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Autore: Niallpleasehugme    02/05/2013    5 recensioni
"Facevo scorrere la lama del temperatite aul polso pieno di cicatrici, mi appoggiai al lavandino della scuola, misi i polsi pieni di sangue nel lavandino e feci scorrere l'acqua gelida su di essa. Mi guardai allo specchio e pensai: " non abbastanza magra, non abbastanza bella". Si aprì una porta del bagno, e un ragazzo biondo (Niall) disse: CHE COSA STAI FACENDO?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I raggi del sole interruppero il mio sonno, mi alzai con calma, mi stiracchiai un po’ e poi feci un lungo sbadiglio. Portai il mio sguardo verso l’orologio e notai che erano le 8:10 e che la sveglia non aveva suonato. Era tardissimo, afferrai i primi panni che mi trovai tra le mani e corsi in bagno, cercando di fare tutto il necessario in poco tempo. Afferrai la mia cartella per poi chiudere la porta a chiave e correre. Dopo 5 minuti di corsa arrivai a scuola trovando le porte chiuse. Avrei dovuto aspettare l’ora successiva per entrare, mi fermaii sulle scale della scuola, quando sentii la voce della bidella, Nicole.
 “Che ci fai qui fuori?” – mi sorrise.
“La sveglia non ha suonato” – mi passai una mano tra i capelli.
“Dai, entra. Ma cerca di non farti vedere” – mi incoraggiò.
“Grazie Nicole, sei la migliore.” – le diedi un bacio sulla guancia – “Ti pago io il caffè oggi” –rise.
A quell’ora nei corridoi c’era una quiete assoluta, era tutto deserto e non si sentiva nessun rumore.  Andai al mio armadietto per prendere i libri, quando due forti mani strinsero i miei fianchi, sussultai a quel tocco. Mi voltai per vedere chi fosse, quando mi trovaii davanti agli occhi l’ultima persona che volevo che fosse: Alex, la troia della scuola.
 Guardando il suo viso, indietreggiai, sbattendo le spalle contro l’armadietto, lei allungò il suo braccio alla destra della mia faccia, facendo poggiare il palmo sull’armadietto, mentre l’altra mano stringeva forte il mio polso.
“Stronza” – mi disse.
“Chi sei?” – le domandai.
“Come se non lo sapessi.” – disse con tono di superiorità.
“I-io davvero non so chi tu sia.” – balbettai.
“Sono la fidanzata di Niall e tu devi stargli lontano, chiaro?” – mi sferrò un pugno sulla guancia destra, poi strinse forte il mio collo, facendo battere la testa contro l’armadietto, strinse i miei capelli e mi gettò per terra, dando dei calci nei fianchi e sul torace. Rimasi a terra, quasi senza sensi e notai la sua risata da ochetta allontanarsi. Non capivo niente, provavo dolore, tanto dolore. Toccai la mia guancia, notando un leggero gonfiore, sentivo il torace pulsare per il dolore. Mi alzai da terra con difficoltà, misi un cappotto che avevo in borsa in modo da non far notare la maglia strappata e sporca di sangue.
Camminando per il corridoio, notai Nicole seduta sulla scrivania a sorvegliare i corridoi
“N-nicole” – sussurrai.
 “Tesoro, che ti è successo?” –
“N-niente, per favore fammi uscire. Nessuno, a parte una ragazza, ha visto che sono entrata a scuola…”
“Levati il cappotto” – come aveva fatto a capirlo?
“N-Nicole no perf…” – mi guardò severamente, segno che se non me l’avessi tolto io, me l’avrebbe tolto lei.
Feci cadere il cappotto dalle spalle, Nicole guardò incredula la mia maglia rotta, sfiorando i punti in cui Alex mi diede i calci.
“N-nicole io…” -
“Andiamo in ospedale” – disse prendendo il cappotto.
“Non posso, mamma lavora lì, cosa le dico se mi trova nel suo ospedale ferita?” –
“Ti porterò in un altro ospedale, fai fare a me” – prese il mio pesante zaino, fece un permesso per uscire prima ed entrammo nella sua macchina.
“Non so come ringraziarti, Nicole” – dissi dolorante, con la mano sul petto.
“Non devi ringraziarmi” – sospirò – “Chi e perché ti ha picchiata?”
Presi un lungo respiro, cercando di trattenere le lacrime. “Mi ha picchiata Alex, perché devo stare lontana dal suo…” – una lacrima rigò il mio viso - “ragazzo” .
“Alex?” – fece un verso di disgusto – “Non mi è mai piaciuta quella ragazza.”
Arrivammo in ospedale, per fortuna c’era una dottoressa femmina. Aveva i capelli neri, legati in una lunga coda di cavallo ed aveva degli splendidi occhi verdi.
“Avanti” – disse riferendosi a noi.
“Buongiorno, volevo sapere se la ragazza ha qualche costola rotta” – mi indicò Nicole.
“Certo, si levi la maglia” – Chiusi gli occhi e sfilai la maglia, odiavo mostrare il mio fisico a gente sconosciuta, così rimasi con gli occhi chiusi tutto il tempo. La dottoressa poggiò le mani sulle costole poco sotto il mio seno, premette un po’ su di esse, facendomi provare un dolore insopportabile.  “Bene, può rimettersi la maglia” – non  me lo feci dire due volte, afferrai la maglia e la misi sul mio corpo freddo velocemente.
“La ragazza non ha nessun osso rotto, solo una piccola lesione, niente di chè. Devi stare attenta, cerca di non cadere e di non sollevare cose pesanti.” – mi disse.
“Va bene, grazie mille” – le sorrisi.
“Grazie e buon lavoro” – disse Nicole, uscendo.
Rientrammo in macchina, Nicole mi accompagnò a casa. Prima di scendere dalla macchina, l’abbracciai fortissimo e la ringraziai per l’ennesima volta, si assicurò che fossi entrata in casa, poi sentii il motore della sua macchina, segno che era andata via.
Corsi al piano di sopra, cercando una maglia nuova da indossare, visto che quella che indossavo era sporca di sangue. Afferrai il pantalone di una tuta, una maglia larga e l’intimo per poi andarmi a fare una doccia. Aprii il getto d’acqua, lasciai che essa mi toccasse la pelle, quanto avrei voluto che con le gocce d’acqua sul mio corpo, scorressero via anche tutti i problemi della mia vita. Mi avvolsi nell’accappatoio, mi guardai allo specchio, chissà da quanto non guardavo il mio fisico per non piangere, notai una grossa macchia violacea sotto il seno, la sfiorai con i polpastrelli, pentendomi, perché mi fece un male cane. Guardai la mia faccia e vidi che il pugno che mi aveva sferrato Alex, non aveva rimasto nessun segno.
Sentii il campanello suonare, scesi le scale, guardaii nello spioncino e vidi Mary, le aprii la porta, appena mi vide sbarrò gli occhi, mi guardai e mi resi conto che ero ancora in intimo.
“Rose, che cazzo ti è successo?” – disse entrando, facendo chiudere la porta dietro di sé. Abbassai lo sguardo, facendo cadere delle lacrime. “Rose, parla” – mi incoraggiò.
“Stamattina la sveglia non ha suonato, ho fatto tardi, sono andata all’armadietto e mi sono trovata Alex alle mie spalle, mi ha sferrato un pugno, dicendo che dovevo stare lontana dal suo ragazzo, poi mi ha dato un calcio nelle costole.” – dissi quasi sussurrando.
“Ragazzo? Quale ragazzo?” – domandò Mary.
“Niall…” – risposi.
“Ma non è il suo ragazzo!” – urlò. Era arrabbiata e quindi si sfogava urlando.
“Non so che dirti,Mary.” – le feci segno di seguirmi in bagno, dove mi vestii. Poi ci sedemmo sul divano, su di noi combeva un silenzio assordante. Io e Mary parlavamo sempre, ma in quel momento, io non parlavo per il dolore e lei per rabbia.
“Vai, che è ora di pranzo.” – le dissi, stanca di quella situazione.
“Se ne hai bisogno, non esitare a chiamarmi.” – disse.
“Non preoccuparti” – la abbracciai.
La salutai dalla finestra, poi andai in cucina, mi sedetti sul bancone e mangiai dei cereali. Dopo dieci minuti, bussarono alla porta. Guardai nello spioncino e notai un ragazzo biondo, Niall. Il mio cuore cominciò a battere velocemente, dovevo stargli lontana, anche se solo il pensiero mi faceva stare male. Decisi di non aprirlo.
“Rose!Rose! – urlò battendo forte la mano contro la porta. “So che sei in casa, aprimi!”
“C-cosa vuoi?” – urlai.
“Voglio che tu mi apra questa porta!” – presi un lungo respiro e aprii la porta. Niall mi guardò, solo in quel momento mi resi conto che stava aspettando che lo facessi entrare, mi spostai, mi sorpassò e chiuse la porta.
“Come mai non sei venuta a scuola?” – mi domandò con tono quasi di fastidio.
“Sono venuta…” – abbassai lo sguardo – “Solo che me ne sono dovuta andare”
“Perché?” – domandò, alzando leggermente il tono di voce.
“P-perché…” – abbassai lo sguardo, ancora.
Prese il mio mento tra l’indice e il pollice, portando la mia faccia alla sua altezza,riuscii a sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra: “Voglio che tu mi guardi negli occhi, voglio vedere se riesci a mentirmi guardandomi negli occhi” – i miei occhi diventarono lucidi, Niall poggiò la sua mano sulla mia spalla, accarezzandola con il pollice, poi fece scendere la sua mano verso l’orlo della maglia, cercò di alzarla quando lo bloccai.
“No, perfavore..” – mi guardò duramente, col suo sguardo riusciva ad intimidirmi, ma al tempo stesso mettermi sicurezza. Chiusi gli occhi, lui alzò la maglia, lasciando coperto solo dal collo al seno, rimanendo esposta la lividura, quando la vide serrò i pugni, facendo diventare le nocche bianche.
“Chi te l’ha fatto?” – domandò.
“La tua ragazza” – dissi incrociando le braccia.
“Cosa? Io non ho una ragazza!” –
“E’ stata Alex, ha detto che devo stare lontana da te” – i suoi pugni si strinsero di più.
“E tu vuoi che mi allontani da te?” – disse facendo qualche passo avanti, avvicinandosi a me.
“Io… no, non lo voglio” – sussurrai.
Bene, perché neanche io lo voglio.” – prese il mio viso tra le sue mani, avvicinando le sue labbra alle mie dandomi un caldo bacio che riuscì a farmi dimenticare di tutto. Avente presente le farfalle nello stomaco? Quello non era niente in confronto a ciò che stavo provando in quel momento. Dischiuse un po’ le labbra, leccando il mio labbro inferiore, quasi come se fosse una supplica, dischiusi anch’io le labbra facendo incontrare le nostre lingue che si cercavano disperatamente. Nel bel mezzo del bacio, sorrisi, e interruppi il nostro bacio. Niall mi guardò negli occhi, mi diede un bacio a stampo e poi tirò il mio labbro inferiore con i denti.
“Non sai da quanto tempo desideravo poterlo fare” – risi al suo commento.
Ci sedemmo sul divano coprendoci con le coperte, facendo zapping con il telecomando cercando un film da guardare.
“Quindi ora noi…” – dissi giocherellando con le dita.
Quindi ora noi siamo una coppia” – mi diede un bacio – “Quindi ora tu sei mia e di nessun’altro” – mi diede un altro bacio – “Solo mia” – sussurrò tra un bacio all’altro.
“E con… Alex?” – domandai.
“Già ci ho pensato io. Visto che è una femmina, ed io non posso picchiare le femmine” – risi – “Ti ho iscritto a box”
“Cosa?” – ditemi che stava scherzando.
“Tu hai bisogno di sfogarti, giusto? E al tempo stesso devi anche imparare a difenderti. Ti farà bene.” – disse accarezzando la mia guancia. – “Non diremo niente fino a quando tu non avrai imparato qualcosa, quando sarai in grado di difenderti lo urleremo al mondo intero” – mi diede un altro bacio. “Ah, e il tuo allenamento inizia proprio tra…” – guardò l’orologio sul polso – “mezz’ora” .
“Hai deciso tutto per me? E se io avevo un appuntamento?” – scherzai.
“E sentiamo, chi sarebbe stato il fortunato che ti avrebbe invitato ad un appuntamento?” – disse avvicinandosi.
“Mh, non so, posso dirti che il postino è davvero carino”-
“Allora dici al postino che sei mia.” – mise una mano sul fianco e mi attirò a sé. “Andiamo?” – prese le chiavi della sua macchina.
“Certo, andiamo” – presi le chiavi di casa, mi assicurai che la porta fosse chiusa bene, per poi voltarmi e vedere la range rover nera del mio ragazzo.
“Prego” – disse aprendomi la porta.
“Ma che gentil’uomo” – risi.
Mi fece vedere la strada per arrivarci, non era molto distante da casa mia. Aprii la porta della palestra, notando vari aggeggi per fare muscoli, cyclette e cose varie, poi vidi il ‘campo’ da box. Niall salutò un paio di ragazzi e poi salutò chi sarebbe dovuto essere il mio istruttore.
“Ciao” – mi sorrise. “Piacere Jonathan, sono il tuo istruttore” – era un uomo sulla cinquantina, aveva i capelli neri, anche se si intravedevano alcuni bianchi, gli occhi castano scuro e dei muscoli giganteschi.
“Piacere Rose” – allungai la mia mano verso la sua.
“Trattamela bene!” – scherzò Niall, mi voltai verso di lui e risi.
“Allora inizieremo con qualcosa di facile, prima di tutto dobbiamo sciogliere i muscoli, quindi faremo qualche flessione, non sentirti sotto pressione, fanne quante ne riesci a fare” – mi rassicurò.
“Va bene” – gli sorrisi distendendomi a terra.
“Al mio via cominci, okay?” – domandò – “Via!”
Feci ben otto flessioni, fiera di me stessa, mi alzai e notai che Jonathan stava cronometrando e segnando delle cose sul foglio.
“Complimenti” – mi fece un applauso.
“Bravaaa!” – urlò Niall battendo le mani e ridendo.
“Niall, ti caccio fuori!” – disse l’allenatore, scherzando.
“No, grazie” – commentò il biondo alzando le mani in segno di resa.
Un’ora dopo, finì l’allenamento, stavo per andarmene quando Jonathan mi fermò.
“Per essere la prima volta qui sei stata davvero brava. Ecco la tua borsa, qui dentro troverai il tuo completino e i tuoi guantoni. Ci vediamo ogni due giorni alle quattro tranne la Domenica. Buona serata, Rose.” – mi sorrise, dandomi la borsa.
“Grazie mille” – lo salutai con un cenno della mano.
“Ti accompagnerò e ti verrò a prendere io ogni volta, okay?” – disse Niall.
“Non devi, sul serio” – cercai di convincerlo.
“Voglio e devo, non preoccuparti” – mi diede un bacio sulla guancia. Entrai nella sua macchina, dopo qualche minuto arrivammo a casa mia.
“Ciao Niall e grazie” – dissi baciandolo.
“Di niente piccola” – mi fece l’occhiolino.
Scesi dalla sua macchina, aprii la porta, mi sporsi e vidi che il biondo stava controllando ogni mio movimento, feci segno di poter andare, ormai ero al sicuro nella mia casa. Andai in cucina, vedendo mia madre ed una signora sedute a tavola.
“Buonasera” – le salutai.
“Ciao amore” – ricambiò mia mamma – “Maura, lei è Rose. Rose lei è Maura”
“Piacere di conoscerla” – allungai la mia mano verso la sua.
“E’ una mia compagna di lavoro” – disse mia madre.
“Capisco” – dissi avvicinandomi al frigorifero per prendere una bottiglina d’acqua. “Scusate, sono stanchissima, quindi vado. Buona sera.” –salutai uscendo dalla cucina.
Feci una doccia e poi mi gettai sul letto, quante cose erano cambiate in un solo giorno? Tante.
Finalmente potevo chiamare Niall ‘il mio ragazzo’. 
“Buona notte piccola xoxo” messaggio da : “Niall =)”. Niall probabilmente si era salvato il suo numero quando gli diedi il cellulare prima di salire sul campo da box. Sorrisi a quel messaggio e solo in quel momento mi resi conto di quanto potesse rendermi felice un ragazzo, il mio ragazzo. 


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heeeeeeeeeeeeeeey bellezze =) 
Sì, lo so faccio sempre ritardo, scusatemi cwc 
Ho cercato di farlo il più lungo possibile, proprio perchè vi amo, aw. 
Finalmente questi due piccioncini si baciano, non sono dolcissimi? askajhddgasf 
Non so voi, ma io amo Niall incazzato, è qualcosa di spettacolare.
Essì, so anche che questo capitolo è una merda, sorry :c
comuque, recensite sempre con la massima sincerità, eh, non voglio bugie e.e 
io ora mi dileguo, cercherò di continuarlo appena possibile e quando questo arriverà a 5 recensioni (me lo fate arrivare a 5 recensioni? cwc) 
Se non potete recensire perchè non avete efp,o semplicemente volete parlare un po' con me, mi trovate anche su twitter ouo mi chiamo   @GildaLoves1D   
io ora vado, ciao belle bimbeeeeeee :*
  
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