- Happy New
Year
Le vacanze italiane di
due londinesi a Firenze, si erano rivelate massacranti per la controparte
maschile della coppia.
Non abituato a visitare
musei, a passeggiate interminabili, a miseri panini per pranzo e soli quindici
minuti di relax, erano stati giorni deleteri per il suo stato
psico-fisico.
“Adesso stai
esagerando”
“Esagerando?”, sbottò
infastidito dopo le accuse di Hermione.
Lui, che nella sua vita
aveva sempre…
Ehm, si stava
arrampicando sugli specchi e di certo l’immagine che si presentava agli occhi
della ragazza non lo aiutava a esporre l’arringa che stava, al momento,
preparandosi mentalmente.
Avvolto nel piumone
aveva dichiarato di non voler fare nulla per il resto delle vacanze di
Natale.
“Mi hai fatto girare
tutta l’Italia senza sosta non curandoti delle mie necessità da Purosangue
viziato”
“Credevo che avessimo
superato questa fase…”, constatò lei infastidita porgendogli malamente la tazza
con la cioccolata calda che aveva richiesto con la stessa insistenza di un
innocente pargolo infreddolito.
“Questa fase non verrà
mai superata, e lo sai bene! Sono sempre stato viziato e per quanto sia cambiato
ci sono parti del mio carattere che…”
Hermione s’intenerì a
quel fiume di parole.
Non era di certo una
novità; Draco Malfoy era stato viziato e le cose non sarebbero di certo cambiate
solo perché era innamorato di una Mezzosangue.
Era viziato, ma era
anche terribilmente innamorato da anteporre i suoi desideri da principino per la
felicità della donna che amava.
Stava lagnandosi dei
giorni trascorsi in giro per l’Italia, ma era anche vero che Draco l’aveva
seguita senza tante storie solo per vederla sorridere e saziare la sua voglia di
sapienza.
Per lui quella casa
sarebbe potuta bastare per tutti i giorni che Hermione avrebbe trascorso a
Firenze e lei, sapeva che dopotutto anche il principe viziato aveva un
cuore.
“Sei incredibilmente
scemo”, si era avvicinata al suo principe e aveva baciato quelle labbra al
sapore di cioccolato, poteva tutto fermarsi lì, ma la voglia del ragazzino
viziato di tenerla stretta tra le sue braccia e fare l’amore era troppa, così,
dimenticandosi di essere avvolto in due piumoni con in mano una tazza colma di
cioccolata calda se la rovesciò di sopra sporcando un po’
tutto.
Hermione scoppiò a
ridere incontrollatamente per la goffaggine di Draco Malfoy, ma quello,
liberatosi dall’aggroviglio di piumoni la prese di peso e la trascinò in bagno
dove le fece fare una doccia d’acqua gelata senza curarsi delle sue
proteste.
***
La dimora di Alessio
Ganelli non esprimeva il concetto di umile dimora.
Non era esattamente ciò
che in Inghilterra veniva chiamato Maniero e neanche ci si
avvicinava.
La dimora di Alessio
Ganelli era inclassificabile.
Era la notte del 31
Dicembre e il celebre Veglione di
Capodanno si sarebbe tenuto in quella casa.
“Quanta ricchezza che
devono ostentare questi nuovi ricchi…”, asserì Draco prendendo sottobraccio la
sua dama e avviandosi verso l’ingresso dove un paio di uomini cristallizzati davano il
benvenuto agli ospiti.
“Parli come se fossi il
figlio di un contadino…”, gli fece notare Hermione.
“Io sono il vero ricco
della situazione… Alessio Ganelli è solo uno che ostenta ricchezza quando non sa
dove sta di casa l’essere nobile!”
Hermione sorrise, e
quando vennero accompagnati nel grande salone delle feste, Draco Malfoy non potè
far altro che commentare il cattivo gusto
nell’arredamento.
***
La festa era nel pieno
del suo delirio.
Stefania stava giusto
delirando a proposito del cattivo gusto in fatto di donne del magnetico Draco
Malfoy.
“E’…è così
scialba!”
I truccatissimi occhi di
Stefania trafissero la fidanzata del capo intenta a scambiare qualche parola con
Giacomo Ghirlandi e la rabbia la invase.
Nessuna donna era mai
riuscita a catturare l’attenzione del misogino Giacomo Ghirlandi né tanto meno
era riuscita a farlo ridere.
Quella donna invece
sembrava avere il mondo degli uomini ai suoi piedi.
Giacomo Ghirlandi
sembrava essere stato rapito dalla parlantina della ragazza, il professor
Paroceti la ascoltava estasiato e agli occhi di quelli che l’avevano sempre
visto come una specie di mummia appariva come un comune mortale con la sola
voglia di godersi la festa, ma cosa ben più importante Hermione Granger era
amata da Draco Malfoy.
Era questa la cosa che
le rodeva più di tutte.
Aveva trascorso giorni a
pensare a come farla fuori, ma ancora nessuna idea era andata a farle
visita.
“Non è vero!”, disse
risoluta Melissa, “E’ una ragazza con un fascino particolare e poi dovresti
sentirla parlare di strategie finanziarie…”
Stefania la guardò come
se avesse detto che Jimmy Choo non faceva scarpe di
classe.
“Tu ti intendi di
strategie finanziarie?”
“No… però è bello sapere
che almeno lei non sarà costretta a finire a letto con qualcuno d’importante per
essere qualcuno”, ammise tristemente, facendo andare su tutte le furie la
collega che non perse tempo a stringerle il polso e ruggirle tutto il suo
disappunto.
“Noi non ci facciamo
scopare dagli uomini importanti per diventare qualcuno,
chiaro?”
Melissa la fronteggiò
con lo sguardo, “Cristallino, ma permettimi di pensarla così”, le disse prima di
afferrare la borsetta e dirigersi verso altri ospiti.
***
Draco Malfoy non aveva
mai trascorso un 31 Dicembre a quel modo.
Era estasiato da ogni
cosa o persona che lo circondava e si sentiva in una specie di mondo
parallelo.
Tutti innalzavano i
calici per i brindisi più assurdi, si davano a danze scalmanate, a giochetti
assurdi con la frutta e a trenini chilometrici.
Improvvisamente
l’atmosfera s’era fatta più romantica e Alessio Ganelli aveva invitato le coppie
in sala a tuffarsi nella magia di balli particolarmente
romantici.
Draco non aveva perso
tempo ad invitare la sua dama.
“L’Italia ti fa uno
strano effetto, te ne sei reso conto?”
“A dire il vero non è
l’Italia che mi fa uno strano effetto… sei tu Granger”
Il ballo era appena
finito e Aaron Bustworker gli aveva chiesto il permesso di danzare con
Hermione.
Draco glielo aveva
concesso e aveva iniziato a volteggiare con Melissa che stava iniziando a
innervosirsi per via di uno sguardo un po’ troppo insistente sulla sua schiena
nuda dove erano poggiate le mani del capo.
Inutile dire che lo
sguardo apparteneva a Stefania e che era livida di rabbia.
Il ballo non era ancora
finito, ma un’indisponente segretaria di
nome Stefania aveva strappato
l’amica Melissa dalle braccia del capo senza tanti complimenti e lo aveva
costretto a ballare con lei.
“Ti piace ballare,
capo?”
“Non
particolarmente”
“Ti muovi
bene…”
“Non so quale sia il tuo
concetto di muoversi… perché a dire
il vero stai facendo tutto tu…”
Draco era completamente
fuori di testa e di certo non era nelle condizioni mentali di capire che fine
avesse quello di strusciarsi contro le sue gambe.
Credeva di ballare senza
malizia, ma agli occhi degli altri di malizia ne era presente una gran
percentuale.
“Ti va di fare il
trenino?”, gli domandò suadente con le mani sul torace che risalivano lentamente
sul collo.
“Stefania non so…”, non
gli diede il tempo di esprimersi che si ritrovò coinvolto attaccato alle spalle
di un italiano impazzito.
Hermione aveva finito di
ballare già da parecchio e di certo non gli stava piacendo come la segretaria
flirtasse con il suo fidanzato.
Draco Malfoy era
proprietà privata e dallo strusciarsi della segretaria sembrava proprio che il
concetto fosse sfuggito a qualcuno.
***
Mancava meno di minuto
all’inizio dell’anno nuovo e Draco era da più di venti minuti che cercava di
capire cosa passasse nella testa di Hermione e capire il perché lo stava
ignorando.
“Hermione…”
Gli girava
maledettamente la testa e si reggeva a fatica in piedi.
Era da troppo che non si
riduceva in quello stato.
“Lasciami in
pace”
“Hermione…”
“Ti sei divertito
abbastanza con quella?”
“Quella?”
Hermione iniziò a
surriscaldarsi.
“Sì, la sgualdrina da
quattro soldi che ti ritrovi come segretaria…”, disse irata voltandosi, ma Draco
la afferrò per il polso costringendola a guardarlo.
“Dieci, nove, otto,
sette, sei…”
Si sentiva solo una
baraonda di persone e il loro conto alla rovescia mentre Hermione continuava a
guardare la faccia tosta di quello che doveva essere il suo fidanzato
fedele.
“Hermione…”
“Cosa Draco? Cosa?”
“…cinque,
quattro…”
Mancava davvero
pochissimo all’inizio del nuovo anno e sembrava che l’unica cosa che volesse
fare Hermione era quella di schiaffeggiare Draco; la mano stava per colpirlo, ma
lui fu più veloce, la strinse a sé…
“…tre, due, uno… BUON
ANNO!”
…e la
baciò.
“Evvivaaaaaaa è
arrivato Topo Gigiooooooo”
E sotto l’influenza
dello Zecchino d’oro vi ho partorito questo capitolo.
Purtroppo adesso
l’infante che è in me deve correre per dar vita ad una tesina e non posso
soffermarmi quanto vorrei.
Mi scuso per non aver
citato tutte le città d’Italia, ma probabilmente verranno visitate dai due
protagonisti in seguito J
Ringrazio chi ha
recensito lo scorso capitolo… cavolo, vi è piaciuto!
Ed io che credevo fosse
una schifezza -___-
Vi
adoro.
Kisses