Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: ccconny    28/04/2013    5 recensioni
C'era la nebbia per quanto era presto, nonostante fosse Luglio. Si scorgeva la vetta di un solo treno sporgere da quella nube. Un gentile signore mi aiutò a caricare i bagagli sul treno e io trovai un posto vicino al finestrino. Nel giro di qualche minuto il treno partì. Questo, però, non andava veloce come Dave in macchina, quindi vidi sotto i miei occhi la scritta Bradford diventare lentamente sempre più piccola e la mia mente fu tormentata da domande. Mi chiedevo se stavo facendo la cosa giusta, se ero felice di quello che stavo per affrontare, ma proprio mentre il mio cervello stava per formulare una risposta la scritta Bradford sparì dietro una curva e realizzai che forse era meglio dormire per poter essere ben sveglia all'arrivo.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ci addormentammo sul divano, lui seduto e io sdraiata con il capo poggiato sulle sue cosce.

La mattina seguente Liam picchiò con la mano sulla mia testa e mi chiese se avessi potuto svegliare io Zayn. Gli stampai un lento bacio sulle labbra e lui aprì lentamente gli occhi dalle ciglia lunghe.
Sorrise, ponendo la lingua fra i denti, e mi si riempì il cuore di gioia.
Mi domandai se lui avesse voluto far sapere subito ai suoi amici di noi due. Io avrei chiamato Kath il prima possibile, per informarla.
Liam, immaginavo, già sapeva tutto ed ero felice, tenevo davvero moltissimo a lui.
Guardai l'orologio che si trovava sulla parete di fronte e vidi che erano solo le 11.

"Niall starà ancora dormendo." ipotizzai io.

Zayn annuì e rise, poi si alzò e insieme scendemmo al piano terra per fare colazione.
Come ci aspettavamo, Niall non era lì, e Harry e Louis avevano letteralmente una faccia da coma.
Io presi una tazza di latte, accompagnata da un cornetto, mentre gli altri presero il caffè. Anche se Louis e Harry ne ordinarono decisamente troppi.

"Cosa si fa questa mattina?" chiesi io.
"Niente in programma. Oggi pomeriggio abbiamo un'intervista a Brighton." mi rispose Liam.
"Mattinata libera!" gridò, Zayn, felice.

Mi tirò per un braccio e mi portò via strappandomi un bacio. Con la coda dell'occhio vidi Louis e Harry girarsi con gli occhi spalancati verso Liam, che conosceva tutto di Zayn. Iniziò a parlare, ma non riuscii a leggere il labbiale, perché Zayn mi portò fuori dall'hotel.
Non appena fummo fuori un flash ci fece strizzare gli occhi. In fondo ci stavamo solo tenendo per mano, ma vidi il viso di Zayn assumere un'espressione irritata.

"Andate via." disse scocciato.

Entrammo tutt'e due in macchina ed io strinsi più forte la sua mano, così si tranquillizzò.

"Harry fa sempre così?" chiesi io incuriosita pensando al giorno prima, mentre partiva la macchina.
"Si, è normale per noi ormai." mi rispose lui.

Mi chiedevo se gli desse fastidio, ma la domanda rimase nella mia testa. In fondo era uno dei suoi migliori amici.

"Beh, dove mi porti?" chiesi, cambiando discorso.
"A Croydon. Eravamo in una città in sua provincia." mi informò.

Non ci ero mai stata a dire la verità e non sapevo nemmeno cosa ci fosse, ma mi fidavo di lui.

"Si può mettere in giro questa nuova notizia?" chiese Pauly che era alla guida.
"No." rispose Zayn, seccamente.

Non avevo la minima idea di come andasse la sua vita, ma credevo che fosse davvero dura.
Desideravo conoscere tutto di Zayn, anche la difficile parte dell'essere famoso. Desideravo tanto, però, conoscere a fondo il vero lui, quello che nascondeva dietro il suo sguardo da duro.
L'auto si fermò davanti una grande strada piena di negozi e di gente. Zayn mi porse la sua felpa grigia, perché si era innalzato il vento. Ce ne eravamo accorti dalle fronde degli alberi che si muovevano di qua e di là, per la strada. Si mise i rayban neri addosso e poi uscimmo dalla macchina.

"Ci vediamo dopo pranzo, qui." disse Zayn a Pauly.

Camminammo mano nella mano fino a uno dei tantissimi Starbucks che si trovavano nella via principale e io ordinai il mio abituale Frappuccino al cioccolato, mentre lui lo prese al caramello.
La via terminava con un bel parco verde, ricco di alberi con sotto piazzata una piccola panchina di ferro, dove ci sedemmo io e lui. Finimmo il nostro Frappuccino e poi ci facemmo qualche foto con il mio cellulare. Volevo immortalare il momento che aspettavo da tanti anni e tenerlo con me per sempre.
Chiacchierammo un po', interrotti ogni tanto da qualche bacio che scappava involontario e poi ci incamminammo insieme per andare a comprare qualcosa per pranzo.
Per strada, ritornando alla macchina, fummo fermati da una ragazza della mia stessa età, che chiese una foto a Zayn. Io mi scostai, in silenzio e lei si fece fare la foto dalla sua amica.

"Chi sei?" iniziavo già a stufarmi di questa domanda.
"Andiamo." Zayn non mi diede il tempo di rispondere e mi spinse in avanti.
"Che hai?" mi chiesi, notando il comportamento che aveva con la gente, che aveva con le fan.
"Vorrei solo poter vivere la mia vita, come una volta." rispose lui, con un po' di amarezza nella voce.
"Capisco." dissi, abbracciandolo stretto.
Era ovvio che non capivo. Non sapevo cosa significasse cambiare il modo di vivere radicalmente in così poco tempo, e sicuramente per lui era difficile abituarsi. Senza dubbio amava avere milioni di fan che lo supportavano ed amavano ed era felice di realizzare il suo sogno, quello di cantare sul palco, facendo felici le persone. Si vedeva, però, che un po' gli mancava la sua vita e avrei tanto voluto capirlo, per consolarlo in modo giusto, come meritava.

Finimmo il panino in macchina e ci dirigemmo verso Brighton, dove avremmo trovato gli altri ragazzi.

"Spero che Niall si sia svegliato." dissi io, per riportare spiritosità nella conversazione.
"Deve averlo fatto!" disse lui, ridendo.

Passai le dita tra i suoi capelli scuri, ed erano così morbidi. Poi mi misi a contare i tatuaggi sul suo braccio, accarezzandoglielo piano e gli confessai che anche io avrei voluto dei tatuaggi, ma mia madre me ne aveva concesso soltanto uno.

"Fammi vedere." disse lui, incuriosito.

Spostai il collo della maglietta bordeaux che portavo quella mattina, lui mi mise dietro i capelli e gli feci vedere il tatuaggio che mi ero fatta un anno prima sulla clavicola.

"E' spettacolare." disse lui, rimanendo a fissarlo.

C'era scritto more than this, in corsivo. Non era molto grande e non si vedeva quando portavo le magliette, per questo mia madre era stata d'accordo. Me l'ero fatto qualche mese dopo che mio padre se ne era andato di casa, senza una ragione. A Zayn, però, decisi di non raccontare tutta la storia. Gliel'avrei detto in un momento più opportuno.

"Cosa significa per te?" domandò ancora lui.

"Me lo sono fatto in un periodo buio della mia vita. Era un simbolo di speranza, perché speravo che le cose potessero andare meglio. Speravo che mi meritassi qualcosa di più. Più di così, di quello che avevo a quel tempo..." disssi sfiorando il tatuaggio con i polpastrelli. "E ha funzionato." conclusi guardandolo negli occhi.

Poggiò le labbra nel punto esatto dove si trovava la frase dall'inchiostro nero, poi salì per il collo e mi baciò sulle labbra, provocandomi dei brividi che passarono per tutta la schiena.

In quel momento mi girai e mi trovai la faccia di Liam nella macchina, che ci fissava con un sorriso compiaciuto. Dovevamo essere arrivati a Brighton, senza dubbio.
Scendemmo dalla macchina e Zayn lasciò la mia mano dicendomi che io sarei entrata dal retro per non creare confusione, mentre loro sarebbero entrati davanti, per salutare qualche fan. Anuii e mi feci accompagnare dal bodyguard calvo dentro quel posto rettangolare e cupo, dalle mure grigiastre. Sbirciai da una piccola finestra che dava sull'entrata principale e vidi un gran numero di fan che urlavano e piangevano, alla vista dei cinque ragazzi. Mi impersonificai un po' in loro, e capii quanto ero fortunata, invece.
Qualche minuto dopo entrarono anche gli altri e furono subito condotti in una sala con le pareti vetrate, da cui io rimasi fuori. L'intervista iniziò e subito gli furono fatte delle domande sul loro album, a cui risposero in modo disponibile. Dopo un po', un signore sulla quarantina mi si presentò e mi chiese se volevo andare a prendere un caffè con lui. Guardai Zayn, che fece un cenno di assenso con il capo, così andai. Ci incaminammo verso il bar e lui iniziò a parlare del più e del meno. Ad un certo punto mi chiese:

"Allora, sei la nuova ragazza di Zayn Malik?"

Anuii, arrossendo un po'.

"Sono contento per voi." mi disse con un sorriso che sembrava sincero.

Gustammo il nostro caffè lentamente, poi tornammo davanti la sala dell'intervista e i ragazzi erano fuori.
Rimasi a parlare un po' con Niall, poi dovettero rientrare ed entrò anche il signore che mi aveva offerto il caffè. Aggrottai le sopracciglia e mi chiesi cosa stava facendo. Era uno degli intervistatori.
Dopo qualche chiacchiera si rivolse a Zayn.

"Allora, come va con la tua nuova ragazza Connie?" chiese, girandosi poi verso di me sorridendo.

Vidi Zayn non aprire bocca. Ci fu qualche secondo di silenzio, poi si alzò furioso dalla sedia, facendola capovolgere all'indietro e uscì dalla stanza, sbattendosi dietro la porta. Si diresse verso l'uscita e io lo seguii. Non salutò le fan e si fiondò in macchina, con me dietro.
Non parlò fino all'arrivo all'hotel. Ed io volevo dire qualcosa, ma la mia testa non riusciva a formulare qualcosa di adatto alla situazione. Mi sentivo così impotente.

Si fermò di scatto davanti alle porte scorrevoli dell'hotel, lo sguardo fisso in basso a destra. Spostai la vista anche io e vidi un giornale con la nostra foto in prima pagina. Era quella che ci avevano scattato quella mattina, proprio davanti l'hotel dove ci trovavamo in quel momento.

Lui iniziò a correre ed io feci lo stesso, fino alla sua camera. Sbattè nuovamente la porta dietro di sè.

"Non ce la faccio più!" urlò tirando un pugno sul muro.

Mi spaventai. Lui appoggiò il braccio al muro, dove appoggiò il capo subito dopo e lo scorsi piangere. Mi avvicinai e cominciai ad accarezzargli la schiena, per calmarlo.

Non avevo idea di cosa significasse essere famoso. Doveva essere davvero difficile, lo era eccome, essere Zayn Malik.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ccconny