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Autore: Kaleidoscope_    30/04/2013    2 recensioni
“E' strano” dice ridacchiando.
“Che cosa?” chiedo perplessa.
“E' strano amare una persona così tanto.” afferma lui, accarezzandomi il viso.
“In senso positivo o negativo?”
“Ovviamente positivo. Non pensavo che esistessero sensazioni del genere. Sai, quelle cose come le farfalle nello stomaco. Pensavo fossero cazzate, ma tu mi hai fatto ricredere”
“Tu mi hai ufficialmente rubato il cuore. Ti prego di restituirmelo, perché altrimenti sarai costretto ad avere tra i piedi una ragazza innamorata persa di te.”
Mi scompiglia i capelli e si avvicina al mio orecchio.
“Allora vedrò bene di conservarlo al sicuro,dove non potrai mai ritrovarlo” mi sussurra, provocandomi un brivido per tutto il corpo.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Scott Raynor, Tom DeLonge
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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When the night will begin the pain it won't end, even if she falls in love.
 
Mi trovo sul muretto della scuola, fisso il cielo pensando a quello che in questo periodo mi sta accadendo. Sta succedendo di nuovo, mi sto interessando ad un ragazzo. Ma questa volta non del mio migliore amico, ma bensì di uno sconosciuto. Vorrei tanto frequentare la compagnia di Amy ma ho paura del loro giudizio verso di me. Inoltre non gliela darei mai vinta : sospetta da sempre che io ci trovi qualcosa di bello in loro, ma non è mai riuscita a farmelo dire esplicitamente.
Comunque, il mio chiodo fisso è quel ragazzo dai capelli viola. Si chiama Mark, sembra un tipo dolce. Adoro i suoi occhi azzurri e il suo sorriso, non trovo nessun difetto in lui, è veramente un ragazzo affascinanate.
L'unico problema è che non voglio innamorarmi, non un'altra volta.
L'amore è inutile, è una perdita di tempo. Se tornassi indietro cambierei tutto, così potrei fare a meno di avere tutti questi sensi di colpa. Non è che voglia rimanere sola per tutta la vita, ma ho paura di soffrire. Allo stesso tempo vorrei tremendamente conoscere Mark, potrei quasi osare dire che un po' mi piace. Mi sento un controsenso umano, ho troppa confusione in questa testolina.
Oltre tutto, cosa potrebbe pensare di me? Non sono di certo una di quelle bamboline tutte tette del liceo!
Da una parte, vorrei andare da lui giusto per conoscerlo, dall'altra rimanere come sono adesso.
Dato che questi pensieri mi stanno martoriando il cervello, decido di alzarmi ed andare, così mi sarei tolta il così detto 'sassolino nella scarpa'.
Prima di svoltare l'angolo, mi fermo per prendere un bel respiro, ma rimango qui dietro per sentire i discorsi di Mark ed Amy.
“Dovrei farti conoscere la mia coinquilina, Josie. Hai presente?”
“Quella rossa?”
“Sì!”
“Se me la da, okay. Mi sembra una strana comunque, non è che mi interessi poi tanto.”
“Bisogna passarci del tempo insieme per capire che tipo è.”
“Umh, ma una botta e via andrebbe benissimo!”
“Mark, non è quel tipo di ragazza”
“Ah, e allora perché dovresti presentarmela?”
Detto questo, lo sento sghignazzare con il suo amico, Tom. Mi affretto a girare i tacchi e andarmene da lì, sono delusa dal suo comportamento.
Adesso i miei pensieri sono più confusi di prima, visto che anche dopo questo, continua ad interessarmi. Ma cos'avrà di tanto interessante? Sono solo una stupida.

 
“Josie, josie!”
Mi risveglio tra le braccia di capelli viola, non capendo cosa sia successo.
Apro gli occhi lentamente, come se mi pesassero e do un colpo di tosse : ho la gola in fiamme.
“Per fortuna sei sveglia, mi hai fatto preoccupare! Dove sono le chiavi?” chiede parlando veloce come un fulmine.
“N-nella felpa” riesco a dire, prima di abbandonarmi tra le sue braccia.
Sento il rumore della porta che si apre. Mi sdraia sul divano, dandomi un bacio sulla fronte.
“Merda, sei bollente! Sono una testa di cazzo, non dovevo buttarti in mare” continua lui, dandosi una pacca sulla fronte.
“Tranquillo, infondo mi sono divertita” rispondo cercando di abbozzare un sorriso.
Lui continua ad accarezzarmi il viso e quando riesco a mettere a fuoco la mia vista, noto i suoi occhi lucidi, forse per i sensi di colpa.
“Ma guarda come sei ridotta!”
“Non fare così, per favore” sussurro, prendendo la sua mano.
Non distoglie lo sguardo dal mio, inizio a sentirmi bene in sua presenza, ma forse è la febbre.
Cerco di alzarmi, ma mi trattiene sul divano, rimproverandomi.
“Cosa vuoi fare?”
“Prendere una medicina, è nel secondo ripiano a destra, nella scatola verde e gialla” dico indicando la credenza e stendendomi nuovamente. Lo vedo alzarsi, per poi prendere una pasticca solubile e un bicchier d'acqua. Subito dopo me lo porge e lo bevo lentamente, dato che la gola faceva veramente male.
“Se vuoi puoi andare, tra poco la medicina farà effetto” dico con un filo di voce.
“Resto finché non ti vedo stare bene” risponde lui, sedendosi a fianco a me e facendomi appoggiare il viso sul suo petto.
Sorrido mentre mi prende la mano e fa incrociare le nostre dita.
“Hai le mani piccole” aggiunge subito dopo.
“Non mi fare controbattere, potrei dire che tu hai qualcos'altro di piccolo”
Lui ridacchia dopo questa risposta.
“Provare per credere!”
“Certo Hoppus, certo” faccio, prima di allungare la mano prendendo la coperta nella poltrona vicina.
Senza dire nulla, lui me la stese addosso.
“Ti va di vedere un film?”
“Certo”
“Ho tutta la saga di Star Wars se ti può interessare e se non hai voglia di alzarti, prendi il telecomando che c'è 'A New Hope' già inserito”
Fa come ho appena detto e lo fa partire dall'inizio.
Il film comincia e d'istinto mi accoccolo a lui.
“Sto vivendo il mio sogno” dice lui, intento a guardare lo schermo.
Alzo lo sguardo guardandolo interrogativo.
“Guardare Star Wars con una ragazza bellissima al mio fianco”
Se la temperatura mi era scesa, adesso è risalita in un lampo, visto che arrossisco non poco.
Mi stringo a lui, forse è come una risposta. Il mio cuore batte all'impazzata e sento il suo fare lo stesso. Ci addormentiamo così, abbracciati.
Il nostro sonno viene interrotto dallo squillo del mio cellulare, così dopo essermi stropicciata gli occhi rispondo.
“Pronto?”
“Emh, Josie, sono il ragazzo di Amy”
“Ah, ciao Thomas”
Mark sbuffa nel sentire pronunciare il suo nome.
“Sai per caso dove sia Mark? Non mi risponde né al telefono, né ai messaggi”
“E'..qua con me” esito qualche secondo nel rispondere.
“C-cosa? A scuola neanche vi salutate e adesso passate un'intera giornata insieme?”
Capelli viola, dopo aver ascoltato il discorso di DeLonge, mi sfila il cellulare di mano.
“Ciao coglione, c'è qualche problema? Non abbiamo voglia di parlare con te”
“Mark hai le tue cose?”
Ridacchio dopo aver sentito questa battuta.
“Spiritoso. Comunque, prima che ti faccia tutti i viaggi mentali possibili su me e Josie, sono qui perché si è sentita male”
“Lo so che tanto hai dei doppi fini, l'altro giorno mi hai det-”
“THOMAS MATTHEW DELONGE, TACI” urla lui.
“Oh, emh, okay. Ci si sente” fa, per poi riattaccare.
Mark sbuffando, appoggia il telefono nel tavolo di fronte al divano.
“Cos'è che dicevi fino all'altro giorno?” chiedo incuriosita.
Lo vedo arrossire, per poi distogliere lo sguardo dal mio.
“Nulla di importante”
Decido di non andare avanti, ci lasciamo avvolgere dal silenzio finché non inizio ad accarezzargli i capelli. Non so il perché di quest'azione, dannata febbre. Dopo aver sorriso, guarda l'orologio e nota che si sono fatte le undici di sera.
“Forza principessa, ti porto a letto”
Non faccio in tempo a rispondere che lui mi prende in braccio e mi porta in camera.
Dopo avermi avvolta nelle coperte, fa per uscire dalla mia camera, quando d'istinto lo chiamo. Lui si volta e mi guarda confuso.
“Resta qui, ti prego” dico, senza forze.
Torna da me, stranito dal mio comportamento. Lo invito a sdraiarsi sotto le coperte e mi abbraccio a lui e l'unica cosa che percepisco prima di addormentarmi è un lieve bacio sulla fronte da parte di Mark.
La mattina seguente, quando cerco di alzarmi, precipito a terra e Mark si alza di scatto rimettendomi a letto.
“Perché ti sei alzata? Qualcosa non va?” chiede preoccupato.
“Ho mal di testa”
“Passerà, devi stare a riposo”
Chiudo gli occhi, ma non mi addormento, dato che sento Mark sussurrare qualcosa.
“Se solo sapessi”
Sento qualcuno salire le scale e in men che non si dica, un DeLonge a caso entra nella stanza.
“Buongiorno stronzi!”
E' dannatamente irritante questo ragazzo, se avessi le forze gli mollerei un pugno in faccia.
“Testa di cazzo, Jos sta male e tu ci saluti urlando?!” dice Mark arrabbiato.
“Ah emh, scusate” balbetta.
Vedo arrivare Amy che si avvicina preoccupata.
“Hey, come ti senti? Vuoi che chiami un medico?”
Faccio segno negativo con il capo.
“Tranquilla, sta già passando”
Lei sorride, mentre Mark mi aiuta a rialzarmi.
“Quella maglia l'ho già vista” dice Tom, scrutandomi dalla testa ai piedi.
“Non è tua?” continua Amy riferendosi a Mark.
Arrossisco un po' e mi gratto la testa prima di iniziare a parlare.
“Emh, sì è sua, ma è una storia lunga”
La coppietta ridacchia mentre Mark mi cinge i fianchi con le sue braccia e si avvicina a me.
“Sicura di sentirti meglio?” chiede con aria preoccupata.
“Certo capelli viola, non ti preoccupare” rispondo decisa.
Lui per tutta risposta mi regala uno dei suoi fantastici sorrisi.
“Mark, andiamo a prendere la colazione per le ragazze?”
Lui annuisce e dopo averci salutate s'incamminano verso l'uscita.
Faccio per andare verso l'armadio, ma Amy mi blocca.
“Mettiti qualcosa di più colorato, insomma, abbiamo ospiti e non puoi vestirti da funerale come tutti i giorni!”
Ridacchio, ma annuisco. Forse un po' di colore non mi farebbe male.
“Lo faccio solo per te, sappilo”
Indosso un paio di calze nere pesanti strappate, dei pantaloncini di jeans e una maglia attillata viola.
“La maglia s'intona ai capelli di Mark” dico, per poi scoppiare a ridere con Amy.
Vado in bagno per una doccia e quando esco, mi trucco e mi piastro.
Mi guardo allo specchio e sgrano gli occhi.
“Amy, come mi hai conciata?” chiedo piagnucolando.
“Come una ragazza normale!” risponde lei, fiera del suo lavoro.
Non rispondo, ma infondo un po' ha ragione. Forse devo veramente iniziare a comportarmi da ragazza normale e cambiare il mio atteggiamento, per quando difficile possa essere.
Scendo barcollante per le scale, sdraiandomi sul divano in attesa dei ragazzi. Poco dopo, decido di prendere una boccata d'aria e quando esco vedo Tom poco più lontano.
“Hey, J-Jos” dice guardandosi attorno.
“Ciao Tom” rispondo, piena di gioia.
Ha un'aria strana, così mi sporgo poco di più dal balcone del portico e chi vedo?
Mark che si sta sbaciucchiando tranquillamente con una bionda.
'Vaffanculo' mormoro tra me e me, prima di tornare in casa e sbattere la porta.



Kaleidoscope's space :
Voglio finire di pubblicare tutti i capitoli il prima possibile, quindi spero di riuscirci  in poche settimane :)
Avverto già che il prossimo sarà un po' più corto degli altri, forse mesi fa - quando l'ho scritta - non avevo ispirazione (?) LOL :')
Ringrazio _StupidWise_ per aver recensito il capitolo precedente e per avere messo la ff nei preferiti :3
Spero ti/vi piaccia questo capitolo u.u
  
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