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Autore: Loreley    22/11/2007    2 recensioni
La tela candida era l'inizio di tutto per lui. Il mondo dev'essere stato creato così, pensò, con pennelli e colori ad olio.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ragazza dai Capelli Rossi Titolo: Ragazza dai Capelli Rossi
Autrice: Loreley
Genere: Intrispettivo, Romantico
Personaggi: Harry Potter, Ginny Weasely, Draco Malfoy, Hermione Granger, Severus Piton
Pairing: Harry/Ginny (cenni), Draco/Ginny, Severus/Lily(cenni), Hermione/Ron(cenni)
Rating: Giallo (per ora)

Piccola Nota Introduttiva: Questa Fanfiction è nata per puro caso e, devo confessare, non sono sicura di sapere come andrà a finire. E' un Working Progress, un piccolo esperimento che sto facendo sui alcuni dei personaggi che mi intrigano maggiormente. Di solito non posto mai prima di aver finito di scrivere ma questa volta ho deciso di fare uno strappo alla regola (come ho detto, un piccolo esperimento). Per questo non sono sicura sul rating da assegnare, al limite lo cambierò procedendo.

Grazie in anticipo a tutti quelli che leggeranno. Sono graditissimi suggerimenti e recensioni.

Loreley
 
  
Ragazza dai Capelli Rossi
by Loreley
..

La tela candida era l'inizio di tutto per lui.
Il mondo dev'essere stato creato così, pensò, con pennelli e colori ad olio.
Si morse il labbro, accomodandosi sullo sgabello. Si prese tutto i tempo di cui aveva bisogno per osservare quel bianco infinito, per calibrare gli spazi, per evocare il soggetto.
Il soggetto...
Così come la ricordava.
Cappello elegante e gonna alzata dal vento.
Tutto intorno erba e cielo, certo. Ma che importanza avevano quegli elementi? Nessuna. Non finchè c'era lei.
E i capelli?
Sorrise.
Sciolti.
E poi?
Rossi
Naturalmente.
Afferrò la tavolozza con una determinazione nuova.
La creazione del mondo aveva inizio.

...


Hogwarts.

Angoli Bui.
Corridoi labirintici.
Viciferare e silenzi rimbombanti.
E quei quadri, quegli occhi che la seguivano in ogni dove, lucidi, immortali, iquietanti. Occhi di uomini e donne dipinti, a quest'ora probabilmente morti, che osservavano impassibili la sua ombra strisciare sui muri secolari.
"Spioni! Spioni! Fatevi gli affari vostri!" Avrebbe voluto urlare, ma non lo faceva. Lei era solo una piccola ombra, loro erano opere d'arte.
Ancora corridoi e scale confusionarie e torri misteriose. Brividi lungo la schiena.
Hogwarts era talmente spaventosa, all'inizio. 
Troppo, per lei. Troppo per i suoi undici anni, i capelli rossi scompigliati, le braccia sottili affaticate dal peso dei libri, l'uniforme di terza mano che riusciva a farla sentire ancora più a disagio, più goffa, più scialba.
Quell'anno, il suo primo anno, era stato un incubo. Si era sentita così sola e persa e confusa. Si era sentita così tragicamente Ginny Weasley da abbandonarsi sconsideratamente anima e corpo tra le braccia di uno sconosciuto. Uno sconosciuto dalla grafia elegante e dalle belle parole. Il suo incubo, Tom Riddle.

Non voleva pensare a lui, ora. Era passato così tanto tempo. Erano ancora gli stessi corridoi, gli stessi angoli, gli stessi quadri ora ma lei non era più quella ragazzina impaurita. Non più. Aveva giurato a se stessa e a lei che sarebbe cambiata, che non avrebbe più permesso a nessuno di incantarla, di incatenarla con false promesse e vacue parole. Indipendenza; sicurezza; continuava a sillabare quelle parole nella testa, disperatamente, come una nenia, un incantesimo antico e potente.
Come da piccola, quando desiderava qualcosa ardentemente, e si sedeva a terra con le mani premute sulle orecchie e gli occhi chiusi e ripeteva a voce alta il suo desiderio finchè le lettere si confondevano tra loro e le parole perdevano il loro senso.

Se lo ripeto, se ci credo, si avvererà.

Aveva sette anni, allora ed era tutta lentiggini e parlantina.

"Se ci credo, si avvererà"

Lo mormorava sottovoce anche adesso, percorrendo quei corridoi che dopo cinque anni aveva imparato a conoscere, aveva smesso di temere.
Perchè si può davvero cambiare se lo si vuole. 
Poi ci sono cose che restano sempre invariate e infatti Ginny, i quadri, gli odiava ancora. Tutti tranne uno.
Tutti tranne lei.

Si fermò davanti al ritratto il tempo di prendere fiato, l'aveva guardato così tante volte che avrebbe potuto dipingerlo a memoria. La placca d'oro sull'elegante cornice barocca recava lettere in corsivo dallo stile raffinato: "Ragazza dai Capelli Rossi"
Era stata lei, la ragazza del quadro, ad ispirare veramente il suo cambiamento. Era lei qualle da ringraziare. Ginny questo non l'aveva mai confessato a nessuno, neppure ad Hermione che pure l'aveva aiutata così tanto, le aveva dato buonissimi consigli. Ma la ragazza del quadro aveva fatto di più. lei l'aveva ispirata. Qello sguardo sbarazzino e caloroso, così diverso dagli occhi freddi e vuoti degli altri quadri. Quei capelli scompigliati, la risata pronta e squillante, la sua posizione: immobile e regale in mezzo al prato, le vesti agitate dal vento e la testa alta. Orgogliosa, fiera, sicura di se'. L'aveva visto per la prima volta  quattro anni fa, quel quadro, al suo secondo anno di scuola. Ne era rimasta incantata, letteralmente.
"E' così che voglio essere."
Il pensiero l'aveva colpita come uno schiaffo. Non riusciva a pensare ad altro.
"E' così che voglio essere."

Well her face is a map of the world, it's a map of the world
You can see she's a beautiful girl, she's a beautiful girl
And everything around her is a silver pool of light
People who sorround her feel the benefit of it
[...]
Suddenly I see
This is what I wanna be
Suddenly I see
Why the hell it means so much to me

K.T Tunstall. Suddenly I see


Lo riguardò, attenta e appassionata come la prima volta.
Ci era riuscita? Ci era davvero riuscita?

O era ricaduta nella trappola? O Si era illusa e fidata ancora una volta della persona sbagliata? Dell'uomo sbagliato? No, non questa volta. Questa volta tutto sarebbe andato per il meglio. Povera, piccola Ginny Weasely. Quanto ottimismo scarsamente giustificato può illuminare i tuoi occhi prima di soccombere definitivemente alla realtà? La speranza è l'ultima a morire, lo diceva sempre anche sua madre.
Harry era la sua speranza, ma era anche la speranza di tutti gli innocenti, dei deboli, degli indefesi. Harry Potter, il Bambino Sopravvissuto. Neppure per lei era più semplicemente Harry e forse non lo era mai stato. Ma non era del tutto pronta ad ammetterlo.
Ginny Weasley sospirò e tornò a sfidare il corridoio.



Fine Prima Parte

  
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