Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Laura Anita Winchester    04/05/2013    2 recensioni
Temptation è una dei "preferiti" ovvero il giocattolo di Lucifero. E' una dei migliori nel suo campo e lavora sempre da sola. Quando arriverà Storm, un altro demone le cose incominceranno a cambiare... ci sarà una vera e propria caccia all'uomo.
Castiel è un angelo caduto privilegiato dal fatto di essere appena scampato all'Inferno e alle "cure" di Lucifero, ma ha fatto una promessa e sa che quella non sarà l'ultima volta che vede un demone...
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cassiel cadde al suo fianco sfinito, le circondò la vita con un braccio e la tirò a sé. Temptation si sentì finalmente amata, anche se non dalla persona che si era immaginata.
Respirò a fondo l’odore dell’angelo, strofinando la fronte contro la barba incolta.
Cassiel si era assopito, il respiro regolare e le labbra dischiuse. Il demone disegnò delle figure astratte sulla pelle dell’angelo, sentendo le palpebre cedere alla stanchezza.
Peccato che, prima che potesse cedere alle dolci note di Morfeo, uno squarcio la svegliò di soprassalto.
Prima che Cassiel potesse reagire, Storm lo colpì in pieno volto mandandolo al tappeto.
- Scusa bellezza – commentò stringendo la spalla dell’angelo e allungando l’altra verso di lei – Ma Lucifero non poteva aspettare.
Temptation esitò e Storm si allungò, stringendo la sua mano e trasportandola all’Inferno.
 

Temptation si alzò dolorante, portando istintivamente le mani a coprirsi, ma si rese conto di indossare una tunica nera molto aderente che si interrompeva prima delle ginocchia.
Alzò lo sguardo e rimase immobile con il cuore che batteva a mille. Cassiel era legato ad una sedia, Lucifero, a pochi metri da lui, intento a scegliere i suoi ferri e Storm appoggiato al muro accanto al tavolo arrugginito con le braccia incrociate sul petto.
Scattò in avanti, ma sbattè contro una barriera che la scaraventò all’indietro.
- Maledizione – imprecò stringendosi la mano.
Lucifero si voltò sorridendo – Mia cara, ottimo lavoro – disse, allargando le braccia – Ora sappiamo che sei un demone a tutti gli effetti.
Temptation lo fissò confusa – Come?
Lucifero decise di prestare attenzione a lei, anziché al suo giocattolo del momento – Sai, quello che si dichiarava essere tuo fratello, non aveva tutti i torti. Dentro di te poteva esserci ancora del DNA angelico e volevo essere sicuro di non avere una possibile doppiogiochista nel mio regno.
- Un fratello… - iniziò il demone confuso.
- E poi entra in gioco lui! – urlò, sovrastando la sua voce, voltandosi verso Cassiel – Il nostro bellissimo angelo caduto che entra nella nostra storia con un balzo atletico, atterrando davanti ai tuoi occhi, rendendoti il suo tormento quotidiano, dico bene? – chiese inclinando il capo – Succedono alcuni casini, come tutti sappiamo, quando finalmente Storm ha un’idea! – disse indicando il demone impassibile – Toglierti i poteri e costringerti a stare sulla Terra. Sarei riuscito solo a toglierti i poteri demoniaci e quindi quelli angelici avrebbero preso il sopravvento. Ma abbiamo avuto la conferma quando il nostro amichetto, che giudicavamo morto, ha deciso di giocare con te – si voltò verso Cassiel – Ovviamente te la farò pagare cara per esserti fatto la mia bellissima creatura – commentò, tornando a concentrarsi su Temptation – E così abbiamo catturato due piccioni con una fava! Un demone assicurato al mondo dell’Inferno e un angelo caduto, che ha rotto uno dei patti più importanti stipulati con Dio!
Si avvicinò al tavolo, prendendo una lama luccicante – Per questo ho pensato bene di tenerlo con me e di farne un mio grande seguace. Un angelo che diventa improvvisamente un demone seguace di Lucifero! Questa è la mia vittoria su Dio! – urlò alzando le mani al cielo.
Temptation faticava a capire tutto il percorso e non riusciva a capacitarsi di essersi fatta prendere in giro con così poco.
Squadrò Storm stringendo gli occhi a due fessure – Tu lo sapevi?
Lui non rispose ed evitò il suo sguardo.
Rise di sé stessa scuotendo il capo – Ma certo… Era per questo che mi hai lasciata sola con lui durante la missione. Non capisco come tu abbia potuto mentirmi così tanto a lungo.
- Volevo solo assicurarmi di non aver lavorato per anni con una doppiogiochista… - iniziò Storm allontanandosi finalmente dal muro.
La ragazza alzò la testa, fulminandolo con lo sguardo – Sono sempre stata fedele da quando mi avete trascinata qui! E ora iniziate a trattarmi come una di loro? – disse indicando Cassiel – Bella fregatura, davvero.
- Temptation, sei un demone a tutti gli effetti. La tua rinascita dopo la distruzione ha eliminato per sempre il filamento di DNA angelico che girava nel tuo organismo, resistendo a quello demoniaco – commentò Lucifero, intento a fissare negli occhi l’angelo.
Batté un pugno contro la barriera, facendola oscillare pericolosamente – Allora perché non spieghi a Storm il perché riesci a guardare un angelo negli occhi senza soffrire? – fece notare acida.
Lucifero si raddrizzò, dando le spalle all’angelo – Osi giocare con me, ragazzina? Pensi di essere abbastanza potente da sopraffarmi e mettere tutti i demoni contro di me?! – gridò muovendo un dito.
Dalla bocca del demone uscì un rivolo di sangue. La ragazza tentò invano di trattenere il coniato di vomito e si accasciò a terra, tossendo e vomitando sangue.
Vedi cosa posso farti? Sei una stupida umana adesso. Posso sempre distruggerti, non faticherò a trovare un’altra che ti sostituisca – sussurrava, ma lei lo sentiva anche se si trovava a parecchi metri di distanza da lui.
Sputò un miscuglio tra saliva e sangue – Fottiti.
Lucifero la tirò per i capelli, costringendola a mostrarle la gola – Attenta tesoro, lo sai che sono impulsivo.
Temptation lanciò un’occhiata a Cassiel che teneva la testa bassa, i capelli scendevano sugli occhi e lo vedeva tremare, ma non sapeva dire se era per rabbia o paura.
Venne lasciata di colpo e atterrò con le mani sul pavimento, cercando di rimettersi in piedi.
Lucifero tornò a dedicarsi all’angelo – Ci vorrà un bel po’ per toglierti tutto quel sangue senza ucciderti – commentò, passandogli la lama sul collo mentre lo tirava per i capelli per avere maggiore pelle a disposizione.
Cassiel deglutì, sentendo la lama affilata contro il pomo d’Adamo – Infilami tutto il sangue demoniaco che vuoi. Non smetterò di essere un angelo.
Non smetterò di essere un angelo – gli fece il verso Lucifero – Cazzate! Sei stato abbandonato e non hai più alcun tipo di speranza di tornare nel tuo bel Paradiso.
Temptation vide Cassiel assorbire la verità e incupirsi, mentre le palpebre cedevano.
Si sentiva tradita, usata e non sapeva ancora dare nome a tutte le altre sensazioni che provava.
Diede le spalle alla scena, che si prometteva diventare un bagno di sangue, e cercò di uscire da quel posto, inutilmente.
Cassiel gemette e Temptation fiutò l’odore del sangue.
La trasformazione stava per avere inizio.
Diede una spallata alla barriera che non cedette e vide Lucifero praticare il taglio da spalla a spalla lasciando sgorgare il sangue.
Si sentiva impotente davanti alla scena e quando l’angelo gridò di dolore per il nuovo taglio che Lucifero stava incidendo, scivolò a terra portandosi le mani alle orecchie e chiudendo gli occhi.
Una scarica elettrica le attraversò il cervello, riportandola ad una vecchia scena del suo passato.
Una donna bionda le sorrideva, allungando un dito verso di lei sfiorandole il naso. Quel piccolo gesto l’aveva fatta ridere, infondendo ancora più felicità alla donna. Gli occhi chiusi e i denti bianchi come la neve la rendevano il soggetto perfetto del Paradiso.
Un urlo la riportò al presente, dove Cassiel stava perdendo troppo sangue anche per i suoi standard. Il tempo a disposizione si stava esaurendo e a lei mancava il fiato, mentre sentiva la testa scoppiare.
Un altro ricordo la trascinò indietro.
Un ricordo dell’Inferno, precisamente il patto con Lucifero.
Il momento in cui si era tagliata la mano con un coltello dal manico decorato, stringendo quella del suo capo che aveva compiuto lo stesso gesto poco prima di lei.
Un patto di sangue. Una goccia del sangue di entrambi finì sul pavimento, mentre lei si rendeva lentamente conto di essere in trappola.
Un altro grido la riportò alla realtà e lei cercò di tirarsi in piedi, per poi scivolare nuovamente a terra faticando a tirarsi su con i palmi delle mani.
Le grida cessarono e gli occhi di Temptation si spalancarono, mentre una luce accecante bloccava il suo battito cardiaco, portandola lentamente a fondo.
   
 
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