Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: elena22    30/04/2013    1 recensioni
Ritornano i re e le regine di un tempo e un nemico forse mai riuscito a sconfiggere.
Per ottenere l'effetto che volevo, ho dovuto introdurre un particolare: il tempo a Narnia è diventato soggettivo, rievoca ciò che i quattro fratelli avrebbero voluto rivedere, ciò che più mancava loro.
Scesero anche Susan ed Edmund. Ora erano pronti ad aprire la porta di marmo. Con un po di timore Peter tirò verso di sé la maniglia d'oro e una luce accecante colpì i quattro fratelli.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
“Di nuovo insieme”
Erano seduti uno di fronte all’altra, aspettavano con trepidazione, ansia ed euforia quel momento che avevano aspettato da tanti anni. Proprio così, erano anni che aspettavano di rincontrarsi, quattro lunghi anni che i due fratelli aspettavano di riabbracciare gli altri due. Ed è così che Peter e Susan Pevensie si ritrovarono seduti su una panchina nell’aeroporto di New York, fermi, ad aspettare Edmund e Lucy, i loro fratelli minori. Peter era ormai un ometto sui venticinque anni, alto, biondo, due labbra carnose, e la pelle leggermente abbronzata. Era diventato bellissimo, con due occhioni verdi e un fisico pieno di muscoli un po’ nascosti dalla larga maglia bianca, sormontata da una giacchetta grigia. Susan, che sin da piccola era sempre stata una ragazza dalla singolare bellezza, era seduta composta, la schiena dritta, le braccia sulle gambe e le mani tenevano strette una borsetta. Le gambe non erano accavallate, no, a lei non piaceva, diceva che le sembrava una posizione poco educata e le si bloccava la circolazione, ma erano vicine e strette e i talloni si alzavano in mezza punta per il nervosismo, anzi per l’adrenalina che saliva ogni momento di più. Le 10:00, le 10:15, le 10:30… Quella mezz’ora non sembrava passare mai. I due non si dissero niente. Solo quando sentirono la voce dell’altoparlante dire che l’aereo da Londra era arrivato, Susan sussultò un momento e si alzò, Peter la guardò intensamente con un sorrisone stampato in faccia. Si presero per mano e andarono verso la porta da cui sarebbero usciti Edmund e Lucy.
- Chissà come sono diventati grandi … Eh Pete? -
- Lo scopriremo presto -
- Dici che ci riconosceranno? – Disse un po’ preoccupata.
- Ma Susan!- Le rispose Peter con un tono da fratello maggiore.
Si fermarono circa a una decina di metri perché più vicino non potevano andare, la gente usciva, usciva, ed eccoli finalmente per ultimi, come se l’avessero fatto un po’ apposta, i due fratelli; Lucy precedeva Edmund al quale aveva lasciato tutte le sue valigie per correre tra le braccia di Susan e Peter, Edmund uscì un po’ affaticato e Peter lo aiutò.
- Benarrivato, fratello mio – E si abbracciarono.
- Ora siamo di nuovo tutti insieme – Disse Edmund quasi con un tono speranzoso che Peter colse al volo. Lucy era diventata una ragazza bellissima, avrebbe compiuto diciotto anni il giorno successivo e Susan erano settimane che si occupava di prepararle una festa con i fiocchi, pur conoscendo la semplicità del carattere di sua sorella. I capelli le erano cresciuti tantissimo, erano dei boccoli di un castano color cioccolato che scendevano sulle spalle fin sotto il seno. Il viso era di un pallore docile, aveva ancora due occhietti neri e vispi, e i lineamenti più allungati di come Susan li ricordava. Edmund ormai ventenne, era diventato formato, aveva partecipato agli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale e quell’esperienza l’aveva fatto maturare molto. I capelli neri erano corti ma non esageratamente, un ciuffo gli copriva metà fronte, il visto era più squadrato e gli occhi di un verde scuro, rapivano ogni sguardo. Era diventato alto quanto Peter e anche la muscolatura sembrava lo stesse per diventare.
I quattro fratelli presero ognuno due valigie e si avviarono fuori dall’aeroporto.
- New York è una città magnifica, credetemi, vi piacerà-
- L’economia va a gonfie vele, Ed, troveremo sicuramente un lavoro per te in breve tempo-
- E io? Guardate che non sono più una bambina, anch’io voglio lavorare!-
- Dovrai prima finire i tuoi studi, Lu! L’anno prossimo toccherà anche a te, vedrai -
I ragazzi sapevano tutto della loro vita privata, si spedivano lettere ogni settimana. Sapevano quindi che Susan era promessa a un giovane capitano della Marina e che Peter era un giornalista di successo e che la sua vita sentimentale, invece, era piuttosto instabile. Susan amava il capitan Grey, glielo si leggeva negli occhi quando lo guardava. Il capitano era fuori l’aeroporto ad aspettare con una macchina di lusso. Susan e Mark Grey si guardarono intensamente e si abbracciarono.
- Mark, lei è la mia sorellina, Lucy! Lucy, lui è Mark Grey, il mio fidanzato-
- E’ un piacere conoscerti! Susan mi parla sempre di te! – Disse Mark.
Lucy lo guardò, lo squadrò, lo fissò. Capì subito perché la sorella se n’era innamorata. Era inconfondibile, innegabile, assolutamente palese la somiglianza con qualcuno che per Susan aveva contato molto negli anni passati. Lucy la conosceva bene quella persona e per questo intuì tutto e prima di rispondere al capitano, guardò Susan come se le stesse dicendo: “Non l’hai mai dimenticato vero?” E Susan scrollò le spalle. Intese ciò che voleva dire. Erano anni che non si vedevano, eppure tra sorelle non poteva svanire l’alchimia che si era creata naturalmente sin dalla nascita. Ora lo sapevano con certezza.
La stessa presentazione toccò ad Edmund e poi salirono tutti e cinque sull’auto di Grey e andarono verso casa di Susan e Peter.
  
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