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Autore: tatesviolet    02/05/2013    1 recensioni
dai capitoli.
"anche io ti amo Lou, ma il dolore che mi hai provocato quando ci siamo allontanati mi ha lacerato e mi sono ridotta così" dissi indicandomi "sai peso 38 chili, sono anoressica, fumo da mesi e mi taglio da anni ormai. tu non sai il vero motivo e credo di dover dirtelo; ma devi sapere che non so se oggi io riesca a perdonarti, ne a te ne a gli altri" continuai " ho bisogno di tempo Loulou"
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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2.Okay sergente Perrie

CONOR
Era da anni ormai che non vedevo Megan e la sua bellezza esoterica. Perché lei era una di quelle ragazze che ti colpiscono per la loro voglia di distinguersi dalla massa “piatta e ipocrita” come lei stessa la definiva; ma sempre camminando a testa bassa per immergersi nella normalità della gente. Lei ti faceva rimanere senza parole con le sue battute sagaci accompagnate dal solito ghigno beffardo che completa la maschera che lei stessa, in quegli anni, aveva creato. Ma quella sera che mi ha aiutato a non rimanere secco nella solita rissa notturna e si è fatta offrire una pinta gigante; ho visto il buio che Meg tentava di reprimere e ho capito che dopo che aveva lasciato la nostra “banda” la situazione già instabile le era sfuggita totalmente di mano. Non potevo non ammettere che nei confronti di Meg provavo molto più che un semplice affetto, ma per non rovinare il nostro rapporto mi ero limitato ad ubriacarmi con lei e non andare oltre a dei baci un po’ spinti che ci scambiavamo. E così fu anche quella sera. Dopo esserci ubriacati l’avevo portata nel mio appartamento (che dividevo con la mia coinquilina Perrie) e dopo esserci chiusi in camera ci eravamo baciati e ribaciati fino a quando non era crollata tra le mie braccia. Ancora non riuscivo a credere che avevo convinto una ragazza così dolce e debole a farla diventare così arrogante e scontrosa. Perché se ora lei era imbattibile sul ring era causa mia. Se ora si stava rovinando i polmoni fumando era colpa mia. E se ora la sua pelle candida era segnata da graffi violenti in parte era colpa mia. Allo stesso tempo l’avevo aiutata a ricominciare e comportarsi da “umana” visto lo stato di trance- depressiva in cui era caduta dopo la scomparsa del padre, regalandole una polaroid che aveva poi sostituito con una macchina professionale.
Le foto che Meg faceva erano dei veri e propri capolavori; esoterici come lei. Lei riusciva a tralasciare la normale bellezza di un paesaggio e si concentrava sulle ambiguità che presentava. Questo voleva dire che prima di fare un scatto osservava per bene il soggetto e si concentrava su ciò che lo rendeva diverso dalla massa, che lo rendeva speciale. Mi ricordo che un pomeriggio si presentò nel mio appartamento con la sua fedele Nikon e mi disse che voleva usarmi come soggetto per alcuni scatti. Così passo l’intero pomeriggio a fissarmi e a scattare foto su foto dopo avermi studiato per almeno un paio d’ore; si era concentrata molto sul neo che avevo sotto un occhio e sul mio profilo che, mi aveva fatto capire, trovava molto affascinante. Quelle foto erano tutt’ora riposte in uno scatolo in fondo all’armadio nascosto in modo che nessuno ci si imbattesse per sbaglio assieme alla mia pistola.
Mentre i ricordi invadevano la mia mente avevo iniziato a giocherellare con una sua ciocca di capelli rossi quasi viola e ad accarezzarle dolcemente la guancia. Questo mio contatto l’aveva scossa un po’ ma, prima che si potesse svegliare e rovinare quel momento “magico” la strinsi fra le mie braccia e le sussurrai un “buonanotte piccola” appena udibile prima di sprofondare anche io in un sonno profondo.

LOUIS
Quella sera si era presentata inizialmente come una normalissima sera di fine estate londinese. Presto avrei iniziato l’ultimo anno di liceo con miei amici e la prima ragazza ben piazzata come fidanzata. Stupendo!
Voi direte, ma niente è così “stupendo” senza lei.
Non avendo idee avevo chiamato i miei quattro migliori amici e dopo vari rifiuti eravamo rimasti solo io e il Pakistano. Così io e Zayn avevamo deciso di incontrarci in un pub di periferia che aveva scoperto grazie alla sua ragazza, Perrie. Arrivati ci eravamo sistemati in una saletta abbastanza appartata, vista la marea di gente che quella sera doveva avere avuto la nostra stessa idea, e avevamo ordinato un paio di pinte. Dopo poco la porta laterale si era spalancata e una rossa-viola sicuramente tinta vista la ricrescita, aveva fatto il suo ingresso tenendo per mano un ragazzo che doveva essere il coinquilino di Perrie nonché il figlio dei proprietari; infatti quando la signora Maynard lo vide assieme alla ragazza quasi non fece cadere il vassoio che aveva in mano e il suo contenuto. Ma non mi soffermai più di tanto su di lui poiché l’ espressione scandalizzata di Zayn no prometteva niente di bello. Infatti prima di degnarmi della sua attenzione dovetti alzarmi in piedi e mettermi di fronte a lui. Poi con voce spezzata e gli occhi diventati lucidi d’improvviso mi indicò i due ragazzi e sussurrò flebilmente “… M-Meggie… la n-nostra p-p-piccola Meg ..” a quelle parole strabuzzai gli occhi e facendo finta di guardarmi in torno scrutai attentamente i due che sembravano molto affiatati. Appena riconobbi gli occhi della mia piccolina sbiancai. Poi spostai lo sguardo su quel corpo che, ormai, malridotto come era non le apparteneva più e mi domandai quando fosse stata l’ultima volta che avesse ingerito qualcosa di commestibile. Ma prima che potessi dire qualcosa Megan si girò nella mia direzione e con espressione fra lo scandalizzato e il sorpreso mi inchiodò con quelle iridi che, molte volte, avevo avuto paura di fissare per poi perdermi a contemplare le miriadi di sfumature e colorazioni che assumevano ogni volta. Quella sera erano grigi con qualche sfumatura azzurrina. Poi lei distolse subito lo sguardo e iniziò a medicare le ferite sia sue che di Conor quasi con rabbia. Ma se avevano delle ferite voleva dire che avevano picchiato qualcuno. A questi pensieri strinsi il mio bicchiere ormai vuoto fino a far sbiancare le nocche ma venni fermato dal frantumare l’oggetto che stringevo tra le mani da Zayn che fino a quel momento aveva fissato il nostro scambio di sguardi con la mascella contratta e il fiato sospeso. A volte l’autocontrollo e la calma di quel ragazzo mi spaventavano.
Zayn sembrò capirmi al volo quando mi prese per il polso e lascò cadere sul tavolo dei soldi; poi mentre uscivamo da piccolo pub mi disse “ora andiamo da Perrie” le sue intensioni erano più che chiare, così gli risposo con un semplice “ok” piatto.
Ormai erano un paio d’ore che eravamo a casa di Perrie e stavamo guardando un poliziesco in bianco e nero che sia Zayn che la sua bella adoravano. Io non riuscivo a concentrarmi più di tanto sulla tv, infatti il mio sguardo era fisso sull’orologio o sullo schermo del mio cellulare quando (finalmente) sentimmo la porta sbattere e delle risate ovattate.
Poi, dall’ingresso vennero nella stanza dove stavamo “vedendo” il film entrarono la MIA Megan sorretta da Conor che la fissava come incantato. “ hei perrie, Zayn e … Louis giusto??” ci salutò il ragazzo con un sorriso angelico stampato sul volto. Io e Zayn rispondemmo al saluto con un semplice cenno della mano mentre Perrie si avvicinò al ragazzo e gli chiese con fare malizioso “ nuova conquista? Dimmelo in anticipo altrimenti devo usare i tappi o prendere in considerazione la casa di Zayn come rifugio per la notte” lui accennò una risata e dopo aver adagiato Meg su uno dei divani di pelle nera e averle rivolto uno sguardo fin troppo dolce le rispose “nono lei è la mia vecchia amica … ti ricordi quelle di cui ti ho parlato ..” cercò di rimanere sul vago visto la nostra presenza nella stanza; Perrie rivolse una sguardo dolce con tanto di “awww” a Conor e calò un silenzio fin troppo imbarazzante per i miei gusti. Silenzio che venne interrotto da dei versi stanchi della ragazza che sonnecchiava sul divano accanto al mio posto. Così Perrie suggerì a Conor “forse è meglio se la portiamo di sopra, le posso prestare una mia tuta per dormire; Zayn, Louis ci date una mano??” senza farmelo ripetere due volte avevo già preso Megan in braccio e mi stavo dirigendo in camera di Perrie quando Conor mi disse “portala in camera mia Louis, non ti preoccupare so che la conosci e ti prometto che non le torcerò un capello” con quella risposta non seppi se essere felice che Meg gli abbia parlato di me o dare un pugno sul naso a quel ragazzo che si era preso fin troppa confidenza per i miei gusti. Però decisi di fare il diffidente e portare Meg in camera di Conor e aspettare che Perrie finisse di cambiarla. Poi, mentre Conor era in bagno, decisi di entrare ad osservare come si era ridotta la mia piccola. La stanza era illuminata da solo un lumino situato sul comodino accanto al letto, sotto le coperte intanto il mio piccolo angioletto sonnecchiava intensamente. Mi avvicinai al letto a due piazze cercando di fare meno rumore possibile e mi sistemai vicino al viso di Meggie e iniziai ad accarezzarla lentamente mentre iniziavo a parlare. “ hei piccola mia… Da quanto tempo che non ci vediamo, vero? Ma devi sapere perché … so che ora stai dormendo e che quasi sicuramente non sentirai niente di ciò che ti dirò ma lo faccio ugualmente … ti ricordi quando mi sono allontanato da te? Ecco, quello è stato l’errore più grande di tutta la mia vita … giravano voci, a scuola intendo, e si diceva che tu stavi iniziando a frequentare cattive compagnie e quando le voci sono arrivate a casa mia madre ha iniziato a inventare scuse su scuse per evitare che ti frequentassi. Ma l’amore che provavo per te in quel periodo e che provo ancora mi ha reso cieco e non mi accorsi che le voci avevano ragione perché quando ti vidi con Conor e la sua “banda” dopo che eri scomparsa da scuola per intere settimane capii che le voci che giravano non erano solo frutto di una mente molto fantasiosa e mi sentii strano. Mi sentii tradito. Da te. Dall’amore. Da tutti. Allora, come sai decisi di allontanarmi definitivamente da te. Ma questo è il problema io non ci riuscivo e non ci riesco tuttora. Per tutti questi anni ho tentato di starti alla larga, ma allo stesso tempo chiedevo ai ragazzi di tenerti d’occhio per paura che l’amicizia con Conor andasse a finire male. Quindi ti chiedo scusa, per tutto e ora vado o Conor mi ammazza. Ciao Meg ricorda che ti amo e non ti lascerò andare un'altra volta.” Poi sempre molto lentamente e con il minimo rumore uscii dalla stanza e mi diressi in salotto dove c’erano Zayn e Perrie ad aspettarmi. Appena mi sedetti sul divano Zayn mi chiese “allora amico? Le hai parlato? Cosa ha detto? Ti ha picchiato? Vi siete baciati?” “respira Jawi niente di tutto questo stava dormendo e io le ho parlato ma credo che abbia sentito ben poco di ciò che le ho detto, ma va bene così” dissi accasciandomi sul divano “ok ma sta notte dormite qui così domani mattina puoi provare a parlare con Megan.” Disse Perrie , che fino a quel momento era rimasta in silenzio. Così Zayn e Perrie salirono in camera della ragazza ed io mi sistemai nella stanza degli ospiti.

MEGAN
Un tonfo fin troppo forte dal piano di sotto mi fece sobbalzare nel letto e mi svegliò completamente. Avevo la testa pesante come un macigno e i sogni confusi della notte appena passata non avevano fatto altro che peggiorare la situazione. Io e Louis in una camera da letto nella penombra e lui che mi chiedeva scusa raccontandomi ciò che lo ha fatto allontanare da me. Il suo tono era sconfitto e anche se cercava di non dimostrare la marea di sensazioni che lo stavano travolgendo io riuscivo a sentirle tutte una ad una. Parlava di scuse e di voci che giravano sul mio conto quando conobbi Conor. Ma l’ultima frase che disse prima che mi risvegliassi fu la più devastante di tutte “ti amo” mi aveva sussurrato prima di lasciarmi un bacio sull’angolo della bocca e con la promessa di riconquistarmi. Una fitta fortissima alla testa mi fece emettere un verso disperato e iniziai a rotolarmi come una cretina per tutto il letto fino a quando il mio sguardo non cadde sul comodino su cui era appoggiata una scatoletta di aspirine e un bicchiere con dell’acqua dentro. Non esitai ad afferrare la scatoletta ed il bicchiere con l’acqua e buttare giù la medicina. Poi aspettai che l’aspirina facesse il suo dovere con le coperte fin sopra la testa. Solo in quel momento mi resi conto che quella non poteva essere la mia camera poiché troppo spoglia ed ordinata.
Una grande finestra si affacciava sul muro alla destra del letto ed alla parete di fronte al letto era sistemato un grande armadio bianco lucido; affianco alla porta, nell’angolo c’era una scrivania abbastanza in ordine e per terra non c’era neanche l’ombra di un vestito abbandonato lì al suo tragico destino.
Mentre pensavo a chi, che io frequentassi ancora, potesse essere così maniaco dell’ordine nella mia testa affiorarono le immagini della mia notte brava e la figura di un Conor particolarmente solare e scherzoso riaffiorò tutt’un tratto nella mia mente. A quei ricordi si aggiunse lo scambio di sguardi con la persona che più detestavo al momento: Louis.
Ero tanto presa dai miei pensieri che non mi accorsi del bussare alla porta allora, con la bocca impastata dal sonno mugugnai un “avanti” appena udibile per poi rifugiarmi sotto le coperte ancora calde. Potei udire appena la porta aprirsi e dei passi felpati poi il silenzio. Un tonfo sul letto su cui giacevo mi fece urlare dallo spavento e con un balzo finii seduta sulla superficie morbida del materasso. Delle risate femminili mi fecero capire che dovevo essere sembrata seriamente ridicola; allora, stropicciandomi gli occhi per cercare di distinguere minimamente chi rideva sguaiatamente al mio fianco; afferrai il mio cuscino e lo sbattei con più forza possibile sulla ragazza al mio fianco. Le sue risate cessarono all’istante e iniziò a palare con finto tono offeso “a è così? Prima ti ospito a casa mia e ti presto i miei vestiti per dormire e tu mi ripaghi con una cuscinata in faccia?!” non seppi resistere dal ridere a quella frase così assurda e divertente allo stesso tempo, per poi accorgermi che, in fondo non aveva tutti i torti poiché riconobbi la sua testa bionda e rosa e la riconobbi come Perrie la coinquilina di Connie e vidi che ero vestita con una tuta fin troppo colorata per essere mia. Allora mi decisi a dire la prima frase di senso compiuto della giornata “scusa ma al risveglio non sono proprio Miss gentilezza, comunque io sono Megan, come hai potuto intuire … a e grazie per la … ehm tuta, si tuta” “non ti preoccupare Megan e comunque Conor mi ha parlato di te. A proposito lui dovrebbe essere qui a momenti visto che è andato a prendere la colazione allo starbuks visto che nella credenza c’è ben poco di commestibile; per te cappuccino e cornetto va bene??” “ cero che va bene ma non credo che farò colazione, anzi mi cambio e vado a casa o mio gatto mi penserà come una dispersa..” le risposi cercando di essere più gentile possibile visto che di prima mattina tendevo sempre a parlare il meno possibile per non farmi venire i nervi a fior di pelle così presto. Ma lei non mi diede il tempo di continuare la frase accompagnata da un falsissimo sorrisetto di scuse che si mise in piedi di fronte al letto e con tono deciso proferì “a no tu oggi fai colazione e poi, quando stai meglio torni a casa. Non pensare che non abbia notato quanto sei scheletrica mentre ti mettevo la tuta.” A quell’affermazione un altro pezzo della serata precedente venne chiarito. Evidentemente Perrie mi aveva spogliata mi aveva messa la sua bellissima tuta. Allora decisi di rassegnarmi per non sembrare troppo maleducata e risposi a quella sottospecie di ramanzina con un “okey sergente Perrie mi accorda il permesso per utilizzare il bagno??” a quella risposta fin troppo amichevole che mi ero fatta sfuggire rise di gusto e mi indicò la porta per il bagno. Dopo essermi fatta una doccia veloce mi ero rimessa i vestiti della sera recedente ed ero scesa a fare colazione.




buonsalve!!!!
so che è da un po' che non aggiorno e mi dispiace per il ritardo ma fra interrogazioni e  compiti non sono riuscita a finirlo prima. che dire cerdo che sia stata una vera impresa scrivere questo capitolo perchè non solo parla la nostra Megan ma anche Conor e Louissss. iniziano a comparire piano piano i ragazzi e gli altri personaggi. ora vo lascio.la vostra White vi saluta e *occhidolci* mi lasciate una recensione anche dicendomi che il capitolo fa schifo ma mi farebbe taaaaaaaaaanto piacere.
BACIxx
  
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