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Autore: Elaeth    04/05/2013    0 recensioni
Nuova Generazione.
Seguirete le vicende di una solare Rose Weasley che lentamente scopre il ragazzo che ha ignorato per sette anni, il Serpeverde Scorpius Malfoy; di suo fratello Hugo che deve fare i conti con l'irrefrenabile ma irresistibile Freya Nott; della bellissima Dominique Weasley che fin dal primo anno viene perseguitata dall'affascinante Jace Steel, e di un più che confuso Frank Longbottom combattuto fra amore e amicizia. E non mancheranno sicuramente di comparire Albus Potter, Lorcan e Lysander Scamander, Roxanne Weasley e tutti coloro che avranno il coraggio di stare vicino agli sfortunatissimi protagonisti della nostra storia.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Migliori amici che ignorano il proprio dovere.

 

Freya sedeva compostamente sul muretto del porticato che dava sul lago Nero, fissando con innato interesse ciò che a prima vista sarebbe sembrato un punto imprecisato del prato.
In realtà la solare Serpeverde era intenta a osservare da lontano il suo migliore amico Hugo, che dopo quasi una settimana di Infermeria si trovava sotto ad un albero a leggere in solitudine.
Freya si era sempre chiesta come riuscisse a starsene fermo a fissare le pagine di un libro per ore e ore sotto quel vento glaciale, eppure non gli aveva mai posto quella domanda.
Così si limitava a ritrovarsi spesso a guardarlo da metri di distanza, fissando quella zazzera di capelli rossi e immaginandosi di contare ad una ad una le numerose lentiggini che Hugo aveva in viso.
Voltò il capo distrattamente per osservare due ragazzi che tenendosi per mano rientravano al Castello ridacchiando in modo decisamente troppo disgustoso per lei, dopodiché si decise ad alzarsi e raggiungere il ragazzo che per poco quella settimana non rischiava di fare uccidere da Madama Pomfrey.
«Fragolina! Non sei appassita! »Urlò la ragazza mentre lo raggiungeva saltellando allegramente.
Hugo rialzò il capo dal libro che stava leggendo - probabilmente un libro di letteratura babbana, si disse Freya - e, dopo aver fatto una smorfia che lasciava intendere che stavolta non l’avrebbe perdonata per niente al mondo, si arrese al largo sorriso che le increspava il volto e si lasciò sfuggire un timido cenno come risposta.
«Dovrei essere arrabbiato con te. »Disse, malcelando tutto il suo disappunto annuendo convinto.
«Oh, per così poco! Allora a quest’ora sarei stata assassinata da più o meno tutta la scuola! »
«Che è quello che la maggior parte degli studenti di questa scuola desidera fare, Freya. »
«Smettila, che mi adorano tutti qui! »Dopo aver sbuffato all’affermazione di Hugo e aver messo su un broncio estramamente buffo, Freya si lasciò cadere al suolo al fianco del ragazzo, stringendoglisi addosso per non sentire il freddo gelido che, nonostante il mantello, le steva penetrando nelle ossa.
Hugo la guardò stranamente sorpreso: erano poche infatti le cose che ancora lo stupivano di lei. Eppure non l’aveva mai vista fare un gesto del genere, nonostante sapesse che la sua migliore amica, al contrario di lui, non riusciva a sopportare il freddo.
Le passò un braccio attorno alle spalle, cercando di coprirla anche col suo mantello e, dopo aver incrociato per un attimo i grandi occhi verdi della ragazza, tornò a guardare il proprio libro, conscio che oramai non avrebbe più potuto tonare a leggere in pace.
«Non farti strane idee e tieni le mani a posto, Fragolina. È solo perché ho freddo. »
«Non mi sono mai fatto strane idee su di te, Freya! »Ribattè il ragazzo con estrema urgenza, allarmato dal fatto che la sua migliore amica potesse pensare una cosa del genere. Erano praticamente cresciuti assieme loro due!
«E poi non chiamarmi in quel modo, non so neanche perché lo fai. »
«Come? Fragolina? »Chiese la Serpeverde, aggrottando la fronte.
Ad un cenno del capo affermativo da parte di Hugo, Freya scoppiò a ridere allegramente, scuotendo la testa divertita dal fatto che il suo migliore amico fosse così ingenuo.
«Oh, andiamo! Sei rosso come una fragola, sei pieno di lentiggini come i semini che vedi tutto intorno ad una fragola e... beh, ecco... sei anche tanto bellino come una fragola! »
Se da una parte la ragazza non aveva avuto problemi a fare quella constatazione, Hugo al solo sentirsi definire bellino divenne rosso come il suddetto frutto e, dopo aver boccheggiato incredulo per dei buoni ed interminabili secondi, distolse lo sguardo, fermandosi a guardare l’interessantissimo ciuffo d’erba che stava stringendo convulsamente tra le dita.
Ma d’altronde loro due erano come il giorno e la notte; se Freya non aveva avuto problemi a parlare, non era forse ovvio che Hugo reagisse invece in quel modo?
«Vedi? Sei anche più rosso di una fragola, Pomodorino! »
«Oh, smettila! »
Hugo se la strinse di più a sé, cercando di nascondersi alla sua vista per non arrossire ancora di più, non riuscendo tuttavia a non sorridere come un ebete quando la ragazza scoppiò a ridere sguaiatamente tra le sue braccia.
Chinò il capo per guardarla in viso e vide un sorriso talmente solare prendere il posto di quella risata che si disse che forse era per quel motivo che non riusciva mai ad essere arrabiato con lei.
«Sai, Hugie, è da un po’ che ci penso, e credo proprio che io debba trovarmi un ragazzo, così, giusto per perdere la verginità! »
I secondi di tranquillità del Grifondoro finirono ben presto, in quanto non appena udì le parole di Freya per poco non si strozzò con la propria saliva. Si chiese se forse la sua migliore amica non si fosse definitivamente ammattita, ma si rispose che infondo era sempre stata così e lui non avrebbe mai potuto farci niente.
«Freya, non pensi che dovresti perdere la... ecco, quella cosa con qualcuno che ami? »
«Ed è proprio per questo che tu mi aiuterai a cercare la mia anima gemella! »
«Io, cosa? »Gli occhi di Hugo si spalancarono talmente tanto che gli divennero tutti lucidi, conferendo a quei meravigliosi occhi azzurri il colore del cielo che li sovrastava.
«Beh, chi meglio del mio migliore amico? Così se dovesse finire male puoi pestarlo e vendicarmi, e poi io verrò a trovarti in Infermeria come ho sempre fatto perché alla fine le botte le prenderai tu! »
« Ehi! »
«Su, lo sappiamo entrambi che finirebbe così! »Freya guardò il ragazzo con convinzione, ignorando bellamente l’occhiataccia che Hugo le stava lanciando.
«Ehm... grazie? »
«Di nulla! »E con un sorriso che rasentava il limite dell’odioso, la ragazza tornò a posare gli occhi verdi in quelli sempre più increduli del Grifondoro, sforzandosi ardentemente di non scoppiare a ridergli in faccia.
«E comunque non lo farò. Non ti aiuterò a trovare un ragazzo. »
«Oh beh, se sei geloso possiamo parlarne e- »
«Non è per quello! »Hugo balzò di scatto sul proprio posto, facendo sobbalzare una più che stravaccata Freya, che da sotto il mantello, si stringeva sempre di più contro il suo migliore amico. Lo guardò per pochi secondi meravigliata dal tono che aveva usato, quasi avesse detto qualcosa di sbagliato, poi tornò a concentrarsi sulla distesa di erba gelida che aveva davanti.
«Va bene, vorrà dire che la grande Freya Nott farà da sola anche questa volta! »
«Freya... »
«Non importa, davvero! Mi spiegherai il motivo un altro giorno! »
La Serpeverde parlò con estrema calma, posando le sue piccole dita sopra le labbra sempre screpolate di Hugo, come per zittirlo. Aspettò che il ragazzo annuisse in risposta alle sue parole e lentamente si rialzò, rabbrividendo non appena tornò ad essere scossa dal vento e non più riscaldata dal mantello di Hugo.
« Andiamo dài, io devo iniziare la mia missione e a te si congeleranno le chiappe se stai ancora seduto lì! »
Il ragazzo scosse la testa sbuffando, contorcendo le labbra in quella smorfia che riservava solo alle parole assurde e del tutto senza senso della sua migliore amica. Si alzò da terra di malavoglia, ma nonostante tutto, appena fu in piedi tornò a coprire Freya con il suo mantello, stringendola al proprio fianco.
Perché infondo due migliori amici sanno dirsi le cose anche restando in silenzio, nonostante siano cose che forse si dovrebbero dire subito.
 

*

 
«Jace Steel ci sta seguendo. »
«Lo so, Rox. Zitta e cammina più velocemente. »
«La vuoi finire, Dom? Girati e salutalo! »
«Taci anche tu, Rosie! »
Nel bel mezzo del corridoio del secondo piano, le tre cugine Weasley più diverse che potessero mai esistere, camminavano spedite verso una meta non precisata. O meglio: Dominique correva, voltandosi ogni tanto a guardare dietro di sé, Roxanne la seguiva in silenzio, mentre Rose si stringeva la borsa sottobraccio, girandosi solo per invogliare Jace a seguire sua cugina con un gran sorriso stampato sulle labbra.
D’altra parte, il Capitano della squadra di Serpeverde non si sarebbe certo dato per vinto, sorriso di Rose o meno, avrebbe seguito Dominique anche fino al Dormitorio femminile se necessario.
Quel giorno, infatti, non aveva ancora posto la consueta domanda alla Corvonero, preso com’era stato fino a quel momento dallo scoraggiarsi per il milionesimo rifiuto ricevuto il giorno precedente.
E sicuramente ad un occhio attento non sarebbe certo sfuggita la testolina biondo platino che con estrema calma seguiva la decisa figura di Jace.
Scorpius si era di fatti convinto di dover fermare il suo migliore amico dall’ennesima umiliazione pubblica, che – chiariamoci - per il Serpeverde non consisteva nel rifiuto da parte della ragazza, ma nel fatto che la suddetta ragazza fosse una Weasley. Camminava sbadigliando distrattamente, alzando ogni tanto gli occhi al cielo casualmente proprio quando Rose Weasley si voltava per guardare Jace.
Una scenetta davvero ridicola, eppure così familiare.
«Dom! Ti prego fermati un secondo! »
«Oh, non ci penso proprio! »Esclamò sottovoce la bionda Corvonero per non farsi sentire dal ragazzo che in quel momento rappresentava il suo più grande incubo.
Per sua esagerata sfortuna, o grazia divina se analizzassimo la situazione dal punto di vista di Jace, non appena Dominique svoltò l’angolo, si ritrovò davanti ad un corridoio completamente vuoto e spoglio senza porte né uscite. Del tutto in preda al panico, l’unica cosa che riuscì a fare fu nascondersi dietro ad una pesante tenda, lunga abbastanza da coprirla interamente.
«Vi prego, vi prego, vi prego! Non ditegli nulla! »Supplicò le altre due cugine, giusto in tempo prima di posizionarsi dietro il pesante tessuto e sentire i passi frettolosi e pesanti di Jace avvicinarsi.
«Domy bellissima! Allora che ne pensi se domani... »Non appena il Serpeverde vide davanti a sé solo Rose e Roxanne, si bloccò nel mezzo della propria frase, solo per muovere convulsamente la testa da destra a sinistra per cercare di individuare la testolina bionda che tanto amava. L’unica cosa vagamente rassomigliante che trovò fu la chioma platinata di Scorpius, che proprio in quel momento si era degnato di raggiungere il resto del gruppo.
Certo, un attento osservatore avrebbe notato il modo in cui gli occhi grigi del nobile rampollo di casa Malfoy si fossero posati come prima cosa sulla figura di Rose e poi su quella del suo migliore amico, ma chi aveva tempo per badare a tali cose quando quasi per magia una studentessa era sparita nel nulla semplicemente cambiando corridoio?
«Dite la verità! Vi siete mangiate la mia Dom! »Gridò Jace sconvolto, come se avesse valutato veramente possibile una cosa simile.
«Vedi, Steel. Per quanto mia cugina sia un bocconcino allettante, non vado pazza per le bionde anoressiche senza un minimo di carne! »Rispose bellamente Roxanne, scatenando lo sbuffo divertito di Rose.
«E allora dove è finita? »
«Jace, forse dovresti provare più tardi. Sai, era leggermente sconvolta, ma non è per colpa tua! »Tentò di rincuorarlo Rose, con quel suo enorme sorriso che faceva sciogliere chiunque in qualunque momento. Oh beh, quasi tutti.
«Me ne pentirò per il resto della mia vita, ma credo di essere d’accordo con quello che ha detto Miss Lentiggini. »Si intromise Scorpius, poggiando molto fraternamente una mano sulla spalla del suo migliore amico.
«Nessuno ha chiesto la tua opinione, Malfoy. »Rose incrociò le braccia al seno, acquistando una certa autorità nonostante il suo scarso metro e sessanta.
Scorpius si astenne dal controbattere, se lo avesse fatto avrebbero certamente iniziato una discussione senza senso e l’unica cosa che voleva lui in quel momento era andarsene.
«Vado ad affogare nel Lago Nero, che nessuno mi segua. »Concluse infine Jace, con un tono di voce talmente sconsolato che colpì perfino la fredda Dominique, tuttavia stesse morendo di caldo dietro a quella polverosa tenda.
Il Serpeverde se ne andò ciondolando, voltandosi di tanto in tanto come per accertarsi se in realtà Dominique fosse sempre stata lì e non l’avesse semplicemente vista.
Una volta rimasto solo con le ragazze Weasley, Scorpius schioccò la lingua al palato e fece alcuni passi verso la tenda.
«Weasley bionda, per me puoi anche rimanere lì dietro per sempre, ma vorrei informarti che Jace se ne è andato. »Disse il ragazzo molto spavaldamente, accennando una smorfia soddisfatta in direzione di Rose.
Con estrema prudenza, la Corvonero uscì da dietro il suo nascondiglio e, con lo sguardo di chi è appena stato beccato con la mano nel vasetto di marmellata, sorrise timidamente al Serpeverde, alzando le spalle come a giustificarsi.
«Perché sei ancora qui? Dovresti essere con Jace! È sconvolto! »Sbraitò allora la rossa Grifondoro, puntandogli un dito contro per aggravare la sua accusa.
«Sei sorda o semplicemente tarda? Non vuole che nessuno lo segua! »
«E’ il tuo migliore amico! Ha bisogno di te! »Rose scosse la testa in segno di disapprovazione, guardando Scorpius con la fronte aggrottata e la bocca spalancata.
Per lei, un simile comportamento era a dir poco inaccettabile; se avesse visto Dominique o Roxanne con lo stesso sguardo che Jace aveva avuto poco prima, sarebbe stata con loro fino a quando non avesse visto di nuovo il sorriso stampato sul loro volto.
Si incamminò senza dire niente via dal resto dei suoi compagni, ignorando le sue due migliori amiche, fermandosi solo quando si ritrovò proprio davanti a Scorpius.
«Sei la persona più orribile che io abbia mai incontrato, Scorpius Malfoy. »
Ci fu un tale disprezzo nella voce di Rose, che Dominique si chiese se alle orecchie di Jace non arrivasse lo stesso suono quando lei si rivolgeva a lui. Odiava Jace Steel, ma un tale odio non lo avrebbe augurato nemmeno a lui.
Il ragazzo seguì con lo sguardo la Grifondoro andarsene, fissandola per la prima volta senza parole.
D’altronde, cosa avrebbe potuto dire? Che la odiava anche lui? A Rose non sarebbe certamente importato.
Rimase immobile per qualche secondo, ridestandosi solo quando sentì alle sue spalle la voce di Roxanne parlargli cautamente.
«Sai, Malfoy, Rose non lo pensa veramente. »
E ancora voltato verso il punto dove poco prima Rose era scomparsa, annuì quasi automaticamente, nonostante non avesse ascoltato neanche una parola di ciò che gli avevano appena detto.
 

*

Col capo chino sul libro di Pozioni da più di un’ora in un angolino della propria Sala Comune, un più che annoiato Frank Longbottom ripeteva per la sesta volta il capitolo che aveva da studiare per il giorno dopo. Non che fosse un secchione, ma da bravo Corvonero che era non si trovava mai ad essere impreparato, qualunque fosse la circostanza.
Pronto a ripetere per la settima volta come fermentare alla perfezione il Distillato di Morte Vivente, non fece caso alla figura snella e minuta che gli si stava avvicinando. Si accorse della sua presenza solo quando se la ritrovò di fronte, in tutta la sua splendida bellezza.
«Ehi, Frank! »Disse con un enorme sorriso niente di meno che Roxanne Weasley.
«Rox! Oh... ehm, c-cosa ci fai qui? »Per poco Frank non si strozzò con la propria saliva e sbatté le palpebre più volte per accertarsi di non stare sognando. Che fossero gli effetti del troppo studio?
«Ecco, io avevo appuntamento con Lys, mi ha fatto entrare quella ragazza laggiù ma non mi ha detto nulla e... »Roxanne indicò moltò distrattamente una ragazza che aveva tutta l’aria di voler uccidere chiunque le si fosse avvicinato.
Frank non si girò nemmeno ad osservare la ragazza in questione, rimase con gli occhi puntati sulla Grifondoro per tutto il tempo.
«Ehm, Lysander è giù al Lago con un paio di nostri amici, non te l’ha detto? »Chiese cautamente il Corvonero, conscio di quale sarebbe stata la risposta.
«Oh... no, lui... non mi ha detto niente. »Rox chinò il capo, mordendosi l’attimo dopo il labbro con visibile nervosismo. Frank si ritrovò ad inveire mentalmente contro il proprio migliore amico.
«Rox, vedrai che torna subito! »Cercò di rassicurarla lui, nonostante il sorriso che aveva stampato sulle labbra fosse chiaramente una finzione.
«Beh, dai, dato che sono qui posso anche confessarti una cosa... »Disse Roxanne avvicinandosi pericolosamente all’orecchio di Frank.
Solo Roxanne Weasley poteva cambiare umore così repentinamente e solo ed unicamente lei aveva il potere di scatenare un tale brivido lungo la schiena di Frank Longbottom.
Il Corvonero trattenne il fiato, se avesse aperto bocca avrebbe probabilmente urlato come una ragazzina eccitata. Si limitò ad annuire con il capo, aspettando che la ragazza continuasse a parlare.
« ... vedi quella ragazza là in fondo? »
«S-sì. »Rispose Frank, sebbene con una certa delusione, dopo aver dato una rapida occhiata ad una ragazzina bionda, probabilmente del quinto anno, che nascosta dietro ad un libro di Astronomia lanciava distrattamente timidi sguardi ai due ragazzi.
«Ecco, quella ragazza è cotta marcia di te. »Roxanne parlò con chiarezza, con una tale sicurezza che Frank le avrebbe creduto qualsiasi cosa gli avesse detto. Non che avrebbe potuto fare altrimenti.
«Oh, Rox, che stai dicendo? »A Frank scappò una risata nervosa. Nessuna ragazza aveva mai avuto una cotta per lui, non per il migliore amico di Lysander Scamander.
«A parte il fatto che non smette di fissarti, anche quando siamo a cena non ti toglie mai gli occhi di dosso! È praticamente ossessionata da te! »
«E’ una cosa di cui dovrei aver paura? »Chiese il Corvonero, quasi seriamente preoccupato.
«Ma smettila! È pure bellissima! Vacci a parlare! »Roxanne gli tirò una pacca poco garbata su un braccio, dopodiché gli indicò con la testa la ragazza in questione, per incintarlo ad andarle incontro.
«Rox, per favore, non credo dovrei! Anzi, sicuramente ti stai inventando tutto e... »
«Frank, ma hai mai avuto una ragazza? »Gli occhi di Roxanne lo scrutavano da vicino, troppo vicino.
Se solo sapesse... Pensò Frank mentre osservava quelle enormi pozze scure scrutarlo attentamente, decisamente troppo invitanti per pensare ad altro.
E proprio mentre stava per aprire bocca per dire di no, che non aveva mai avuto una ragazza, che non aveva mai pensato a nessun’altra se non a lei, la porta della Sala Comune si spalancò solo per lasciar entrare niente di meno che Lysander Scamander.
Roxanne smise immediatamente di guardare Frank e corse incontro al suo ragazzo, come se il fatto che lui le avesse dato buca non contasse assolutamente nulla.
E proprio mentre la Grifondoro era avvinghiata al suo ragazzo, coinvolta in un bacio tutto fuorché casto, Lysander alzò una mano per salutare il proprio migliore amico, come se il fatto che stesse baciando le labbra che l’altro bramava con tutto se stesso non bastasse.
Frank scosse la testa sconsolato e si lasciò scappare uno sbuffo rassegnato.
Certe cose non sarebbero mai potute cambiare.
  
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