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Autore: Bluefeelings    29/04/2013    3 recensioni
Alexandra Evans, a causa di gravi incidenti dovrà andare a vivere a casa di Anne, con suo figlio.
Il ragazzo farà di tutto per conquistarla solo per sfizio personale, e quando riuscirà a renderla sua si renderà conto di aver causato un grande problema alla diciassettenne, Alexandra.
Infatti, lei ha un ragazzo, che quando verrà a trovarla, li beccherà con le mani nel sacco.
Ci saranno risse, incidenti, pianti, preoccupazioni, tristezza. Ma soprattutto, ci saranno tradimenti e amore.
APRITE E LEGGETE PER APPROFONDIRE GLI 'INCIDENTI' DI ALEXANDRA :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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You're my favorite danger.
Hey,Brad.

 


Un calore importuno parve sulla mie palpebre, costringendomi a batterle più e più volte fino a poter vedere per bene ogni dettaglio. La mia vista si mise a fuoco in pochi istanti, regalandomi  colori intensi e luminosi. La brillantezza di un raggio lucente, sulle mie iridi delicate mi diede talmente bruciore a tal punto di pentirmi di aver aperto gli occhi, mostrando al mondo i miei zaffiri. Con debolezza mi spostai dal centro del letto, e arrivando fino al bordo delle coperte violastre, posai i piedi a terra. Mi guardai intorno osservando la stanza, scrutandola per bene. Prima non ne avevo avuto il tempo, o almeno, non ne avevo la voglia per colpa della stanchezza. All’estremità del letto c’era un comodino rettangolare color panna, con una lampada interamente viola sopra. Era grazioso, come il resto della stanza. Invece, dall’altra parte del letto era stata messa una scrivania in legno chiaro, sicuramente era di ciliegio. Davanti alla scrivania c’era una sedia girevole, nera. Una porta di legno scuro, come quella dell’entrata, era sicuramente il bagno. Si trovava davanti all’armadio grande, fatto di specchi. Mi soffermai ad osservarmi nel riflesso dello specchio, notando che il mio viso era piuttosto cupo. Forse era meglio andare a farsi una doccia, per rilassarsi dopo il viaggio. Mi alzai dirigendomi verso il bagno, mi spogliai mettendo i vestiti dentro una cesta per i panni sporchi. Aprii la manovella dell’acqua della doccia ed entrai dentro. Immediatamente il contatto dell’acqua con la mia pelle mi fece rabbrividire, l’acqua scorreva rapidamente giù per tutta la mia  schiena, accarezzando la pelle. In quel momento, improvvisamente, mi venne in mente un ricordo sbiadito del mio passato.

Le sue grandi mani mi stringevano a sé come per proteggermi, i suoi occhi  dal color marino mi osservavano con desiderio. Mi stringeva in un abbraccio con delicatezza, mentre delle dita affusolate percorrevano in una carezza la mia schiena. Eravamo io e lui, avvolti dalle lenzuola color panna che nascondevano il nostro amore.

L’unico ragazzo che mi ha fatta stare bene, l’unico che amo, ora è ha chilometri e chilometri da me. Brad, è lontano. E’ lontano da qui. E’ lontano da me. Ma soprattutto siamo entrambi lontani dal nostro amore.
Sul mio viso apparve un’espressione malinconica, mentre ogni ricordo felice venne a galla tra i miei pensieri, tramutandosi in cupo. Incominciai a riflettere, sul perché ero lì, perché ho lasciato il mio ragazzo dall’altra parte della mia vita.. perché tutto questo doveva succedere a me. Pensavo un po’ a tutto in generale riguardo alla mia vecchia vita, e quella che sarà la nuova. Tutto questo è successo troppo in fretta, e io non so se sono pronta.
Ad interrompere i miei pensieri vaghi è il telefono, che vibrava ripetutamente sopra lo scaffale degli asciugamani. Uscii immediatamente fuori dalla doccia, abbassando la maniglia dell’acqua, e cercando l’asciugamano più vicino in quel momento. Quando ne presi uno poggiato sopra lo scaffale, abbassai lo sguardo sul mio cellulare e non appena lessi il nome di chi mi stava cercando, il sangue mi si ghiacciò nelle vene per la sorpresa.
Brad.
Pensai che mi avesse letto nel pensiero. Se qualcuno mi avrebbe guardato in quella circostanza, avrebbe sicuramente pensato che ero impaurita da quella chiamata. Forse per l’espressione, che evidentemente poteva sembrare preoccupata. In realtà, ero semplicemente sorpresa. Presi il telefono, mentre un sorriso mi si stampò lentamente sul volto, e risposi.
- Pronto? – Disse, dal tono sembrò quasi che stesse sorridendo.
- Ehy, amore! – Lo salutai, forse più euforica di quel che volessi mostrare.
- Ale, come stai? -  Mi rispose semplicemente.
- Bene, un po' stanca ma bene..-  Sospirai, uscendo dal bagno per poi sedermi sul letto – e tu invece, come stai? -  Domandai pensierosa, spostandomi una ciocca di capelli color caramello dietro l’orecchio.
 - Io non molto bene, uhm.. mi manchi. – Per quanto le sue parole potessero essere dolci, il suo tono non sembrava triste, anzi, quasi divertito. Nonostante ciò, cercai di evitare questo pensiero, concentrandomi di più, per formulare una risposta di senso logico.
- Anche tu mi manchi, non immagini quanto – Sorrisi, ripensando ad Harry che fino a qualche ora fa, cercava di corteggiarmi scarsamente.
Va bene, scarsamente non è il termine giusto. Perché lui ci sa fare, eccome se ci sa fare. Ed è proprio per questo che mi congratulo con me stessa, per aver resistito a tanta bellezza. Sicuramente il comportamento che ha avuto Styles oggi, mi ha fatta capire ancora di più quanto tengo al mio  ragazzo, Brad.
- Non vedo l’ora di venirti a trovare.- Mi rispose.
- Sto aspettando solo questo, voglio rivederti -Continuai, pensando a quando lo riabbraccerò - Sai che ti amo, o devo ricordartelo? – Mi morsi il labbro, timida per le mie parole. Ho detto tutto velocemente, senza rendermene conto. Ho già detto molte volte a Brad di amarlo, ma ogni volta è come la prima.
- Lo so bene, anche io ti amo. – Mi rispose, ridacchiando.
Insieme alla sua risata, però, ne sentii anche un’altra piuttosto femminile. Brad è con una ragazza? O forse, ho sentito male?
- Parli ancora con quella, amore? – Sentii ancora quella voce, sussurrare. Questa volta però, ero sicura non essermelo immaginata. E’ stato proprio lì, proprio in quel momento, che il mio cuore smise di battere.
- Brad chi c’è con te? Ho sentito una ragazza parlare - Dissi nervosa, mentre le mie iridi si velarono di un luccichio. Battei più volte le palpebre, anche perché sinceramente, non avevo intenzione di piangere. Magari era solo sua madre, o qualche sua amica..
Sua madre però, mi ha sempre rispettata. Non avrebbe mai avuto il coraggio di chiamarmi con quell’aggettivo. Non ne avrebbe motivo, mi ha sempre detto che le stavo simpatica e che mi voleva bene e ..beh, dubito fortemente che sia stata lei. Allora se non era lei, perché qualcuno dovrebbe chiamarlo amore? Perché qualcuno che non sono io, lo ha chiamato in quel modo?
Sta succedendo di nuovo? Mi sta tradendo?
- Eh? pari di Charlotte, mia.. cugina? – Disse, facendomi calmare con l’ultima parola pronunciata. Il mio petto, che saliva e scendeva velocemente a ritmo, rallentò tornando regolare, proprio come il mio respiro. Così, riuscii a pensare in modo positivo. Anzi, sinceramente, quasi mi sentivo in colpa per aver sospettato di lui. La cosa però non finisce qui, perché dopo quello che mi ha fatto, mi è un po’ difficile credergli e di certo non abbasserò la guardia.
- Ah.. tua cugina. -  Respirai profondamente – un giorno vorrei conoscerla..- continuai, abbassando lo sguardo osservando il pavimento in legno.
Stava succedendo qualcosa, era chiaro. Ovviamente non approfondii ciò, forse era la cosa migliore da fare.
- La conoscerai, perché starà con me  quando verrò a Londra, nella casa per le vacanze -  Sembrò felice di ammetterlo, e sinceramente scappò un sorrisino anche a me. Questo, solo perché Brad sembrò  non accorgersi del mio fraintendimento e questa cosa mi rendeva felice.
Il mio sorriso, scomparì. Realizzai che quella ragazza, era stata una persona piuttosto sgarbata pochi minuti prima. Ciò mi fece capire che sicuramente, il rapporto che ci sarà tra me e lei, non sarà uno dei migliori.
- Non vedo l’ora – dissi, mentre casualmente il mio sguardo si posò sull’orologio che segnava quasi le cinque.
Avevo dormito per circa tre ore, forse era meglio uscire un po’.
- Purtroppo ora devo andare, ci sentiamo più tardi – Continuai parlando velocemente.
Mi alzai dal letto, chiudendo la chiamata senza sentire una risposta da parte sua. Anche perché sinceramente, avevo allontanato subito il cellulare dall’orecchio. Lo lanciai sul letto, mentre mi avviavo verso la mia valigia. Afferrai la maniglia trascinandola sopra il letto e l’aprii, tirando fuori tutti i miei vestiti e le mie cose che erano rimaste lì dentro al chiuso. Presi solo la biancheria e i vestiti che mi servivano in quel momento, per poi lasciare il resto delle mie cose sparse e la valigia, affianco al letto.
Andai in bagno e chiusi la porta per cambiarmi, e quando finii, aprii la porta del bagno e i miei occhi si spalancarono leggermente. La mia bocca si schiuse per lo stupore, mentre la mia mano lasciò cadere a terra  l’asciugamano che stringevo fino a poco prima, richiamando sbadatamente l’attenzione della figura dai capelli ricci che si trovava davanti a me.
- Ma che stai facendo? – chiesi, guardando una delle mie magliette tra le mani del ragazzo. Mi avvicinai con uno scatto veloce, riprendendomi la mia maglietta che stava osservando attentamente.
- E cosa ci fai qui? -  Continuai, sempre più acida.
Lui alzò lo sguardo con fare  innocente, alzando le spalle.
- Stavo solo guardando, calmati piccola – mi disse, facendomi arrabbiare ancora di più. Feci un passo avanti, osservandolo in modo truce e puntandogli un dito contro.
- Fatti gli affari tuoi! E soprattutto, ti ho già detto che non devi chiamarmi con questi soprannomi inutili! – Rispondo, alla sua provocazione.
Lui si gira, osservando la stanza, le pareti e il resto. Sembra quasi voglia ignorarmi.
- In realtà, mi hai detto di non chiamarti bellezza, non piccola. E comunque non credo sia un soprannome inutile, anche perché tu da oggi in poi ..sei la mia piccola – Si girò verso di me, dopo aver pronunciato quelle parole. Ma insomma, chi si crede di essere per dire che sono di sua proprietà? Io non sono di nessuno. O perlomeno, sono la ragazza di Brad, di certo non sono la sua piccola. Ammetto che però il mio viso, dopo aver udito tali parole, è arrossito abbastanza da far sorridere maliziosamente Styles. Sto cominciando ad odiare me stessa. Ogni cosa che faccio fa divertire il riccio, sta diventando un gioco per lui.
E sono qui da nemmeno un giorno, figuriamoci come sarà domani, o dopodomani, e il giorno dopo ancora. Insomma, finché mia zia non si riprenderà.
- Non sono di tua proprietà – dico, quasi ringhiando.
Lui fa un gesto  con la mano, come per dire che ho ragione io. E ovviamente ho ragione io, ma lui è troppo ottuso, per capirlo.
- Comunque, ero venuto solo per dirti che dobbiamo andare a comprare delle cose per il pranzo – mi dice, dopo, cambiando discorso.
- Io e te? Da soli? – domando con tono disperato, portandomi una mano fra i capelli. Lui annuisce con indifferenza.
- Oh Dio.. va bene, però guido io – affermo con  ovvietà, avvertendolo. Lui mi guarda e alza un sopracciglio, come stizzito. Poi si allontana verso la porta, per uscire dalla mia stanza mentre dice – Come credi tu, piccola -.
Stringo le dita in pugno, innervosita.
- Quanto ti ci vorrà per capire che non sono la tua piccola, e che mai lo sarò? – Domando  chiedendomelo sul serio, forse ero preoccupata davvero.
Lui si gira, incastonando le sue iridi verdi smeraldo nelle mie color oceano.
- Questo lo credi tu. Tra una settimana sarai già mia, è sempre così. Cadono sempre tutte ai miei piedi – mi fa un occhiolino, mentre esce dalla stanza. Mi lascio cadere sul letto, evitando di pensare a ciò che mi ha detto il riccio. Il fatto è che proprio non ci riesco.
Io non sono tutte. Io sono Aleandra Evans, non la tua piccola.
Sto per incatenarlo su una sedia, per buttarlo infondo al mare. Sto proprio perdendo la pazienza con questo ragazzo, e giuro, che non riuscirà mai a conquistarmi.
Sono una ragazza difficile, e lui è il mio opposto, ovviamente non andiamo d’accordo.
Dicono che gli opposti si attraggono, sarà forse vero?






Bluefeelings's Space.

Immagino che molte di voi stiano prendendo in considerazione l'idea di eliminarmi dall'esistenza.
Chiedo perdono, seriamente. Mi dispiace da morire, ma purtroppo non ho avuto tempo di scrivere, sono stata impegnata.
Chiedo scusa anche alle dolcissime ragazze a cui ho promesso di passare... Spero di riuscirci il prima possibile anche perché molte di voi hano scritto più di 5 capitoli, e sono abbastanza lunghi.
Spero di trovare il tempo per dare un'occhiata, e magari recensire.  :)
Ora però , parliamo della storia.
Alcune di voi mi hanno chiesto di mettere una foto di Alexandra, beh, io ho risposto che potevate vederla nel banner che c'è, e che secondo me sia meglio cambiare. Voglio metterne uno che renda abbastanza l'idea dei personaggi, è meglio, non trovate?
In quello che c'è adesso le immagini sono un po' troppo chiare.. o troppo scure. Credo che ne farò un altro :)
Comunque, mi avete chiesto una sua immagine, e come promesso, eccola. *potete vederla sopra questo stato*.
Ah, Harry è uno stronzo, no? Che razza di cretino, che si comporta così con Alex.
Vedremo cosa succederà durante il viaggio. uu
Ora vi lascio, un bacione a tutte.
Ripeto, che mi piacerebbe molto ricevere una vostra opinione, anche negativa, non importa :)
E per qualsiasi cosa contattatemi c:
Blufeelings.

  
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