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Autore: TheCristopher94    28/04/2013    1 recensioni
Ed ecco un Naruto Hokage alle prese con i suoi due figli Minato e Kushina, insieme ad altri ragazzi, non che futura generazione ninja che sostituirà presto o tardi la vecchia, ma prima di poter far ciò dovranno passare una prova datagli dal Rokudaime Hokage in persona. Riusciranno i giovani ninja a dimostrare il loro valore e sostituire la vecchia? Cos'è che ha in mente per loro il loro Hokage? Leggete per scoprirlo!
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Nasce tutto dal sesso -La serie-'
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La nuova generazione

Erano passati 12 anni, e in quel lasso di tempo erano successe tante cose: Naruto era diventato Rokudaime Hokage, Shikamaru e Ino avevano avuto un figlio, il quale aveva già un rivale, ossia il figlio di Sasuke e Sakura, nato una settimana prima, il matrimonio tra Kakashi e Hinata e molti altri lieti eventi, molto significativi, come il fidanzamento di Konohamaru e Miku e le nozze di Neji e Tenten, con un sospetto di gravidanza, che poi si rivelò fondato.
Ma tornando al presente, il biondo stava firmando delle carte quando ad un tratto vide affacciare due neo genin che con furia; erano entrati nel suo ufficio urlando.
-Ti sembra una missione d’affidarci quella?- chiesero i due shinobi, che subito dopo vennero seguiti da un uomo argenteo sulla quarantina e un altro ragazzo con capelli neri e gli occhi color pece tipici del suo clan.
Intanto l’uomo sbuffava e rideva sotto i baffi, a quanto pare la storia si ripeteva, ma stavolta si trovava lui dalla parte dell’uomo responsabile che doveva prendere decisioni, e ciononostante solo ora capiva il Sandaime quando aveva dei dubbi nel mandarlo in missioni più complesse, ma alla fine si era fidato di lui e gli aveva dato un occasione, ciò che anche lui avrebbe dovuto dare ai suoi piccoli Minato e Kushina, che tanto piccoli non erano. Perciò, dopo aver sospirato, guardò i suoi figli per dirgli: -Facciamo così, incontriamoci alle 18:30 al campo di allenamento numero 12! Se supererete la mia prova vi affiderò un missione di livello C! Che ne dite?- domandò curioso l’uomo per vedere la loro reazione.
I due si guardarono e chiesero al loro sensei e anche all’altro membro della squadra.
-Possiamo accettare, Kakashi-sensei?- chiese Minato, mentre Kushina chiese all’erede Uchiha: -Itachi-kun, tu sei d’accordo con noi nel partecipare, vero?- dovevano essere uniti in questi momenti. Ovvio che per il ragazzo non ci fossero problemi, avrebbe fatto di tutto per una missione più complessa e non solo, anche per la sua Kushina avrebbe fatto di tutto. Anche se non si era mai dichiarato apertamente, il piccolo rampollo Uchiha aveva ereditato dalla madre i sentimenti e l’incapacità di esprimerli dal padre. Ma era giunto il momento che il giovane superasse questa sua paura e si rivelasse di fronte al padre della ragazza che amava. Solo così avrebbe espiato quella macchia sul suo orgoglio, ma non riuscì ad aprire bocca che entrò un altro team capitanato da un altri due peperini.
-Vogliamo partecipare anche noi!- a parlare erano stati Shikaro e Hikari, rispettivamente i figli di Shikamaru e Ino e Neji e Tenten, il cui primo innamorato perso anche esso di Kushina e rivale d’amore di Itachi e la seconda innamorata persa di Minato. Naruto vedeva quelle giovani promesse tutte determinate e aveva già capito tutto, cosa che prima non sarebbe riuscito a fare. Comunque accettò anche la richiesta degli altri due, che avvisarono non appena entrato il loro sensei.
-Konohamaru-sensei, l’Hokage ci darà la possibilità di metterci alla prova!- disse entusiasta Hikari.
Il ragazzo inarcò un sopracciglio, dicendo: -Davvero?- sperava fosse uno scherzo, perché lui reputava che i suoi allievi non fossero ancora pronti, ma Shikaro, raggiante, rispose: -Già! E se dimostriamo il nostro valore darà anche a noi una missione di livello C, vero Rokudaime?- chiesero come nuova conferma, e il biondo annuì.
-Sì, ma tutto il team deve essere d’accordo e per ora c’è l’assenso solo di due componenti! Manca quello del vostro compagno Shiro- che non appena entrò vide le occhiatacce dei due compagni che non gli auguravano niente di buono. Così, decise di accettare su due piedi. Quando i ragazzi furono congedati, Naruto rimase solo con Kakashi e Konohamaru.
-Hokage-sama, lei crede davvero che siano pronti?- chiese l’ex-allievo del Rokudaime.
-No!- disse lapidario, ma riprese dicendo: –Ma al suo tempo, nemmeno io e il team sette eravamo pronto per quella missione! Si ricorda, Kakashi sensei?- l’argenteo annuì e lasciò continuare il discorso al suo giovane allievo, nonché Kage più forte di quel periodo: –Ma dobbiamo dare loro fiducia e vedere come reagiscono allo stress! Solo così potremo capire se sono pronti a sostenere la vita di Shinobi! E poi devono ancora superare la mia prova!- disse con un mezzo ghigno, per poi dare un pugno in testa a Konohamaru.
-Ahi! Perché mi ha dato un pugno?- chiese con le lacrimucce agli occhi.
-Ti ho sempre detto di chiamarmi Naruto e non Hokage-sama! Non farmi sentire vecchio! Ho 30 anni per la miseria!- dopo aver detto ciò, il biondo decise di cambiare argomento, chiedendo a Konohamaru: –Tra te e Miku come va?- quella domanda imbarazzò un po’ il giovane, che rispose con tono un po’ incerto.
-Bene. . .- ovvio che sia Naruto che Kakashi se ne accorsero, erano esperti nel capire la bugia, tanto che chiesero al giovane di confidarsi tranquillamente, e che non avrebbero rivelato niente a nessuno, perciò il ragazzo diede voce al suo problema. –Oggi io e Miku abbiamo litigato, ma non so proprio il motivo!- rispose sincero il ragazzo, tanto che Naruto e Kakashi iniziarono a fare domande.
-Ti sei scordato l’anniversario del vostro fidanzamento?- domanda che aveva posto l’argenteo.
Il ragazzo negò con la testa.
-La sua festa di compleanno?- ma ancora un diniego da parte del ragazzo, che aggiunse: -No, non ho dimenticato niente!-
-Come fai a dirlo?- chiesero i due all’unisono.
-Mi segno tutto sul calendario!- rispose sincero; alche sia Naruto e Kakashi iniziarono a pensare, e guardandosi arrivarono entrambi alla stessa conclusione, ma volevano che fosse il giovane ragazzo ad arrivarci, così iniziarono a fargli delle domande con la quale speravano che il ragazzo capisse.
-Ehi, Konohamaru, da quant’è che tu e Miku state insieme?- domandò Naruto.
-Dai, Naruto! Sai bene che io e Miku stiamo insieme da 12 anni!-
A caricare la dose arrivò Kakashi, che chiese: -Dodici anni penso che siano abbastanza, non credi?-
-Non lascerò Miku, è la mia vita per me!-
E fu lì che l’Hokage di Konoha fece la sua costatazione: -Ma Kakashi non intendeva che tu dovessi lasciarla!- detto ciò il ragazzo pareva molto confuso, e Kakashi decise di andare al sodo della discussione, ormai aveva capito che Konohamaru Sarutobi era peggio di Naruto quando si parlava di donne. - Konohamaru, secondo me Miku si è arrabbiata perché non hai ancora deciso di fare il grande passo!-
Il ragazzo si sorprese sentendo ciò, ma se collegava quella soluzione agli insoliti comportamenti della ragazza tutto pareva acquistare senso.
Tre settimane prima. . .
Lui e Miku stavano passeggiando per le vie del villaggio a braccetto, quando a un tratto la ragazza si era staccata da lui per guardare un bellissimo abito esposto in vetrina. Si era voltato a guardarlo anche lui, e in un primo momento non aveva fatto caso che fosse un abito da cerimonia. Però, come se nulla fosse successo, la ragazza gli si era affiancata di nuovo e avevano ripreso a camminare. Lei tenne lo sguardo basso tutta la giornata, non dicendo più niente fino al giorno seguente.
Tutto aveva un senso: anche quando la ragazza gli aveva chiesto di andare ad abitare assieme e lui, le aveva risposto un sì svogliato, che gli fece ottenere un grandissimo cazziatone, o anche come quando la giovane gli aveva chiesto un segno d’amore, e lui si era presentato con solo le rose. Le rose furono molto apprezzate, ma lei non era felice, e ora sapeva perché non voleva i fiori e nessun’altro tipo di regalo, lei voleva solo un anello nuziale. Solo ora il povero ragazzo aveva compreso i messaggi silenziosi della sua compagna, e seduta stante avrebbe riparato i suoi errori.
Così uscì subito dalla magione dell’Hokage per correre subito a rimediare.
Non appena Konohamaru fu fuori, l’attenzione del capo villaggio passò su Kakashi, a cui chiese.
-Kakashi-sensei, posso chiederle una cosa?- l’argenteo annuì, facendo segno all’allievo di parlare. – Quand’è che allargherà la sua famiglia? Sa com’è, come mio padre ha allenato lei, e lei allenato me, io vorrei allenare suo figlio!- quella semplice domanda fece irrigidire Kakashi, che scomparve in una nube di fumo.
 
Intanto i ragazzi andarono ad avvisare i genitori della fantastica opportunità che l’Hokage stava dando loro, come se avessero già passato la prova. Tutti erano tranquilli, perché sapevano che Naruto non avrebbe lasciato nulla al caso, dato che lì in mezzo c’erano anche i suoi figli, e quasi con certezza la prova sarebbe stata impossibile da superare proprio per questa ragione. Comunque, non tutti erano lieti per questa possibilità, o per meglio dire una sola donna non era d’accordo, cioè la moglie dello stesso Rokudaime, che credeva potesse compromettere la loro motivazione. Perciò avrebbe aspettato che il marito rientrasse proprio per parlargliene.
Infatti come, l’uomo mise piede in casa per il pranzo, si beccò un’occhiataccia da parte della moglie, che gli disse in labiale: “Parliamo dopo!”

   
 
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