La mattina dopo mi alzai di buon ora. Erano le sette e mezza. Non avevo sonno, mi ero addormentata dandomi colpe. Pensavo che se avessi avuto i capelli più lunghi, mi avresti amata di più, pensavo che forse con un po’ meno di chili, mi avresti amata di più, pensavo che forse se fossi stata 1,60 e non 1,80, mi avresti sicuramente amata di più. Mi sono sempre sentita fuori posto, come la neve a settembre, come un turista in un paese sconosciuto, ma nonostante tutti i miei difetti tu mi hai sempre accettata, e mi hai sempre amata per quello che ero. "E andremo a prendere freddo da qualche parte" La stanza era vuota e bianca. "Ho paura che da un momento all'altro tutto possa diventare bianco, senza parole, senza vita." Mi lavai la faccia, con l'acqua fredda per svegliarmi. Presi il mio paio di occhiali preferiti. Mi vestii in fretta. Scesi le scale e aprii il portone. Savannah si sarebbe svegliata più tardi e avrei voluto comprarle la torta che le piaceva tanto per ringraziarla della visita. Entrai in pasticceria e le presi una crostata di cannella e mandorle. Mentre camminavo per tornare a casa, presi il telefono e decisi di rispondere a Harry. Vuoto.totale. ODIO.LA.MIA.FOTTUTA.VITA. Alla fine le uniche cose che riuscii a scrivere furono : "Mi sei mancato. Abbastanza da farmi male. Il paradiso è un posto sulla terra con te, non importa dove." Ecco, sono una stupida lo so. Benvenuti nella mia vita.