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Autore: Kaoruthestabber    30/04/2013    0 recensioni
Mi ricordo ancora quando ero soltanto un ragazzino. E mi ricordo quanto avessi paura del mondo e, in special modo delle persone.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi ricordo ancora quando ero soltanto un ragazzino. E mi ricordo quanto avessi paura del mondo e, in special modo delle persone. Avevo paura che affezionandomi troppo alle persone, sapendo che prima o poi tutto sarebbe finito, per una ragione o per l’altra, avrei sofferto. Così, per evitare il problema, lo evitavo dal principio, evitando di affezionarmi. Consideravo le persone come oggetti, cui fare favori per riceverne altri. E più passava il tempo, più crollavo nel mio io, in un pozzo senza fondo. Ed ero convinto di stare bene. Ero convinto che quello fosse il modo migliore di vivere. Ma la verità è che non avevo capito niente, io non stavo vivendo affatto. Con il passare del tempo ho conosciuto molte persone straordinarie, che sono state in grado di regalarmi bellissimi momenti. Alcune di queste le ho perse, e ho sofferto, molto di più di quanto potessi mai aspettarmi, ma non ha importanza. Per me, contano molto di più quelle che sono sempre rimaste, che hanno lottato per restare. Ed è per alcune di queste in particolare che sto scrivendo tutto ciò. Non va sempre tutto bene, anzi, direi che il più delle volte va tutto male. So che le delusioni od anche la paura portano a chiudersi in una specie di riccio impenetrabile, che ci dà l’illusione di essere protetti. Però, così, non ci si riesce a rendere conto che, in realtà, si diventa sempre più fragili. Si diventa soli. Si finisce col diventare vuoti, come dei corpi freddi e morti che sorridono soltanto per non essere disturbati. E a volte neanche quello si riesce a fare. Ma non è questo il modo migliore di lottare, anche perché non si lotta affatto. Al diavolo chi ci odia; al diavolo chi vuole buttarci a terra. Bisogna reagire, bisogna affrontare lo schifo che ci circonda ogni giorno, sempre. E bisogna farlo non soltanto per noi stessi, ma anche per quelli che ci vogliono bene, che vogliono vederci uscirne vincitori, perché siamo quel che siamo soprattutto grazie a loro. Non tutto è marcio, ci sarà sempre una piccola cosa per cui vale la pena resistere. E, come io mi sono circondato di tante piccole cose, spero che anche tu che stai leggendo questa lettera riuscirai a farlo. Ti auguro di riuscire a superare le tue paure, i tuoi ostacoli; ti auguro di schiuderti a questo mondo. Puoi essere forte abbastanza per riuscirci, devi solo volerlo. Ed io credo in te, e crederei anche in qualcuno che non conosco a cui dovesse essere arrivata questa lettera, perché ognuno di noi nasce con la forza di poterci riuscire, sta semplicemente a noi usarla o meno. Quindi, concludo questo sproloquio invitandoti a vivere come meriteresti, perché davvero, te lo meriti.
  
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