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Autore: MerMargaret    01/05/2013    0 recensioni
Una specie di triangolo amoroso dove tutto sembra reale ma è solo apparenza, dove le cose più concrete non sono altro che sogni astratti...
Margaret Stevens, una normale liceale come le altre, si trova in bilico fra sogno e realtà. Riuscirà a distinguerle e non impazzire? Questo è tutto da scoprire...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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Si erano fatte le sette di sera ed Elizabeth era venuta a casa mia e mi stava aiutando a decidere cosa mettere. 
-Eli, a dire il vero non ho una grande voglia di uscire. Magari me ne sto a casa e invento che non sto bene-
-Cosa? Stai scherzando? Tu vieni e basta, te lo obbligo- e mi sorrise, illuminando tutta la stanza. Cominciò a cacciare dall’armadio decine di panni di svariati colori e cercava di fare qualche abbinamento osservando attentamente ogni singolo vestito. Mentre io ero occupata a passarmi la piastra, rimediando al disastro dei miei capelli dopo lo shampoo, sentii urlare dalla stanza. 
-Ecco, è perfetto! Vieni Mar- mi affrettai a correre, abbandonando la piastra sulla sedia. Un cardigan nero con una maglia blu molto carina, abbinata a delle ballerine e un jeans stretto. Poteva andare molto bene. 
-Si dai, mi piace- dissi, facendole un occhiolino. Dopo essermi vestita, truccata attentamente e dopo aver passato la piastra, corsi a prendere una tracolla nera e mi affrettai a scendere le scale dove c’era Elizabeth che mi aspettava, attaccata alla tv. 
-Oh ma stai benissimo!- esclamò.
-grazie- risposi, arrossendo lievemente. Si erano fatte le 8 e mezza, e ci affrettammo a uscire. L’appuntamento era all’inizio del solito viale di alberi di pesco. Quella sera l’aria era secca e i capelli non si sarebbero rovinati. C’era un leggero venticello che mi accarezzava il collo e la luna era già alta in cielo. Arrivammo e trovammo Nicholas e Kate accanto ad un lampione, che parlavano e dietro di loro, Michael. Il mio cuore cominciò a battere all’impazzata. 
-Tranquilla!- mi sussurrò Elizabeth avvicinandosi a me e stringendomi la mano. Arrivammo al fianco del lampione e Kate si avvicinò dolcemente per salutarci. 
-Ciao ragazze!- disse poi Nicholas, allungando un braccio dietro al mio collo e un altro dietro al collo di Elizabeth. Quando abbandonò la presa, Michael si avvicinò a me, e quando mi salutò, sentii le sue guance tiepide sfiorare le mie, il suo petto appoggiato al mio e nel frattempo quel suo fantastico e irresistibile profumo, ma si allontanò molto presto. Poi parlando, aspettammo Ashley ed Edward, anche se forse, sarebbe stato meglio che non ci fossero stati. Dopo dieci minuti, si intravidero nel viale tre sagome. Erano Ash, Ed e Tommy che camminavano verso di noi. Ashley era come sempre bellissima. I lunghi capelli biondi le incorniciavano il viso e il suo vestito di un viola chiarissimo le stava molto bene. Purtroppo avrei visto persino da un chilometro gli occhi di Michael illuminarsi. Un tonfo al cuore. Io non sarei mai stata paragonabile ad Ashley, che sembrava una modella. Io ero una semplice ragazza, lei un angelo. Tommy mi salutò abbracciandomi e con uno dei suoi migliori sorrisi, dandomi un pizzicotto sul braccio, mi sussurrò -Stai magnificamente stasera. Non tenere il broncio- Era un amico fantastico e aveva immediatamente capito il motivo per cui il mio viso non esprimeva nessun’emozione ed era perso nel vuoto. Ashley mi diede un dolce bacio sulla guancia, lasciandomi una piccola impronta del suo lucidalabbra alla fragola che mi tolsi strofinandomi la guancia ed Edward salutò tutti con la mano, volgendomi uno sguardo particolarmente fiducioso. Ci incamminammo tutti e otto per il viale, uscendo in una grande piazza dove si trovava il Luna Park. Le giostre erano grandi e non esprimevano affatto un senso di sicurezza. Edward e Ashley, intravedendo una ruota panoramica, con ogni cabina a due posti, si allontanarono subito da noi. La cosa mi avrebbe sollevata se solo non avessi visto l’espressione delusa di Michael che mi fece raggelare. Poi si avvicinò improvvisamente a me. Io stavo quasi tremando. 
-Benissimo, dimmi quale giostra non hai scartato!- disse ridendo.
-Non ne ho scartata nessuna fino ad ora!- dissi con aria di sfida.
-Bene! Allora che ne dici di andare con me a fare quella?- E mi indicò una giostra enorme che mi dava solo un’impressione: pericolo. Ma non appena pronunciò “con me” il mio cuore si sciolse e mi sentii anche pronta a scalare una montagna. 
-Voi volete venire?- disse agli altri. Questo sogno stava finendo prima ancora che fosse iniziato. Ma fortunatamente Elizabeth che già sapeva tutto, si affrettò a rispondere. 
-Io e Tommy abbiamo visto quella giostra laggiù e vogliamo provarla!- e Tommy le rivolse uno sguardo di intesa e poi mi guardò facendomi un occhiolino. Mi scappò un sorriso. Nicholas e Kate dissero di avere sete e che avrebbero preso un drink al bar. Eravamo finalmente soli. Michael mi prese per la mano e mi trascinò in direzione della giostra. Tutta quella contentezza mi aveva fatto dimenticare di quanto avessi paura. Erano delle montagne russe a tre giri mortali. Solo a vederla mi saliva il cuore in gola. Michael andò a pagare il biglietto, e vidi con sorpresa che pagò anche il mio. 
-Michael! Aspetta, io…- 
-Oh no! Non ce n’è bisogno. Questo giro lo offro io– rispose, facendo un occhiolino -E poi sarei disposto a pagare anche i miliardi pur di vederti urlare di paura su di una giostra!- e scoppiò a ridere.
-Sei davvero spietato!- risposi, ridendo anch’io -E comunque, grazie!- 
-Ma ci mancherebbe! Forza, saliamo- 
Occupammo due posti vuoti e dopo aver messo le cinture di sicurezza, mi guardavo attorno spaventata e mi accorsi di quanto fosse alta quella giostra. Michael mi osservava divertito e poi mi prese la mano e si avvicinò a me, sfiorandomi il viso con i folti capelli neri. 
-Se hai paura non lasciarmi la mano- mi sussurrò. Io stavo letteralmente svenendo. Il suo profumo mi stava uccidendo, lo desideravo troppo. Non riuscivo a concretizzare la cosa, non potevo credere che stesse succedendo tutto per davvero, ma invece era proprio così. Le mie mani erano fredde ed umide per l’emozione e mi sentivo un po’ a disagio, ma dopotutto non me ne importava più di tanto. 
-Grazie, sei gentile!- risposi con un sorriso a 36 denti. 
-Approfittane ora. Sai non sono sempre così gentile!- disse ridendo.
-Questo lo so bene!- risposi. Dopo qualche minuto la giostra partì. Ero molto agitata, ma cercai di mantenere la calma. 
-Ce la puoi fare a sopravvivere!- disse Michael dandomi una pacca sulla spalla. Ecco che mi riprendeva in giro! 
-Ne dubito!- risposi con aria preoccupata. 
-Dai non ti preoccupare!- La giostra cominciava a velocizzarsi. Adesso sfrecciava! Il vento scompigliò tutti i miei capelli e mi fece lacrimare gli occhi. Stavo tremando dalla paura, ma stavo avendo una fortissima scarica di adrenalina ed era piacevole. Michael, vedendomi un po’ spaventata mi strinse il braccio. Io attorcigliai il braccio attorno al suo, stringendolo forte. Le mie urla echeggiavano sulla giostra insieme a quelle di Michael e di tutti gli altri. 
-E’ bellissima!- urlò Michael. 
-Aiuto!- fu quello che riuscii a rispondere. Michael iniziò a ridere, e poi io. I nostri sguardi si incrociarono, i miei occhi cercavano i suoi neri e profondi. I capelli al vento, e il battito del mio cuore che aumentava e aumentava. Ad un tratto, la giostra si fermò. Il giro era già finito. Quella magnifica favola finì non appena scendemmo. 
-Wow! E’ stata uno spettacolo!- 
Ancora un po’ frastornata dissi -Era davvero bella!- 
-Visto? Te l’avevo detto che saresti sopravvissuta!- rispose sorridendomi -Forza, andiamo a cercare gli altri- 
La giostra che si era fermata, aveva rotto un momento fantastico. Che delusione. Andammo al bar dove incontrammo Nicholas e Kate che parlavano bevendo due tè alla pesca e affianco, Tommy ed Elizabeth un po’ sudati e sfiniti che bevevano velocemente un bicchiere d’acqua. 
-Eccovi qua!- esclamò Kate -Piaciuta la giostra?-
-Altro che!- rispose Michael. Nel frattempo tornarono anche Ashley ed Edward. Tommy mi prese per la maglia tirandomi a sé e bisbigliando.
-Dopo mi racconti tutto signorina, nei minimi dettagli. Io ed Eli vogliamo sapere!- 
-Certamente! Tutto Tom!- risposi abbozzando un sorrisino dolce. Ad un tratto, Ed incontrò una sua amica e si fermò a parlare con lei e io notai che Michael si stava allontanando con Ashley. Sentii un brivido in tutto il corpo. Tommy mi guardò con occhi preoccupati, Elizabeth si guardava attorno non sapendo che dire. Questo imbarazzante silenzio fu interrotto da Nicholas che si avvicinò a me e disse: 
-Devo parlarti- Cominciai a sbiancare. Mi immaginavo di tutto! 
-Certo, di cosa?- 
-Andiamo da un’altra parte. Non voglio che sentano tutti- Nicholas mi portò dall’altra parte del Luna Park e dopo aver lasciato il mio braccio cominciò il suo discorso. 
-Volevo chiederti una cosa. Sai per caso se Michael ed Ashley si frequentano o altro? Ho quell’impressione- Un peso di mille chili atterrò nel mio cuore con un tonfo, non mi ero mai sentita così male. Trattenevo a stento le lacrime, ma i miei occhi si facevano umidi e bagnati contro la mia volontà. Non avevo un fazzoletto e nulla con cui coprirmi. Il trucco iniziava ad indebolirsi e la mia faccia arrossire per la rabbia. Nicholas non doveva accorgersi di tutto questo, ma purtroppo le mie emozioni avevano avuto la meglio. Le lacrime cominciarono a sgorgare sulle mie guance. Nicholas mi guardava stupito e preoccupato, come se avesse appena annunciato la mia condanna a morte.
  
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