“Se non la smette di fissarmi, gli tiro un cazzotto in fronte.”
-Cosa c’è, ho per caso scritto in volto ‘osservami’?-dissi
-No.- sorrise
-E allora?
-Mi piace osservarti -sorrise- sei così bella
Io bella? Ma questo sta impazzito. Oltre a credersi chissà chi è anche bugiardo.
-Hai la vista annebbiata? Sai esistono gli occhiali- scandì bene l’ultima parola.
-No. Sei bella.
-Che fai, ci provi?
-Prendila come vuoi. - disse sorridendo maliziosamente.
-Oh, smettila. Lasciami in pace. Non mi metto con nessuno.
Prima di voltarmi di nuovo verso la finestra lo osservai un’ultima volta. La sua figura slanciata era distesa con la guancia appoggiata sulla superficie del banco, mentre i suoi ricci scuri ricadevano sul suo volto. Ai lati del suo sorriso c’erano due fossette. Le lunghe ciglia incorniciavano le sue iridi verdi. A me non faceva nessun effetto. Che cosa c’era di così attraente in lui? Certo era un bel ragazzo, ma più lo osservavo e più avevo voglia di prenderlo a schiaffi.
-Vedremo- sussurrò
“Oh, questo è di coccio proprio”. Non risposi. Sospirai e strinsi forte a me la felpa.
Percepì un movimento vicino a me. Harry si era alzato.
“E’ già suonata la campanella? Meno male.”
-Con chi vuole essere interrogato?- sentì dire al professore.
Harry mi fissò e le sue labbra si curvarono in un sorrisetto. Patetico.
“Tu provaci ed io ti ammazzo”mimai con la bocca.
Il suo sorriso divenne più grande.
“Io lo ammazzo”.
-Allora Jhones?- lo incalzò il professore
-Ehm, con la signorina Crouth.
Lo aveva fatto!
“Brutto figlio di una grandissima donna!”
Mi alzai dal banco come una furia, generando un grande rumore. Jhones continuava a sorridere.
“Prima o poi te lo farò scomparire io questo sorrisetto impertinente”.
Mi avvicinai alla cattedra rossa in volto dalla rabbia.
-Dai Dess, guarda il lato positivo…
Non lo degnai di uno sguardo.  Dess? Tutta questa confidenza?
-Signorina Crouth, mi parla delle Guerre Puniche?
-Ehm, le Guerre Puniche, ehm- balbettai pestandomi le converse rosse; non sapevo nulla- professore non mi sento bene, posso uscire a prendere una boccata d’aria?
-La accompagno- disse Harry
-No- risposi secca
-Signorina, questo è un impreparato. Precisiamo, l’ennesimo impreparato. Le ricordo che ci troviamo quasi alla fine del pentamestre..
-Va bene, va bene- tagliai corto
Non sono mai andata bene a scuola. E’ l’ultimo dei miei pensieri.
Rimasi sdraiata sulla panchina del cortile per non so quanto tempo, finchè qualcosa di freddo sfiorò la mia guancia. Aprì di colpo gli occhi. Harry.
-E’ ora di tornare a casa bella addormentata. Se vuoi ti accompagno- disse
“Ma perché sorride sempre?”
Velocemente mi alzai, raccolsi lo zaino da terra e mi diressi verso il cancello.
-Ho 19 anni, Jhones. So badare a me stessa, non credi?
Continuai a camminare quando ad un tratto mi voltai.
-Ah dimenticavo , Harry. Grazie dell’impreparato, ne avevo proprio bisogno. Un altro da aggiungere all’immensa collezione. Vaffanculo.
Con queste parole, lo lasciai spiazzato al centro del cortile, ed un sorriso vincente si formò sul mio volto. Harry ha scelto la persona sbagliata. Io devo stare sola.
 
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Eleonora