Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Sophias Doll    30/04/2013    2 recensioni
Summer è una ragazza inglese dal carattere esuberante ed esplosivo costretta dalla madre a frequentare la celebre scuola 'Elite England College' (EEG) senza accanto a sé i suoi vecchi amici con cui aveva stabilito un rapporto meraviglioso.In questo lungo e frenetico anno scolastico nella EEG dovrà convivere, 24 ore su 24, con dei ragazzi della sua età.Fra litigi, competizioni e risate fra i ragazzi nascerà qualcosa di tenero come l'amicizia o magari anche qualcosa in più...Questo racconto lo dedico a tutte le persone che hanno difficoltà ad aprirsi o semplicemente essere sé stessi con altre persone .Un bacio e spero che la mia storia vi piaccia.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 5. Capitolo

Are You a Holy?

Tutti e  tre abbondonammo il campo da tennis convinti che saremmo tornati presto e ci dirigemmo ognuno nelle proprie camere. Salii le scale e mi soffermai un attimo davanti alla mia camera, la ‘103’, si udiva della musica molto alta proveniente dalla camera. Possibile che avessi lasciato il mio amato stereo acceso? Senza pensarci due volte spalancai la porta. Sul letto a destra del mio, proprio quello accanto alla finestra, c’era una ragazza magra, dai lunghi capelli biondi intenta a leggere la rivista ‘Good Girls’. Accorta di una presenza in più nella camera alzò la testa e mi fece un grande e sincero sorriso.
 
“Ciao” abbozzò timidamente cercando di coprirsi i lineamenti del volto con la rivista dai colori sgargianti “io sono Lux Gillies, la tua nuova compagna di stanza’
 
“Piacere Summer Westmore”
 
Tesi la mano verso di lei che intanto era scesa dal letto e si era messa in piedi, mi sorrise, strinse la mia mano e mi guardò il volto. Fece un’espressione piena di stupore.
 
“Non mi dire che tu sei…”
 
Lasciò in sospeso la frase dischiudendo le labbra. No mi aveva riconosciuta! L’unico grande problema della mia vita si può sintetizzare il due semplici parole: Mia Madre. Mi dava così fastidio essere sua figlia e mi dava ancora più fastidio che lei con il suo lavoro ed egocentrismo riuscisse sempre ad attirare tutta l’attenzione su di sé così creando pregiudizi e attenzioni verso di me che non mi sarebbero minimamente date se non fossi sua figlia.
 
“Si sono io”
 
Borbottai scocciata e annoiata. Che palle mi aveva riconosciuto. Io sono solo Summer Westmore la figlia della famosissima attrice Helena Bonham Carter ovvero la Bellatrix di Harry Potter. Per questo motivo chi mi riconosceva per strada mi domandava informazione riservate di mia madre o autografi. Una volta per strada mi aveva fermato un paparazzo che mi aveva riconosciuto e io gli avevo detto che la mia dolce mammina era piena di protesi e aveva il seno rifatto; in quei giorni l’Inghilterra non parlava altro della bugia che avevo sparato al giornalista e ogni volta che vedevo mia madre leggere un giornale scoppiavo a ridere come una pazza.
 
“Io e mia sorella abbiamo tutti i film di tua madre”

“Bene ma non concedo autografi e non rivelo niente di niente su mia madre”
 
Dissi gesticolando con entrambe le braccia, abbastanza annoiata. Se mi avesse chiesto informazioni su di lei l’avrei direttamente mandata a quel paese.
 
“Sta tranquilla non voglio nulla”
 
Solo in quel momento scorsi i suoi occhi. Mi piacevano. Erano profondi ed estremamente sinceri. L’iride era azzurra come il cielo e la piccola pupilla era circondata da sfumature giallastre.  Appoggiò delicatamente la sua mano sulla mia spalla e mi donò un ampio sorriso.
In quel momento  la porta si aprì e ne uscì la segretaria.
 
“A casa mia si bussa” mi rivolsi a lei scorbuticamente.
 
“Signorina Westmore non vorrei che al suo secondo giorno già la buttassero fuori dall’istituto…”
 
“Va bene mi conterrò”
 
“Quanto a lei signorina Gillies sua zia ha appena pagato la retta e consegnato tutti i moduli di pagamento e quelli della borsa di studio: è apposto”
 
“Grazie e arrivederci Gloria”
 
Sorrise e le fece cenno con la mano. La segretaria se ne andò sbattendo la porta. Simpatica. Dio mio, se questa ragazza sorride di nuovo prendo una bomba e la lancio sulla scuola. Come fa a sorridere sempre? Mi sta cominciando a dare il volta stomaco. Sembra una delle bambine del mulino bianco: sempre felici e sorridenti.
 
“Oh sentiamo un po’, tua zia  che cos’è? Un imprenditrice? Un magistrato? Un famoso avvocato?”
 
Domandai cominciando a saltare sul letto alludendo che sua zia fosse una persona con soldi a palate. Più o meno tutto il collegio era formato dai figli delle persone più ricche e famose di tutta Europa e questo regalava agli studenti un’ aria snob e superficiale.
 
“No”
 
Abbassò la sguardo come se fosse in imbarazzo ma poco dopo lo rialzò con un grande sorriso “Mia zia fa la”
 
“Stilista, vero? Oh forse no, forse la politica? O magari l’attrice?” la interruppi.
 
“No” abbassò lo sguardo cominciando a giocare con i due anelli che aveva al dito “mia zia fa la commessa in un negozio”
 
“Di pellicceria vero? Di gioielleria?” la interruppi nuovamente.
 
“Non proprio, in verità fa la commessa in un negozio di antiquariato”
 
Disse lentamente, si vedeva che il discorso la imbarazzava. Spalancai la bocca e alzai entrambe le sopracciglia. Era la prima persona che conoscevo il quell’orrendo collegio che non era una figlia di papà, era semplicemente la nipote di una commessa di un modestissimo negozio di antiquariato.
 
“Vieni qui e abbracciami” senza preavviso la abbracciai. Le sue braccia erano bollenti rispetto alle mie e quando mi lasciò ebbi una sorta di brivido.
 
“Chi ti paga la retta allora?”
 
Continuai. La retta era il pagamento che i genitori del rampollo dovevano sborsare per farlo entrare nel collegio.
 
“Ah io sono una…” diventò rossa in viso “una borsista, ho pagato solo 1/5 della retta standard. Ho dovuto studiare e presentare nove esami per studiare in questo college”
 
Mi sentivo un verme. Io ero entrata in questo college, si con quasi il massimo dei voti, ma non avevo dovuto aprire un libro. Invece lei aveva studiato e aveva dovuto fare nove esami.
 
“Oh complimenti” continuai “devi stare molto attenta Lux questo è un nido di vipere”
 
Solo dopo mi accorsi che avevo dato voce al pensiero che avevo formulato nel mio cervello e a questa mia affermazione il volto di Lux si accartocciò quasi a diventare preoccupato.
 
Guardò il display del suo cellulare “Sono le 20.10 quando si mangia?” domandò picchiettando il dito sul cellulare.
 
“Siamo in ritardo”
 
“Allora sbrighiamoci, su, su!”
 
Esclamò spingendomi sulle spalle per dirmi di avanzare velocemente.
 
“Hai così tanta fame?”
 
“Certo, sto morendo di fame”
 
Uscimmo dalla stanza e andammo a mensa. Facemmo la fila e arrivate davanti alla cuoca prendemmo un piatto di pasta al sugo e una mela. Ci sedemmo al tavolo dell’altra sera e notai con piacere che già vi erano Niall e Liam che stavano mangiando una scodella di zuppa verdognola.
 
“Ciao ragazzi”
 
“Ciao BellaSum. Chi è la ragazza dietro di te?”
 
Mi domandò Liam indicando Lux che sostava con il piatto in mano proprio dietro di me.
 
“Ciao sono Lux Gillies del terzo anno”
 
Rispose timidamente abbassando lo sguardo. In quel momento Niall che si prestava a non interessarsi alla conversazione alzò di scatto la testa cominciando a squadrare Lux con la bocca ancora piena di minestra di cavolfiore, deglutì buttando giù il saporito boccone e esclamò di stupore:
 
“Lux da quanto tempo!”
 
Si alzò dalla sedia e allargò le braccia in segno di dargli un caloroso abbraccio.
 
“Niall!!”
 
Urlò di felicità facendo alcuni saltelli sul posto, dopo lo abbracciò distribuendo il peso da un piede all’altro.
 
“Oh Lux come ti sei fatta grande: eri piccola così l’ultima volta”
 
“Niall non ti avevo riconosciuto con i capelli tinti di biondo”
 
Rivolsi un fugace sguardo a Liam il quale ridacchiò insieme a me.
 
“Scusate mi sono persa qualcosa” dissi separandoli e mettendomi in mezzo a loro due.
 
“E’ troppo lungo da spiegare” si giustificò Lux.
 
“Ho tutto il tempo del mondo prima che arrivi Malik…” le risposi frettolosamente.
 
“Chi è Malik?” domandò Lux.
 
“ E’ troppo lungo da spiegare” le spiegai usando il suo stesso tono di voce.
 
“Allora… la madre di Lux era la segretaria di mia madre nell’azienda di moda, ovviamente diventarono grandi amiche e quando nascemmo io e Lux ci fecero crescere praticamente insieme finche mia madre decise di trasferirsi assieme alla mia famiglia a Londra”
 
*Flashback della ceppa*
Point Of View: Lux Gillies (5 anni prima)
Il cielo era plumbeo e i fiocchi di neve cadevano lentamente da esso, diedi uno sguardo fuori dalla finestra della cucina e intravidi un fioca nebbia aleggiare intorno a Bontempo Drive.
Ero in cucina intenta a studiare anatomia per il test che avrei dovuto affrontare fra due giorni a cui aspiravo ottimi risultati. Leggevo attentamente ogni riga del paragrafo e i miei occhi facevano continuamente zig-zag scorrendo sulla pagina. Ogni tanto qualche ciocca di capelli biondi mi scendeva davanti agli occhi e soffiavo per farla ritornare al suo posto, ormai studiavo da ben quattro ore quella materia finche un rumore seguito da una vibrazione riecheggiò nella stanza. Era il mio cellulare. Corsi a prenderlo, digitai i numeri del blocco automatico e notai 1 nuovo messaggio:
Da: Niall<3
Lux fatti trovare presentabile che fra 5 minuti sto da te… ti devo dire una cosa molto importante-
Niall XX
 
Sorrisi alla vista di quel breve messaggio. Niall era il mio migliore amico, ci conoscevamo da quando eravamo in fasce ed eravamo praticamente cresciuti insieme. Con lui tutte le situazioni più difficili sembravano più semplici e risolvibili del previsto e anche dopo una brutta esperienza mi consolava con il suo dolce sorriso. Ahimè ero più che consapevole di avere una cotta per lui fin dai tempi dell’elementari o forse anche prima di quel periodo…insomma ero innamorata di lui da ormai molto tempo e ne ero felice perché sapevo che insieme alla mia famiglia era la persona che mi voleva più bene al mondo e che accanto a lui mi sarei sempre sentita forte e… completa.
*Toc_Toc*
Tolsi velocemente dal mio polso un elastico azzurro e con esso feci una coda alta giusto per domare i miei capelli che quel pomeriggio erano particolarmente gonfi, infilai le pantofole per non mostrare al mio ospite i mie orrendi calzini con le righe gialle, arancioni e nere e aprii la porta. Rimasi stupita. In una normale circostanza Niall mi avrebbe salutato con il volto increspato da un dolce e spensierato sorriso e da quella strana luminosità che caratterizzava i suoi occhi invece questa volto il sorriso e il luccichio avevano lasciato posto a degli occhi rossi e un sorriso spento.
 
“Ciao Niall”
 
Lo salutai alzando la mano e rivolgendogli il mio più bel sorriso, la sua espressione non mutò più di tanto giusto il sorriso si accentuò leggermente di più. Ora mi preoccupavo, perché faceva così? Di solito ci accoglievamo come se non ci vedessimo da tempo.
 
“Ehi”
 
Fu tutto quello che riuscì a dire, solo in quel momento mi accorsi che era ancora sulla soglia della porta e fuori c’era praticamente una bufera di neve.
 
“Niall entra che fa freddo”
 
Entrò con lo sguardo rivolto al pavimento, aggrottai la fronte per sforzarmi di capire perché stesse in quelle condizioni ma non mi veniva niente in mente. Gli misi il braccio destro intorno al collo e gli sorrisi, lui intercettò il mio sguardo così ebbi occasione di vedere i suoi occhi. Non erano carichi di lacrime erano solopietrificati.
 
“Dai Niall, andiamo in cucina che ci facciamo una bella cioccolata calda”
 
Fui così gentile con lui perché semplicemente glielo dovevo, da piccola lui mi aiutava e consigliava in tutto anche nei momenti che per un ragazzino possono risultare critici. Niall si sedette su una sedia del tavolo, con le mani fra la testa. Mi voltai posando le mani sul bancone, aprii la credenza e presi un po’ di cioccolata al latte e la lasciai sciogliere in un pentolino sul fuoco. Mi girai ancora per vedere Niall ed era ancora in quella posizione, non sapevo come tirargli sul il morale così accesi la radio, l’unica frequenza che prendeva dalla cucina era ‘Rock On The RadioClock’.
Alzò velocemente la testa accortosi dell’atmosfera che tutt’ ad un tratto non era più piatta, mi rivolse uno sguardo e successivamente un sorriso. Certo non era proprio un sorriso alla Niall, di quelli ampi e sinceri, però era già qualcosa.
 
“Ti ricordi questa canzone vero?”
 
Gli chiesi con sorriso scaltro e ammiccante sul volto. Era Come on Eileen dei Dexy’s Midnight Runners,  la canzone con cui ci eravamo conosciuti sette anni prima, in un primo momento sembrò non ricordarsela ma dopo si sbattè una mano in testa – come suo solito fare – e mi sorrise.
 
“Mademoiselle Lux mi concede questo ballo?”
 
Mi propose alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a me. Rise e tese la sua mano destra verso il mio ventre.
 
“Con molto piacere Sir Niall”
 
Prese la mia mano e la baciò, poi mise il suo braccio intorno alla mia vita e io misi la mano intorno al suo collo e alla fine intrecciammo le nostre mani. Cominciammo a volteggiare come sempre facevamo quando ci piaceva una canzone, ma quella era particolarmente bella. Era la canzone del nostro primo incontro e l’avevamo a cuore. Quando fu finita indietreggiammo tutte e due imbarazzati, potevo cogliere il rossore sulle sue gote e ddopo dieci minuti andammo nella mia stanza da letto con in mano due tazze fumanti di cioccolata calda.
Aprii la porta e ci sdraiammo tutte e due sul letto cominciando a sorseggiare la cioccolata calda, il sorriso di Niall era tornato e con sé anche l’umorismo che lo caratterizzava.
 
“Finita. Era buonissima, ci vivrei di cioccolata calda”
 
Esclamò fiero poggiando la tazza sporca sul comodino di legno accanto al letto. Lo guardai negli occhi e in quel momento notai una piccola e stramba macchia di cioccolato all’estremo sinistro della sua bocca, scoppiai a ridere e lui fece una faccia sbigottita. Prima che me lo chiedesse gli dissi:
 
“Niall sei sporco di cioccolata”
 
“Dove?”
 
Mi domandò strofinandosi il dorso della mano sul volto sperando di togliersi la macchia.
 
“Cretino ce l’hai sulla bocca”
 
Gli dissi ridendo come una scema, con molta fatico alzò la mano sinistra e la tolse. Appena tolta la macchia mi guardò con un amaro sorriso e si sdraiò completamente sul letto cominciando a guardare il soffitto. Continuai a bere la mia cioccolata calda finche non la finii e la poggiai sul comodino di legno, accanto a quella di Niall. Il rumore della tazza di ceramica sul comodino fece  ‘risvegliare’ Niall che mi sorrise di nuovo amaramente e poggiò la testa sulla tastiera rosa pastello del mio letto.
 
“Lux?”
 
Mugugnò qualcosa di incomprensibile ma sembrava il mio nome, un po’ titubante gli mugugnai anch’io come per dire ‘Si che c’è?’. Si girò verso di me con un piccolo sorriso e con gli occhi lucidi.
 
“Ci sto pensando da tanto… posso darti una cosa?”
 
Aggrottai le sopracciglia facendo sicuramente nascere sulla mia fronte delle piccole rughe, lui si morse il labbro inferiore. Sollevò la mano e la mise  sopra la mia, avvampai dal calore e a causa della mia pelle chiara simile alla porcellona diventai rossa sulle gote. Sembrò un attimo intimorito dal colore delle mie guance e appoggiò morbidamente le sue labbra bollenti sulle mie. Sentii una sensazione strana e maledettamente nuova, sembrava che dentro al mio ventre ci fosse un turbine di foglie danzanti.Una fitta allo stomaco mi fece svegliare dai miei pensieri, Niall aveva ancora le labbra dolcemente unite con le mie, una lacrima di gioia solcò il mio viso. Dopo poco il bacio finì e scorsi sulle guance di Niall un rossore  e la scia umida di una lacrima. Si alzò subito dal letto e si rimise le scarpe velocemente, aprì la porta ma lo bloccai per il braccio, si voltò e mi guardò.
 
“Lux… io…io…non”
 
Non riuscì a formare una frase di senso compiuto e questa mi fece ridacchiare. Era imbarazzato ma io gli presi la mano e l’intrecciai con la mia per dargli un po’ più di coraggio
 
“Ci vediamo domani?”
 
Abbassò la testa per qualche istante e sentii un singhiozzo subito seguito da un altro. Stava piangendo! Forse avevo fatto qualcosa che non andava, alzò il mento e mi scrutò gli occhi azzurri finché disse
 
“Lux mi dispiace ma mi devo trasferire a Londra”
 
Il mio mondo crollò rovinosamente in un sol colpo tutto addosso a me. Con le lacrime agli occhi se ne andò.
*Fine FlashBack della ceppa*
 
Point Of Vew: Summer Westmore
 
“Si molto commovente ma…”
 
“Sum è arrivato Zayn”
 
Mi interruppe Liam indicandomi la porta rossa all’entrata della mensa che era stata appena solcata da un ragazzo con un appariscente ciuffo nero: Malik.
 
“Ah finalmente mi stava venendo l’ernia a forza di aspettarlo”
 
“Cosa gli farai fare?”
 
Mi sedetti al tavolo, al posto di Niall che intanto era ancora abbracciato con Lux, e sussurrai vicino al suo orecchio:
 
“Gli farò una bella lavata di testa” risi “nel vero senso della parola” risi di nuovo ammirando i suoi occhi color cioccolata ma poi trasalii muovendo leggermente la testa “Secondo te la candeggina fa male ai capelli?” domandai.
 
“Sum cosa vuoi fare mi spaventa questa cosa?”
 
“Sta tranquillo ma ora deve subire la mia punizione perché quel calciatore da strapazzo mi ha provocato” esclamai convinta.
 
“Ok ma non fargli troppo male”
 
“Sta tranquillo glie ne farò solo un po’”
 
Mi diressi verso il tavolo di Malik che era accerchiato da molti ragazzi che potevano essere benissimo il triplo di me in quanto a spalle larghe. La tavola era già imbandita di piatti gustosi ancora non mangiati.
 
“Ehi cretino ti sei scordato della scommessa!”
 
Iniziai ancora dietro di lui, si girò lentamente guardandomi negli occhi e ridacchiando sotto i baffi. Ridi ridi…
 
“No certo che no” rivolse uno sguardo preoccupato ai suoi amici i quali si misero a ridacchiare sottovoce “non mi scordo mai di quello  che mi fanno le belle ragazze”.
 
“Togliti quella faccia da demente barra drogato e rispondimi”
 
“Ti rispondo subito: sta sera ho il letto libero, puoi venire in camera mia quando vuoi è la ‘200’”
 
“Ah-Ah-Ah” feci una falsa risata che fece ridere i suoi tre commensali “Malik zitto che ti castro” mi rivolsi ai suoi tre amici “Cos’è che questo demente ama di più del suo corpo?”
 
“I capelli”
 
Risposero tutti e tre all’unisono. Sembravano sicuri. Rivolsi un fugace sguardo alla capigliatura di Malik, era molto ben curata si vedeva che ci passava ore intere per farli belli.
 
“Proprio la risposta che volevo sapere, vado un attimo in camera mia...”
 
“Posso venire anche io”
 
Mi interruppe Malik rivolgendomi un sorriso malizioso.
 
“No aspettami qua demente” gli ordinai.
 
Salii velocemente le scale finche le mie orecchie udirono una conversazione così mi fermai per ascoltare. Lo ammetto, mia nonna mi diceva sempre che ero un’ impicciona ma io le rispondevo: fa parte della mia natura
 
“Amico oggi hai fatto schifo a tennis, l’altro anno eri una bomba”
 
Era la voce di Louis . Stava parlando della  partita di tennis nel campo A.
 
“Ti pare facile” Questo era Styles “Ogni volta che si muoveva le si alzava la gonnellina e…”.
 
Dio mio. Sentii le guance andarmi letteralmente a fuoco. Che figuraccia. Ma continuò…
 
“Harry non mi dire che ti vuoi portare a letto anche lei”
 
Cavolo questi due fanno argomenti molto casti e io che vedendo le facce di Niall e Liam pensavo di essere tra gli angeli.
 
“Perché no?”
 
Chiese sbigottito producendo una sonora risata.
 
“Harry lei no, lei è diversa delle altre che stanno qui dentro”
 
“Oh Louis stai messo male se conosci una ragazza da due giorni e già ti importa tanto di lei”
 
Disse Harry dandogli una pacca sulla spalla e continuando a ridere.
 
“e pensare che l’altro anno non ti fregava niente dei sentimenti delle ragazze, ti ci divertivi e basta”
 
Se ho imparato qualcosa sulle serie che si vede mio nonno ‘Don Matteo’ è quella di non dire mai e poi mai i segreti in un posto buio dove pensi di essere l’unico essere vivente nel raggio di 100 chilometri e che nessuno ti stia ascoltando.
 
“Harry smettila”
 
Urlò Luois, notevolmente colpito dalle parole di Harry lo prese per il colletto e con forza lo spinse al muro.
 
“Louis non mi dire che ti sei innamorato…”
 
Ridacchiò con le spalle alla parete. Però Styles è un furbone, prende in giro anche quando sta in situazioni di merda… -.-
 
“No è solo una bella ragazza… tutto qua…niente più niente meno”
 
Mollò la presa, facendo ritoccare di piedi di Styles al suolo che si sistemò il colletto della camicia.
 
“Sicuro Louis? Facciamo così il primo che la bacia vince…”
 
Gli tese la mano in segno di scommessa. Louis la guardò un attimo prima di stringerla, ci stava pensando bene.
 
“Ok Harry ma non giocare con i suoi sentimenti senno ti ammazzo, capito?” gli strinse la mano.
 
“Ok, ok, ok ma sta tranquillo, solo un bacio”
 
“Si ora andiamo a mangiare ho fame”
 
Se scendevano le scale mi avrebbero visto e così avrebbero pensato che stessi ascoltando la loro conversazione. Il riccio stava per mettere il piede sul primo gradino ma cominciò a tastarsi le tasche anteriori in cerca di qualcosa.
 
“Oh Louis ho dimenticato il cellulare in camera, accompagnami a prenderlo”
 
Fortunatamente andarono dalla parte opposte di quella in cui stavo io. Mi accertai che si fossero allontanati e poi entrai nella mia camera. Presi una bottiglietta di plastica e ci misi dentro: tinta rossa e bionda che avevo rubato a mia madre solo per farla disperare, ci sbriciolai dentro un po’ di Kinder Bueno che avevo comprato poco prima al distributore e alla fine ci misi dentro due spruzzate (o forse mezzo litro)di candeggina. Agitai il tutto in modo da produrre un liquido omogeneo.
Uscii dalla mia stanza e andai nella mensa, spalancai la porta facendo girare un sacco di gente per lo spavento, andai al tavolo di Zayn con la bottiglietta dietro la schiena in modo da nasconderla ai suoi bellissimi occhi.
 
“Ah sei arrivata pensavo che dovessi raggiungerti in camera”
 
“Che battuta triste”
 
Velocemente mi infilai un paio di guanti di lattice bianchi che avevo trovato all’interno della confezione della tinta color rosso.
 
“Hai preparato un intruglio da farmi bere, patetica” scoppiò in una fragorosa risata.
 
“Non proprio Malik”
 
Lestamente gli buttai il liquido sui capelli, quel gesto fece ridere i suoi amici che mi guardarono del tipo ‘Grande, sei stata bravissima’. Tutti nella mensa si girano attirati dalle urla di Malik così cominciai ad accarezzargli ( termine sbagliato! Più che altro direi tirare) i capelli facendo produrre al liquido una montagna di bolle rosse e  bionde. Zayn si stava trattenendo per non urlare ma invano perché dalla sua bocca uscivano dei piccoli gemiti.
 
 “Pizzica un sacco ma che ci hai messo dentro?”
 
Disse cercando di mettere una mano fra i capelli ma io gliela scostai.
 
“La candeggina”
 
Girò il volto verso di me, era spaventato.
 
“Guarda per riparare il danno metto nei capelli un  goccio d’olio”
 
Afferrai la bottiglia di olio extravergine di oliva, decisa di versargli sui capelli una minima quantità ma la bottiglia era unta così per sbaglio gliela versai tutta in testa. La sua maglietta bianca sporcandosi d’olio prese subito un colore giallognolo. Mi girai per vedere la faccia di Liam: era felice aveva un sorriso da un orecchio all’altro, le labbra erano dischiuse dallo stupore e i suoi occhi scrutavano attentamente la scena per non perderne neanche un attimo.
 
“Bè visto che ormai abbiamo messo l’olio perché non mettere anche un goccio di aceto!”
 
“No,no,no” mi supplicò.
 
“Troppo tardi”
 
Afferrai la bottiglia dell’aceto e gliela versai interamente sui capelli, mi ero stancata di versargli le cose in testa così mi tolsi i guanti di lattici e glieli lanciai sui palmi delle mani.
 
“Buttameli, grazie”
 
Mi feci spazio tra gli studenti che stavano guardando la scena allibiti e uscii dalla mensa seguita da Liam, Niall e Lux.
 
“Brava nessuno lo aveva mai fatto a Malik”  cominciò Liam.
 
“Modestamente sono stata brava” mi complimentai.
 
“Avete visto come guardavano tutti la scena”
 
Descrisse Niall soffermandosi a guardare la porta della mensa, i suoi occhi sembravano ridere ed emanavano un piccolo luccichio che mi colpì.
 
“Secondo me hai sbagliato a farlo potevi fargli male, pensa se ora gli cadono i capelli”
 
Risi ma poi riformulai lentamente la frase ‘Secondo me HAI SBAGLIATO a farlo potevi fargli male, pensa se ora gli cadono i capelli’. Mi arrabbiai tantissimo, il mio volto era arrossato e le mie sopracciglia erano aggrottate, girai i tacchi e me la ritrovai davanti con il suo solito sorriso.
 
“Scusa e tu chi sei la santa di turno, mi dispiace ti manca l’aureola”
 
“Io dicevo solo che hai sbagliato a farlo”
 
Mi rispose sempre con il sorriso sulle labbra. Buon Dio! Aiutami tu! Okkey mi sta bene che sorridi però non lo fare nelle situazioni in cui stai nella merda…
 
“Dio mio, quanto sei stupida” mi sbattei la mano in fronte in segno di delusione “mi ha provocato e l’ho sistemato e con questo ho detto tutto”
 

Mi rassegnai nel discorso. Andammo ognuno nelle proprie stanze, seguita da Lux andammo tutte due in camera, infilammo il pigiama e andammo a coricarci.
 

Ciaoooo!
Sono tornata con un giorno di ritardo ma sono tornata!!!!!!!
Finalmente nel college è arrivata la nuova compagna di stanza di Summer: Lux Gillies.
L'ho messa nella trama perchè... Summer da sola in stanza mi faceva pena, sembrava un cane bastonato.
Si scopre che Niall e Lux si conoscono già da tempo e che 5 anni prima si erano innamorati ma poi sono stati separati perche Nialler si è dovuto trasferire.
Louis e Harold hanno fatto una scomessona (?) su Summer: chi la bacia per primo vince.
 Summer ha ufficialemnte rovinato i capelli di Zayn il quale d'ora in poi  andrà in giro con un cappello dei Lakers per la vergogna.
Nel terzo libro di Harry Potter i studenti di Hogwarts vanno nel fine settimana ad Hogsmeade e allora mi sono chiesta: Perche non fare una trollata del genere?
Vabbè vi lascio. Il prossimo capitolo lo posterò il 9 di maggio e
BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI/E


   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Sophias Doll