Destino
Akito non
ricordava perfettamente il giorno in cui lei era
entrata a far parte della sua
vita. Era in sesta elementare, ma, a quel tempo, lo scorrere dei giorni
per lui
non aveva importanza.
- Che differenza
c’è, tra ieri e oggi? – aveva
spesso domandato a Tsuyoshi, con aria impassibile. L’amico
l’aveva guardato con
malinconia, si era pulito gli occhiali rotondi e gli aveva toccato la
spalla
destra – Akito, ogni giorno è importante a modo
suo. Ieri ha piovuto, oggi
invece c’è il sole, e già questa
è una differenza. –
Lui non aveva
mai capito cosa davvero significasse
quella frase, fino a quando non era arrivata Sana,
che, con la sua solita allegria, aveva spazzato via quei
nuvoloni neri e scuri racchiusi nel suo cuore, proprio come un raggio
di sole
negli afosi giorni d’estate. Da quel momento in poi, la vita
stessa aveva
cominciato ad avere senso. Non poteva far altro che pensarla, di
giorno, di
notte e in qualsiasi altro momento della giornata;
qualsiasi cosa stesse facendo, lei
era sempre nella sua mente.
Inizialmente, aveva anche cominciato a preoccuparsi, perché,
per Akito Hayama,
questa cosa non era normale o
quantomeno pensabile, era semplicemente assurda e irrazionale.
Rammentava
ancora i suoi lunghi discorsi pieni di gioia e curiosità,
sul destino e sul
mondo che li circondava.
- Hayama, tu
credi nel destino? – aveva chiesto una
volta. Erano sdraiati sull’erba del parco principale di Tokyo
e fissavano le
nuvole bianche nel cielo azzurro.
- Dipende
– aveva risposto lui guardandola, e
socchiudendo gli occhi poco dopo.
- Io ci credo! E
sono fortemente convinta del fatto
che tutto accada per una ragione, dalla più semplice, alla
più complicata. Come
se la nostra vita fosse scritta su un enorme libro, che viene riempito
ogni
giorno da un essere con poteri speciali. Anche il nostro incontro,
forse, era
premeditato dal fato. –
- Quindi,
Kurata, devo prendermela con qualcuno,
se ogni giorno devo
sopportare i tuoi
lunghi e infiniti
discorsi? – aveva detto Hayama sorridendo sarcasticamente.
- Se la mia
presenza e i miei discorsi ti
infastidiscono, puoi ignorarmi e non parlarmi più, o
semplicemente far finta di
non conoscermi! – aveva esclamato lei, sbuffando, e mettendo
il broncio.
- Potrei
Kurata… ma se è davvero il destino che ci
ha uniti, io non posso cambiarlo. – aveva cominciato lui
avvicinandosi ancora
di più a Sana.
- E
non è
detto neanche che io voglia cambiarlo – aveva
infine sussurrato al suo
orecchio destro, prima di stringerla tra le braccia e baciarla.
Akito non ci aveva mai pensato, ma non poteva far altro che ringraziare chiunque lassù avesse deciso di farli incontrare.
Angolo autrice: Buon pomeriggio a tutti! Spero che questa flashfic vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate o cosa dovrei correggere.
A presto.
Antonella