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Autore: Blue Eich    29/04/2013    9 recensioni
Creiamo un universo parallelo dove, per disgrazia, Drew non ha mai conosciuto Vera.
Uno come lui non potrebbe rimanere senza rivale: Alison De la Vallière sarà una degna sostituta…
Ⅰ: “Allie rimase sola, ancora seduta in mezzo al mare, ma ansiosa di poter rivedere colui che doveva definire un… Rivale alquanto altezzoso?
Ⅱ: “Drew aveva d'un tratto cambiato atteggiamento. Sembrava quasi insicuro, turbato. Ma da cosa?
Ⅲ: “Spalancò gli occhi non appena si capacitò del fatto che lei lo stesse incondizionatamente abbracciando.
Ⅳ: “Appena Allie alzò il viso per guardarlo, le scacciò via le gocce di nostalgia con un dito. Quel gesto, così delicato e romantico, la lasciò senza parole.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drew, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Alison, finalmente, era riuscita a ottenere tutti e i cinque Fiocchi necessari per poter partecipare al Grand Festival. A Cuordilava, il Turbofuoco di Crème era stato così divampante da eliminare in un batter d'occhio tutti gli avversari. Quello finale, invece, l'aveva ottenuto grazie all'ultimo arrivo in squadra: Lumiè, una dolcissima e un po' imbranata Illumise.
Non le era andata affatto male, considerando che era il suo primo anno di viaggio, ma sapeva già che non aveva l'esperienza necessaria per la vetta del successo. Non vedeva l'ora di tornare a casa, comunque, alla fine della primavera. Sarebbe stato strano dormire di nuovo nel proprio letto, così confortevole ma anche così fresco, e cenare intorno a una tavola imbandita dopo tanto tempo.
 
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22/03/13
 
17.35
Le goccioline di pioggia battevano sulle tegole delle case, sui prati inumiditi e sulle strade di cemento, senza mai fermarsi. Ma non era una di quelle piogge grigie che mettono addosso un lieve senso di malinconia e oppressione. Piuttosto, era una di quelle passeggere che purificano un po' tutto, e ti viene voglia di andarci sotto per sentirti rinascere. Peccato che una cosa del genere è meglio evitarla, se sei da poco guarito da un malanno.
Alison, infatti, guardava con distacco davanti a sé. Lei e Bandi si erano riparati sotto le colonne di un portico, in attesa che smettesse. Avrebbe voluto fare qualcosa in qualche modo utile, invece di buttar via completamente quel tempo.
Però almeno non staremo al freddo” pensò, nascondendo la testa dentro il giubbotto scuro, per soffocare il rossore che le imporporava le guance al pensiero del gesto gentile di Drew.
 
17.55
«Dev'essere interessante fissare il vuoto…»
Al sentire quella voce, la bionda sussultò, portandosi un pugno al cuore. Poi sorrise: non era la mente a giocarle brutti scherzi, il suo rivale era lì, incappucciato e in carne e ossa.
«… Drew! Che bello vederti!»
«Caspita, quanto entusiasmo» rispose il verde, scostandosi la frangia dal viso con eleganza, per poi sorridere in modo vanesio.
Anche Allie sorrise, ma con aria furba. «Mi annoio così tanto che sarei stata felice di vedere qualunque altro essere vivente!»
«Come sarebbe a dire?» bofonchiò lui, un po' offeso, sotto il suo risolino contenuto e divertito.
 
18.00
«Mi sono trovata un hobby.»
«Ossia?»
«Guardare gli ombrelli delle persone che passano!» annunciò Alison, andando verso la ringhiera sempre coperta dal portico, dalla quale si vedeva una delle strade più frequentate di Brunifoglia.
Il Coordinatore sogghignò. «Oh, ora ne ho trovato uno anch'io.»
«E qual è?» gli chiese lei, senza distogliere la vista dall'asfalto sottostante, con le orecchie tese per sentire gli sgocciolii delle stille piovane.
«Osservare una sciocca ragazzina che, a sua volta, osserva qualcosa di altrettanto sciocco.»
«Ahah, molto spiritoso» rispose, lasciandolo perdere. Non poteva capire la bellezza nascosta dietro un'attività così semplice. «Euh, che bello l'ombrello di quella signora!» esclamò, sporgendosi un po'.
«Attenta, Allie, potresti cadere.»
Ignorò la sua piccata raccomandazione e anzi, si sporse ancora di più, sollevando i piedi da terra, sorretta da una sbarra della balaustra.
«Allie, scendi…»
Fu allora che la sua attenzione fu attratta da qualcosa. Si sporse ancora un pelo, ma fu proprio quello il suo errore: le dita le scivolarono sul corrimano bagnato e fu questione di pochi attimi, così veloci da non riuscire a metabolizzarli. La vista le si capovolse e il cuore cominciò a battere all'impazzata. Poi si sentì afferrare per la vita. I capelli biondi le finirono un po' in faccia, ma riuscì a distinguere la sagoma del rivale che, pian piano, la stava tirando di nuovo su. La vista tornò dritta e i suoi piedi toccarono di nuovo terra.
«Sei una stupida! Ti rendi conto di quello che avrebbe potuto succedere?!» gridò il verde, in modo brusco, così brusco da farla sussultare: non l'aveva mai visto così arrabbiato.
La pioggia scorreva ancora, imperterrita. Erano fermi, Drew le stringeva ancora la vita – un po' troppo forte – e non sembrava volerla lasciar andare. Non sapeva nemmeno lui il perché.
«Mi dispiace» si scusò Allie, flebilmente, abbassando il capo. «Avevo visto un ombrello uguale a quello di mia sorella, e così ho pensato che…» Le lacrime le pizzicarono gli occhi. Si morse il labbro, per cercare di trattenerle. «Non, rien…»
Drew allentò lentamente la stretta e il calore dei loro corpi si dissolse nell'aria. Non aveva ben capito il motivo per cui si stesse mettendo a piangere, ma di certo non poteva ignorarla. «La prossima volta non farlo più» sussurrò, abbozzando un sorriso premuroso.
Appena Allie alzò il viso per guardarlo, le scacciò via le gocce di nostalgia con un dito. Quel gesto, così delicato e romantico, la lasciò senza parole.
 
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10/04/13
 
16.05
Alison sarebbe salita volentieri sullo scivolo a forma di Donphan o sul girello, a dispetto della propria età, tant'era minuta e leggera, però non le sembrava il caso. Come unica alternativa, perciò, le rimaneva l'altalena. Si sedette in quella a destra e appoggiò le mani all'asse. Il sole le scaldava il viso, donando riflessi di luce alla sua chioma puramente bionda. Tra le dita stringeva una margherita appena colta dal prato. Stiracchiò le braccia in avanti, come un Purrloin, controllando di sfuggita Bandi. Si era arrampicato in cima all'albero più alto del parco e, con i suoi dentini affilati, sgranocchiava quante più Baccapesche riusciva a far cadere a suon di leggere scosse.
La francesina sbuffò, un po' istericamente. Le era capitata un'altalena davvero scomoda e su quell'arrugginito schienale non riusciva proprio a spingersi.
«Ho visto bambini di tre anni più bravi di te.»
«Ah, ah, ah» finse di ridere lei, che aveva alzato gli occhi al cielo, senza nemmeno girarsi: una presa in giro così poteva permettersela solo Drew. Erano come due calamite: senza volerlo, s'incontravano sempre, ovunque andassero. Forse per una volta però poteva approfittare della sua presenza. «Hey, Drew…» lo chiamò, con voce d'un tratto più dolce e timida. «Mi spingi, per favore?»
Lui inarcò un sopracciglio, a dir poco allibito. «Stai scherzando, spero.»
«No» fece lei, in tutta sincerità. «Da sola non ci riesco…»
Il ragazzo sospirò. Non se la sentiva di dirle di no, perché sarebbe stato come dirlo a una bimba dell'asilo e non era crudele fino a quel punto. Fu così che si ritrovò a dare energiche spinte allo schienale dell'altalena, sfiorando ogni volta le spalle esili della rivale.
«Il me aime passionément… Il me aime à la folie, il me aime pas du tout…» la sentì borbottare sottovoce, dopo un po', accorgendosi così che stava scartando uno a uno i petali di una margherita.
«Oh, ti prego, non dirmi che credi a queste stupidaggini» la rimbeccò, dopo aver aggrottato le sopracciglia.
Alison scrollò le spalle: non voleva permettere ai suoi commenti irrisori di infrangerle i sogni. Lui si era fatto da parte, dato che ormai l'altalena andava abbastanza veloce anche da sola – e lei nemmeno se n'era accorta. «Il me aime un peu, et… Il me aime beaucoup!» esultò, mentre il viso le s'imporporava e portava i pugni al cuore. In uno teneva il fiore, ormai spoglio.
Drew fece un sorrisetto, lasciandosi coinvolgere. «Oh oh… Chi è il fortunato?» azzardò, curioso.
«Forse te lo dirò, un giorno…» rispose lei, con l'accenno di un sorriso scaltro che il verde non si spiegò. Un sospetto gli era per un attimo balenato in mente, ma poi si era detto che no, era impossibile.
 
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21/05/13
 
23.00
Il cielo era così profondo da sembrare un mare. Le stelle, disseminate qua e là, sfolgoravano una a una, ma erano così tante in uno spazio così immenso che non si sarebbe riusciti a contarle. Il modello distorto della luna si specchiava nelle acque del lago, un delicato specchio, evidenziato da un mistico e fulgido alone.
Gli stivaletti bianchi di Alison pigiavano cautamente le zolle d'erba bagnate dalla rugiada. Si fermò, prendendo un bel respiro di quell'aria campagnola così pulita.
«Enchanteur» sussurrò a occhi chiusi, come avendo il timore d'infrangere la quiete del posto, così pacifico ma soprattutto così magico.
«Miumi…» le fece eco Illumise, altrettanto sottovoce, che svolazzava al suo fianco.
D'un tratto, un botto poco lontano le fece sussultare. Subito si guardarono: cos'era stato? Forse il Palla Ombra di un Duskull, o dei Nuzleaf nel folto degli alberi?
 
23.05
«Masquerain, con la tua Agilità avresti dovuto evitarlo… » disse Drew, con una nota di delusione. Il Pokémon Occhi, un po' ammaccato per la botta, si era accasciato al suolo.
«Drew! Che fai?» intervenne la rivale, dopo aver assistito alla scena, spuntando da dietro una giovane quercia. Era passato un po' di tempo dall'ultima volta che si erano visti, perciò avrebbe dovuto immaginare che prima o poi sarebbe successo.
«Mi alleno, non vedi?» fu la sua acida risposta.
«Ma è tardissimo… » obiettò lei, esterrefatta. Come faceva a non stancarsi mai? E soprattutto come facevano i suoi Pokémon, a non stancarsi mai?
«E allora?» Drew si voltò a guardarla, affiancato da Roselia, mentre Masquerain cercava ancora d'inarcare le ali per rialzarsi in volo. «Non c'è un orario per allenarsi.»
«Sarà… Ma è una serata troppo bella per sprecarla così.» Un sorrisetto affiorò sulle labbra della bionda, mentre si chinava verso i due Pokémon. «Dai, andate a giocare con Lumiè, vi divertirete un mondo!»
«Neanche per idea!» protestò Drew, con indignazione, ma loro sembrarono non ascoltarlo e si diressero verso la riva del lago, dove Lumiè pattinava aggraziatamente a pelo dell'acqua, sfiorandola con le punte delle zampe. «Ehi, tornate subito qui!» li richiamò all'ordine, ma entrambilo ignorarono. Come si erano permessi di dare ascolto a lei, senza dubbio la persona più immatura di tutta Hoenn, anziché al loro Allenatore?!
«Lasciali divertire, se lo meritano» lo ammonì Allie. Drew le scoccò uno sguardo di ghiaccio in segno di dissenso, ma non proferì parola: era troppo nervoso e avrebbe rischiato di dire qualcosa di poco carino. Lei rimase dapprima intimidita da quell'occhiata così astiosa, ma decise di non dargliela vinta. «Dovresti lasciarti un po' andare, sai?» gli consigliò, in totale innocenza, senz'ombra di scherno o di cattiveria. Al che, vide la durezza sul viso di lui scemare di colpo per tramutarsi in stupore. «Magari prendere esempio da…»
Il verde decise d'impulso di tapparle la bocca, posando inaspettatamente le labbra sulle sue.
La bionda sgranò gli occhi, scioccata. Il cuore prese a batterle all'impazzata, così forte che quasi le doleva nel petto. Il suo primo bacio, non poteva sprecarlo. Chiuse lentamente le palpebre e gli portò piano le braccia alla vita, stringendosi alla sua giacchetta lilla. Un intenso e piacevole tepore che partiva dalle labbra le si stava espandendo nel corpo. Non si era mai sentita la testa vorticare in quel modo, né aveva mai sfiorato qualcosa di tanto morbido come le labbra fresche di lui, increspate in un sorrisetto. Il luccichio brillante del laghetto in secondo piano era un perfetto sfondo cliché.
Drew si staccò, d'improvviso, spezzando la magia. «Almeno così stai zitta» sussurrò, mentre lei nascondeva il viso arrossato appoggiandosi alla sua maglia.
Sorrise, sfacciata come sempre. «Ah sì? Credo proprio che parlerò ancora più spesso, allora.»


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Angolo Autrice
Salve!~
Alla fine ce l'ho fatta, ebbene sì!
Visto che siamo alla fine ci tengo a ringraziare di cuore:
– Chi ha recensito i tre capitoli scorsi.
– Chi ha inserito la storia tra preferite, ricordate e seguite.
– Le amiche che si sorbivano i capitoli in anteprima ogni volta.
– La musica ispiratrice del mio telefono, in particolare Va va voom di Nicki Minaj.
Come sempre, il disegno del banner è opera della mia amica Cheche, mentre il banner è in sé è realizzato da me.
Che emozione, è la prima storia con più di un capitolo che riesco a concludere! Alison è un personaggio molto importante per me, per cui ho cercato di accennare spesso al suo background e di renderle giustizia. Spero di scrivere altro, in futuro, su lei e Drew.
Alla prossima!
-H.H.-
 
   
 
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