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Autore: gemellina    23/11/2007    9 recensioni
Il professor Paroceti era un uomo dall’aria piuttosto burbera e non faceva presagire nulla di positivo, tranne l’idea del suicidio visto come l’unica via d’uscita. Draco prese posto vicino al collega e ciò che vide non gli piacque per niente: il testo di Romeo e Giulietta troneggiava sul banchetto, ma fu quello che udì poco dopo che lo portò ad un’istantanea voglia di scagliarsi un’Avada Kedavra. “Giulietta era una puttana!” La storia sembrava ripetersi.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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jkaihaii

- Happy New Year

 

 

Le vacanze italiane di due londinesi a Firenze, si erano rivelate massacranti per la controparte maschile della coppia.

Non abituato a visitare musei, a passeggiate interminabili, a miseri panini per pranzo e soli quindici minuti di relax, erano stati giorni deleteri per il suo stato psico-fisico.

“Adesso stai esagerando”

“Esagerando?”, sbottò infastidito dopo le accuse di Hermione.

Lui, che nella sua vita aveva sempre…

Ehm, si stava arrampicando sugli specchi e di certo l’immagine che si presentava agli occhi della ragazza non lo aiutava a esporre l’arringa che stava, al momento, preparandosi mentalmente.

Avvolto nel piumone aveva dichiarato di non voler fare nulla per il resto delle vacanze di Natale.

“Mi hai fatto girare tutta l’Italia senza sosta non curandoti delle mie necessità da Purosangue viziato”

“Credevo che avessimo superato questa fase…”, constatò lei infastidita porgendogli malamente la tazza con la cioccolata calda che aveva richiesto con la stessa insistenza di un innocente pargolo infreddolito.

“Questa fase non verrà mai superata, e lo sai bene! Sono sempre stato viziato e per quanto sia cambiato ci sono parti del mio carattere che…”

Hermione s’intenerì a quel fiume di parole.

Non era di certo una novità; Draco Malfoy era stato viziato e le cose non sarebbero di certo cambiate solo perché era innamorato di una Mezzosangue.

Era viziato, ma era anche terribilmente innamorato da anteporre i suoi desideri da principino per la felicità della donna che amava.

Stava lagnandosi dei giorni trascorsi in giro per l’Italia, ma era anche vero che Draco l’aveva seguita senza tante storie solo per vederla sorridere e saziare la sua voglia di sapienza.

Per lui quella casa sarebbe potuta bastare per tutti i giorni che Hermione avrebbe trascorso a Firenze e lei, sapeva che dopotutto anche il principe viziato aveva un cuore.

“Sei incredibilmente scemo”, si era avvicinata al suo principe e aveva baciato quelle labbra al sapore di cioccolato, poteva tutto fermarsi lì, ma la voglia del ragazzino viziato di tenerla stretta tra le sue braccia e fare l’amore era troppa, così, dimenticandosi di essere avvolto in due piumoni con in mano una tazza colma di cioccolata calda se la rovesciò di sopra sporcando un po’ tutto.

Hermione scoppiò a ridere incontrollatamente per la goffaggine di Draco Malfoy, ma quello, liberatosi dall’aggroviglio di piumoni la prese di peso e la trascinò in bagno dove le fece fare una doccia d’acqua gelata senza curarsi delle sue proteste.

 

                                                                  ***

 

La dimora di Alessio Ganelli non esprimeva il concetto di umile dimora.

Non era esattamente ciò che in Inghilterra veniva chiamato Maniero e neanche ci si avvicinava.

La dimora di Alessio Ganelli era inclassificabile.

Era la notte del 31 Dicembre e il celebre Veglione di Capodanno si sarebbe tenuto in quella casa.

“Quanta ricchezza che devono ostentare questi nuovi ricchi…”, asserì Draco prendendo sottobraccio la sua dama e avviandosi verso l’ingresso dove un paio di uomini cristallizzati davano il benvenuto agli ospiti.

“Parli come se fossi il figlio di un contadino…”, gli fece notare Hermione.

“Io sono il vero ricco della situazione… Alessio Ganelli è solo uno che ostenta ricchezza quando non sa dove sta di casa l’essere nobile!”

Hermione sorrise, e quando vennero accompagnati nel grande salone delle feste, Draco Malfoy non potè far altro che commentare il cattivo gusto nell’arredamento.

 

                                                                  ***

 

 

La festa era nel pieno del suo delirio.

Stefania stava giusto delirando a proposito del cattivo gusto in fatto di donne del magnetico Draco Malfoy.

“E’…è così scialba!”

I truccatissimi occhi di Stefania trafissero la fidanzata del capo intenta a scambiare qualche parola con Giacomo Ghirlandi e la rabbia la invase.

Nessuna donna era mai riuscita a catturare l’attenzione del misogino Giacomo Ghirlandi né tanto meno era riuscita a farlo ridere.

Quella donna invece sembrava avere il mondo degli uomini ai suoi piedi.

Giacomo Ghirlandi sembrava essere stato rapito dalla parlantina della ragazza, il professor Paroceti la ascoltava estasiato e agli occhi di quelli che l’avevano sempre visto come una specie di mummia appariva come un comune mortale con la sola voglia di godersi la festa, ma cosa ben più importante Hermione Granger era amata da Draco Malfoy.

Era questa la cosa che le rodeva più di tutte.

Aveva trascorso giorni a pensare a come farla fuori, ma ancora nessuna idea era andata a farle visita.

“Non è vero!”, disse risoluta Melissa, “E’ una ragazza con un fascino particolare e poi dovresti sentirla parlare di strategie finanziarie…”

Stefania la guardò come se avesse detto che Jimmy Choo non faceva scarpe di classe.

“Tu ti intendi di strategie finanziarie?”

“No… però è bello sapere che almeno lei non sarà costretta a finire a letto con qualcuno d’importante per essere qualcuno”, ammise tristemente, facendo andare su tutte le furie la collega che non perse tempo a stringerle il polso e ruggirle tutto il suo disappunto.

“Noi non ci facciamo scopare dagli uomini importanti per diventare qualcuno, chiaro?”

Melissa la fronteggiò con lo sguardo, “Cristallino, ma permettimi di pensarla così”, le disse prima di afferrare la borsetta e dirigersi verso altri ospiti.

 

                                                        ***

 

Draco Malfoy non aveva mai trascorso un 31 Dicembre a quel modo.

Era estasiato da ogni cosa o persona che lo circondava e si sentiva in una specie di mondo parallelo.

Tutti innalzavano i calici per i brindisi più assurdi, si davano a danze scalmanate, a giochetti assurdi con la frutta e a trenini chilometrici.

Improvvisamente l’atmosfera s’era fatta più romantica e Alessio Ganelli aveva invitato le coppie in sala a tuffarsi nella magia di balli particolarmente romantici.

Draco non aveva perso tempo ad invitare la sua dama.

“L’Italia ti fa uno strano effetto, te ne sei reso conto?”

“A dire il vero non è l’Italia che mi fa uno strano effetto… sei tu Granger”

Il ballo era appena finito e Aaron Bustworker gli aveva chiesto il permesso di danzare con Hermione.

Draco glielo aveva concesso e aveva iniziato a volteggiare con Melissa che stava iniziando a innervosirsi per via di uno sguardo un po’ troppo insistente sulla sua schiena nuda dove erano poggiate le mani del capo.

Inutile dire che lo sguardo apparteneva a Stefania e che era livida di rabbia.

 

Il ballo non era ancora finito, ma un’indisponente segretaria di nome Stefania aveva strappato l’amica Melissa dalle braccia del capo senza tanti complimenti e lo aveva costretto a ballare con lei.

“Ti piace ballare, capo?”

“Non particolarmente”

“Ti muovi bene…”

“Non so quale sia il tuo concetto di muoversi… perché a dire il vero stai facendo tutto tu…”

Draco era completamente fuori di testa e di certo non era nelle condizioni mentali di capire che fine avesse quello di strusciarsi contro le sue gambe.

Credeva di ballare senza malizia, ma agli occhi degli altri di malizia ne era presente una gran percentuale.

“Ti va di fare il trenino?”, gli domandò suadente con le mani sul torace che risalivano lentamente sul collo.

“Stefania non so…”, non gli diede il tempo di esprimersi che si ritrovò coinvolto attaccato alle spalle di un italiano impazzito.

 

Hermione aveva finito di ballare già da parecchio e di certo non gli stava piacendo come la segretaria flirtasse con il suo fidanzato.

Draco Malfoy era proprietà privata e dallo strusciarsi della segretaria sembrava proprio che il concetto fosse sfuggito a qualcuno.

 

                                                                  ***

 

Mancava meno di minuto all’inizio dell’anno nuovo e Draco era da più di venti minuti che cercava di capire cosa passasse nella testa di Hermione e capire il perché lo stava ignorando.

“Hermione…”

Gli girava maledettamente la testa e si reggeva a fatica in piedi.

Era da troppo che non si riduceva in quello stato.

“Lasciami in pace”

“Hermione…”

“Ti sei divertito abbastanza con quella?

Quella?

Hermione iniziò a surriscaldarsi.

“Sì, la sgualdrina da quattro soldi che ti ritrovi come segretaria…”, disse irata voltandosi, ma Draco la afferrò per il polso costringendola a guardarlo.

“Dieci, nove, otto, sette, sei…”

Si sentiva solo una baraonda di persone e il loro conto alla rovescia mentre Hermione continuava a guardare la faccia tosta di quello che doveva essere il suo fidanzato fedele.

“Hermione…”

“Cosa Draco? Cosa?

“…cinque, quattro…”

Mancava davvero pochissimo all’inizio del nuovo anno e sembrava che l’unica cosa che volesse fare Hermione era quella di schiaffeggiare Draco; la mano stava per colpirlo, ma lui fu più veloce, la strinse a sé…

“…tre, due, uno… BUON ANNO!”

…e la baciò.

 

 

 

 

 

 

“Evvivaaaaaaa è arrivato Topo Gigiooooooo”

 

E sotto l’influenza dello Zecchino d’oro vi ho partorito questo capitolo.

Purtroppo adesso l’infante che è in me deve correre per dar vita ad una tesina e non posso soffermarmi quanto vorrei.

 

Mi scuso per non aver citato tutte le città d’Italia, ma probabilmente verranno visitate dai due protagonisti in seguito J

 

Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo… cavolo, vi è piaciuto!

Ed io che credevo fosse una schifezza -___-

 

Vi adoro.

 

Kisses

 

  
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