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Autore: Kiri94    29/04/2013    3 recensioni
AVVISO: la storia è stata completamente revisionata e riscritta in un modo più gradevole: per qualsiasi feedback vi invito a mandarmi un messaggio personale!
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La storia è ambientata 25 anni dopo la storia di Katekyo Hitman Reborn!: i protagonisti di questo "seguito" sono Kurai e Mirai, due gemelli figli di Mukuro e Chrome.
Chi sono e che poteri hanno? Cosa incontreranno sul loro cammino e quali avversità dovranno superare?
In questa Arc di presentazione introdurrò i personaggi principali e getterò le basi per la macrostoria ed alcune sottotrame che andranno a svilupparsi nelle Arc successive. Buona lettura!
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
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La sveglia suonò, interrompendo bruscamente il sogno di una ragazzina di dodici anni che, scocciata e insonnolita, la defenestrò, letteralmente, per poi girarsi e tornare nuovamente a dormire. Ma il suo "coinquilino" invece, era già sveglio da un pezzo «Hey scansafatiche, alzati da quel letto, è ora! Dobbiamo alzarci!» urlò in tono entusiasta, gli occhi che rilucevano di eccitazione.

Era già vestito di tutto punto, e la tuta di allenamento, seppur nuova di zecca, stonava un po' con il suo aspetto da classico principino delle fiabe: piuttosto alto per la sua età, aveva capelli color ametista disposti in un elegante disordine, che terminavano con un ciuffo simile a delle foglie d'ananas sulla nuca, un viso bello e al contempo dolce, ed un fisico fin troppo in forma per un ragazzino. La sua vera particolarità risiedeva però negli occhi: il destro era di un azzurro intenso, mentre il sinistro di uno splendido viola, sfociando in un'eterocromia che impreziosiva il tutto.

La ragazzina aprì gli occhi: che aveva fatto di male per meritarsi un tale rompiscatole nella stessa stanza?! Si voltò a guardarlo, tirandosi su appena «Fammi capire. Ma tu non dormi mai, Kurai-nii?! Sono solo le 7 e mezza! Com'è possibile che tu sia già così sveglio, pimpante e...» lo guardò sgranando gli occhi, anch'essi azzurri e viola ma di disposizione invertita rispetto a quella del gemello «... già vestito di tutto punto?! Ma che cos- Dimmi, Kurai-nii. Ma hai dormito?!» mormorò incredula, fissandolo a bocca aperta.

Questi la guardò gonfiando il petto con orgoglio «Un vero guerriero non dorme mai! E poi...» sorrise divertito «non ci sarei riuscito. Ti rendi conto?! Mamma ha promesso che oggi ci avrebbe allenato!!! Come fai a non capire, a non esultare?! Mamma, una Guardiana, che ci allenerà! E magari...» e la sua mente prese come al solito a vagare tra scenari di futuri probabili e non «... se diventerò più forte magari finalmente Yamamoto-sensei capirà che sono un vero uomo e deciderà di allenarmi! E magari...!» ma fu bruscamente riportato alla realtà dalla sorella «Terra chiama Kurai! Mi spieghi come pensi di poter allenarti come si deve senza aver chiuso occhio? Secondo me collasserai e crollerai addormentato dopo i primi cinque minuti di allenamento!» e ridacchiò divertita alla vista della reazione del fratello, che arrossì per l'imbarazzo «Stupida! Perché devi sempre rovinare tutto?» sbuffò scocciato Kurai, abbassando lo sguardo ed avvertendo poco dopo la mano della sorella scompigliargli i capelli «Perché è il mio dovere di sorella di tenere il mio adorato ed esaltato fratellino coi piedi ben ancorati per terra» affermò facendogli linguaccia.

Kurai si calmò subito «Uff, potresti anche farne a meno qualche volta...» Quindi la guardò sorridendo «Dai, sbrigati a prepararti, io ti aspetto giù! Yu-huu!» e si lanciò letteralmente giù dalle scale.

Mirai non riuscì a trattenere una risatina mormorando fra sé e sé «E' così pieno di energie che sono sempre più convinta che funzioni ad energia solare» e, sorridendo divertita, si legò i capelli indaco nella consueta coda a sinistra con l'ausilio di un elastico rosso, indossando inoltre in testa il fermaglio a forma di teschio regalatole dalla madre per fermare il ciuffo in modo che non le finisse davanti all'occhio destro, ed infine si specchiò per ammirare il suo operato: come il fratello, la sua bellezza sembrava indicare la presenza di sangue reale anche se non era decisamente così: un viso dolce e stupendo, una corporatura ben proporzionata ed alta poco meno del gemello in aggiunta ai suoi innati tratti aggraziati lasciavano intendere che una volta cresciuta avrebbe iniziato a fare strage di cuori.

Sorrise guardando negli occhi il suo riflesso, quindi si infilò una tuta e raggiunse il fratello in tutta fretta, iniziando ad avvertire la curiosità per quello che loro madre aveva in mente per il loro allenamento.

*

Chrome li attendeva al centro dell'enorme cortile di Kokuyoland, in piedi sul prato: il tempo era stato più che generoso con lei, donandole curve da donna non indifferenti e che risaltavano nonostante fosse vestita in una banalissima tuta sportiva: inoltre, i lunghi capelli ametista le donavano un fascino ed una femminilità indiscutibili. Questo, unito al suo rinnovato carattere maturo, deciso e allegro, sviluppato in seguito alla gioia della nascita dei suoi figli, la rendevano in grado di far vacillare qualunque uomo al suo cospetto... Mukuro compreso.

Non appena vide arrivare i gemelli, sorrise muovendo la mano per far loro capire di dirigersi da quella parte, ed essi affrettarono il passo verso di lei «Oh, eccovi finalmente! Vi stavate abbuffando fino a poco fa, vero?» e li guardò con un falso sguardo di rimprovero, facendo l'occhiolino a Kurai, il quale immediatamente si difese «No mamma, è Mirai-nee che ultimamente sembra sempre più un ghiro in letargo» voltandosi a guardare la sorella, con sguardo impertinente. Mirai gonfiò le guance «Ha parlato l'esaltato che non ha chiuso occhio» rispose lei fingendosi stizzita, prima di scoppiare a ridere assieme al fratello e alla madre.

Dopodiché, si rivolse a quest'ultima «Mamma, cosa intendevi l'altro giorno per "allenamento"? Nel senso... in cosa consisterà?» domandò curiosa, incrociando lo sguardo della madre che rispose «Tra poco lo vedrai. Bene, iniziamo, mettetevi davanti a me a distanza di circa cinque metri e di almeno tre metri l'uno dall'altro. Su, non fate i pigri, muovetevi!» disse infine, calandosi nei panni di insegnante e assumendo un'espressione leggermente severa.

Non appena i gemelli furono disposti come richiesto, continuò «Mirai, mi hai chiesto lo scopo di questo allenamento, giusto? Beh, diciamo che vorrei vedere quello di cui sono capaci i miei bambini: fin'ora vi siete sempre allenati con Ken o Chikusa, o più raramente con vostro padre, giusto? Bene, dimostratemi quello che avete imparato!» disse, fermandosi un attimo e riprendendo il discorso non appena i due le sorrisero annuendo «Ora, la prima fase dell'allenamento di oggi consiste in questo: io vi lancerò addosso oggetti illusori di crescente intensità, voi dovrete resistere e distruggerne il più possibile. Tutto chiaro?» domandò, ottenendo immediatamente un cenno d'assenso da parte dei gemelli «Perfetto... 3...2...1... Via!».

Nemmeno il tempo di finire la frase, ed ecco che subito arrivò una tempesta di sassolini di varie dimensioni, che si abbatté contro Mirai e Kurai, investendoli in pieno: con grande sorpresa di Chrome, però, non si lasciarono cogliere di sorpresa, e rimasero immobili, mentre i ciottoli illusori si disintegravano totalmente a parecchi centimetri di distanza da loro.

Chrome sorrise, stupita «Wow, vedo che vostro padre vi ha insegnato molto bene a resistere alle illusioni! Ottimo, allora penso possiamo passare direttamente ai prossimi livelli di difficoltà...» disse, mentre con un gesto evocava decine di lance identiche a quella da lei usata nei combattimenti «Occhio, queste fanno male. Date il meglio di voi!» esclamò prima di scagliarle verso di loro.

Ciò che successe dopo fu abbastanza confusionario: le lance un secondo prima andavano ad alta velocità dirigendosi verso i gemelli, ed un istante dopo, non appena i due protesero i palmi delle mani davanti a loro a mo' a protezione, si fermarono a mezz'aria,

Chrome inizialmente rimase stupita, non capendo come fosse possibile che bloccassero un'illusione del genere senza nemmeno evocare un muro difensivo o comunque una protezione di qualche tipo, ma quel che vide la stupì, se possibile, ancora di più.

Il muro, in realtà, c'era... ma era trasparente.

«Diamante...» mormorò incredula Chrome, mentre tastava il muro, correggendosi però subito dopo «No... non lo è! Sembra quasi aria solida! E' come se qui non ci fosse niente, ma al contempo c'è, perché lo sto toccando!» commentò con aria visibilmente stupita: lentamente, alzò lo sguardo incrociandolo con quello dei figli: com'era possibile che un'illusione istantanea vanificasse in modo così totale la sua?

Confusa e curiosa in egual modo, si avvicinò in silenzio, mentre i due gemelli si squadravano «Mamma? Che succede, abbiamo già finito?» domandarono, evidentemente delusi.

Con un sorriso, Chrome scosse la testa, quindi esclamò «Cambio di programma, bambini!» evocando la Lancia di Nebbia «si passa direttamente allo scontro finale. Fatemi vedere cosa siete capaci di fare!» e con velocità sorprendente si diresse verso i due gemelli.

Kurai prontamente erse una barriera di fiamme, costringendo Chrome a virare bruscamente a mezz'aria verso destra, dove Mirai scattò attaccandola senza darle la possibilità di schivare: l'esperienza di Chrome le permise comunque di parare il colpo, ma venne sparata via a velocità decisamente troppo elevata per un semplice pugno «ma che diavolo... » fece appena in tempo a notare una specie di molla di potenziamento attorno al pugno della figlia che subito Kurai comparve davanti a lei materializzando un bastone di legno con il quale tentò di colpirla, venendo però deviato dalla lancia della madre, la quale svanì nella nebbia riapparendo dietro Mirai immobilizzandola con un hammerlock. Tuttavia, superata la sorpresa, Mirai sorrise generando una bufera di ghiaccio che congelò la madre, consentendole di liberarsi dalla presa di Chrome e di spostarsi rotolando sul lato mentre Kurai generava uno Shinai da Kendo e lo usava per colpire con forza il blocco di ghiaccio che imprigionava Chrome, frantumandolo in mille pezzi ed atterrandola sul suolo erboso un paio di metri più in là.

I due gemelli subito si avvicinarono di corsa, preoccupati «Mamma! Mamma! Tutto bene?» domandarono all'unisono, mentre Chrome si rialzava, leggermente stordita per essere stata colta così in contropiede, quindi si voltò verso di loro, guardandoli stupita e immersa nei suoi pensieri.

Quelle illusioni da loro create poco fa non erano semplici illusioni, ne era certa. Erano concrete, concrete quanto lei, come il terreno su cui poggiava i piedi. Erano talmente solide e reali da non poter esser definite nemmeno illusioni «Creazione della realtà...» mormorò fra sé e sé, quindi alzò lo sguardo incrociandolo con quello dei gemelli, sorridendo «Voi due... sapete veramente come rendere orgogliosa una madre» mormorò con aria decisamente soddisfatta prima di rialzarsi spazzolandosi la tuta, promettendo come premio una torta per merenda e scatenando l'entusiasmo dei due ragazzini.

   
 
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