò Meredith a Rachel, cercando di non farsi sentire da Lydia.
"Secondo me, è già arrivata al limite", rispose l'altra, mentre uscivano dalla camera.
"Vi ho sentito!", esclamò la bionda.
Uscirono in giardino, che era già pieno di persone, e passarono davanti ai tre ragazzi del giorno prima.
"Buongiorno, dolcezze", gracchiò il riccio, sfornando uno dei suoi sorrisetti da stronzo. Il biondino rise, ma l'altro, il moro, sembrava perso nel suo mondo e se ne stava ad armeggiare con il cellulare.
"Buongiorno", dissero in coro Meredith e Rachel, senza alcuna allegria nella voce.
I due ragazzi puntarono gli occhi su Lydia, che, con le braccia incrociate, non capiva perché le sue amiche si fossero fermate.
"Vogliamo andare?", sbottò, sbuffando.
"Non così in fretta. Non ci hai ancora salutato", le ricordò il biondino con un mezzo sorriso.
"Beh, non credo che lo farò".
Harry sbuffò e guardò il moro con sguardo scocciato, ma quello non alzò gli occhi dal cellulare.
"Andiamo, Zayn, ha bisogno di una bella lezione!", esclamò, poi, scuotendolo leggermente.
Lydia si aspettava che il ragazzo non gli rispondesse nemmeno tanto era concentrato sul cellulare, ma quello alzò gli occhi e li puntò nei suoi, guardandola con curiosità.
Poi sorrise. Un sorriso che la fece rabbrividire. 
"Hai ragione, Harry". Si alzò in piedi, dal muretto su cui era seduto, e fece un passo verso di lei.
Incrociò le braccia e si passò la lingua sulle labbra, senza, ovviamente smettere di sorridere.
"Ma voglio concederle altro tempo", concluse, facendo cenno agli altri due di andarsene.
Harry lo guardò incredulo, ma poi, lo seguì.
"Che misericordioso!", gli urlò dietro Lydia, irritata.
Rachel e Meredith la incenerirono con lo sguardo.
"Avevi promesso che saresti stata alle loro regole", la rimproverò la rossa, incrociando le braccia.
"Beh, scusatemi se sono troppo orgogliosa per inginocchiarmi ai loro piedi", commentò Lydia, riprendendo a camminare.
"Li stai facendo innervosire. Non è una buona cosa. Ti faranno obbedire alle loro regole, con le buone o con le cattive".
La bionda non rispose.
Entrarono nella sala da pranzo.
C'era parecchia confusione e Lydia ne approfittò per evitare che le sue amiche continuassero a farle la predica.
Poi, seduto ad un tavolo insieme ad altri ragazzi, riconobbe Louis.
Sorrise inconsciamente quando si accorse che anche lui l'aveva notata.
"Uh, ma guardatela, fa gli occhioni dolci al capo", gracchiò Meredith, sorridendo maliziosamente.
Lydia arrossì.
"Non è vero!", si difese, nervosamente.
"Certo, come no". Rachel le tirò una gomitata amichevole, mentre si sedevano ad un tavolo.
"Ieri sera sei stata tutto il tempo insieme a lui. E non provare a negarlo, ti ho vista", continuò, allargando il sorriso.
"Sì, è vero. Ed è simpatico, ma non c'è altro". 
Meredith e Rachel si lanciarono un'occhiata eloquente.
"Ok", disse, poi, la rossa, per niente convinta.
"Guarda che non sono tutti come Andrew. Ci sono anche quelli intelligenti", commentò Rachel, sorseggiando una tazza di tè.
Lydia abbassò la testa e cominciò a mescolare il tè, persa nei suoi pensieri.
Certo, Louis era ok, ma non lo conosceva che da una sera. E dopo il tradimento di Andrew non sapeva se sarebbe più riuscita a fidarsi di un ragazzo.
"Allora...a quali attività partecipiamo oggi?", chiese Meredith, forse per cambiare discorso.
"Attività?". Lydia era confusa.
"Certo, attività, che ti aspettavi? Siamo in un capo estivo".
"E sono obbligatorie?", continuò la bionda, certa che non vi avrebbe partecipato.
"No, ma non vorrai mica startene in camera tutto il giorno, giusto?", rispose Rachel, tirando fuori dalla borsa un foglio.
"Ecco, qua ci sono tutte le attività. Che ne dite del tiro con l'arco?".
"Soltanto perché tu hai un'ottima mira, non significa che a noi piaccia, Rachel", si lamentò la rossa.
"Ok, ok...allora...giochi da tavola?".
Lydia sbuffò.
"Va bene, ho capito. Pallavolo, giusto?".
Meredith sorrise, soddisfatta, e Lydia, nonostante volesse dimostrare che non gliene importava niente, non riuscì a trattenere un piccolo, minuscolo, quasi insignificante, sorrisino.
Quando raggiunsero il campo da pallavolo, non c'era ancora nessuno.
Rachel si avvicinò ad un cartellone per prenotare il campo, segnando i loro nomi.
"Lo sapevo! Ecco perché non volevo venire qui!", esclamò.
Meredith e Lydia la raggiunsero e lessero i nomi che la mora stava insistentemente indicando.
Niall Horan, Harry Styles e Zayn Malik.
"Perfetto", commentò Meredith, roteando gli occhi.
"Andiamo da qualche altra parte? Dai, qui non c'è nessuno tranne loro. Non vorrete mica giocare contro quei mostri, vero? E poi ci sono così tante attività", disse Rachel con tono quasi supplichevole.
Meredith si passò una mano tra i capelli rossi e sospirò.
"Ok".
"Cosa? Siete serie?", esclamò Lydia, incredula.
"Guarda il cartellone, Lydia, vedi qualche altro nome oltre al loro? Nessuno vuole giocare contro di loro. E' un suicidio!", disse Rachel, nervosa, indicando il cartellone semi-vuoto.
La bionda scosse la testa e guardò Meredith.
"Andiamo, Mer, tu adori la pallavolo!". Ma la ragazza non le rispose, si limitò ad abbassare la testa.
"Io non posso crederci. Ok, va bene, fate quello che vi pare. Io mi segno qui", continuò Lydia, afferrando la penna di fianco al cartellone.
"Lee, per favore, ci sono tantissimi altri giochi simili alla pallavolo".
"Già, ma non sono la pallavolo. Volete andarvene? Benissimo, nessuno vi trattiene".
"Se giochi contro di loro ti distruggeranno", insistette Meredith.
"E chi ha detto che debba giocare contro di noi?", le interruppe la voce calma di Zayn.
Tutte e tre si voltarono a fissarlo.
Insieme a lui c'erano i suoi due amichetti.
"Può sempre giocare con noi".
  
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