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Autore: LarryBeliever    30/04/2013    19 recensioni
Stephenie, ragazza tormentata con un duro passato alle spalle, incontra Liam, dolce diciassettenne.
Riuscirà Liam a far bruciare il cuore di Stephenie di felicità ancora una volta dopo tutto quel tempo?
Hope you enjoy!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.
Stephenie si svegliò turbata nel cuore della notte, come accadeva ormai da un po' di tempo a questa parte.
Andò in bagno a rinfrescarsi e, mentre faceva scorrere l'acqua in attesa che si raffreddasse, alzò lo sguardo sullo specchio.
Quel volto non le apparteneva. Lei non era sempre stata così, un tempo era bella. Non che adesso non lo fosse, ma ora era una bellezza trascurata, inappropriata per la sua età.
Soli diciannove anni.
A quell'età doveva essere sorridente, raggiante, fresca...ma non lo era.
La sua giovinezza le era stata strappata via assieme alla sua famiglia.
Il suo volto era quello che ne aveva risentito di più: guance scavate, occhi infossati e spenti.
Il fisico si era mantenuto per quello che già era, asciutto.
Stephenie sbuffò e tornò nella sua camera da letto.
Riprese in mano la lettera che i suoi genitori avevano spedito a sua zia il giorno della sua nascita e la rilesse:
 
'                                     New York, 15 ottobre 1993
Cara Anne,
Siamo felici di annunciarvi la nascita di un nuovo membro della famiglia Morden: Stephenie.
La piccola ha degli occhi angelici, è nata un mese prima del dovuto, e per questo è molto piccola, Rick riesce a tenerla nel palmo della mano!
Vi alleghiamo una foto.
Speriamo di vedervi presto,
                         Maura, Rick e Stephenie.'
 
Una lacrima solcò il viso della ragazza e fu subito seguita da tante altre.
Si affacciò alla finestra che mostrava tutta Holmes Chapel.
La vista non era delle migliori a quell'ora, per niente, ma Holmes Chapel era forse la più bella cittadina che Stephenie avesse mai visto.
Scese al piano inferiore della piccola villetta di sua zia ed entrò in cucina.
Prese un bicchiere d'acqua, si sedette al tavolo di mogano e iniziò a sorseggiarne il contenuto.
Presto le luci si accesero e suo cugino Harry entrò preoccupato nella stanza.
-Steph, che stai facendo?- 
Stephenie non rispose immediatamente, anzi, si prese qualche istante per osservare bene il suo coetaneo.
I capelli ricci gli scendevano liberi sulla fronte alta, facendo quasi da cornice al suo volto angelico.
Gli occhi rigorosamente verdi, erano meno vivaci rispetto al solito a causa del sonno.
Le labbra sottili erano dischiuse e i suoi lineamenti fini ancora rilassati.
-Nulla Harry, ho preso dell'acqua, tranquillo.- lo rassicurò la ragazza avvicinandosi alla figura alta e slanciata del cugino.
Lei ed Harry si toglievano solo cinque mesi di età, eppure il più piccolo la superava in altezza di molto.
-Torno su a dormire e conviene farlo anche a te.- continuò Stephenie avviandosi verso la porta.
Harry annuì ed uscì assieme a lei.
 
Poche ore dopo Anne Cox faceva il suo ingresso nella camera da letto di Stephenie.
-Steph svegliati, devi andare al lavoro.-
La più giovane mugugnò qualcosa di incomprensibile e si mise a sedere sul letto.
-Buongiorno nipote mia.- le disse sorridendo materna Anne.
Stephenie sorrise di rimando ancora stordita.
-È ora di alzarti, devi lavorare. Harry  è già di sotto che ti aspetta.-
Steph annuì.
Ogni giorno era la stessa routine: si alzava, andava a lavorare, il suo capo le gridava contro e tornava a casa.
'Almeno è una vita tranquilla' si diceva spesso, quasi a consolarsi quando capiva di essere ormai stanca di tutto ciò.
-Zia Anne, non ce la posso fare...- disse Stephenie rivolta a sua zia. Questa la guardò compassionevole -Tesoro, so che è difficile convivere con tutti quei ricordi, ma tu sei la persona più forte che io conosca.-
Stephenie inspirò profondamente, si ravvivò i lunghi capelli neri e si chiuse nel bagno. 
Si spogliò ed accese il getto d'acqua bollente, non voleva pensare.
 
-Morden!- la richiamò il suo capo.
Stephenie alzò velocemente la testa e si voltò verso il signor Jones. 
-Cosa...? Che c'è ora?- domandò quasi infastidita la giovane.
-Tu? Tu osi chiedermi cosa c'è?! C'è che io ti pago per lavorare, non per stare su quel bancone a dormire!- esclamò diventando paonazzo dalla rabbia.
-Mi scusi, non intendevo dire questo...vado subito.-
Stephenie si avviò verso un tavolo dove sedeva un ragazzo apparentemente della sua stessa età.
-E sorridi un po'!- le gridò il signor Jones alle sue spalle.
Steph respirò a fondo, mise su un sorriso falsissimo e andò al tavolo del giovane.
-Buongiorno, vuole ordinare?- fece la ragazza, con lo sguardo rivolto al taccuino.
-Sì grazie, ma puoi darmi del tu.- le sorrise lui -Prendo un cornetto e del cappuccino.-
-Va bene...- iniziò Stephenie appuntando l'ordine sul foglio giallognolo -...vuoi zucchero? O lo porto in bustina e fai tu?- 
-La seconda.-
-Perfetto.- rispose la ragazza e, per la prima vera volta, osservò accuratamente il ragazzo che le era di fronte.
I suoi occhi marroni si scontrarono con quelli verdi della cameriera che arrossì al contatto, ma non distolse lo sguardo a causa della troppa curiosità.
Dei ricci castano chiaro scendevano sui suoi lineamenti dolci e la bocca rossa e carnosa regalava sorrisi carichi di emozioni.
Era magro, alto, un fisico invidiabile, ma il suo sorriso fu ciò che lasciò Steph senza fiato.
Era il più bello che avesse mai visto.
La ragazza scosse la testa imbarazzata e portò il nuovo ordine in cucina.
  
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