Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: thecinu    29/04/2013    2 recensioni
“Ti è mai capitato di fare promesse, a volte, quasi impossibili, e poi magari realizzarle?
Magari, nel momento in cui prometti una cosa, è un momento di gioia e totale euforia per distinguere una cosa dal possibile all’impossibile.
Ma tu la fai comunque.
Cerchi in ogni modo di mantenerla e alla fine, la realizzi veramente, nonostante i numerosi sacrifici.
Infatti, sono qui, Eddie. A Los Angeles. Da te.”
Disse Marzia immersa nel color cioccolato degli occhi del ragazzo, che le stava accanto.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Distance

Capitolo secondo

Family


<< Benvenuta nella tua futura casa per il prossimo mese! >>
Edward aprì la porta davanti ai suoi occhi, facendole intravedere il corridoio che si divideva nel soggiorno e nella cucina.
Lei entrò dentro, rabbrividendo un po’.
La casa era accogliente, con molti fiori e piante sparse qua e là e un dolce profumo incorniciava il tutto, ma nonostante tutto era agitata.
In quella casa ci avrebbe vissuto un mese.
Sentì la porta chiudersi e Edward avvicinarsi a lei.
<< Vieni, ti faccio vedere la camera in cui dormirai … poi andiamo a pranzare. >>
Marzia annuì, vedendo il ragazzo salire le scale. Lo seguì.
Alla fine della scalinata, il primo piano si divideva in due corridoi: uno a destra e uno a sinistra.
Il ragazzo prese il corridoio sulla sinistra e aprì la seconda porta sul lato destro.
Lei lo seguì, vedendo, finalmente, la sua camera.
Le pareti erano bianche, con qualche quadro raffiguranti paesaggi campagnoli qua e là. Il letto era sotto una finestra che si affacciava sulla strada. Inoltre c’era una scrivania, un grande armadio e una grande libreria, colma di libri.
Edward posò le valigie sul letto, poi spostò lo sguardo sulla ragazza che si guardava intorno felice.
Finalmente, poté osservarla bene.
Indossava una maglietta azzurra, in tinta con le converse ai piedi e l’ombretto per gli occhi, e dei mini-shorts di jeans.
Bellissima.
Era maggio, ma a Los Angeles sembrava che fosse Luglio, perciò Marzia ascoltò il consiglio di Edward nel vestirsi leggera.
Lei si voltò verso il ragazzo e notò che aveva i suoi occhi color del cioccolato puntati su di lei.
<< C’è qualcosa che non va, Edward? >>
Lui spalancò gli occhi.
La sua ingenuità e quella strana luce nei suoi occhi verdi, provocarono un leggero rossore sulle guance, facendo voltare lo sguardo altrove.
<< N-No … andiamo a mangiare? >>
Fu spiazzata dall’improvvisa domanda, ma poi, ancora più confusa, annuì, seguendo il ragazzo che si trovava già sulla soglia.
Lui cominciò a scendere le scale velocemente mentre lei lo seguiva, titubante.
Cosa gli era preso?
Edward scese le scale, si fermò, voltando lo sguardo alla ragazza che, subito dopo, lo raggiunse, sorridendogli.
Si diressero nel soggiorno, dove trovarono una donna portare il cibo in tavola.
Marzia si fermò improvvisamente, la donna era molto somigliante ad Edward, doveva essere la madre.
Anche lei aveva gli occhi color del cioccolato, mentre i capelli erano di un biondo cenere.
Il suo sorriso incorniciava il tutto.
La donna, mettendo due piatti sul tavolo, si avvicinò al figlio e guardò sorridente la ragazza.
<< Allora sei tu, Marzia … >>
La ragazza annuì, imbarazzata, poi l’amico le presentò a vicenda.
<< Sì mamma, lei è Marzia >>
Marzia porse la mano che fu accolta gentilmente da quella della donna.
<< Marzia, lei è mia madre >>
La ragazza dagli occhi verdi sorrise calorosamente alla donna, dicendo:
<< E’ un piacere conoscerla, signora … >>
­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­<< Claire >> disse << e per favore tesoro, non chiamarmi “signora Claire”. E’ troppo formale, e poi vivrai con noi un mese e mezzo! Sarai di famiglia! >>
All’ultima affermazione, Marzia arrossì improvvisamente.
Sarai di famiglia.
Di famiglia, si ripeteva.
<< Va bene … Claire >>
La donna sorrise dolcemente e Marzia lo notò.
Era un bellissimo sorriso.
Il tipico sorriso che una madre rivolgeva al proprio figlio.
Ma lei non era sua figlia.
Rimase affascinata. Quella donna emanava dolcezza.
<< Ah, Marzia >> disse la donna cominciando a muovere qualche passo verso la cucina << mio marito tornerà stasera dal lavoro, vi conoscerete a ora di cena >>
Marzia annuì, sorridendo.
Era impaziente di conoscere il padre di Edward.
Sì, anche imbarazzata, ma era impaziente.
Poi, vedendo la donna tornare dalla cucina e sedersi a tavola con l’ultimo piatto, ritornò alla realtà. Si sedette anche lei, di fronte al suo amico.
Una volta presi forchetta e coltello, Marzia si rese conto di avere sotto il naso un piatto di spaghetti al pomodoro.
<< Spero ti piacciano … è la prima volta che li preparo! >>
Marzia si voltò verso la donna, stupita.
Claire aveva preparato degli spaghetti al pomodoro solo per lei ed era la prima volta che li faceva.
<< Non so se questo è il vero sapore degli spaghetti italiani ma, mamma, sono squisiti! >> disse il ragazzo ingoiando il boccone di spaghetti, felice.
La madre lo guardò e gli regalò un sorriso fantastico.
Non c’era niente da fare, quella donna aveva un bellissimo sorriso.
Marzia prese con la forchetta qualche spaghetto e li arrotolò su di essa.
Beh, si notava l’evidente differenza tra gli spaghetti italiani e quelli americani ma, nonostante tutto, erano buoni.
La ragazza le sorrise: << Sono veramente buoni, Claire! Complimenti! >>
La donna le rivolse un sorriso a trentadue denti e arrossì per il complimento.
Per essere una donna sulla quarantina, era abbastanza strano arrossire per un complimento del genere.
Il ragazzo, intanto, continuava a mangiare tranquillo, ignaro di quello che stava succedendo intorno a lui.
Il pranzo continuò tranquillo, con Marzia che spiegava i vari modi di cucinare all’italiana  ai due americani che ascoltavano attenti.
<< E’ tutto così diverso! >> disse Claire mentre portava alcuni piatti in lavandino, per essere lavati.
<< E’ l’Italia, mamma! >> aggiunse il figlio riponendo il cibo nel frigo.
La ragazza sorrise, come se tutte le parole che stessero dicendo fossero complimenti.
Infondo, tutto il mondo amava la cucina italiana e in quel momento si sentiva una ragazza a rappresentare il suo paese.
Beh, infondo era proprio così.
La donna prese il grembiule nelle mani, ma la ragazza le poggiò la mano delicatamente sulla spalla.
Gli occhi delle due si incontrarono.
<< Claire, li lavo io i piatti! >>
La donna la guardò stupita per le parole dette dalla ragazza.
<< Ma no! >> esclamò la bionda, ridendo << non posso lasciar lavare dei piatti ad un’ospite come te! >>
La giovane sorrise e prese dalle mani il grembiule, delicatamente.
<< Si vede tantissimo che sei stanca. Va a riposare. Me ne occupo io qui! >>
La donna non seppe più che fare e restò a guardare la ragazza mentre indossava il grembiule.
Le rivolse un ultimo sorriso e le diede le spalle, cominciando a lavare i piatti.
La signora sorrise e cominciò a muovere qualche passo verso la sua camera.
<< Eddie >> disse la donna avvicinandosi al figlio << è una ragazza speciale >>
Lui arrossì all’affermazione improvvisa della madre, ma non ribatté, non sapendo cosa dire.
Gli occhi color del cioccolato caddero di nuovo sulla figura della ragazza che stava lavando i piatti.
<< Vuoi una mano? >> chiese lui, ancora imbarazzato.
Lei restò nella medesima posizione, girò solamente la testa in direzione dell’amico e sorrise. << Magari! >>
<< Cosa vuoi che faccia? >>
La ragazza sciacquò un piatto e glielo porse.
<< Asciuga! >>
Il ragazzo prese uno straccio e cominciò ad asciugare il piatto, riponendolo a posto.
Trascorse all’incirca una mezz’oretta tra chiacchiere e risate, e il ragazzo ne approfittò per parlare un po’ con la ragazza.
Finalmente poté sentire la sua voce, dopo due lunghi anni di conversazioni e messaggi che non volgevano mai alla fine.
Finalmente poteva vedere il suo sorriso e sentire la sua risata.
<< Sai una cosa? Sono felice che tu … >>
Il ragazzo venne interrotto dal rumore del portone che si chiudeva.
<< Eddie ho fame! >>
Una bambina fece capolino nella cucina, ma si fermò subito dopo, notando la giovane italiana.
<< Penso proprio che tu sei Marzia, vero? >>
La ragazza restò a guardare la bambina che aveva i suoi grandi occhi puntati su di lei.
Era stupenda.
Doveva avere intorno ai dieci anni, ma sembrava più grande.
I lunghi capelli biondi le ricadevano sulle spalle, mentre gli altri scorrevano giù, dietro la schiena.
I grandi occhi avevano lo stesso colore di quelli del fratello e avevano una strana luce che li rendeva ancora più belli di quanto fossero in realtà.
Indossava un grembiulino scolastico bianco, che esaltava i capelli color cenere e gli occhi marroni.
Marzia sorrise dolcemente alla bambina e disse, presentandosi :
<< Già. Sono Marzia. E tu? >>
<< Io sono Sakura. Penso che tu abbia capito che sono la sorella di Edward. >>
La bambina sorrise di rimando, chiudendo gli occhi.
<< Si, lo avevo capito … Avevi detto che avevi fame, vero? Se vuoi ti preparo qualcosa. >>
Eddie guardò stupito l’amica. E’ così disponibile per gli altri, in una maniera impressionante, disse fra sé e sé.
Gli occhi della bambina si illuminarono di più non appena sentì la proposta della ragazza.
<< Magari! >>
La ragazza allora le fece l’occhiolino e disse:
<< Allora facciamo merenda insieme! >>
Il ragazzo spalancò gli occhi, stupito dalle sue parole.
<< Ma come! Hai appena finito di mangiare! >>
Marzia sorrise semplicemente all’amico.
<< Ricordi cosa ti avevo detto qualche settimana fa? Preparati alla mia fame! >>
Subito dopo sentì una mano afferrarle la sua, dolcemente.
Notò che era Sakura che le sorrideva felice e, soprattutto, impaziente di poter finalmente mettere qualcosa tra i denti.
Marzia non perse tempo e cominciò a prendere gli ingredienti dagli stipiti della cucina per preparare dei frollini al cioccolato.
Sakura esclamò che li sapeva preparare, perciò le poteva dare una mano tranquillamente.
Marzia sorrise semplicemente, avvolgendole un grembiule rosa pastello intorno alla vita, per evitare che si sporcasse.
 
<< Hai finito di mangiare? >>
Eddie guardava l’amica annoiato, ma pur sempre sorpreso. Si erano seduti sul divano in salotto. Sakura era corsa in camera sua con una ciotola di frollini.
Marzia continuava a mangiargli davanti, contenta più che mai che i frollini, per la prima volta, erano venuti veramente bene.
“Sarà il cioccolato americano” pensò addentando il decimo frollino.
<< Tra poco mia mamma prepara la cena… >>
La ragazza si affogò col frollino che aveva deciso che fosse l’ultimo, non appena sentì le parole del ragazzo.
Poteva dire che era stata una morte bella e … dolce.
<< Come? Mangiate di già? >>
<< Perché, voi a che ora mangiate? >>
<< A casa mia ceniamo verso le otto o otto e mezzo … qui sono solamente le cinque! >>
Il ragazzo, sempre con espressione annoiata, voltò lo sguardo all’orologio.
<< Beh… verso le 7 si mangia… >>
La ragazza addentò l’ultimo frollino, questa volta veramente,  e si imbronciò.
<< chiamalo “tra poco…” >>
Il ragazzo sorrise e gli si avvicinò, cominciandole ad arruffarle i capelli ricci.
<< Sono troppo ordinati questi capelli sai? >>
La ragazza arrossì e spalancò gli occhi non appena sentì il ragazzo vicino a lei.
Dopo due anni, quella era la prima volta che lui la … toccava.
Era strano. Quante volte aveva desiderato quel momento? Quel semplice tocco?
Cominciò a ridere, arrossendo  di più. Era bello, tutto. Era stranamente bello.
Ad interrompere il momento fu il rumore assordante del campanello di casa che si propagò per tutto il salone.
Eddie si alzò dal divano per aprire la porta mentre Marzia restò in salotto ad aggiustarsi i capelli, velocemente e imbarazzata.
Si continuava a chiedere il perché di quel comportamento insolito.
Ogni volta che si avvicinava a lei, parlava con lei o semplicemente incontrava il suo sguardo, arrossiva improvvisamente e l’imbarazzo prendeva il sopravvento su di lei.
Sentì una voce femminile nuova.
<< Dov’è la ragazza? >> disse.
Improvvisamente, una giovane donna si affacciò ed entrò in salotto sorridendo, notando la ragazza.
Marzia si alzò velocemente dal divano, ricambiando il sorriso.
<< Ciao Marzia, io sono Keito, la sorella di Edward! >>
La ragazzina le strinse la mano, dicendole: << Piacere di conoscerti Keito! >>
La donna rise un po’ e disse, facendole l’occhiolino: << Ti potrà sembrare strano che io abbia un nome giapponese ma credo che tu abbia conosciuto già la piccola peste della famiglia, no? >>
Marzia rise anche lei e annuì, certa che si riferisse a Sakura.
Tempo fa, Edward le aveva detto che la famiglia era mezza giapponese e la madre aveva deciso di chiamare le ragazze con nomi giapponesi, però Edward continuava a chiamare la sorella maggiore Kate.
Infatti, entrò in salotto con la madre e la sorella minore che corse incontro a Keito, abbracciandola.
Marzia osservò tutto quello che le si presentava davanti.
Abbracci, carezze, baci.
Sentì il cuore appesantirsi improvvisamente.
Era come se … invidiasse le sorelle di Edward.
La sua espressione, da felice, cominciò a passare lentamente a un’espressione malinconica e nostalgica.
Mentre le ragazze Gastlum si scambiavano qualche chiacchiera, la porta di casa si aprì e si richiuse subito dopo.
Marzia sussultò, imbarazzata.
<< Papà! >>
Si voltò velocemente verso il ragazzo che si era voltato a sua volta verso il portone.
Un uomo entrò in casa, lasciando che la porta si chiudesse alle sue spalle.
Le donne, al suono della porta chiudersi, si voltarono verso il rumore, notando l’uomo appena rincasato.
La ragazza restò a guardarlo, poi deglutì nervosa e mosse qualche passo verso di lui, mantenendo lo sguardo basso.
 

Eeehm, ciaao! ^_^"
Lo so, lo so vi avevo detto che avrei caricato il secondo capitolo entro una settimana e mi ritrovo ad aggiornare dopo più di un mese =_="
Facco schifo, so anche questo. Ma che ci posso fare? Molti aspettavano il seguito e li ho accontentati con questa... cosa.
Spero che a voi piaccia :D
Prima di andare, ringrazio le 110 persone che hanno letto e le 3 che mi hanno recensito *O*
Grazie anche ad unicorno_sbrillucicoso per averla inserita tra le seguite :D
Grazie amori :*
Alla prossima settimana
Questa volta per davvero xD
thecinu




  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: thecinu