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Autore: MarsTwix    03/05/2013    4 recensioni
E' sempre stato il sogno di tutti incontrare persone famose, i propri idoli. Immaginatevi la scena, state tranquillamente passeggiando per la strada o facendo la spesa che puff, ti imbatti nella persona di cui hai la camera piena di poster e contempli le sue foto sullo schermo del tuo pc. Peccato che certe cose capitano a chi non le desidera. Kaycee e Mhone si sono appena trasferite da Londra ad Oxford, un bel cambiamento per chi è abituato a vivere in una città grande e caotica, per cominciare il primo anno di università. Quello che non sanno è che si imbatteranno in cinque ragazzi che sono conosciuti in tutto il mondo. Sfortunatamente loro non sapevano nemmeno chi fossero prima di ritrovarseli come vicini di casa.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 49
Kaycee POV
 
Rimasi di stucco di fronte al lavoro che Mhone e gli altri avevano fatto per me. La mia amica mi aveva detto che era riuscita a trovare un locale per la festa e Niall si era lasciato scappare che questo fatidico locale in realtà era un night club quindi l'idea che mi ero fatta del posto non era propriamente del genere che piaceva a me e quindi ero un po' titubante all'entrare dentro. Ma dovetti ricredermi appena varcai la soglia. Mhone era riuscita a trasformarlo: luci colorate e tende eleganti erano appese un po' ovunque, il pavimento lucido era di un nero brillante e se ti ci mettevi d'impegno riuscivi quasi a specchiartici. Le casse già pompavano la musica a tutto volume nonostante la sala fosse ancora deserta, a parte la band che avrebbe suonato dopo e che stava accordando gli strumenti. Era un atmosfera calda e accogliente ed ero estremamente grata a Mhone e agli altri per essersi messi così tanto d'impegno per rendere quel locale un posto magico.
L'abbracciai di slancio e lei ricambiò stringendomi forte.
Se quella stupida si era azzardata anche a farmi un regalo l'avrei strozzata, aveva già fatto fin troppo per me. E non parlavo solo della festa, in quei giorni mi era stata vicino senza essere invadente e mi aveva dimostrato come sempre di saper sempre quello di cui le persone avevano bisogno. Quello era il suo dono e io l'adoravo per questo.
Abbracciai anche tutti gli altri e quando arrivò il turno di ringraziare anche Louis sentii l'atmosfera farsi più tesa. Gli misi le braccia intorno al collo e lui mi cinse i fianchi goffamente sussurrandomi all'orecchio gli auguri di compleanno.
Mi allontanai abbozzando un sorriso e mi voltai verso Mhone che mi guardava dolcemente, dicendomi con lo sguardo di non preoccuparmi, che sarebbe andato tutto bene.
Chissà se era vero...
Eveleen si fece largo fra Josie e Mhone e mi prese per mano.
"Basta musi lunghi. Andiamo a ballare!"
Ci trascinò tutte in mezzo alla pista e cominciammo a fare le cretine e a saltare per tutta la sala sotto gli occhi divertiti dei nostri amici.
Piano piano la gente cominciò ad arrivare ed ogni persona che entrava veniva subito a salutarmi e a farmi gli auguri. Dopo una ventina di minuti la sala era piena.
"Oddio Mho, ma quanta gente hai chiamato?" le chiesi ridendo.
Lei scrollò le spalle porgendomi un drink di un azzurro acceso. "Il giusto. Ora bevi che se la festeggiata non si ubriaca vuol dire che la festa era un fiasco!"
Ingoiai tutto d'un sorso storcendo poi il naso per la gola incendiata e il sapore amaro.
"Ma che mi hai dato?" dissi tossendo e ridendo allo stesso tempo.
Era possibile che l'alcool facesse effetto così presto?
"Non lo so! - rise della mia buffa espressione - Me l'ha dato Eve!"
Le diedi una spinta per gioco e poi le presi una mano facendola roteare su se stessa.
"Comunque tu alla tua festa non ti sei ubriacata!" le ricordai riprendendo l'affermazione fatta da lei poco prima.
"Dettagli!"
Scoppiammo a ridere di nuovo e io mi accorsi di sentirmi leggera e spensierata, come se non ridessi di gusto da una vita e mi sentii bene.
Poco dopo arrivarono Eleanor e Danielle e Zayn approfittò della mia distrazione per portarsi via Mhone.
Lo apostrofai in malo modo urlando per farmi sentire al di sopra della musica ma nessuno dei due sembrò sentirmi e io mi imbronciai come una bambina.
Eleanor scoppiò a ridere. "Kaycee ma quanto hai bevuto?"
Alzai le spalle e barcollai in avanti. "Non molto!" 
"Si certo, si vede." 
La ragazza mi prese per mano e mi fece sedere su uno dei divanetti neri in pelle.
Feci una faccia schifita al pensiero che su quei divanetti una delle strip girl avesse potuto fare qualsiasi cosa ma poi mi pensai che certamente Mhone aveva pensato a lavare anche quelli.
"Aspetta qui. - mi disse facendomi sdraiare mentre io sorridevo come un'ebete - Vado a prenderti dell'acqua."
Tornò subito dopo e riuscì a farmi bere senza versare niente sul vestito.
"Allora El, - la apostrofai - sei qui per fare la brava o vuoi rubarmi di nuovo il fidanzato?"
Eleanor non sembrò prendersela e sorrise istintivamente. "Chiariamo due punti bambolina: in primo luogo quando ho provato a sedurre Louis voi due non stavate ancora insieme, e secondo ora sono felicemente fidanzata e quindi no, non sono qui per rubarti il tuo."
Sgranai gli occhi. "Davveeerooo? E con chiiii?" le domandai strascicando le vocali.
"Un ragazzo di Manchester, non lo conosci. Lavoravamo insieme alla Hollister."
"Urca! - esclamai molto poco elegantemente - E io che pensavo che cercassi di portarti a letto solo quelli ricchi e famosi!"
El mi diede una spallata per gioco e poi mi riportò a ballare fra una risata e un'altra.
 
La serata stava andando alla grande e io mi stavo divertendo un casino. Piano piano ero riuscita a riprendermi e nonostante fossi ancora un po' allegra almeno non ero completamente fusa.
Anche gli invitati sembravano divertirsi ed erano tutti davanti al palco che esultavano per la band che stava suonando in quel momento.
Finirono fra uno scroscio di applausi e il cantante si spostò per far salire sul palco Mhone, passandole il microfono.
Era bellissima nel suo abito verde smeraldo e girai lo sguardo alla mia destra, verso Zayn, che la guardava con un espressione che traboccava di orgoglio, felicità e amore. In fondo agli occhi però notai un barlume che sembrava essere tristezza e mi domandai il perché di quel sentimento nascosto.
Non feci in tempo a chiedermi nient'altro perché Mhone cominciò a parlare.
"Buona sera a tutti ragazzi, vi state divertendo? - un coro di si si levò dalla folla - Molto bene! Come ben sapete oggi siamo tutti qui per festeggiare il compleanno di quella splendida ragazza che si trova li in mezzo a voi quando invece dovrebbe trovarsi qui sopra accanto a me: Kaycee McFay! Vieni su Kay, muoviti!" ordinò con il suo solito charme.
Imbarazzata più che mai mentre passavo tra persone che mi sorridevano mi affrettai a raggiungerla e appena le fui accanto lei mi cinse i fianchi con un braccio.
"Come potrete immaginare questa serata sta finendo ma manca ancora una cosuccia prima che vi sia permesso tornare a casa. - disse sembrando una ragazza molto sadica per un attimo. - Manca la parte più importante della festa: IL REGALOOO!" esultò sballottandomi a destra e a sinistra rischiando di farmi cadere dal palco.
La fulminai con lo sguardo perché sapeva benissimo che non avrei voluto regali.
"Oh andiamo! Non guardarmi come se volessi uccidermi! E' il tuo compleanno, il regalo è d'obbligo." mi sussurrò all'orecchio allontanandosi il microfono dalle labbra.
"Niall, ORA!" urlò poi.
Il biondo, ad un lato del salone, stava in piedi accanto ad un grande tendone con una corda in mano e un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro.
Appena sentì l'ordine di Mhone strattonò la corda e il telo cadde giù.
Un "Oooohhh" generale si levò dagli invitati e io sgranai gli occhi talmente tanto che dovetti somigliare ad un pesce palla.
Dietro il telo si trovava una macchina di un rosso fiammante, lucida e affusolata, con il simbolo di un cavallino rampante sul davanti.
"Una Ferrari?!" quasi mi strozzai con la mia stessa saliva mentre pronunciavo queste parole. Stentavo a crederci.
"Voi pazzi mi avete regalato una FERRARI?!" esclamai salendo di due ottave con la voce rendendola particolarmente stridula.
"Sorpresaaa!" mi fece Mhone, abbracciandomi, al posto di rispondermi. 
La ricambiai stringendola forte. "Siete pazzi." le sussurrai con le lacrime agli occhi.
Lei si allontanò e mi porse le chiavi. "Hanno contribuito tutti, anche se qualcuno lo ha fatto più degli altri." sorrise.
Non riuscivo a credere di poter avere degli amici così fantastici. La vita era stata estremamente fortunata con me, almeno sotto quel punto di vista.
Scesi dal palco con l'aiuto di Harry e cominciai a ringraziare tutti, per il regalo e per essere venuti alla festa.
Poco dopo il locale si era svuotato ed eravamo rimasti solo io, Mho, Niall, Harry, Liam, Louis, Zayn, Danielle, Josie e Eveleen. Eleanor si era scusata dicendo che la mattina dopo avrebbe dovuto lavorare e quindi era meglio che scappava a casa.
Il proprietario del locale ci disse di non preoccuparci di mettere a posto per quella sera, al massimo saremmo andati a dare una mano il giorno dopo, e di andare a casa a riposare.
Stavo per uscire e seguire il suo consiglio quando una mano mi prese per un braccio e mi fece voltare. Alle mie spalle c'era Mhone che mi guardava con una strana luce negli occhi.
"Per te le sorprese non sono finite per questa sera signorina." mi disse indicandomi con la testa un punto dietro a me.
Alle mie spalle, appoggiato alla mia nuova macchina, c'era Louis, che mi guardava e che accennò un sorriso quando mi girai verso di lui.
"Divertiti tesoro." mi disse Mhone porgendomi il cappotto e dandomi un bacio sulla guancia per poi allontanarsi mano nella mano con Zayn.
Presi un respiro profondo e mi avvicinai a Louis.
"Che sta succedendo?" gli chiesi perplessa.
Lui allungò una mano per prendermi le chiavi della macchina e sorrise aprendomi la portiera. "Un piccolo extra." mi aiutò ad entrare in auto per poi fare il giro e sedersi nel posto dell'autista.
"E' una macchina davvero bella. - si complimentò - Peccato che io non abbia partecipato molto economicamente nel comprartela."
Mi accigliai. "Che vuoi dire? Pensavo che tutti avessero partecipato, e poi Mho mi ha detto che qualcuno ha contribuito più degli altri e ho pensato si riferisse a te." gli confessai.
Il ragazzo scosse la testa mentre infilava le chiavi nella toppa e faceva partire la macchina uscendo dal locale attraverso un garage. "No, io l'ho solo scelta ma non ci ho messo un soldo. Il mio regalo devi ancora vederlo."
Si girò verso di me e sembrava veramente euforico ma anche impaurito per qualcosa che non potevo ancora comprendere.
Non feci altre domande e lui non sembrò dispiacersene.
Dopo qualche minuto di macchina arrivammo davanti una grande villa e Louis accostò.
Quella casa mi sembrava familiare ma non riuscivo ancora a ricordarmi quando l'avevo già vista.
"Ti ricordi questo posto?" mi chiese infatti confermando la mia intuizione dell'essere già stata in quel luogo.
"Si, ma non ricordo quando ci sono stata."
"E' dove abbiamo organizzato la festa di Halloween."
In quel momento ricollegai tutto. Il viale, le scalinate, i giardini e le panchine.
"Oh, è vero. E come mai mi hai portata qui?" gli chiesi.
Lui mi prese una mano e cominciò a giocarci e ad accarezzarla non spostando di un millimetro lo sguardo dalle mie dita.
"Perché qui è dove tutto ha avuto inizio. Qui per la prima volta siamo stati insieme senza litigare. Io ti facevo una corte spietata e tu arrossivi in continuazione e cercavi di sviare in qualche modo i miei complimenti. Sono stato benissimo quella sera e ti ho cominciato a sognare da quella notte per tutte le notti a venire. Sognavo il tuo viso, i  tuoi occhi e la tua bocca che mi diceva che tu contraccambiavi i miei sentimenti. E quando mi svegliavo era una tortura ogni volta perché credevo che tu non mi sopportassi e che quella notte di Halloween era stata solo fortuna se tu eri stata così dolce e gentile con me. Sentivo di provare qualcosa per te già da prima, ma quella sera mi sono reso conto che dovevo averti, che tu dovevi essere mia e di nessun altro. Ti ho portato qui oggi per ricordarmi della promessa che mi ero fatto quando ti ho vista piangere per Liam: non avresti dovuto sprecare le tue lacrime mai più per un ragazzo, perché ci sarei stato sempre e solo io e io non avrei mai permesso a nessuno di ferirti. Non pensavo che sarei stato proprio io invece a farti soffrire. Non avrei mai creduto di esserne capace perché ci tenevo troppo a te. Ma a quanto pare mi sbagliavo, non si può proteggere una persona da tutto, e io non sono riuscito a proteggerti da me."
Una lacrima cadde sulla mia mano ma non ero io a piangere. Louis teneva la testa bassa per nascondere le lacrime da me, ma potevo immaginarmi i suoi bellissimi occhi umidi e arrossati e mi si chiuse lo stomaco. Ora ero io a far soffrire lui nonostante io stessa mi ero promessa che non avrei mai fatto soffrire le persone a cui tenevo. Avevamo infranto entrambi le nostre promesse.
"Oh Lou!" gli gettai le braccia al collo e sprofondai il viso nell'incavo nel suo collo.
"Mi dispiace così tanto Kay!" singhiozzò stringendo forte tra le mani la stoffa del mio vestito.
Non avevo paura che lo rovinasse. Volevo solo che entrambe le nostre sofferenze svanissero.
Ero pronta a dirgli che dispiaceva anche a me, che lo perdonavo e che volevo che tornassimo insieme ma lui mi anticipò e si staccò dal mio abbraccio.
"C'è un'altra cosa che devo dirti..." mi confessò con un filo di voce. Cos'altro avrebbe mai potuto dirmi?
Era buio e non riuscivo a vederlo bene in faccia ma avrei potuto giurare che non mi stava guardando, preferiva distogliere lo sguardo quando ci trovavamo in queste situazioni, ormai lo sapevo.
Rimasi in silenzio per farlo continuare.
"Il tour è stato anticipato. Partiamo dopodomani mattina."
Rimasi di nuovo senza niente da dirgli, ancora incapace di capire bene cosa mi stava dicendo. Sta volta sarebbe stato lui a lasciare me a quanto sembrava. Il tour sarebbe durato 6 mesi, era impossibile mantenere un rapporto a distanza, soprattutto se uno dei due è una star famosa che cambia città ogni due giorni e l'altra è una ragazza insicura che ha paura di prendere degli impegni troppo grandi.
Era già stato troppo difficile aprirmi a lui quando sapevo che sarebbe rimasto accanto a me, ora ero sicura che per noi due non ci poteva essere alcun futuro. Ed era quello che voleva dirmi Louis. Non voleva lasciarmi sapendo di farmi star male quindi aveva voluto sistemare i rapporti prima di andarsene, lo capivo, neanche io me ne sarei andata sapendo di avere un conto in sospeso con una persona per cui provavo qualcosa di profondo. 
Amore.
"Oh." dissi dopo qualche secondo. "Capisco. Beh, era ovvio che prima o poi sarebbe dovuta finire per forza. Siamo troppo diversi e viviamo in due mondi completamente agli antipodi." mi torturavo le mani sperando in qualche modo di non mostrare la mia delusione. "Spero che tu ti diverta Louis. E' stato davvero un piacere conoscerti."
E' stato un piacere conoscerti?
Mi maledissi mentalmente per avergli detto una frase così idiota. Come avevo potuto congedarmi in quel modo dalla persona che amavo? Che in realtà non avrei mai voluto che si separasse da me? 
Quanto avrei voluto che rimanesse, che fosse il semplice ragazzo di Doncaster che io conoscevo, non il cantante che tutti gli altri sapevano che era.
Ma non lo avrei mai costretto. Quello era il suo sogno, e meritava di viverlo.
Sentii qualcosa tintinnare e alzando lo sguardo vidi che teneva in mano un mazzetto di chiavi.
"Ti ricordi quando ti ho detto che il mio regalo dovevi ancora riceverlo?" annuii "Ecco, prendi." mi mise le chiavi nella mano e la chiuse serrando le sue attorno alle mie. "Queste sono di una villa nella periferia di Londra, l'ho comprata qualche giorno fa."
Spalancai gli occhi. "Ma sei matto? Mi hai comprato una casa?! La macchina era un'esagerazione ma questa è una pazzia!" esclamai.
Feci per ridargliele ma lui non me lo permise.
"Veramente la condividremo."
Dovette leggere la confusione nei miei occhi perchè si affrettò a continuare. "E' vero che parto e che non ci vedremo per un sacco di tempo, ma io ti amo, e non ho mai provato niente di simile per nessuna. Ti ho già detto che senza di te sarei perso e lo penso davvero. Per questo ti sto proponendo questa cosa: proviamo a superare anche questo ostacolo, accetta questa casa. Io tornerò presto e niente e nessuno potrà mai più dividerci. Facciamo questo passo avanti, vieni a vivere con me." la convinzione e la speranza traboccavano da ogni sua parola.
Trattenni il respiro.
Cosa avrei dovuto fare?
 
 
 
 
 
 
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HELLOOOOOOOO!
Sciao belle bimbe!! Mi sembra passata una vita dall'ultima volta che ho pubblicato un capitolo e invece è passata solo qualche settimana! Forse non vi interesserà ma io e Marty ci siamo divertite moltissimo a Praga e quasi quasi ci è dispiaciuto tornare! Anzi, a me è dispiaciuto sul serio un casino tornare.
Ma comunque, eccomi di nuovo qui a pubblicare l'ultimissimo capitolo visto interamente dal punto di vista di Kay...
Quasi non mi sembra vero.
Ritornando al capitolo...ho lasciato tutto un po' in sospeso vero?!
Mi state odiando!?
Spero di no perché io e Marty abbiamo in mente un epilogo con i fiocchi!!
Ora vado, devo assolutamente studiare per la simulazione della terza prova che abbiamo martedì!
ciao belleeeee
ci si risentirà nell'epilogo, ergo fra due settimane ;)
Un bacione enorme
Vi :)


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