Il fuoco scoppietta timido nel camino, una scintilla vola lenta verso la canna fumaria e Louis, quando la vede sparire vorticando libera, si chiede che fine farà una volta incontrata l’aria fredda della montagna in dicembre, si chiede quale sarà la sua fine se dovesse incontrare un pallido fiocco di neve e scontrarcisi.
A dire la verità, ovviamente, sa già la risposta: il piccolo lapillo si spegnerebbe, forse lascerebbe un fugace sbuffo di fumo, ma morirebbe senza esitazione e il fiocco di neve non si accorgerebbe neanche di aver spento quel piccolo puntino rosso scintillante e cadrebbe giù, giù e ancora giù fino ad incontrare altri miliardi di fiocchi di neve, altri miliardi di bellissimi assassini volteggianti.
Louis Tomlinson, ventuno anni per puro caso, vorrebbe tanto non essere un fiocco di neve assassino, ma la Natura ha voluto così.
Non vorrebbe davvero essere quello a cui Harry Styles si sta stringendo, nudo, sdraiato su un divano troppo piccolo per due persone, troppo grande per loro due, non vorrebbe ma ciò che è diventa innegabile nel momento in cui la gente guarda i suoi occhi di ghiaccio e dice ‘sembrano il cielo in tempesta’, quando sua madre, tempo prima, lo partorì in un innevato ventiquattro dicembre di ormai ventuno anni fa, quando lo stesso Harry lo guarda e, dolce, gli sussurra ‘Sei il mio angelo d’inverno’.
La consapevolezza di essere solo uno su un miliardo lo distrugge, sente distintamente la caduta verso il basso, la caduta che lo porterà ad omologarsi con tutte le altre migliaia di fiocchi ghiacciati e a sciogliersi lì, dimenticato. Ma ciò che più lo ferisce è l’accorgersi di aver frenato l’ascesa di una scintilla coraggiosa, la più bella di tutte, che si è inoltrata in un mondo che la porterà solo a distruggersi.
Se si concentra può sentire distintamente il suo sfrigolio mentre lotta per volare, lo sente che non riesce a staccarsi ma sarebbe la cosa giusta, la più giusta di tutte, perché se Harry Styles non riuscirà a volare, sarà destinato a cadere con lui.
Louis vorrebbe per lui il meglio del mondo, vorrebbe vederlo splendere come fa tutti i giorni ma non vedere i suoi occhi che cercano la sua costante approvazione, vorrebbe semplicemente che Harry trovasse la forza per volare laddove i fiocchi di neve ancora non esistono.
Ma infondo lo sa che questa forza, Harry, ce l’ha già: sta volando per entrambi, Louis non sta precipitando ma è lui a lasciarsi trasportare in qualcosa che non conosce, perché ad Harry, nudo sul divano, rannicchiato contro di lui e con la testa sulle sue cosce, non importa che il sole, salendo, potrebbe sciogliere quel fragile fiocco di neve e non gli importa che egli stesso potrebbe spegnersi nella dura salita, lui lotterà per entrambi se il tempo lo richiederà.
Louis, disperato, stringe le braccia attorno a quel corpo nudo, e capisce che neanche volendo riuscirà mai a permettere ad Harry di volare via, è egoista ed è un assassino, ma quando un piccolo essere umano trema sotto i suoi palmi e un “Lou, stringimi…” viene pigolato, lui stringe la presa, si scioglie e spegne, ama un amore che solo due opposti possono far nascere, ama il ragazzo più dolce della terra e non gli importa più che uno sia neve e l’altro fuoco, vuole solo morire d’amore.
 
Harry si appallottola ancora un po’, ama ancora un pò e guarda dal basso l’angelo più bello che il cielo gli abbia donato, capisce dalle rughe sulla sua fronte e dal suo sguardo perso dentro al camino, in un fuoco che gli illumina le iridi, che sta pensando a qualcosa che ritiene importante e allora si limita a ritornare a guardare fuori dalla finestra una bufera di neve che, come non mai, lo fa sentire vivo.
 
Ma alla fine cosa ne possiamo sapere noi? È tutta questione di punti di vista e ciò che Harry sta pensando, guardando la neve cadere, è tutta un’altra storia.
Forse, arrivati fin qui, sono entrambi due fiocchi di neve; oppure sono entrambi dei lapilli di fuoco.
O, chissà, sono semplicemente Louis ed Harry e questo, a noi, basta.
 
 
 
 
 
Angolo autrice
 
Maledizione.
Voleva venir fuori una flashfic e invece ho sforato di, mh, duecento parole? Amen.
Benvenuti ad un'altra ‘qualcosa’ sconclusionata di colei che muore dietro ai Larry! Yey.
Ciò che ho scritto e che voi leggete mi disgusta - ma va?! -, ma non posso - e non voglio - accantonare troppa roba che riesco stentatamente a scrivere, quindi chiedo scusa a tutti coloro che vomiteranno il fegato leggendo ‘ste cose.
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito le mie precedenti one shot, vorrei ringraziare eledifra che mi ha detto delle cose che non credevo possibili e vorrei ringraziare in anticipo tutti quelli che apriranno questa storia e la leggeranno, perché vuol dire che staranno leggendo anche me; ringrazio tutti quelli che, capendo l’importanza del recensire, lo faranno e tutti coloro che si terranno questa storia per loro, in silenzio.
L’unico appunto che vorrei fare è: Harry raggomitolato davanti al fuocherello con fuori la neve e Louis che fa l’uomo di casa… ammettete che è la cosa più dolce del pianeta. Dio.
 
Io lo so cosa vorrei farne di tutto ciò manò!, mi rifiuto di dedicartela perché è davvero imbarazzante e tu ti meriti molto più di questo.
Però voglio dirti una cosa - che già tu sai fino alla nausea e ho perso il conto di tutte le volte che te l’ho detta… scusa -: grazie. Grazie perché sei una persona bellissima, grazie perché non mi hai mandata affanculo - non ancora -, grazie perché ho avuto modo di conoscerti e un po’ sono orgogliosa di potermene vanatare, un po’ mi dispiace per tutti quelli che non lo fanno.
A tutte le lettrici: ci sono persone nella vita che riconoscerete come importanti, come persone che sanno ascoltarvi come nessuno potrebbe, Kyrie Eleison è una di quelle e io prego che tutte riusciate a trovarne una di tale spessore, qualcuno che vi sappia aiutare nello stesso modo.
 
Ciao a tutte, spero di sapere il vostro parere. Vi voglio bene, comunque.
 
P.s il titolo è olandese, lunga storia. <3