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Autore: xmusicsavedmex_    28/04/2013    0 recensioni
Tre amiche. La decisione di fare un viaggio per evadere dai problemi. Un Capodanno diverso dalle solite feste in famiglia che cambierà la loro vita. In meglio o In peggio?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno.

 

"...I know you never loved the sound of your voice
On tape you never want to know how much you weigh
You still have to squeeze into your jeans
But you're perfect to me
I won't let these little things slip out of my mouth
But if it's ture, it's you, oh it's you they add up to
And all these little things ..."
 
 
Recuperai la valigia dal nastro e mi voltai verso le mie due compagne di viaggio, nonché migliori amiche.
“Emozionate ragazze?”, chiese Lola. “Io non sto più nella pelle” continuò con entusiasmo.
“hey, hey calma i bollenti spiriti sorella.” rispose sghignazzando Mira. “Siamo qui per un buon motivo, ricordatelo...”
“Si, si. Mamma mia che guasta feste!” sbuffò l'altra.
Me ne stavo in disparte divertita a guardarle bisticciare tra loro ignare che anche altre persone a questo punto le stavano osservando con dei sorrisi buffi dipinti in volto.
“Quando avete finito avvisatemi, eh?” richiamai la loro attenzione con una risata leggera.
Si voltarono di scatto guardandosi attorno e, arrossendo, si scambiarono un'occhiata tra loro. A quel punto non ce la feci più e scoppiai ridere loro in faccia, fatto che fece colorare ancora di più le loro guance di porpora.
“Scusa Shaye...” dissero mortificate in coro.
Scossi la testa, come per dire che non ero senza parole e, prendendo il trolley per la maniglia mi girai e m'incamminai verso la zona controllo documenti dell'aeroporto seguita a ruota dalle altre due.
Arrivai davanti ad un poliziotto, il quale mi accolse con un sorriso cordiale e mi chiese come stavo, cosa che nel mio Paese ce la possiamo anche scordare se devo essere sincera. Gli risposi con un lieve sorriso perché colta alla sprovvista e, dopo aver recuperato i documenti dall'uomo, che mi augurò un felice soggiorno, aspettai pazientemente le mie compagne di viaggio per poi dirigerci ai treni.
Scendemmo le scale e arrivate al binario trovammo il mezzo già lì; salimmo a bordo e ci sedemmo ad uno dei tavolini con quattro posti.
“Come ti senti?” mi chiese apprensiva Mira rivolgendomi uno sguardo preoccupato.
Le sorrisi debolmente e sospirai prima di rispondere: “Sinceramente? Vuota. Distrutta. Annientata. Ma contenta di essere qui, in questa città, la nostra città, con voi”
Le due mi sorrisero comprensive e lasciarono perdere il discorso sapendo quanto ci stavo male a parlarne o solo a pensarci.
Sospirai di nuovo, più pesantemente, cercando di scacciare i pensieri negativi che stavano affiorando nella mia mente. Sapevo che se non avessi fatto qualcosa immediatamente, me ne sarei pentita amaramente.
Frugai nella borsa nera in pelle che avevo usato come bagaglio a mano durante il volo e recuperai il mio fidato iPod, amico indispensabile per la mia sopravvivenza in questo periodo della mia vita, sistemai gli auricolari e, poggiando la testa contro il freddo vetro del finestrino della carrozza, premetti 'play' e lasciai i pensieri fluire via.
Lola e Mira non facevano più caso a questi miei momenti di isolamento. Ne avevo avuti fin troppi nelle ultime settimane, ma sapevo che erano preoccupate e che di nascosto mi controllavano per sapere come stessi senza cercare di farmelo pesare.
In tutta sincerità ero contenta che tenessero così tanto a me... mi faceva sentire importante, in qualche modo...
Mi sembrò che fossero passati appena cinque minuti, quando Lola mi scosse la spalla per avvertirmi che eravamo arrivate a  destinazione. Non mi preoccupai di mettere via il lettore, ma raccolsi la borsa ed il bagalio avviandomi dietro di loro verso l'uscita.
Scendemmo e ci avviammo con non poca difficoltà attraverso la folla di persone che intasava la stazione a quell'ora della giornata, chi per a dare a casa o chi per andare a lavorare.
Raggiungemmo miracolosamente le scale mobil che portavano direttamente fuori dalla stazione proprio nealla piazza principale della città.
Restammo senza parole da tanto era bella, la bellezza aumentava con le decorazioni natalizie che variavano dai semplici pupazzi di neve alle luci più sgargianti dalle composizioni fantasiose. Magica.
Sorrisi felice ed in lontananza sentii la voce di Lola dire: "It's London, baby."
  
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