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Autore: Smacky    03/05/2013    2 recensioni
Niente è del tutto perduto... E il mio cuore lo sa.
La mia vita non tarderà a cambiare per tornare alle Origini...
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Cornelia Hale, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Riassunto primo episodio:
Sarebbe dovuto essere un ordinario giorno per Cornelia Hale.
Era infatti da sei mesi che non riceveva un segnale da Kandrakar e in quel periodo si era occupata della sua vita da ragazza terrestre ignorando i motivi per cui la Congrega non la chiamasse per una nuova missione.
Sembrava che l’intero Universo non avesse più bisogno né di lei né delle altre Witch.
Infatti Cornelia credeva che le magiche sorprese fossero finite e la sua carica da Guardiana terminata, nonostante fosse stata svolta con eccellenza.
Ma qualcuno la stava aspettando e la sua presenza si sentì per la prima volta una sera qualsiasi quando le persone intorno a lei si iniziarono a comportare in maniera strana.
Quell’ individuo le aveva teso una trappola e la ragazza lo scoprì solo in giorno seguente.


 

Sono a terra, seduta da qualche parte immersa nell’oscurità.
Mi accorgo di essere in un luogo ultraterreno : questa è una delle poche certezze che possiedo.
Sono ancora tutta intera, almeno per ora, anche se il polso che lo sconosciuto mi ha stretto mi duole un po’.
Mi alzo in piedi, ma noto che le gambe tremano. Nonostante ciò voglio andare fino in fondo a questa situazione e per questo incomincio a camminare senza guardare per terra, poiché non esiste una terra da potersi definire tale.
- Anche questo posto avrà una fine - dico tra me e me.
 Ma non vado molto lontano: una corda mi tiene strettamente legata a qualcosa che non riesco a scorgere in mezzo all' oscurità.
- Slegami!- grido mentre mi accorgo di non poter camminare liberamente ipotizzando che nessuno mi risponda.
- Non pensavo che fossi così sciocca! Io che ti ho catturato dovrei pure slegarti eh? Comoda la vita! Pensavo fossi diversa sai? – replica ironicamente qualcuno.
La voce mi ricorda vagamente quella di Phobos, che sia un suo socio?
- Come fai a conoscermi? E chi sei? – chiedo con la voce soffocata dallo stupore e dalla paura.
- Io sono il Felino, colui che ti ha rapita. Ti conosco grazie a un mio vecchio coetaneo, che si è ribellato al nostro padrone.
- E chi è? – dico io immaginando la risposta.
- Uno che conosci bene… ti dice niente il nome Caleb? – e ride per una seconda volta.
- Che c’entra lui ora? E perché mi hai portato qui?
- Se te lo dicessi ora non sarebbe una sorpresa… o un incubo… dipende dai punti di vista.
- Che vuoi fargli? E poi chi sei? E cosa vuoi da me? E da lui?
- Quante domande! – sogghigna il predatore - A tempo debito saprai tutto.
- Che vuoi fargli?- gli ripeto io.
- Che ti importa? Appena lo prenderò sarai libera, tu mi servi solo come esca. Sono astuto vero?– risponde lui.
- M’ importa invece! – dico, decisa a non mollare.
- Io faccio solo il mio dovere. Sono stato creato apposta.
- E chi ti dà gli ordini? Perché? Cosa vuole da Caleb? E che c’entro io in tutta questa storia?
- Basta così! Tu tieniti le tue perplessità, io devo solo svolgere il mio ruolo!- grida.
- Almeno dimmi chi sei…!- reclamo volendo sembrare sicura anche se non lo sono affatto: le sue urla non sono di certo rassicuranti.
- Mi presenterò a tempo debito. Quando rivedrai Caleb, diciamo fra poco se mi aiuterai.
- Scordatelo! Caleb saprà come sconfiggerti!
- Forse me sì, ma ricordati che siamo in tanti. È inutile che cerchi di salvarlo…- passano svariati attimi di silenzio interrotti solo dai miei singhiozzi. Ma tutte a me devono capitare?
Il Felino sembra così sicuro di aver vinto, ma io non voglio dargli la soddisfazione di battere un mio amico!
Ho imparato, a spese mie, a non cantare mai vittoria prima del dovuto.
Con tutto il coraggio che riesco a trovare grido - Tu non mi conosci veramente! Non ho paura, ho visto di peggio!
- No Cornelia, mi dispiace toglierti le poche speranze che credi di avere ma… vedi questo buio? Questa non è semplice oscurità. Qui non esiste una luce…
- Non capisco - dico mentre mi aggrotto un sopracciglio.
- Questo posto rispecchia le tue incertezze, le tue paure… i “luoghi” oscuri, quelli celati nel tuo cuore - racconta con tono misterioso.
- Che significa?- mormoro sorpresa.
Dopo aver fatto un profondo respiro continua: - Questa non è una semplice oscurità. Non ti basta pigiare l’interruttore per accendere la luce, per risvegliarti da questo incubo e per uscire di qui. Non è il buio a cui fai riferimento ed a cui sei abituata.
Questo è il luogo generato dalle tue paure, dalle tue bugie, dai sensi di colpa da cui non ti sei ancora liberata.
- Dovrebbe essere una mia parte interiore. Non posso essere all’interno di qualcosa che è dentro di me! – ribatto prontamente.
- Non hai le idee molto chiare…- prosegue – Qui non siamo sulla Terra : tutto è possibile e dovresti saperlo.
- Può darsi…  Quindi come faccio io a trovarmi qui?
- Segreti del mestiere. Impossibili da capire per voi umani.
- Ok. Allora dimmi qualcosa che posso comprendere, concedimi un’altra domanda : perché ti serve Caleb?
- Il mio padrone lo vuole. Non io.
- Allora non ci guadagni nulla!
- Onore, non nulla.
- Quindi lascialo in pace! E ribellati a colui che vuole farti agire per il male altrui!- grido io.
Non ride più e non replica nemmeno. Sembra che se ne sia andato, lasciandomi nell’oscurità del mio cuore, da sola con i miei problemi che sfociano tutti su una persona : Caleb.
Perché non il Felino non ha rapito Elyon? Che c’entro io ancora con la vita di Caleb? E’ stata tutta un’ illusione il passato, è stato tutto un sogno da cui mi sono dovuta svegliare…
Basta! Non ne posso più di soffrire per lui!
Ho pianto troppo quando è stato tramutato in un fiore, in quei momenti in cui non lo potevo vedere e poi quando mi ha lasciata…
Ma allora perché sto ancora piangendo? Mi dovrebbe risultare indifferente la sua presenza e invece… mi chiedo solo:- Come ho potuto pensare che nella mia vita non lo avrei più incontrato e non avrei più sofferto per causa sua? Le persone importanti non scompariranno mai! Resteranno sempre impresse nel cuore anche se si vuol far di tutto per dimenticarle. Non si può scordare il passato, né prevedere il futuro : bisogna solo vivere bene il presente.
E con questa affermazione mi addormento, in un sonno senza sogni poiché qui non posso nemmeno sognare.
Ma poco dopo uno spiraglio di luce illumina i miei occhi, cogliendomi di sorpresa.
- Guardiana! – sento finalmente gioire una voce.
- Caleb! – rispondo – Come hai fatto a trovarmi?
- Scusami Cornelia, ma non posso fingermi Caleb per renderti felice. Se ti interessa però ti ho trovato grazie agli indizi da lui fornitimi.
Mi giro verso le tenebre, alle mie spalle, illuminate da questa flebile luce e intravedo una chiazza azzurra.
- Ciao Vathek. Non stavo cercando proprio lui… è che in questi giorni sento nominare solo il suo nome e…
- Giorni? Sarai qui si e no da due ore!
- A me è sembrata un’eternità! - ribatto – E poi scusa ma tu che ci fai qua?- chiedo.
- Caleb non può entrare, non deve essere avvistato nemmeno lontanamente altrimenti è in trappola, come saprai già. Io sono sfuggito alle sentinelle di Meridian, si trovano in tutta la città per stanare i ribelli e per acchiappare Caleb. Una nuova guerra è in corso.
- Ma perché? che storia è mai questa? - domando.
- Te la racconteremo io e i miei compagni a tempo debito. Ora devo parlarti del piano…
- “A tempo debito”… non sapete dire altro! Comunque… di quale piano stai parlando?
Vedo l’omone azzurro voltarsi, per controllare che non ci sia nessuno, poi dice così:
- Tu devi fuggire da qui. Sei riuscita a dissipare un po’ le tenebre nel tuo cuore e a mettere alla luce un pizzico verità.
Lo guardo perplessa ma lui continua:- Questo, come avrai intuito, non è un luogo fisico-spaziale ma il posto che rispecchia ciò che sei veramente. Ogni volta che darai ascolto al tuo cuore riuscirai ad avvicinarti a quella spaccatura, da te creata poco fa.
Ora ascoltami, devi dire cinque profonde verità : te ne mancano quattro. Se sarai onesta con te stessa raggiungerai pian piano l’uscita. Se non sarà così, la luce farà di nuovo spazio alle tenebre e per noi sarà la fine. Tutto è nelle tue mani!
- Ma perché? Come fate tu e il Felino a trovarvi qua?- gli chiedo io non riuscendo ancora a capacitarmi del perché io sia finita qui dentro.
- Te lo spiegherà Caleb dopo, ora non c’è tempo per le curiosità. Fidati del tuo cuore e cammina, dicendo a voce alta ciò che più vero non può essere. Prendi il tuo tempo e rifletti bene. Hai stordito il Felino, che giace dietro di noi. Si risveglierà fra poco ma tu devi uscire di qui…
Io ti starò vicino e ti ricondurrò da Caleb fosse anche l’ultima cosa che faccio. Per gli amici si fa anche questo no?- conclude.
- Non sono pronta- urlo sconvolta – tutto questo non ha alcun senso: la regina Elyon odia le guerre e non farebbe mai del male a Caleb!
- Elyon non è più la stessa, perciò i mormoranti hanno ripreso il potere! Anche se so che tutto questo ti potrà sembrare assurdo, è la verità. Tutti credevano che la Regina fosse la vera Luce, ma nessuno si immaginava che dopo nemmeno due anni* dalla sua incoronazione, si potesse spegnere. Nessun bagliore è perenne, avremmo dovuto aspettarcelo.
- Che stai blaterando Vathek? È impossibile! Ti ricordi quando lei è stata incoronata Sovrana? Una voce ha parlato alla tua gente ed ha detto loro che la Luce di Meridian era tornata a brillare, e nessuno l’ avrebbe più potuta spegnere!
- Hai ragione Cornelia. Non posso darti torto.
Eppure anche la tua lampadina, quella che illumina la tua camera da letto quando non c’è il sole, si consuma nonostante nessuno la voglia sostituire ad un’altra. Così anche la Luce di Meridian, benché neanche un abitante abbia mai voluto il suo esaurimento si sta spegnendo da sola, in silenzio. È diventata debole, rispondendo sempre in modo più superficiale ai propri doveri, e ciò ha contribuito alla vincita del male.
Rimango in silenzio per qualche attimo. Anche Elyon è cambiata?
- Non puoi dirmi questo: Caleb non l’avrebbe mai permesso! Lui la ama e l’avrebbe protetta tanto da rischiare la sua vita - dico mentre una lacrima generata dal dolore mi percorre il viso - Cosa che non ha mai fatto con me - concludo.
- Non dire sciocchezze… - replica Vathek non sapendo evidentemente che altro dire.
Passano altri svariati minuti di silenzio, in cui mi pare di essere sola in quel luogo oscuro.
- Ehi, ora non c’è tempo per le gelosie! Prendi il tuo tempo per pensare alla seconda verità. Se la sbaglierai o se non sarà totalmente corretta la luce farà di nuovo spazio alle tenebre - dichiara il bestione dopo un po'.  
Vorrei smentire l'affermazione di Vathek, ma visto che non sipuò negare l'evidenza decido di trattenermi. Questo viaggio mi sta stordendo, non capisco più nulla!
Vorrei che le idee mi si schiarissero ulteriormente. Il pensiero di Caleb ed Elyon mi sta facendo impazzire! “Ora devo essere passiva e non devo dar sfogo ai miei sentimenti. Anche quando incontrerò Caleb. È una promessa!” penso tra me e me.
Per questo mi limito a dire : - Come faccio? Hai visto l’ombra celata nel mio cuore dai dubbi? Il Felino mi ha detto che sono immersa nei luoghi oscuri del mio cuore ed… è impossibile uscire di qui…
- Per te il Felino ti vuole aiutare? Non è difficilissimo allontanarsi da questo postaccio, basta che tu dica ciò che di più vero non può esistere e la luce rispenderà in te liberandoti dalle incertezze, bugie e sensi di colpa. Quindi sconfiggerai queste tenebre e potrai ritornare alla luce- risponde il gigante con tutta calma e tranquillità come se per uscire da questa situazione bastasse poco.
- Io non riesco a capire! – gli dico un’altra volta.
- La seconda verità!- ripete pazientemente lui.
Scoppio in lacrime, questa storia mi sta confondendo. Sto cambiando troppo spesso umore, sto mutando il mio carattere senza rendermene conto. E ora cosa posso fare?
Impassibile Vathek mi guarda mentre le ennesime lacrime mi inumidiscono le guance.
- Ora alzati. Devi fare il secondo passo – dice.
Obbedisco ma subito dopo gli dichiaro che ho paura di sbagliare un’ altra volta.
Appena finita la frase un raggio di luce mi abbaglia e mi butta a terra, insieme a tante scintille che prendono il sopravvento all’oscurità. Una pioggia di luce inonda il mio cuore, rendendolo libero dalla mia più grande paura: il pensiero di giacere qua dentro per sempre. I miei occhi non riescono ad aprirsi, la luce mi fa male anche se ho vissuto per sole due ore nelle tenebre.
Con un bel respiro mi alzo.
La corda legata al mio piede è stata allentata ma non sono ancora libera. Vathek mi guarda sorridendo. Lo vedo meglio però non alla perfezione.
Me ne mancano tre. Il peggio è passato ma non sono ancora fuori pericolo.
- Perché proprio cinque?- gli chiedo per alleggerire quel momento di grande tensione.
- Cinque sono le categorie in cui sono racchiusi i dubbi nel tuo cuore.
- Beato te che non ne hai.
- Ti sbagli – replica.
- Allora perché non sei immerso nel buio come me?
- Perché il Felino non ha bisogno di me, perciò non ha la necessità di racchiudermi da qualche parte. A lui serve Caleb e tu sei la sua esca.
- Questo lo so già! – rispondo un po’ delusa - Prima ero guardiana, ora esca. Se continuo così…
Una volta ero io a salvare gli altri, ora il contrario. Patetico!
- Beh, allora consolati: sei sfuggita alla Ripiccatrice Ignota, così comunemente chiamata -  afferma lui.  
- Eh? – mormoro sbalordita.
Con un altro respiro profondo inizia a parlare : - Hai notato anche tu vero che Will, Irma, Taranee ed Hay Lin sono completamente sparite risultando irreperibili?
Io annuisco.
- Bene, approfittando del fatto che la Congrega non vi abbia più chiamato, la Ripiccatrice Ignota voleva catturarvi tutte e così ha fatto – continua lui - Fortunatamente anche il Felino aveva bisogno di te; così mentre la prima stava andando ad acchiappare Will, tu le sei fuggita essendo stata riportata qui.
Caleb aveva scoperto il piano : nonostante ti abbia lasciato tiene più di qualunque altro a te, ma quando tu hai rifiutato il suo messaggio ti sei persa l’occasione di scappare con lui a salvare le altre.
- Mi voleva dire quello? Io sono praticamente l’oggetto di due personaggi maligni?- balbetto confusa.
- Sì, ti puoi definire così… Beh, almeno ora le Witch hanno ancora una possibilità, no?- dice probabilmente per farmi sorridere. Ma invano.
- Pensavo… che volesse dirmi qualcosa di più banale, di meno importante- e scoppio a piangere un’altra volta.
Ora voglio davvero rimediare al passato, ma come faccio?
Vathek non consola affatto: per lui è tutto semplice!
Mi avvicino alla luce e, mentre una nuova lacrima mi percorre il viso dico singhiozzando:
- Come ho fatto ad essere così stupida? Perché non l’ho ascoltato?
Sono diventata così superficiale da mettere al primo posto i miei problemi piuttosto che le persone che mi circondano. Ma ora voglio cambiare!
Nuovamente le tenebre si schiariscono. Vedo che dei frammenti di buio cadono ai miei piedi, come in una sala cinematografica quando si ha l’impressione che la stanza ti stia crollando addosso. Ma qui non sono in un film. Ma ciò che conta veramente è che mi sento più leggera, poiché altre scintille effervescenti stanno sconfiggendo l’oscurità.
Mi sto avvicinando alla vera luce. Non tutto è perduto, inizio a credere.
Mi rialzo, essendo stata catapultata di nuovo a terra, e noto che anche la stanza sta cambiando colore. Ora finalmente vedo che non sono sospesa nel buio, ma che i miei piedi possono camminare su una superficie solida, purtroppo ancora nera.   
- Vathek, Vathek ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta!- urlo estasiata - Non è impossibile!
- Complimenti Cornelia!
- Ora so che posso migliorare, non voglio più aspettare la chiamata di Kandrakar per entrare in azione, ma voglio sconfiggere io stessa le ingiustizie, aiutata da persone che mi vogliono bene: desidero tornare una Guardiana a tutti gli effetti, poiché ho l'intenzione tornare la Witch che ero una volta!- dico sicura, facendo di nuovo un altro passo verso l’uscita, che ormai sembra lontana da me di cinquanta metri.
Stavolta un boato mi scuote di nuovo a terra. Ma ora non ho più paura, so che ce la posso fare: con Caleb riuscirò a sconfiggere persino il peggiore dei mali. E mentre della grandine dorata, continua a disperdere le tenebre del mio cuore io ora sono più leggera.
Mi manca qualcosa, lo so, eppure sto bene. Mi rialzo, ora tutto ha una forma. Vedo Vathek quasi alla perfezione tranne che i suoi occhi.
Ammiro la stanza intorno a me, la luce bianca con spruzzi dorati illumina l’enorme luogo in cui mi trovo.
- Wow,ma è grandissimo!- dico –Ma esattamente, dove mi trovo? O meglio, come hai fatto tu a venire qua?- chiedo a Vathek – Sembra quasi Kandrakar!
- Kandrakar?
Mi sono dimenticata che lui non aveva mai visto quel posto così gli enuncio :- Sì, un luogo distante e infinto, un altrove senza spazio e senza tempo, un grande Nulla al centro del quale sorge il tempio della Congrega.
- Guardiana, ti sei risposta da sola : non tutto ha una logica. Prendi come esempio Kandrakar, come hai fatto ad arrivare in un luogo distante e infinito al centro del Nulla? Se è un Nulla, non può avere un centro e se è infinito, non può essere distante!
- Sai che hai ragione? Come faccio a trovarmi al centro del Nulla; nel nucleo di un qualcosa che non esiste?
Non c’è una risposta: è magia! E io, tu, il Felino, come facciamo a trovarci qui? È magia anche questa?!?
Alla mia domanda stavolta il bestione non risponde.
- Ma allora… la magia scorre davvero nelle mie vene, è lei il motore della mia vita. Non potrei mai essere una comune ragazza, poiché il potere della Terra è anche dentro di me, come è sempre stato!
Allora io lo devo portare di nuovo alla luce ed ora, devo uscire di qua! Devo ritrovare le altre Witch e insieme aiuteremo di nuovo la vostra città. È una promessa.
Con un altro passo raggiungo l’uscita.
E così, ancora una volta, la luce purifica il mio cuore; sconfigge le tenebre; mi porta fuori dai dubbi, dalle incertezze e dai sensi di colpa.
- Ora sono libera! Tra poco incomincerà una nuova vita! – urlo mentre mi pare che il mio sguardo si stia incrociando a quello di Caleb.
 
* tempo approssimativo, che non corrisponde a quello del fumetto.
Negli ultimi tempi le avventure delle Witch seguivano le stagioni terrestri e in dodici numeri si completava un anno. Seguendo questa logica le ragazze dovrebbero avere circa 25 anni ma dato che non è così io ho fatto scorrere il tempo meno velocemente rispetto al magazine.  
  
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