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Autore: rawr stewart    03/05/2013    3 recensioni
Avete presente tutte le coppie che sono presenti nel normale Harry Potter? Ecco, questa non è una di quelle. Una nuova coppia, una nuova ragazza, una storia ispirata alla mia biografia.
*Presenza di testi informali e a volte un po' volgari*
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Sirius Black
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I
 
 
Mi alzai e vidi dalla sveglia che erano le 7 in punto.
Mi diressi verso il bagno, una doccia veloce, dei vestiti e poi presi una pergamena e una piuma.
Mi sedetti sul comodino, presi l'inchiostro e scrissi le seguenti parole:
 
Ciao Sirius,
posso venire a trovarti stasera, dopo cena ?
Chiederò a Harry di prestarmi il suo mantello.
Fammi sapere.
                                                                                    Eloise.
 
Chiusi la pergamena e la misi dentro una busta. La presi in mano e mi diressi verso la guferia.
Dopo aver mandato la lettera, mi precipitai in Sala Grande.
«Buongiorno Elle !» mi salutò Ginny abbracciandomi.
«Sciao Amur» le risposi.
«Ciao Roscio, come va oggi ?» chiesi a Ronald e mi misi seduta tra lui e Harry.
Dopo aver abbracciato Potter, Ron mi rispose con un «Bene mista, e tu invece ?».
Il mio colore di capelli faceva in modo di farmi riconoscere da tutti a scuola. Ma non m'importava, mi piacevano tantissimo.
«Diciamo che mi sento come se un coccodrillo mi fosse passato sopra durante la notte, ma fà niente.» gli risposi.
Si misero tutti a ridere e sì sà che, dove c'è la risata, ci sono anche Fred e George.
«Ehi gente, che avete tutti da ridere a prima mattina ?» chiese Freddie mentre si dirigeva con il fratello verso di noi e si misero entrambi seduti.
«Stanno ridendo perchè ho appena detto che mi sento come se un coccodrillo mi fosse passato sopra stanotte.» spiegai.
«Ohoh, Elle, non pensavo te la facessi anche con i coccodrilli.Com'è stato? Immagino un'avventura da sballo» mi fece George.
«Si, devo dire che è stato piuttosto.. silenzioso, sapete..» mi guardarono tutti con la faccia perplessa così spiegai: «Beh, il coccodrillo non sì sà ancora come fà !» e mi misi a ridere solo io come un'ebete. Ma c'ero abituata.
«Ronald dov'è il tuo più grande amore ?» chiesi al rosso.
«Non lo so, penso si stia preparando per..» non finì la frase perchè Hermione entrò correndo verso di noi. Vidi Ron diventare tutto rosso (più dei suoi capelli) e lei mi abbracciò forte appena mi vide.
«Buongiorno Paxxa !» mi disse mentre ci abbracciavamo.
«Buonzzonno Tessò » le dissi con fare da bimbaminchia.
Si sedette vicino a Ron e presero a sbaciucchiarsi.
«Bleah, che schifo, vi prego stò mangiando !» dissi ai miei amici.
Vidi che Herm mi mandò a quel paese con il suo dito medio mentre continuavano a baciarsi.
«Sembrate due meduse o polpi, non sò qual'è peggio» dissi mentre presi a mangiare i cereali che avevo messo nel latte.
Finalmente si staccarono e subito Hermione mi fece la domanda giornaliera che faceva incuriosire tutti, ogni santissimo giorno.
«Allora Elle, hai notizie di quella persona ?» mi chiese con un'occhiolino.
«Non sò come risponderti, Herm. Gli ho mandato una lettera proprio prima di venire a fare colazione» risposi.
E subito: «Di chi state parlando voi due?» , «A chi è che hai mandato la lettera?» , «Eloise, non è che hai un ammiratore segreto e non ce lo vuoi dire ?» a raffica queste furono le tre domande che mi rivolsero i miei amici: Ron, Ginny e Harry, in ordine.
«Ron, non te lo possiamo dire ma tranquillo, non riguarda la tua pasticcina» lo tranquillizzai mentre Herm mi dava un piccolo pugno sulla spalla.
«Ginny, un giorno te lo dirò a chi ho mandato la lettera..» le dissi facendole l'occhiolino.
«Harry, sono io l'ammiratrice» e guardando Herm ridemmo insieme come due squilibrate (che eravamo).
Però tornai triste, dopo la risata.
E se lui mi avesse detto di no? Se non mi voleva vedere?
Accidenti, perchè mi facevo tutti quei complessi mentali? Basta.
Se mi avrebbe detto di no, il mondo non sarebbe mica finito.
Eppure soffrivo al pensiero di non poter vedere il suo volto sorridermi, le sue labbra parlare..
«Smettila Eloise, tu sei quella che non si innamora, quindi stop.» dissi sottovoce, ma non così piano, perchè Herm e Ron mi sentirono.
Sorrisi ad entrambi come se non avessi detto niente.
Fortunatamente fecero finta di nulla anche loro, ma Hermione mi rivolse uno sguardo interrogativo al quale io non risposi.
«Hey Harry, oggi c'è la partita di Quidditch giusto?» gli chiesi mentre finivo di bere il latte.
«Si Elle» mi rispose con lo sguardo basso.
«Potter, potrei sapere perchè non hai toccato cibo da quando siamo entrati?» gli chiesi a bassa voce, vicino al suo orecchio. Alcune cose era meglio non farle sapere a tutto il gruppo. Io e Harry eravamo migliori amici ormai e sapevo quando non aveva voglia di far sapere qualcosa a tutti quanti. Ma sapevo anche che ne avrebbe parlato con me, che lo volesse o no.
«Roswell, te lo dirò un'altro giorno.»
Quando mi chiamava per cognome era una cosa che mi riguardava.
Eppure non pensai di aver fatto qualcosa di male nei suoi confronti.
«Bene Potter,dimmelo quando ti pare, ma prima o poi lo verrò a sapere, che ti piaccia o no.» lo avvisai.
«E' una minaccia Eloise ?» mi guardò alzando un sopracciglio.
«Vedila come vuoi Harry, io ti ho avvisato» e con questo bevvi le ultime goccie del mio latte.
Poi mi ricordai di una cosa, una cosa che mi sarebbe servita la stessa serata, nel caso la risposta di Sirius fosse stata positiva, una cosa che Harry aveva e che mi dovevo far prestare. Glielo avrei chiesto più tardi, dopo aver ricevuto una risposta.
Non feci in tempo a pensarlo che un gufo venne in sala grande, con una lettera nel becco e si diresse verso di me. Presi la lettera e accarezzai il gufo che poi andò via.
Aprii la busta e lessi.
 
Buongiorno El,
vieni pure stasera, quando vuoi.
Ti aspetterò,
                                                                                    Felpato.

A quel punto, dopo aver letto la lettera,sorrisi e mi alzai subito dal tavolo, diretta ad andare in sala Comune.
Prima di uscire dalla sala Grande, vidi Diggory che mi fissava mentre camminavo. Gli rivolsi un sorriso provocatore e me ne andai.
Cedric Diggory non era l'unico ragazzo della scuola che mi fissava spesso: c'erano Malfoy, Baston e anche Finnigan.
E poi qualche volta Hermione ne scovava qualcuno che mentre io leggevo mi guardava e lei me lo diceva.
Non m'interessavo molto dei ragazzi, a me piaceva un'altra persona, ed era un'uomo, non un ragazzino diciassettenne o cose del genere.
Sentii dei passi dietro di me a rincorrermi e di corsa Hermione mi fu accanto.
«Era lui nella lettera?» mi chiese mentre salivamo le scale.
«Si» risposi.
«Che vi siete detti?»
«Stamattina gli ho chiesto se potevo andare da lui dopo cena e mi ha risposto che mi avrebbe aspettata» le spiegai.
Annuì e andammo insieme a prendere i libri per le lezioni mattutine.
 
-In serata-

«Hermione dove cazzarola sei ?!» gridai.
Erano le 9 di sera e mi doveva dire se stavo vestita e truccata bene e se i miei capelli erano a posto o in disordine.
La vidi correre verso di me, guardarmi per un po' e poi dirmi «Sei perfetta Amur, vai» e così dicendo mi diede una spinta da dietro la schiena.
Mi infilai il mantello dell'invisibilità prestatomi da Harry (fortunatamente) e mi diressi verso il Platano Picchiatore.
Andai precisamente nel posto dove un anno prima conobbi Sirius.
Solo che ora aveva un'aspetto migliore. Ora c'erano un letto, una cucina, e un pavimento migliore.
Entrai nella "casa" di Sirius.
Mi aspettava sulla porta e appena mi levai il mantello e mi vide, mi sorrise. Quando andai verso di lui mi abbracciò e mi fece accomodare sul letto.
«Allora El, come mai sei quì ?» mi chiese sedendosi vicino a me.
Non potei fare a meno di notare, come al solito, il soprannome che mi diede lui, sin da quando ci conoscemmo. Gli altri mi chiamavano "Elle" e lui "El".
«Ci deve essere per forza un motivo?» chiesi alzando le sopracciglia e storcendo la bocca.
Si mise a ridere. «No, no, hai ragione» mi disse.
Mi chiese cosa avevo fatto quella settimana, poi chiesi la stessa cosa anche a lui. Ormai era mezzanotte ed io dovevo dormire altrimenti il giorno dopo non mi sarei svegliata per scuola.
Ma non feci in tempo nemmeno a dire "è troppo tardi" che mi addormentai di colpo sul letto di Sirius. Probabilmente lui cercò di svegliarmi, ma ero persa nei sogni, perciò non ci riuscì. Passarono una o due ore da quando mi addormentai, mi trovai distesa a pancia all'aria sul letto. Non aprii gli occhi, però ero sveglia.
E poi ci fu la cosa che mi fece pensare che stessi ancora sognando. Sirius Black che mi baciava. Un bacio casto, indeciso, con mille conseguenze, ma pieno di qualcosa di intenso, che non capii nemmeno io cosa fosse.
Di colpo aprii gli occhi e mi accorsi che non era un sogno. Sirius mi stava davvero baciando.
Fino a quando non si allontanò e mi vide sveglia.
Eravamo imbarazzati entrambi, si vedeva. Entrambi con un filo di rossore sulle guancie (io ero completamente rossa), entrambi con lo sguardo basso, entrambi cercando qualcosa da dire. Al finale, non parlammo e lui fece per andare verso un'altra stanza, ma lo fermai prima che se ne andasse.
«S-Sirius aspetta.»
Lui rimase sulla soglia della camera da letto girato di spalle.
«Fammi compagnia, per favore»
  
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