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Autore: Tinkerbell92    04/05/2013    1 recensioni
STORIA IN REVISIONE
Emma Bennett è una trovatella, educata e molto intelligente, che ha passato diciannove anni nell'Orfanatrofio di Volterra.
Il suo tragico passato sembra, ormai, soltanto un lontano ricordo, quando, un giorno, assiste, per caso, al brutale omicidio di uno stranissimo essere umano dalla pelle fredda come il ghiaccio.
I giustizieri altri non sono che i Volturi, i quali, dopo aver discusso sul destino della scomoda testimone, invece che ucciderla, decidono di portarla in dono alla viziatissima figlia di uno dei tre capi.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Twilight Saga according to Tinkerbell'
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Era strano trovarsi di nuovo in quella stanza, di nuovo sommersa dalle bambole e dagli abiti costosi. Ma mi andava benissimo così.
Non opposi nemmeno resistenza quando Milady mi mostrò l’abito che avrei indossato per la festa, cosa che di solito avrei fatto.
Il vestito era stupendo: color acquamarina scuro, composto da corsetto decorato con gemme e pietruzze, gonna ampia leggermente arricciata e privo di maniche.
In altre occasioni, la scollatura e l’ampiezza della gonna mi avrebbero bloccata, ma ero così felice di essere tornata a casa che mi lasciai vestire e agghindare senza aprir bocca.
Le ancelle completarono l’opera con un collier d’argento con smeraldi e zaffiri incastonati, orecchini abbinati e facendomi indossare un paio di guanti del colore dell’abito.
Mi raccolsero i capelli sulla nuca, lasciando libero solo un ciuffo arricciato che ricadesse davanti l’orecchio destro e, per fissare il tutto, mi sistemarono sulla chioma una coroncina d’argento con gli smeraldi.
Mi portarono davanti allo specchio e, lo ammetto, restai parecchio sorpresa nel vedermi così agghindata. E, cosa ancor più sorprendente, mi piaceva.
Milady mi affiancò, rimirandosi a lungo, poi mi guardò maliziosa: - Allora, che ne dici?
Mi lasciai sfuggire un sorriso: come al solito, era bellissima nel suo elegante abito color argento e non mi sembrava ci fosse il bisogno di confermarlo: - State benissimo, Milady, come sempre.
- Oh, io non mi riferivo a me!- rise lei, sospingendomi leggermente verso lo specchio, in modo che potessi guardarmi meglio – La domanda era per te: ti piaci?
Sorrisi leggermente, arrossendo un po’: - Sì, moltissimo.
Una luce vittoriosa illuminò i suoi occhi grigi: - Lo sapevo! Visto? Non è sbagliato curare un po’ di più il proprio aspetto!
Annuii, senza staccare gli occhi dalla mia immagine riflessa: - Suppongo che abbiate ragione…
Qualcuno bussò alla porta e, pochi istanti dopo, Felix fece capolino dalla porta: - Milady, gli invitati sono tutti presenti, potete scendere.
- D’accordo!- rispose allegra lei, prendendomi per mano – Forza, Emma, è il momento di stenderli tutti!
 
Vedere la sala affollata dall’alto del grande scalone non mi aveva mai fatto uno strano effetto, se non la prima volta. Ma sapere che tutta quella gente era lì per me, beh, un pochino mi rendeva nervosa.
Mi appoggiai con un sospiro al corrimano, cercando di ignorare i leggeri capogiri, e chiusi gli occhi per qualche secondo. Milady mi posò una mano sulla spalla: - Fa un’impressione diversa essere al centro dell’attenzione, eh?
- Non me ne parlate- risposi, cercando di mostrarmi allegra, senza grandi risultati.
Diedi una seconda occhiata al piano inferiore e vidi Marcus che saliva lentamente le scale venendo verso di me.
- Buonasera, Emma - mormorò con un mezzo sorriso quando mi raggiunse – Tutto a posto?
Aprii la bocca per rispondere, ma Milady mi precedette: - E’ nervosa per via della folla.
- Oh- rispose impassibile il vampiro – Beh, neanche a me piacciono molto le stanze affollate, ma basta solo non farci caso. Vieni, ti accompagno io giù.
Mi porse il braccio e, non appena lo afferrai, un po’ della tensione cominciò a svanire, tanto che riuscii perfino a muovere le gambe e scendere le scale fino alla fine senza inciampare.
Non appena giungemmo al piano inferiore, Aro mi venne incontro con aria deliziata: - Oh, cara Emma! Sei davvero magnifica questa sera!
- Grazie- borbottai, guardandomi nervosamente attorno – E… ehm… grazie per avermi organizzato la festa… davvero, non era il caso…
Marcus si lasciò sfuggire un sorriso, mentre il leader dei Volturi si esibì in un teatrale inchino: - Un evento del genere merita perlomeno un brindisi! Non era mai capitato che qualcuno tornasse da noi dopo essersi allontanato… insomma, non è mai capitato che qualcuno tornasse vivo
Risposi con un sorriso tirato: - Oh, bene… buono a sapersi…- gettai un’occhiata alla folla – Solo… per favore, sarebbe possibile evitare annunci troppo teatrali? Insomma, non mi piace essere al centro dell’attenzione…
Aro sorrise mielosamente: - Cercheremo di… contenerci.
- Grazie.
Marcus mi diede dei colpetti rassicuranti sulla mano e indicò con un cenno il gruppo poco distante da noi: - Vieni, ti va di salutare gli altri prima che inizino le danze?
Annuii più convinta e mi lasciai condurre senza proferir parola.
Athenodora fu la prima ad accorgersi di noi e si illuminò non appena mi vide: - Emma! Sei una favola, tesoro!
- Oh, sì, ti dona davvero molto quell’abito- continuò Sulpicia, prendendomi per mano – Fa’ una piroetta, così che possiamo vederti tutta.
Mi sentii un po’ a disagio, ma obbedii, ruotando su me stessa sotto il suo braccio. Fortuna che Sulpicia era una donna abbastanza alta, altrimenti avrei fatto la figura della goffa se avessi anche dovuto abbassarmi.
Caius mi salutò con una specie di cordiale grugnito, mentre Alec face un leggere inchino, così come Felix, e Jane si limitò a fissarmi. Inutile dire che arrossii di brutto non appena Demetri mi strizzò l’occhio.
Milady ci raggiunse saltellando, appoggiando le mani alle mie spalle: - Quando si inizia a ballare?
- Suppongo…- iniziò Athenodora, venendo interrotta dall’orchestra – … adesso!
Mi guardai attorno, osservando le coppie che iniziavano a formarsi, e gettai un’occhiata nervosa a Marcus. Lui annuì, come per incoraggiarmi, così, respirai a fondo e trovai il coraggio di incrociare lo sguardo con Demetri.
Il vampiro attese che il gruppo si separasse, poi, avanzò verso di me, fermandosi a distanza di cortesia. Fece un inchino e domandò: - Mi concederesti l’onore di questo ballo?
Non trattenni un sorriso e mi inchinai a mia volta: - Con piacere.
Afferrai il suo braccio, lanciando un ultimo sguardo a Marcus, e lui sorrise: - Divertitevi.
Mi fece uno strano effetto il passaggio dal braccio di Marcus a quello di Demetri. Probabilmente mi stavo facendo fin troppe fantasie mentali, ma non riuscii a fare a meno di notare quando assomigliasse al passaggio dal braccio del padre a quello dello sposo.
Demetri mi condusse in mezzo alla pista da ballo, afferrandomi delicatamente il fianco con la sua mano fredda. Io appoggiai la mia alla sua spalla e, per un istante, ci limitammo a star fermi in quella posizione, guardandoci negli occhi.
Accanto a noi, passarono volteggiando Felix e Milady, il che mi fece alzare un sopracciglio: - Devo sapere qualcosa?
Demetri rise e scosse la testa: - In realtà no. Credo sia più una strategia.
- Strategia?- domandai confusa – E per cosa?
Demetri mi indicò con un cenno della testa un punto alla mia sinistra. Mi voltai e vidi Alec, appoggiato al muro della sala, che fissava la coppia con fare leggermente accigliato.
Mi lasciai sfuggire una risatina: - Ma allora non disdegna più di tanto le attenzioni di Milady…
- Più che altro direi che si sta rendendo conto che lei è più distaccata. Da quando sei… andata via- un’ombra attraversò il suo sguardo per un secondo- Rowena ha iniziato ad assumere un atteggiamento diverso nei confronti di Alec. E’ più… indifferente. Non gli sta più addosso come una volta, anzi, spesso lo ignora completamente e a lui la cosa non piace. Di sicuro non lo ammetterà mai, ma penso si sia accorto di provare qualcosa…
- Oh, capisco…
- Ti va di iniziare a ballare oppure preferisci stare ferma qua per tutta la sera?- domandò lui con fare divertito.
Io sorrisi arrossendo un po’: - Direi che possiamo iniziare a ballare.
Iniziammo a muoverci lentamente lungo il perimetro della sala, aumentando man mano l’andatura. Non riuscii a guardarlo negli occhi per un bel po’, fino a quando non mi sussurrò all’orecchio: - Per quanto ancora dovremo sentirci in imbarazzo ripensando al bacio?
Diedi un’alzata di spalle: - Non lo so… devo dire che mi hai piuttosto… sorpresa… non mi aspettavo una cosa del genere…
- Non ti è piaciuto?- domandò lui, con un tono leggermente preoccupato.
Scossi la testa sorridendo: - Al contrario. E’ solo che… sai, è stato il primo per me… nessun uomo mi aveva mai fatto una cosa simile prima d’ora…
- Cosa?- si stupì lui – Non avevi davvero mai baciato nessuno prima di me?
- No- mormorai – Insomma, non tutti qui hanno mille anni e un sacco di avventure alle spalle. Io ho vissuto diciannove anni in Orfanatrofio, tutti i miei compagni maschi li consideravo dei fratelli…
- Che cosa triste- commentò Demetri con una smorfia – Insomma, mai avuto un ragazzo in vita tua?
- Beh, forse per uno con la tua reputazione è strano, possa capirlo- mi lasciai sfuggire, mordendomi il labbro non appena mi fissò con aria interrogativa: - La mia reputazione?
Arrossii, leggermente imbarazzata: - La tua… reputazione di…
Demetri alzò un sopracciglio arcuato con un leggero sorriso: - Donnaiolo?
- Non era la parola che volevo dire ma…
Il vampiro mi studiò per un secondo, poi scoppiò a ridere.
- Insomma!- protestai – Cosa c’è di tanto divertente?
Demetri scosse la testa, cercando di trattenere le risate: - Niente è che… sei così buffa quando ti imbarazzi…
-Buono a sapersi- borbottai, guardandomi attorno.
Alec ronzava attorno a Milady con aria noncurante, visibilmente incerto se domandarle di ballare o meno, mentre lei chiacchierava allegramente con alcune invitate.
Spostai lo sguardo un po’ più a sinistra, dove quella simpaticona di Heidi mi lanciava occhiatacce. Penso che ormai non sapesse fare altro.
Demetri mi si avvicinò col viso e mi sussurrò all’orecchio: - Comunque sei bellissima stasera.
Arrossii parecchio e abbassai lo sguardo, sussurrando semplicemente un: - Grazie.
La musica rallentò e ci trovammo a volteggiare vicini al terrazzo, un po’ scostati dal resto della folla. L’aria che entrava dalla grande finestra aperta mi accarezzò dolcemente le spalle nude, provocandomi dei brividi. Demetri mi osservò e curvò il lato destro della bocca verso l’alto, esibendosi nel sorriso che preferivo: - Ha la pelle d’oca. Sono io a farti questo effetto?
- Che egocentrico- mormorai con un sorriso – Adesso tutte le mie sensazioni devono essere merito tuo?
Demetri alzò un sopracciglio con aria sensuale ed avvicinò la bocca al mio collo: - Non è così?
Le sue labbra fredde accarezzarono la mia pelle lentamente, provocandomi un brivido piuttosto violento.
- Adesso sì che hai i brividi per causa mia…- sussurrò contro il mio collo, con voce velata di malizia e soddisfazione.
- Ci credo- risposi, con la voce un po’ rotta – Sei un vampiro… e hai le labbra congelate…
- Solo per quello?
Lo fissai dritto nei suoi occhi cremisi e assunsi un’aria di finta arroganza: - Sì, solo per quello.
Demetri mi fissò per qualche secondo, poi iniziò a ridere: - Sei davvero unica…
- Unica nel mio modo di essere antipatica?- domandai, mentre iniziavamo a rallentare l’andatura.
- No- sussurrò, avvicinandosi col viso al mio – Unica nel tuo modo di farmi impazzire.
Non mi lasciai cogliere impreparata come la prima volta. Gli andai incontro, fino a quando non mi ritrovai di nuovo con le labbra premute contro le sue.
Non so se qualcuno se ne accorse. Ci separammo solo quando Aro richiamò l’attenzione facendo cessare la musica e dando dei leggeri colpetti ad un calice con un cucchiaino: - Gentili ospiti, posso avere l’onore della vostra attenzione per un momento?
Tutti gli invitati si fermarono, con gli occhi fissi su di lui.
- Vorrei fare un brindisi alla festeggiata. Di sicuro vi ricorderete dell’umana che ha iniziato a vivere con noi dal mese scorso. Ebbene, dopo una settimana di assenza, la nostra giovane amica ha scelto di tornare al castello, nonostante fosse libera di restare nell’Orfanatrofio in cui è cresciuta. Una scelta a dir poco coraggiosa, che ci rende onore, perché significa che la ragazza si è affezionata alla nostra bella famiglia. Alziamo perciò i calici in onore della nostra Emma!
- A Emma!- risposero in coro i vampiri presenti, alzando calici d’oro e cristallo colmi di sangue.
Notai Marcus dalla parte opposta della sala che mi sorrise e, poco distante da lui, Milady che agitò la mano in cenno di saluto.
Demetri si avvicinò al mio orecchio e sussurrò: - Vado a brindare anch’io un po’. Hai voglia di aspettarmi?
- Dipende… se non si presenta un altro affascinante vampiro a farmi la corte…- risposi con aria maliziosa.
Lui si lasciò sfuggire una risatina e mi posò un bacio sulla tempia: - Torno subito.
Lo guardai muoversi alle velocità della luce tra la folla, raggiungendo Felix che gli aveva tenuto da parte un calice. Afton e Santiago gli dissero qualcosa, facendolo voltare verso Heidi, che se ne stava imbronciata in disparte, e Demetri, dopo averle dato uno sguardo, trattenne a fatica una risata.
Scossi la testa, domandandomi se fosse possibile che una vampira adulta riuscisse ad essere più infantile di Milady ai tempi d’oro, e, mentre ero assorta nei miei pensieri, gli occhi rossi di Heidi incrociarono per un attimo i miei.
Si trovava distante da me, eppure sapevo che riusciva a vedermi benissimo. La sua espressione piena di odio non lasciava alcun dubbio.
Sostenni lo sguardo con fare altezzoso e lei, dopo aver digrignato i denti, sparì in un secondo.
Non riuscii a capire dove fosse andata, ma ammetto che sobbalzai non appena una mano fredda mi si posò sulla spalla.
Mi voltai di scatto, aspettandomi di trovare lo sguardo assassino della vampira a pochi centimetri dal mio viso, invece restai piuttosto sorpresa non appena vidi di chi si trattava.
Alta, spigolosa, capelli rossi lasciati sciolti sulle spalle bianche e vestito da sera nero e viola.
- La… Medium?- balbettai, leggermente scioccata da quell’incontro.
Mary Anne mi fissò in silenzio per qualche secondo, poi annuì: - E tu sei l’Umana, Emma. Posso scambiare due parole con te?
Esitai un attimo, ma poi, vedendo che Demetri stava parlando con i suoi amici, annuii lentamente: - Va bene.
La Medium mi condusse in terrazza, affacciandosi distrattamente sul grande giardino. Il suo sguardo sembrava perdersi nell’infinito.
Diedi una rapida occhiata al giardino sotto di noi, poi domandai: - Che cosa devi dirmi?
Mary Anne restò un attimo in silenzio, poi volse i suoi occhi cremisi verso di me: - La tua anima mi sembra pulita. Sei una brava ragazza con un cervello davvero ammirevole. Per questo vorrei metterti in guardia. Io credo che… certe macchie oscure nel tuo Futuro debbano essere evitate.
- Nel mio Futuro?- la fissai come se avesse appena delirato – Cioè tu… puoi vedere il Futuro?
- Non io- rispose tranquilla Mary Anne – I miei spiriti. Non sai che quando un’anima si separa dal proprio corpo mortale ottiene il potere della Preveggenza?
Storsi le labbra con aria dubbiosa: - In realtà non avevo mai considerato l’ipotesi dell’esistenza di spiriti e cose varie. Insomma, non credevo nemmeno che esistessero veramente i vampiri…
- Quindi non sei Credente?- mi domandò, senza scomporsi.
Diedi un’alzata di spalle: - Io mi considererei più… agnostica. Non do mai nulla per scontato. Non ho prove per confermare l’esistenza di Dio, ma non ne ho nemmeno per negarlo. Dunque, perché indagare su qualcosa di cui non si hanno conoscenze concrete?
La vampira batté le palpebre lentamente: - Basi proprio tutto sul cervello… hai iniziato da poco a scioglierti un po’ e provare a far spazio anche ai sentimenti…- notò che ero arrossita, così continuò – Comunque, non è di questo che dobbiamo parlare, giusto?
Un brivido mi attraversò la schiena e lei piegò leggermente la labbra in un flebile sorriso: - Non temere. I miei spiriti possono sfiorarti ma non farti del male.
- Uno spirito mi ha appena sfiorata?- domandai, con un filo di voce.
Lei annuì e guardò distrattamente il giardino: - Scegliendo di tornare dai Volturi hai compiuto un gesto notevole, soprattutto perché, per la prima volta, hai preferito il cuore al cervello. Hai messo da parte la razionalità per seguire i tuoi sentimenti. Ma, ora che sei qui, dovrai fare attenzione. Ci sono delle ombre che incombono. Hai una nemica da non sottovalutare e non dovrai mai dare per scontato che l’odore del tuo sangue possa salvarti. Basterebbe semplicemente tapparsi il naso per riuscire a berlo.
Un altro brivido mi percorse la schiena, mentre i miei pensieri andavano direttamente ad Heidi.
- Ma non è la sola cosa che ti minaccia- continuò Mary Anne, come se avesse intuito i miei pensieri – Dovrai prepararti ad affrontare delle dure verità. Ci sono cose che non ti sono ancora state svelate, cose che potrebbero inorridirti e portarti a dubitare della tua scelta. In questo castello sono rinchiusi segreti troppo oscuri per poter essere rivelati. Ricordi troppo amari. Le delusioni sono dietro l’angolo, gli orrori nascosti nell’ombra. Non abbassare mai la guardia, fino a che non sarai completamente in grado di affrontarli..
Avvertii un fastidioso capogiro, mentre uno strano senso di inquietudine mi pervadeva.
Sospirai, parlando un po’ a fatica: - Perché mi stai dicendo questo?
I suoi occhi lasciarono trasparire un velo di severità: - Perché non vorrei mai vederti dubitare dell’unica scelta che hai preso da sola. Non trovo giusto che tu rimpianga la tua prima decisione dettata dai sentimenti. Non hai avuto una vita facile, Emma, e se non sarai preparata ad affrontare certe cose, la delusione sarà così grande da portarti a rinchiuderti in te stessa, diventando una persona completamente diversa. Sei una ragazza sveglia, dalla mente brillante. Sarebbe un peccato vederti trasformata in una statua senz’anima.
Dovevo avere un’espressione a dir poco sconvolta, infatti Mary Anne addolcì leggermente il tono: - So che le mie parole ti turbano e spero di non averti rovinato la serata. Ma non trovo giusto tenerti all’oscuro di qualcosa che ti riguarda, sarebbe egoista da parte mia. Spero che i miei avvertimenti ti tornino utili al momento giusto.
Una specie di macchia rossa comparve all’improvviso nel giardino e, guardando meglio, capii che si trattava della vampira che aveva accompagnato Mary Anne al castello la prima volta che l’avevo vista.
La Medium guardò in basso e mormorò: - Oh, è arrivata Victoria. Temo di doverti lasciare, Emma. Porta i miei saluti ad Aro.
- Aspetta un secondo- la bloccai afferrandola per un braccio, nel momento in cui posava un piede sul balcone – Posso almeno sapere il vero motivo per cui mi vuoi aiutare? Dubito che tu l’abbia fatto solo per via della mia intelligenza…
Mary Anne mi fissò in silenzio per alcuni secondi, poi sorrise leggermente: - Un giorno capirai.
Si diede lo slanciò e balzò giù dal terrazzo, atterrando con eleganza accanto alla vampira di nome Victoria.
Mi diede un ultimo sguardo, poi, partì alla velocità della luce verso il cancello, a fianco della compagna.
- Emma!
Mi voltai lentamente, mentre Milady mi raggiungeva: - Cosa fai qua fuori? La festa è per te, abbiamo ricominciato a ballare!
Le permisi di prendermi per mano e la seguii fin dentro al salone: - Sì, avete ragione…
Nel momento in cui varcavo la soglia, la voce di Mary Anne risuonò per un attimo nel mio cervello.
- A parte le ombre oscure, ci saranno anche buone cose nel tuo Futuro…
 
***
Angolo dell’Autrice: Ok, da quanto non aggiornavo? Sì, più di un mese, sono imperdonabile.
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto, grazie per aver letto e scusate.
ps: ecco due immagini delle protagoniste come le immagino io :)

Emma:
Image and video hosting by TinyPic
Milady:
Image and video hosting by TinyPic

Prestavolti:

Emma: Emilie De Ravine (Belle di Once Upon a Time)
Rowena: Tiffany Thornton

A presto! :)
  
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