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Autore: ceeline    02/05/2013    5 recensioni
Rimasi con lo sguardo puntato su Zayn che mi guardava scendendo dal palco e posizionandomi davanti a me.
Perché? Perché mi faceva tutto questo? Infondo cosa gli avevo fatto io?
“Vattene che è meglio” mi sussurrò all'orecchio.
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Importante! Visualizzate l'ultimo capitolo, ovvero "Leggetemi per favore!", grazie.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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un grazie infinito a 
@hjsdjmples per il banner.

Sentivo il vento passare fra i miei capelli che li faceva svolazzare nell'aria, come a star quasi per staccarsi dalla cute e l'aria, profumata di salsedine invadermi le narici mentre un piccolo sorriso si formava sulle mie labbra.
Mi aveva costretta a bendarmi con un fular, spuntato fuori dal cruscotto della sua macchina, e ad indossarlo per tutto il viaggio, ordinandomi di non fiatare.
Il gracchiare dei volatili, qualunque essi fossero stati mi arrivava dritto agli orecchi, facendomi attizzare ancor di più l'udito.
Zayn ma che...”
Shh” lo sentì sussurrare alle mie spalle, mentre con entrambe le mani mi cingeva i fianchi per aiutarmi a camminare nell'oscurità.
Camminammo per altri cinque metri circa, quando non sentì più la sua presa sui fianchi, girandomi di scatto andai a sbattere contro qualcosa perdendo per un attimo l'equilibrio, pensando subito ti togliermi la stoffa dagli occhi, ma una voce mi bloccò prima che potessi toccarmi gli occhi.
Non ci provare nemmeno, quella te la tolgo io. Adesso, una alla volta appoggia le mani sulle mie spalle e alza di poco il piede da terra” abbassai il capo sentendo la sua voce provenire all'altezza dei miei ginocchi, alzai un sopracciglio sapendo che lui non l'avrebbe visto, e feci come mi era stato detto, permettendogli di sfilare le mie Air Force una alla volta.
Dopo aver finito passarono una decina di secondi prima che sentii di nuovo la sua presenza dietro di me, mentre appoggiava -questa volta- solo una mano sul mio fianco, sorreggendomi per farmi scendere un piccolo scalino.
Sussultai al contatto della sabbia fredda sotto i miei piedi, cominciando ad arricciare le dita provocandomi solletico.
Presi a camminare da sola, lasciando Zayn a pochi metri dietro di me, annusando l'aria.
Cazzo!” lasciai fuoriuscire un gemito di dolore dalla mia bocca quando qualcosa mi graffiò la pianta del piede che iniziò a pizzicarmi al contatto con la sabbia.
Stai bene?” sentii la voce allarmata di Zayn al mio fianco, che mi sorreggeva con un braccio mentre cercavo di massaggiarmi alla cieca il punto colpito poco prima.
Minchia, mi sono quasi squarciata un piede e tu mi chiedi se sto bene?” drizzandomi mi voltai verso di lui pur non vedendolo, ma sentendolo comunque ridacchiare alla mia mia esclamazione/domanda retorica.
Vieni ti aiuto” lasciò che mi appoggiassi a lui, mentre si spostava alle mie spalle per togliermi quella stoffa che avevo cominciato seriamente ad odiare negli ultimi cinque minuti.
La benda mi scoprì gli occhi, che chiusi all'istante al contatto con la poco luce del sole che c'era, portai entrambe le mani chiese a pugno sulle palpebre prima di cominciare a massaggiarle mentre le strizzavo continuamente.
Tornai con le braccia lungo i fianchi mentre, con gli occhi aperti e curiosi alzavo di scatto la testa, rimanendo scioccata.
Quello che mi si presentò davanti mi tolse il fiato, paralizzata rimasi a guardare quella lastra infinita di cielo che ci sovrastava, coperta da nuvole grigiastre che impedivano alla luce del sole di uscire allo scoperto, anche se qualche spicchio però, ci era riuscito.
Contemplai invece quello che si trovava sotto, amai ogni onda che si frantumava sugli scogli -non molto distanti- provocando della schiuma di mare, che restava sulle rocce come un milione di bollicine, che man mano scoppiavano o venivano sostituite da altre, che vi si poggiavano sopra.
Vidi come l'acqua arrivava a riva: depositando le alghe o qualche conchiglia, bagnando la sabbia che diventava più scura sotto il suo tocco per poi schiarirsi di nuovo, quando invece se ne andava e portava via con sé le alghe che magari poco prima aveva depositato, riprendendole con sé e tornare indietro lasciando libero spazio ad un'altra onda che avrebbe ripetuto lo stesso ciclo.
E' bellissimo” sussurrai continuando a guardare quello spettacolo, vidi con la coda dell'occhio il moro girarsi nella mia direzione, magari interrompendo la stessa visione che stava avendo lui.
Vero?”
Grazie” mi voltai, guardandolo negli occhi e lasciando che un piccolo sorriso si fece spazio sulle mie labbra, un sorriso regalato a lui.
Magari basterebbe solo questo...” sussurrò voltandosi di nuovo a guardare il mare ma riuscii ugualmente a sentirlo mentre bisbigliava quelle parole.
Per cosa?” capii che risposta non mi sarebbe arrivata dopo qualche minuto di silenzio nel cui il suo sguardo non si era mosso di un millimetro, le sue pupille fisse in un punto a fissare l'orizzonte senza fine.
Strascinai il mio sedere sulla sabbia avvicinandomi di poco al suo corpo ancora immobile, riuscivo a sentire il contatto con il suo braccio da sotto il giacchetto e mi trasmetteva calore.
Zayn?” mi sporsi in avanti con la testa per avere una visuale migliore della sua faccia che in quel momento non trasmetteva nessuna emozione, era vuota come i suoi occhi, diventati quasi neri da far paura.
Dalle sue labbra fuoriuscì un sospiro che gli fece alzare il petto prima di cacciare tutta l'aria fuori tornando alla posizione iniziale.
13 Settembre 2009: noi secondi eravamo tutti riuniti in palestra per accogliere voi del primo, ricordo quel giorno come se fosse ieri, ero scocciato, furioso, insomma mi giravano le palle perché mia sorella sarebbe venuta in quella scuola, già non la sopportavo a casa e l'idea di averla tra i piedi anche a scuola non mi piaceva più di tanto, era il mio rifugio per nascondermi da lei...
Il preside cominciò ad elencare i nomi degli alunni e le classi delle rispettive materie di ognuno, mi ricordo quando ti vidi per la prima volta” lasciò che un risolino uscì dalle sue labbra “eri così brutta e cicciona...”
Tralasciamo questa parte, per favore” arrossii al ricordo di quel giorno, tutti quegli occhi puntati addosso e la gente che rideva nel vedermi.
Io e gli altri abbiamo cominciato a ridere, indicandoti ad altre persone che si unirono a noi nel prenderti in giro...”
Cercai di ricacciare in dentro le lacrime che minacciavano di uscire da un momento a l'altro, mi faceva stare male sentire quelle parole da lui, questo ragazzo che per anni mi ha presa in giro e umiliata, non lasciandomi nemmeno un briciolo di onore o dignità, fregandosene di quello che c'era sotto, di come sarei potuta stare, quel ragazzo bellissimo che notai appena il preside mi nominò, facendo cadere tutti gli occhi della palestra su di me, ed è lì che lo notai in tutta la sua bellezza, magari saremmo diventati amici o qualcosa di più, avevo pensato.
Sentii una lacrima sfuggita dai miei occhi bagnarmi la guancia e subito mi sbrigai ad asciugarla.
13 Ottobre 2010: quello si che pensavo fosse stato un giorno divertente, pensavo che fosse un giorno epico, il tuo compleanno, compievi quindici anni ed io e gli altri avevamo scritto una canzone apposta per te stampandola, e mandandola a tutta la scuola per poi cantartela in faccia a ricreazione, creando un cerchio intorno a te, eri crollata in ginocchio a piangere coprendoti il viso con le mani e pregandoci di smetterla mentre qualcuno ti faceva foto o ti riprendeva...”
Avrei ricordato quel giorno all'infinito, il secondo compleanno più brutto di tutta la mia vita, successivo a quello dopo la morte di mio padre e precedente agli altri, passati da sola a casa con mia madre e Cass.
Non ti sto a raccontare i due anni che succedono quel giorno perché sarebbe inutile, sarebbe inutile starti a dirti scusa dopo quattro anni, non basterebbe una vita per riparare a quello che io ti ho fatto passare, e mi dispiace Ally, perché se non avessi dato inizio io a tutto questo, magari non avresti passato tutto questo, la gente ti avrebbe soltanto ignorata, invece...”
Mio padre è morto” abbassai lo sguardo sulle mie dita intrecciate non appena Zayn si voltò guardandomi spiazzato.
Emettei un risolino “Era la vigilia di Natale, 24 Dicembre 2008, avevo solo tredici anni e non vedevo l'ora di rincontrarlo per stringermi tra le sue braccia ; sai... ero davvero bella, lo dicevano tutti” un sorriso mi scappò ricordando i complimenti che tutti mi facevano “alle medie i maschi si giocavano i soldi per chi doveva essere il primo a provarci, mi facevano sentire una puttana a dirla tutta... ovviamente non ho mai accettato, decidevo solo ed esclusivamente io con chi uscire, poi c'erano le solite oche che mi si arruffianavano per uscire con qualcuno dei ragazzi che aveva messo gli occhi su di me e io lo ho mandate a fanculo” risi “nel vero senso della parola, sono uscita con qualche ragazzo, erano anche piuttosto carini a dirla tutta ma non era niente di serio, a tredici anni qualcosa di serio non esiste”
Avevo il suo sguardo sbigottito addosso e questo mi fece arrossire, chinando il capo continuai “ma io avevo occhi solo per mio padre, era lui l'uomo della mia vita, e quando è morto...”
I ricordi del funerale si fecero spazio nella mia testa, ricordavo le lacrime di mia madre insieme alle mie, le condoglianze della gente che in quel momento mi ci sarei soltanto pulita il culo.
Soffocai un singhiozzo nascondendo la faccia tra i palmi delle mani “La sua foto sulla tomba Zayn, il pensiero del suo corpo all'interno mi ha tormentato per notti intere, sarei voluta morire” lasciai sprofondare la faccia tra le mie ginocchia
lasciando libere quelle lacrime che bramavano di scendere a bagnare le mie guance senza mai fermarsi.

Ehi...” sentii Zayn accarezzarmi la schiena provocandomi dei brividi lungo tutta la spina dorsale “non lo sapevo, mi dispiace” mi tirò a sé facendomi sistemare in mezzo alle sue gambe, appoggiando la testa nell'incavo del suo collo respirando il suo profumo mentre teneva le sue mani intorno alla mia pancia, schiacciandomi contro il suo busto.
Non è stata colpa mia, io non volevo diventare così” singhiozzai contro la sua pelle.
Shh... Scusami tu, ti prego” alitò delicatamente contro la mia guancia, riscaldandola.
Restammo lì, non saprei per quanto, abbracciati l'uno con l'altro a guardare il mare mentre i singhiozzi svanirono pian piano come le onde del mare alla riva.

Bene, chi vuole dirmi cosa sono il sistema aperto, chiuso e isolato; i miscugli omogenei ed eterogenei e cos'è la 'fase' ?”
Era l'ultima ora e quella serpe della professoressa di chimica si metteva ad interrogare?
La mora alzò la mano aspettando che la professoressa le desse il permesso di parlare, che non tardò ad arrivare con un
cenno del capo.

Mi scusi prof, posso andare in bagno?” osservò gli occhi della professoressa trafiggerla con lo sguardo mentre faceva segno di sì con la testa, bisbigliò un 'grazie' e si alzò dal banco.
Non sia mai che lei Malik risponda ad una delle mie domande” sputò quella vipera.
Magari la prossima volta, prof” e sorridendo si chiuse la porta della classe alle spalle sospirando, decidendo di farsi un giro per la scuola, non avendo niente da fare per almeno la prossima mezz'ora.
Salì le scale dirigendosi nel corridoio dove si trovavano i quinti, pensando magari di trovarci qualcuno.
Passò davanti al bagno dei maschi dirigendosi verso la finestra, da lì tutto si vedeva meglio, era un bel panorama.
Era felice perché dal prossimo anno si sarebbe spostata su questo di piano e avrebbe potuto ammirare lo spettacolo che le si presentava davanti ogni giorno, amava il modo in cui quegli alberi fioriti con diverse tonalità di colore ricoprivano la montagna, come se fosse il paradiso... Oppure come la lavanda ricopriva il prato, profumando l'aria.
Chanel?” fece qualche passo indietro fino a ritrovarsi difronte alla porta d'ingresso del bagno, dove un Liam in tuta e canottiera era appoggiato allo stipite della porta e la guardava curiosa.
Le si mozzò il fiato vedendolo sorridergli, mentre sentiva le gote bruciargli si avvicinò a lui sorridendogli.
Visita turistica ai piani alti?” le sorrise sghembo il ragazzo.
Sono al piano sottostante ed il prossimo anno ci sposteranno qui mentre voi sloggerete” lo sfidò la mora alzando un sopracciglio.
Vide Liam avvicinarsi pericolosamente a lei, standogli ad un palmo dalla faccia “Sarò sempre più in alto di te, piccola”
Stupido” lo rimproverò facendolo ridere di gusto, quella risata che contagiò tutti e due facendoli ridere per minuti interi.
Ok...” si schiarì la voce Chan “Per caso sai dove sia mio fratello o Abby?”
Come, non te l'ha detto?”
Cosa?” alzò entrambi le sopracciglia, voleva capirci qualcosa anche lei, era sempre l'ultima a sapere.
Zayn questa mattina l'ha portata al mare, diceva che voleva riparare... Qualcosa del genere”
La mora sgranò gli occhi sentendo le parole del biondo, quasi non si strozzò con la sua stessa saliva.
Cazzo, mio fratello si è impazzito” 
 



primo: la storia è la precedente 'Ti odio non ne posso fare a meno' ho cambiato nome, ma nel banner potete vedere il primo :')
secondo: è passato un mese? vaffanculo Celine! 
terzo: scusate per gli eventuali errori, ho riletto e qualcuno l'ho corretto, ma non so se ho dimenticato qualcosa.
quarto: questo è il capitolo che preferisco in assoluto!
quinto: Celine si è impazzita, CINQUE pagine di word quando il mio limite sono tre al massimo quatto, tiè.
Passando al capitolo: che ne pensate?
Zayn non è sgjhdfguhf, per le date ci ho ragionato mezz'ora, in base all'età di ognuno, gli anni del liceo, mi sono rincoglionita più oggi che quando la mia prof di chimica mi ha spiegato il sistema, i miscugli e quella roba lì, che poi non è nemmeno così difficile, il prossimo anno andrò in secondo e farò anche biologia, DAJE BITCH! io m'ammazzo.
E io che pensavo che al liceo artistico l'importante fosse disegnare, gnè.
mi lasciate un vostro parere, tanto per sapete cosa ne pensate del capitolo? più di 10 parole.
mi levo dai coglioni, cià. 
alla prossima <3

Passate e vi faccio un ritratto a tutte quante OJO
Remember.
The shit is the less problem.
The pan.

P.s. per chi vuole pubblicità sotto il capitolo, basta chiedere nelle recensioni :)


 

   
 
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