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Autore: harrehs    04/05/2013    15 recensioni
Harry Styles, ragazzo di un piccolo paesino, sedici anni, un sogno nel cassetto, tenta in tutti i modi di farsi notare dalla sorella del suo migliore amico, Allison Morris.
Lei, la ragazza che gli spezzò il cuore.
Quasi tre anni dopo, quando Harry è ormai una superstar internazionale ed è convinto di aver dimenticato il suo amore del liceo, un imprevisto li farà incontrare di nuovo.
Harry si ricorderà di avere con lei un conto in sospeso.
***
Appoggiò i palmi delle mani ai lati della mia testa, e piegò i gomiti in modo da avvicinarsi ancora di più.
La sua bocca sfiorò maliziosamente il lobo del mio orecchio, mentre i ricci ricadevano ormai sulla mia guancia, pungenti ed eccitanti al tempo stesso.
- Sai, mi fa impazzire...- mi soffiò sul collo, per poi poggiarci sopra le labbra.
Ci lasciò un bacio umido, che sembrò durare un'eternità.
Passò poi dall'altro lato.
- ... L'effetto che ora ho su di te.- finì,  ridendo lievemente. Era soddisfatto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7. When I loved you so


'Cause there we are again, when I loved you so
Back before you lost the one real thing you've ever known
It was rare, I was there, I remember it all too well
Wind in my hair, you were there, you remember it all
Down the stairs, you were there, you remember it all
It was rare, I was there, I remember it all too well

-Taylor Swift, All too well



-Ne ho abbastanza di giocare a questo stupido gioco- sbottò una ragazza bionda, Maya, afferrando una bottiglia da terra, stufa.
-E allora cosa vuoi fare?- chiese Nick.
-Non so, ma smettiamola di giocare al gioco della bottiglia. E' infantile.- esclamò, convincendo tutti.
Quasi tutti i giorni, durante l'estate, a Holmes Chapel, i ragazzi si riunivano in quel parco e passavano il tempo fra di loro.
Quella volta erano in nove: cinque ragazzi e quattro ragazze. C'era Maya, Nick con la sua band i ''White Eskimo'', la migliore amica di Maya, ovvero Allison Morris, e altri tre loro amici.
-Io avrei un'idea...- proferì malizioso Haydn, che continuava a tenere puntati gli occhi su Emily, una rossetta seduta accanto alla sorella.
-Ovvero?- allargò le braccia Will.
-Sette minuti in paradiso.- rivelò, e ci fu un brusio momentaneo fra tutti. I ragazzi soprattutto, analizzarono una ad una ogni ragazza che avevano davanti: la bionda Maya, fiore all'occhiello di Nick, la rossa Emily e la sorella più piccola Gigì, e infine Allison, la sorella di Haydn. Un ragazzo in particolare aveva occhi solo per lei; Harry Styles sperava con tutto se stesso che quel ridicolo gioco potesse aiutarlo in qualche modo con la ragazza castana seduta di fronte a lui.
Le ragazze invece, erano emozionate e spaventate allo stesso tempo da quel famoso gioco.
-Ci state?- le sfidò subito Nick, con le idee chiare. Maya guardò le altre in cerca di approvazione, e posando nuovamente la bottiglia sul freddo asfalto, annuì sicura.
-Cominciamo allora.- proclamò Haydn, facendo roteare la bottiglia e cominciando il giro.
Dopo qualche secondo la bottiglia si fermò, indicando Nick. Rifecero il giro, aspettando che capitasse una ragazza. Capitò Allison, e Haydn, esausto, passò la bottiglia a Nick, così che cominciasse lui. A Nick furono concessi sette minuti con la piccola Gigì, a cui poi capitò Steve, l'altro ragazzo, a cui capitò Maya e così via. Allison era ancora rimasta intoccata, e così lei sperava restasse per la fine del gioco.
-E' il tuo turno Styles.- urlò Nick, visto che lui, insieme ad Allison e Emily, ancora non aveva girato la bottiglia.
Tutti i suoi amici avevano combinato qualocosa in quei sette minuti; lui di certo non poteva fare brutta figura.
Girò la bottiglia e attese.
Fu forse il destino, ma dopo una decina di giravolte, il tappo della bottiglia si diresse proprio verso la povera Allison, che odiava quel gioco con tutta se stessa. Harry invece sorrise, soddisfatto e incredulo, ma soprattutto, impaziente.
Allison spalancò gli occhi, desiderosa solo di fuggire; cosa avrebbe dovuto fare in quei sette minuti? Lei non aveva mai baciato un ragazzo, non era esperta in quell'ambito. Ma soprattutto, lei, così tremendamente romantica, non voleva un primo bacio così futile e superficiale. Perché questo era quel ridicolo gioco: futile e superficiale.
E poi, fra tutti i ragazzi possibili, perché proprio Styles? Lui era spigliato, divertente, aveva sempre qualche ragazza intorno. Con lui Allison avrebbe di certo fatto una figuraccia.
Harry si alzò subito, guardandola incoraggiante. Dopo qualche applauso degli amici e numerose incitazioni, che a Allison ricordarono molto il circo, si alzò anche lei. Insieme si diressero verso quell'angolo nascosto, a due minuti da lì, dove nessuno poteva ne vederli, ne sentirli. C'era un muretto, dove potevano sedersi. Harry ci si fiondò veloce, e fece cenno ad Allison di raggiungerlo vicino a lui. Lei, impacciatamente, accettò.
Poi, il ragazzo fece partire il cronometro e impaziente, fece per prenderle la mano e la guardava, aspettando che lei si voltasse verso di lui.
Invece Allison non aveva intenzione di fare nulla del genere; teneva lo sguardo nella direzione opposta, contando i secondi nella mente.
Harry, di tutt'altra idea, ormai stanco, le prese dolcemente il viso per girarla verso di lui, e con il cuore a mille si avvicinò sempre di più, bramando quelle labbra.
-No.- urlò Allison, senza neanche pensarci, poco prima che accadesse.
Harry si bloccò di scatto, deluso, non capendo, umiliato e imbarazzato.
Allison si ritirò subito e portò le ginocchia al petto, chiudendosi in se stessa.
-Scusami, non sapevo di essere così repellente.- commentò lui, non sapendo cosa dire.
Allison si sentì morire. Non voleva risultare maleducata, scortese, o ancor peggio snob; era solo spaventata.
-No, davvero, non è questo.- si affrettò a dire, rassicurando subito Harry, che sorrise involontariamente. Sapere che per lei non era repellente, era già un gran passo avanti.
-Allora cos'è che non va?- le chiese, curioso.
Lei scrollò le spalle, non sapendo cosa dire.
-Non mi piace questo gioco. E' stupido. Le persone dovrebbero fare queste cose quando ci si piace davvero, non per passare il tempo.-
-Si ma... Ci si diverte..-
-Io non mi diverto.-
-E allora cosa ti diverte?- le chiese, lasciandola di stucco. Lei e Harry parlavano raramente; per Harry lei era "la sorella del suo migliore amico". Che gli importava ora, cosa la divertiva?
-Molte cose... Mi piace stare con gli amici... Mi piace anche stare qui con voi, quando non si fanno cose del genere. Poi mi piace ascoltare la musica, e anche farla a volte... Mio fratello sta provando a insegnarmi a suonare, ma sono una tale frana e...- partì in quarta.
-Ti piace anche parlare, vero?- la interruppe lui divertito e sempre più ammaliato da quella ragazza, a lui così sconosciuta.
Lei, di risposta, divenne rossa sulle guance, involontariamente.
-Sì in realtà, sono logorroica, lo so...- commentò mettendosi le mani sul viso, nascondendosi da quella umiliazione.
Lui non esitò a prenderle la mano per liberarle il viso, e metterla a suo agio.
-Ti piace parlare? Allora vuol dire che per i cinque minuti che ci rimangono parleremo.- suggerì, un po' infastidito dalla situazione, ma incoraggiante.
Allison sorrise, sorpresa e sollevata.
Per i quattro minuti successivi i due parlarono e risero, come se fossero sempre stati amici; erano semplicemente loro stessi, erano a loro agio. E questo fece peggiorare la cotta che Harry aveva per Allison.
Quella ragazza non era come le altre, non per lui almeno. Lui ci vedeva di più.
Lei, in quei quattro minuti, lo aveva fatto stare bene.
Ma fu nell'ultimo minuto che Harry, non volendosi arrendere, insistette.
Portò lo sguardo al polso, sull'orologio.
-Manca un minuto.- disse sospirando.
Allison annuì sorridente, non capendo le intenzioni del ragazzo.
Lui scrollò le spalle.
-Sai, è brutto se torno dai miei amici e dico che non ho combinato nulla... Diventerei lo zimbello della classe...- ammise tenendo prima lo sguardo sull'asfalto e poi portandolo su Allison, in attesa di una risposta.
Lei deglutì ansiosa.
-Puoi sempre mentire...- suggerì.
-Non so dire bugie...-
Poi accadde tutto velocemente.
Allison si sporse in avanti, posando inaspettatamente le sue labbra su quelle di Harry.
Durò qualche secondo, nulla più.
Le loro lingue si cercarono per la prima volta, e fu magico, per entrambi.
Naturale, per entrambi.
Indimenticabile, per entrambi.
Una volta che si furono staccati, nessuno dei due disse nulla, ma si sorrisero, parlando con lo sguardo.
Il tempo era finito, ed era il momento di tornare indietro.
Ma fu nel momento del ritorno che Allison fu assalita dai suoi pensieri. Paura; paura che lei fosse una delle tante, solo un gioco, o qualcosa per divertirsi, per vantarsi con gli amici.
Al ritorno al parco entrambi furono assaliti, ma dai loro amici.
La prima a trovarsi travolta fu Allison da tutte le sue amiche.
-Insomma?-
-Raccontaci!-
-Non esaltatevi, non abbiamo fatto nulla.- si lasciò sfuggire, senza neanche pensarci.
Senza neanche pensare ai sentimenti del riccio, che in quel momento, lì vicino a lei, ascoltava tutto, e la fissava sbalordito.
-Quindi non hai combinato niente Styles?- lo canzonò Nick.
-E' un po' incompetente in materia, cerchiamo di capirlo.- ci si aggiunse Maya, ridendo.
Harry, umiliato, continuava a fissare Allison deluso, e lei, spaventata da tutto, boccheggiava senza poter dire niente, umiliata anche lei, nei confronti del riccio.
Una volta tornati a scuola la voce si diffuse, che Harry era un "incompetente".
Harry e Allison parlavano raramente, come se nulla fosse successo.
Ma entrambi sapevano che qualcosa era scattato fra loro, ma l'umiliazione di quel giorno li costringeva a non farne parola con nessuno, neppure l'uno con l'altro.



''Do you remeber summer '09?''
-Sì!- dissi ad un tratto, facendo voltare tutti verso di me.
Eppure io stavo solo ragionando, e avevo appena trovato una risposta.
Guardai Harry; anche lui ora mi guardava sconcertato.
-Ricordo l'estate del 2009.- spiegai soddisfatta. Loro tuttavia non si tranquillizzarono.
Soprattutto Harry. Le sue guance divennero rosse, il suo respiro pesante.
Mi face un veloce cenno di no, ma io continuavo a ricordare.
-Che successe l'estate del 2009?- chiese Liam, non capendo, e passando lo sguardo da Harry a me.
Sorrisi.
-Nessuno vuole sapere nulla di quell'estate.- si affrettò a dire Harry, cercando di chiudere il discorso.
-Io voglio saperlo- rispose a tono Louis, azzittendolo.
Harry si mise una mano in faccia, aspettando la mia risposta, imbarazzato.
Ma non lo avrei messo in ridicolo.
-Ho dato il mio primo bacio, quell'estate.- spiegai.
Il riccio spalancò sorpreso gli occhi e si sporse verso di me.
-Quello fu il tuo primo bacio?- domandò, incredulo.
Annuii lentamente. -E non sai quanto me ne pento.- dissi, convinta.
Harry mi fissava incredulo, boccheggiando.
Cercavo di reggere lo sguardo, ma il ricordo di quell'estate aveva un particolare effetto su di me, tanto da farmi perdere la mia solita convinzione e il mio forzato controllo.
Louis intanto continuava a portare lo sguardo da me a Harry, cercando di capire.
-Aspettate- ragionò a voce alta -Tu e lui...?-
-No.- mi sbrigai a rispondere. In quel momento, Harry mi guardò con lo stesso sguardo deluso e incredulo di quell'estate 2009.
Prima che potessi ribattere, fortunatamente, Zayn ci disse che erano le sette meno un quarto, e che era il momento di sgomberare.
-Abbiamo tantissime cose da fare, rispondere alle email, dormire...- cominciò Liam.
-Sta tranquillo, sarai presto accontentato.- lo tranquillizzò Amy sorridente, e notai subito una certa alchimia fra i due.
-Sì, sono fuori a cena oggi, sbrighiamoci.- aggiunse Louis.
Cominciammo tutti ad uscire dalla stanza. Tutti tranne Harry, che ancora stava seduto e silenzioso al tavolo. Mi sentivo in dovere di fare qualcosa.
-Io arrivo subito.- sussurrai ad Amy, e tornai dentro dal riccio.
Mi avvicinai silenziosa a lui, che continuava a guardare il basso, tenendo il broncio.
-Tutto bene, superstar?- gli chiesi sorridendo.
Lui portò subito lo sguardo su di me, rancoroso.
-Sì.- rispose secco, alzandosi e dirigendosi verso la porta.
La sentii sbattere, convinta ormai di essermi liberata di lui per sempre. Tutto il contrario.
Il riccio aveva chiuso la porta, e continuava a girarsi la chiave fra le mani, confabulando qualcosa.
-Harry..- sussurrai, spaventata.
Poi andò verso il bagno e tirò lo sciacquone.
Spalancai gli occhi, furiosa.
-Non lo hai fatto davvero?- urlai.
-Ops...- commentò divertito, venendo verso di me.
-Ma cosa ti salta per la testa, eh? Per quale motivo?-
Lui di risposta scoccò le labbra e sorrise.
-Forse non farai in tempo ad essere al tuo appuntamento oggi.- commentò, rivelando la verità.
Cominciai a prendere a pugni il suo petto, ma lui rideva divertito dell'intera situazione.
-Si può sapere perché? Perché?-
-Solo se tu mi dici perché era necessario nascondere quel bacio al resto del mondo!- urlò, stavolta arrabbiato anche lui.
Forse fece la domanda che voleva farmi da tempo, alla quale neppure io avevo una risposta.
Da quella stanza giungevano solo urla, urla e basta.
Restai in silenzio, senza sapere cosa dire.
Sbuffò e si voltò, cominciando a giocherellare con il suo cellulare.
-Non riesci a staccarti da quel coso neanche un secondo?- lo infastidii cercando di sbollire la rabbia.
-Neanche tu riesci a staccarti dal tuo gigantesco ego.- ribatté, dandomi sempre le spalle.
Spalancai la bocca, incredula.
-Come scusa?-
-Sì.- disse ancora, stavolta guardandomi, a pochi centimetri da me, puntandomi l'indice sul petto. -Perché sei sempre stata un'egoista. Quel giorno non hai pensato neanche un attimo cosa volesse dire per me quel bacio, o cosa potesse essere per me quell'umiliazione di cui sono stato vittima a causa tua, e del tuo egoismo del cazzo!- sbottò, urlandomi in faccia tutto quello che voleva urlare da anni.
-Ero spaventata Harry...- rivelai, cercando una scusa, ma la colpa era solo mia.
-Da cosa?-
-Avevo paura che tu te ne potessi andare a vantare in giro, come avevi sempre fatto con le altre!- urlai anche io.
Lui alzò le braccia al cielo, esausto.
-Dicevano che eri la ragazza più brillante di tutta la scuola, di tutta la scuola! Perché non ci arrivi eh?- si lamentò, ma continuavo a non capire.
-Non ti seguo..-
-Tu non eri come le altre, Minnie, vuoi ficcartelo in testa?-


Liam's pov.

-Ma non escono?- chiese Amy, cinque minuti dopo.
Il mio telefono squillò: Harry.
Un messaggio.
"Voi andate, ci serve tempo."
Un messaggio freddo e breve, ma capii tutto.
-E' meglio se noi cominciamo ad andare.- dissi agli altri.
-Perfetto.- commentò Louis e si mise in marcia.
-Ma... Io non posso tornare a casa senza Allison, non so dove andare.- disse Amy, agitandosi tutto ad un tratto.
Risi.
-Puoi venire con noi, tranquilla.- suggerì Zayn.
-Io? Con voi? In una casa?-
-Non siamo né maniaci, né pervertiti, stai tranquilla.- commentai, scatenando la risata di entrambi.




***
harrehs is back, bitch.

Ok, non ho davvero parole per scusarmi
avete tutto il diritto di odiarmi
o di abbandonare la storia.
Io posso solo dirvi che questo per me
è un pessimo periodo
e non sempre riesco a sfogarmi con la scrittura.
Mi sento spesso sola
E sto avendo molti problemi anche qui a casa,
quindi raramente riesco a prendere il computer in mano.
Ma queste non sono scuse.
Non ho scuse, lo so.
Ho anche pensato di lasciar perdere tutto,
ma non potrei mai farvi questo.
Mai.
Ve lo devo.
E lo devo a questa storia.


Comunque...
Harry ha cominciato a dire la verità.
Cosa succederà ora? Con quei due lì da soli?
E Amy ora a casa di Liam con Zayn e Niall?
E Louis a cena fuori?
Voi che per coppie tifate?
A quali personaggi vi siete affezionati?

Vi ringrazio per non avermi abbandonata
Proverò ad aggiornare prima, ve lo prometto.


Qualsiasi cosa volete sapere,
mi trovate qui:

Su ask sono http://ask.fm/shelovesya
Su twitter sono @xsmilecmon

XXX
Vostra, harrehs



  
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