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Autore: Subutai Khan    02/05/2013    1 recensioni
Vecchianza per tutti.
I giovinciuelli di Nerima crescono, si accoppiano, figliano e invecchiano.
Vediamo un po' cosa combinano. Perché non penserete che bastino un po' di acciacchi per fermare questi tizi scatenati, spero.
E preparatevi a conoscere Misaki ed Akira.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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16 aprile 2034.
Questo è un incubo.
Kuonji, imprimitelo bene a fuoco nella testa: mai, mai fidarsi di Akane Tendo quando fa la smargiassa.
Mai.
Al telefono suonava giuliva come un'ochetta: “Ukyo, oggi ti porto in un bel posto. Saremo due befane felici, entro la fine della serata”.
Perché non mi si è accesa la lampadina di pericolo? Maledizione, se solo avessi subodorato cosa mi aspettava.
Dove siamo? Bocciofila di Nerima, ovviamente. Quale luogo è più appropriato per due sessantunenni ambiziose, annoiate e con un sacco di tempo libero?
E di fronte a me, proprio in questo momento, sta passando il mio nuovo diavolo personale.
Un po' più vecchia di noi, lo sguardo di una iena che si avvicina alla carogna per mangiarla dopo giorni di digiuno, le bocce rosa. E i capelli dello stesso colore.
Quando, all'inizio di questo tunnel di raccapriccio, mi hanno sussurrato all'orecchio “Sei nuova e stai giocando contro Boccino Kaname? Complimenti per il fegato”... mettiamola così, ho pensato che 'ste altre carampane stessero esagerando.
Poi ha cominciato la sua opera di demolizione della mia autostima, del mio pomeriggio e più in generale della mia intera vita. Un tiro alla volta.
Se solo riuscissi a coglierla di sorpresa potrei darle una spatolata in testa e consegnare il suo corpo alla CIA per farla studiare, perché... non so, dev'essere un cyborg o forse le hanno installato un sistema di puntamento laser negli occhi. Quanto riesce a fare è allucinante, non sbaglia un tiro neanche a lanciare col naso.
E meno male che la sua compagna non è altrettanto chirurgica, pur non risultando affatto scarsa. Di avversari capaci di prestazioni sovrumane ce ne basta e ce ne avanza uno. Anche se pure quella mi infastidisce, ma per motivi completamente diversi: ha un modo di scostarsi le ciocche di capelli dal viso che trovo francamente insopportabile, si atteggia terribilmente, parla poco e quando lo fa è sempre sibillina e minacciosa. Almeno la rosa non si nasconde dietro un dito.
Giusto per aggiungere il danno alla beffa, quella dissennata di Akane si è fatta incastrare in una lunga serie di partite a causa del bizzarro sistema di punteggio che usano da queste parti. Non ho neanche la consolazione di perdere malissimo una sola volta, mi tocca concedere bis su bis.
Alla mia cara amica la prossima okonomiyaki la faccio pagare come se gli ingredienti venissero direttamente da Plutone.
Per fortuna siamo quasi alla fine del supplizio. Un ultimo tiro della parte avversa e, finalmente, potrò tornarmene dal mio caro maritino e dal mio adorato figlioletto.
TOC. Toh, tanto per cambiare è stata a dir poco perfetta. Sono altri dieci miliardi di punti, temo.
“Abbiamo delle vincitrici, siore e siori! Come al solito, da ormai quindici anni consecutivi, trionfano a mani basse Madoka Kaname e Homura Akemi” strilla il proprietario, che ha creato da non so dove un microfono e si premura di assordare chiunque nel raggio di chilometri.
Ok, era anche ora. Possiamo levarci dalle balle e...
“Ohi, Madoka! Sei la noia fatta giocatrice. Non perdi mai, cazzo” arriva un'irritantissima voce alle nostre spalle.
Mi volto e decido che sì, questo posto lo odio profondamente. Si sta avvicinando un altro soggettone: più o meno nostra coetanea, capelli lunghi fin sotto le spalle e orribilmente tinti di rosso come se di anni ne avesse venti, la camminata da teppista, qualcosa di lungo e sottile che le pende dalla bocca e... sogno o son desta? Mi sembra che dalle maniche della sua maglia si intravedano dei tatuaggi.
Perché ho un vago ricordo di qualcosa accadutomi in gioventù e che aveva come protagonista un elemento del genere? Sono abbastanza sicura di vederla ora per la prima volta in vita mia.
“Kyōko, santi kami. Puoi evitarti di essere così scurrile ogni volta” la rimprovera la campionessa interplanetaria di bocce, guardandola con un sorriso divertito.
Il nome accende un ulteriore segnale nella mia testa. Ho la sensazione di conoscerla, in qualche modo.
Ti stai rimbambendo con l'età, non è così Ukyo?
“Vedo che non molli mai il tuo pocky elettronico” commenta caustica la sua socia, che a giudicare da tono e parole non condivide la simpatia per la nuova arrivata.
“Carina come sempre, tu. Sai, non riesco più a masticare come un tempo e la dentiera è un grosso ostacolo ma non intendo rinunciare ai veri piaceri”.
“Homura-chan, puoi anche non aggredirla ogni volta. Sono decenni che fai la scortese con lei per il puro gusto di farlo”.
“Mpf”.
Homura-chan? Quanti anni hai, sei?
“Su Madoka, tranquilla. Ormai ci sono abituata e la cosa non mi tocca”.
“Se lo dici tu. Ma parliamo di cose più liete. Tendo-san, Kuonji-san, è mia tradizione consumare un the una volta conclusa la partita. Volete partecipare? Mi farebbe piacere avervi come ospiti. E se state per obiettare: pago io”.
Beh beh beh. Fino a un minuto fa volevo sparire alla velocità della luce, ma devo ammettere che al di fuori del campo di gioco sembrerebbe una persona tutto sommato gradevole.
Butto un'occhiata verso Akane per cercare di cogliere una sua possibile reazione. Pare entusiasta all'idea, visto che acconsente con un vigoroso cenno della testa.
Dai, non può essere tutta 'sta tragedia. Il peggio dovrebbe essere passato.
“Ci sto. Che male può fare un the, dopotutto?” rispondo.
Il suo sorriso si allarga ancora di più e sembra genuinamente contenta alla prospettiva. Sì, sta proprio cominciando a piacermi.
Ci avviamo tutte e cinque.
Mentre camminiamo mi sovviene una cosa importante.
“Kaname-san...” azzardo.
“Sì?”.
“Verrò con voi a una sola condizione”.
“Ohibò. E quale?”.
“Non si offenda, ma non voglio mai più giocare a bocce contro di lei”.
“Ukyo! Maleducata che non sei altro!” mi apostrofa Akane con una leggera gomitata sul fianco. Guarda che puoi anche evitare la violenza, maschiaccio che non sei altro.
“Ahia”.
Temevo di aver detto una parola di troppo. Invece la vedo scoppiare a ridere di gusto.
“Guardi, non c'è problema. Di solito le mie avversarie se ne vanno imbufalite per non farsi vedere mai più, minacciando e sbraitando. Sono anzi davvero contenta di vedere che voi due sapete accettare una sconfitta con sportività”.
“Oh, sapesse. È una qualità che ho fatto mia tanto, tanto tempo fa”.
“Dice sul serio? Se posso permettermi di chiederle il perché...”.
“Semplice: ho lasciato il ragazzo che amavo alla qui presente mia rozza amica”.
“Sportività? Tu?” si intromette Akane “Ma se avevi chiesto a Ryoga di raderci al suolo il dojo il giorno in cui ci siamo sposati! Sei veramente un bel tipo”.
“Ahahahahahahahahahah. Se vi andrà potrete spiegarvi meglio di fronte a una bella tazza di Earl Grey. Sembra una storia davvero interessante”.
Ok, è ufficiale: odio la bocciofila ma questa Madoka Kaname è una bella persona.
   
 
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