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Autore: Bolookslikeme    29/04/2013    1 recensioni
*un pezzo del capitolo 1*
Nella nostra scuola c’era una gang chiamata “i ragazzi numerati” ad ognuno di essi c’era un numero al posto del nome, solo il capo veniva chiamato con i nome. Lui era il capo.
“Non mi importa chi sei.” Dissi aggrottando le sopra ciglia.
PS: é un pezzo, solo uno!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Presi il cellulare per rispondere al mittente.

Scusa… ma chi sei?

Inviai il messaggio nella speranza che qualcuno desse risposta. Dopo qualche minuto mi rispose.

Amore mio, sono Mark.

A quel messaggio mi cadde il telefono dalle mani finendo sul materasso.
Come aveva fatto ad ottenere il mio numero?
Cosa voleva?

Non risposi, mi sedetti sul letto pensando, ad un certo punto una lacrima si liberò dai miei occhi.
Iniziarono a scendere sempre più veloce, finchè non mi rassegnai, iniziai a piangere silenziosamente cercando di non farmi sentire da mia sorella, sennò ero già morta di stress.

Pensai alle conseguenze, pensavo alla fine di tutto ciò, pensavo che mi potrebbero odiare tutti, dare delle poco di buono, o altro... Perché ha deciso me? Perché proprio io? Ce ne sono di ragazze, io proprio dovevo capitare.

Statti seduta sul letto fino a tardi; non resistetti più, ero stanca, andai a dormire.

***

Mi svegliai per il suono fastidioso della sveglia, la spensi dandole una sberla e facendola cadere.

Mi alzai, mi andai a lavare e subito dopo ritornai in camera e mi preparai, mi misi una maglia nera con dei pantaloncini a tre quarti neri con il pizzo alla fine, e una giacca.

Mi misi una linea di matita sopra gli occhi e del mascara ed ero pronta.

Andai a scuola con la paura incorporata, salii i 3 piani e arrivai alla mia destinazione, il piano delle 3°.

Mi diressi al mio armadietto per posare delle cose, sperando di non incontrare Mark.

Arrivai, fin lì tutto normale, quando sentii un vocione.

“Splendore!” Disse.

Chiusi gli occhi per un nano secondo, girandomi sperando di trovare qualsiasi altra persona.
No, invece era lui, ma come faceva? Come faceva a sapere quanti passi facevo, quanti me ne mancavano, se mi sono cambiata, se respiro, come cavolo faceva?

Presi un sospiro e risposi.

“Cosa vuoi?”

“Ti ho detto che dobbiamo parlare, ricordi?” Disse avvicinandosi.

“Sì, ricordo, ma allontanati, mi togli l’aria.” Dissi, spostai lo sguardo e vidi il biondino di ieri sera che era serissimo, vidi i suoi pugni chiudersi saldamente.

“Io e quattro siamo amici ora, mi è bastato ieri per capire com’è.” Disse sussurrando all’orecchio.

“Le hai anche prese!” Risposi allontanando la sua faccia con una mano, poi guardandola e vedendo della polvere color carne. Guardai la sua faccia e aveva anche lui dei segni, sì causati da Niall.

Si mise le mani in faccia per coprire i segni, mi prese per una mano e mi portò nello sgabuzzino delle bidelle, eravamo soli, avevo paura.

“Cos’hai sulla faccia?” Dissi squadrandolo.

“Nulla che ti interessi.” Disse strofinando le mani sul suo viso.

“Oddio, ma questa è fondotinta!” Dissi schifiata.

“Amore mio, devo coprire i segni che quel coglione mi ha lasciato sulla pelle.” Disse avvicinandosi a me e soffiando sul collo.

“Per prima cosa ‘amore mio’ lo dici alla scopa che hai dietro. Secondo quel coglione si chiama Niall, e ti ha fatto anche male, e per questo l’ammiro. E per terza cosa... allontanati.” Dissi spingendolo.

Ridacchiò, io rimasi seria, ma nello stesso tempo comunque arrabbiata.
Si avvicinò ancora una volta per prendermi in braccio e spingermi sul muro e iniziò a baciarmi il collo.

“Mi piacciono le ragazze aggressive.” Disse sotto voce.

“Invece a me non piacciono i ragazzi che si truccano.” Dissi prendendo i suoi capelli e tirandoli all’indietro in modo che si distanziasse.

Rise ancora, gemette dal dolore, ma poi sorrise, era evidente che il mio comportamento l’esaltava.
Non riuscivo neanche a scendere, perché lui mi teneva stretta tra il muro e il suo petto e in più mi teneva ferme le caviglie intorno al suo bacino.

“Fammi scendere.” Dissi imponentemente.

Strinse la prese più forte in modo di bloccarmi il respiro.

“Ma-Mark no-non re-respiro.” Gemetti.

“Così mi piaci.” Disse sussurrando.

“Ma-Mark!” Gemetti ancora una volta.

“Sì…” Sussurò stringendo ancora di più.

Presi i suoi capelli tra le mani un’altra volta però questa volta tirando all’insù sperando gli facessi male. Alla fine tirai bruscamente la presa. Evidentemente ci riuscii a fargli del male, perché si allontanò da me immediatamente, mettendosi una mano tra i capelli.
Notai il fastidio tra le mie dita, avevo delle ciocche di capelli, sì gli avevo creato male.

Staccandosi da me mi fece cadere per terra, mi rialzai subito, aprii la porta e iniziai a correre, sentii Mark gridare, ma nonostante ciò continuai a correre.
Mi distrassi un attimo per guardare indietro... andai a battere e caddi per terra. Sempre in mezzo alle palle. Potete immaginare benissimo chi fosse.

“Stella! Ma sei scema? Perché correvi?” Mi chiese Simona.

“Uff, niente!” Risposi.

“Non ci credo!” Ribattè.

“Oh che cacchio! Non credi mai a nulla, ho visto un mostro nello sgabuzzino e sono scappata, ti va bene ora?” Dissi rialzandomi e avviandomi nuovamente al mio armadietto.
 ***

“Tutto bene?” Qualcuno mi chiese.

Mi girai velocemente con il fiatone sperando di non trovare la stessa persona che stavo pensando.

 CUCUU! 

Forse questo capitolo è più corto deli altri o
potrebbe essere una mia impressione...
Vaaa beeh, coomunque, ditemi che pensate daai! <3
Sciaaao, sciaaooo! <3
-Ale

  
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