Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Cris 99    28/04/2013    1 recensioni
Ciao, mi chiamo Susy, ho 16 anni, ho gli occhi azzurri e i capelli castani, mi reputo bella,ma ognuno vede quello che vuole.
La mia, è una vita normale. Ho due amici molto stretti, talmente sono belli che sembrano dei modelli. Un po' di tempo fa mi sono fidanzata con Simone,credevo di amarlo, ma la nostra storia non è andata tanto lontana. All'improvviso conoscerò un ragazzo completamente diverso dagli altri, fuori dal comune che mi sconvolgera letteralmente la vita.
Mi dirà chi sono veramente.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Entrai in classe che ero tutta rossa. Angela mi stava aspettando impaziente nel nostro banco. Voleva sapere tutto, lo si capiva dalla faccia che aveva. Io non parlai. Non dissi niente, insomma, non era successo niente. Avevamo solo scambiato quattro parole e poi lui mi aveva salvato da una brutta caduta. Niente di che. Andai a sedermi. Lei aprì la bocca per dire qualcosa, ma non fece tempo, che entrò la prof di inglese e ci dovemmo alzare. Quella grassa, brutta e bisbetica non poteva scegliere momento migliore. Per una volta mi era simpatica.
Iniziò la lezione e io inizia a guardare fuori dalla finestra, com’era solito. Anche Davide stava guardando fuori dalla finestra. Era attratto dalla luce, lo si vedeva. I suoi capelli, in quel momento, erano bellissimi. Mi veniva quasi voglia di toccarli. Infatti allungai una mano verso la sua testa e Angela mi diede uno spintone che mi fece sobbalzare, finendo per ottenere lo sguardo della classe su di me. Compreso quello della prof. Non c’era niente di peggio. Anzi c’era. La risata inudibile di Davide. Non lo potevo sopportare.
A quel punto la prof mi fulminò con lo sguardo e continuò a parlare.
Per tutto il resto della lezione tutti quanti, a turno, mi guardarono, neanche fossi un colwn! E come ciliegina sulla torta la prof mi faceva domande su domande, come se ci fossi soli io in tutta la classe. L’ora più brutta della mia vita sembrava non finire più, quando a e mezza, suonò la campanella anti-incendio. Tutta i ragazzi uscirono di corsa dalla scuola ed entrarono nel giardino. E lì si potemmo ammirare un bel quadro.
Un’aula stava andando a fuoco. L’aula insegnanti.
Lo sconcerto era sulla faccia di tutti, ma ognuno, compresi i professori, dentro di loro urlavano dalla gioia. I post su Facebook erano serviti a qualcosa.
Dopo arrivarono i vigili del fuoco, spensero il fuoco e quando questi se ne furono andati la preside venne in mezzo a noi e con tono solenne disse:-“I danni causati dall’incendio sono gravi, un’intera ala della scuola è inagibile. Verranno avvertiti i vostri genitori del fatto accaduto. Vi comunico che per una settimana la scuola resterà chiusa. Verranno allestiti dei tendoni provvisori, lì farete lezione per i prossimi giorni.”-
Detto questo se ne andò come se non fosse successo niente. Dopotutto era la preside.
 Io stavo ancora guardando la scuola, ero attratta dalle fiamme, dal calore che emanava ancora l’edificio, volevo avvicinarmi di più. Ma c’era qualcosa che non me lo faceva fare, ero come immobilizzata. Mi girai di scatto e vidi Davide che mi guardava, anzi fissava. Come un cavallo che stai per comprare e ne valuti le forze. Fu una sensazione molto strana. In quel momento mi sentii persa. Riportai il mio sguardo sulla scuola, e vidi Angela che mi venne vicino e mi disse sottovoce:-“ non ci posso credere, questo è il più bel giorno della mia vita”-
S:-“anche il mio”-
A:-“ ma stai bene? Non sembri tanto felice”-
S:-“ ma certo che lo sono. Ma la preside non ci poteva la sciare direttamente a casa o no?”-
A:-“sisi,lo doveva fare. Non c’era scusa migliore di questa. Ma cos’hai?? Sembri strana, non è che hai la febbre? Sei tutta rossa.”-
Mi mise una mano sulla testa e la ritrasse immediatamente dicendo:-“ ahia! Ma tu scotti, ti sei presa la febbre, vado a chiedere alla prof cosa dobbiamo fare”-
Lei se ne andò e mi venne vicino Davide. Mi mise una mano sulla spalla. Era gelido. Peggio del ghiaccio. Mi girò e mi mise, anche lui, la mano sulla fronte. Mi vennero i brividi. Poi mi diede un bacio. Assomigliava al bacio di padre. Diventai tutta rossa. Ci eravamo appena conosciuti e mi aveva già baciata. Non era bastata la figuraccia che avevo fatto per colpa sua, adesso doveva pure baciarmi. Cercai di ritrarmi ma non ci riuscii, lui mi teneva stretta per un braccio e io non ero abbastanza forte da uscire da quella presa. Quel bacio non era ancora finito. Io dissi a voce talmente bassa, che nemmeno io riuscivo a sentirmi, la parola “basta”. Lui si staccò, io lo inizia a guardare strano. Mi toccai la fronte ed era fredda, la febbre se n’era andata via.
Arrivarono Angela e la prof, io gli dissi che stavo meglio e che non c’era bisogno di far nulla. A quel punto la prof se ne andò. Angela guardò storto Davide e gli disse:-“ciao, non ci siamo ancora presentati, io mi chiamo Angela”-
Allungò la mano e Davide gliela prese.
D:-“piacere Davide”-
A quel punto mi guardarono tutti e due, io non sapevo cosa fare, cosa dire. Mi sentivo impacciata. Ma per mia grande fortuna arrivò Giorgio. Si presentò anche lui e inizio a parlare di calcio, cosa che a me interessa veramente poco. Angela fece per aprire la bocca ma non riuscì a dire niente perché una prof ci interruppe.
Prof:-“ mi dispiace, ma le lezioni per oggi sono interrotte, vi prego di ritornare a casa”-
Tutti gli alunni esultarono, chi con fischi, chi con boati. C’era il caos assoluto. Io mi avviai insieme ad Angela e a Giorgio verso la fermata dell’autobus. Di Davide neanche l’ombra, l’avevo perso di vista.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Cris 99