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Autore: Sa_hp    04/05/2013    5 recensioni
La Guerra era finita e tutto procedeva tranquillo...o quasi!
Dal primo capitolo:
- Non pensarci nemmeno Ronald o giuro che ti schianto!- rivolgendosi al suo ragazzo che aveva le stesse intenzioni di Harry.
- Miseriaccia Hermione! Sei la solita guastafeste!
- Cosa!? Pensi che non mi sappia divertire? – disse la ragazza, con uno strano luccichio negli occhi: c’era aria di bufera!
Non vi resta che leggere! Sa :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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L’espresso per Hogwarts arrivò fischiando alla stazione di King’s cross. Sul binario 9 ¾ molte erano le persone che aspettavano i maghi e le streghe che erano appena tornati a Londra per trascorrere le vacanze di Natale.
Tra la folla si poteva benissimo distinguere un gruppo di tre persone dai capelli vermigli: una donna, un uomo e un ragazzo si trovano nei pressi del binario in attesa che due ragazze scendessero dal treno.
Solo qualche minuto dopo, quando tutti i ragazzini dei primi anni e le loro famiglie furono andati via, un gruppetto di ragazzi apparì alla vista dei Weasley.
Neville e Luna dopo aver augurato buon Natale a Ginny, ad Hermione e ai Weasley oltrepassarono la barriera che divide quello stravagante binario dal resto della stazione londinese.
- Ginny! Tesoro! Fatti abbracciare! – disse la signora Weasley stritolando la figlia in un abbraccio carico di affetto.
- Mamma, anche tu mi sei mancata ma così mi uccidi! – si lamentò Ginny e dopo essere stata liberata corse ad abbracciare prima il padre e poi il fratello che fino ad allora era rimasto in disparte. In effetti nonostante Ginny fosse sua sorella non era lei la ragazza che voleva rivedere al più presto.
Hermione intanto aveva preso il posto dell’amica tra le braccia di Molly e rispondeva a tutte le domande su Hogwarts che questa le poneva, perdendosi quindi in dettagliati racconti delle loro giornate a scuola.
Mentre parlava intercettò lo sguardo di Ron che discuteva animatamente con sua sorella. Si guardarono per qualche istante e non poterono far a meno di arrossire. Morivano entrambi dalla voglia di abbracciarsi, baciarsi o almeno salutarsi ma ciò era impossibile data la presenza dei coniugi Weasley.
Così oltrepassarono anche loro la magica barriera e con grande sorpresa notarono altre due persone ad aspettarli, o meglio ad aspettare qualcuno in particolare.
Un uomo alto dai capelli chiari e una donna bassina dai capelli ricci e castani si guardavano intorno leggermente spaesati ma allo stesso tempo convinti di non aver sbagliato né luogo né ora.
- Mamma! Papà! – disse Hermione sorpresa prima, di correre incontro ai suoi genitori e farsi abbracciare.
- Oh Hermione!- sussurrò sua madre. – Ci sei mancata così tanto!
- Anche voi! Ma che ci fate qui?
- Sapevamo che tornavi e così abbiamo pensato di venirti a prendere per non farti comparire all’improvviso nel salotto. Non abbiamo scombussolato i tuoi programmi vero?
- si chiama smaterializzazione papà! E comunque no, non avete stravolto nessun programma, anzi.
Su questo Ron avrebbe avuto molto da ridire ma non poteva di certo intervenire in quel quadretto familiare. Sapeva quanto Hermione aveva sofferto per la mancanza dei suoi genitori e gli sembrava giusto lasciarli da soli. Ma sua madre evidentemente non era dello stesso avviso e si avvicinò allegra ai signori Granger mentre Ron alzava gli occhi al cielo divertito.
- Signori Granger! Che sorpresa! Ne è passato di tempo. – li salutò mentre anche Arthur si avvicinava seguito dai due figli.
- Signora Weasley! E’ un vero onore rivederla! – rispose la mamma di Hermione sorridendo a tutti. – E voi dovete essere gli amici di Hermione. Si, mi ricordo di voi. Ronald e Ginny vero?
- Si signora, ma la prego mi chiami Ron. – rispose imbarazzato
- Come vuoi Ron. – disse cortesemente.
I quattro adulti si persero in chiacchiere finché Molly non ebbe “l’illuminazione”.
 - Avete programmi per il cenone di Natale? Noi lo passeremo alla Tana e ci farebbe molto piacere se vi uniste a noi. – propose.
- Forse dovremmo essere noi ad invitare voi, per ringraziarvi di esservi occupati di Hermione in questi anni.
- Oh sciocchezze, per me è come una figlia. Allora, ci vediamo stasera?
- Ci farebbe molto piacere. – accettò il signor Granger.
- Bene allora ci vediamo alle otto. A stasera! – disse Arthur prima di dirigersi con la sua famiglia verso l’uscita della stazione.
 
- E se non dovessi piacergli? E se dicono che non sono alla sua altezza? Se sono convinti che lei meriti di meglio? E se suo padre mi uccide? O peggio mi... – domandò deglutendo. – Miseriaccia Harry salvami! – continuò camminando avanti e indietro per la stanza e tormentando in primo bottone della sua camicia.
- Ron, tu ora ti siedi, respiri profondamente e ti calmi. Poi scendiamo giù e passiamo questa serata allegramente e soprattutto in pace!
- Tu non capisci Harry! Mi ucciderà… Suo padre mi ucciderà!
- Beh in quel caso ti difenderò io! – lo rassicurò posandogli una mano sulla spalla. - Andrà tutto bene.
- Sei un amico, Harry. Grazie.
Si alzò e uscì dalla camera a passo di carica. Harry lo seguì ma qualcuno gli impedì di continuare a camminare.
 -Allora, si è calmato? – chiese Ginny.
 Harry la osservò. Indossava un vestito dorato che le stava alla perfezione rendendola ancora più bella. Dovette ingoiare a vuoto più volte prima di risponderle, o meglio annuire.
- Sei bellissima. – le sussurrò.
Si avvicinò cautamente a lei, le cinse i fianchi e si avvicinò per baciarla.
- Eh no voi due! - Ron era ritornato a vedere che fine avesse fatto Harry. - me l’avete fatta sotto il naso una volta. Non ci casco di nuovo!
 
Qualche minuto dopo bussarono alla porta e i signori Granger che, in compagnia di Hermione, fecero per la prima volta il loro ingresso nella Tana.
- Benvenuti! Prego accomodatevi in salotto. – li invitò Molly.
Lì c’erano già Arthur, Ron, Harry e Ginny. Gli altri Weasley avevano deciso di passare la vigilia di Natale chi con gli amici, chi con i parenti delle rispettive fidanzate o, nel caso di Bill, mogli.
Accompagnati da Molly, i genitori di Hermione si accomodarono sul divano accanto ad Arthur che non perse occasione di porre le sue domande sul mondo babbano che tanto lo affascinava.
Dopo un po’ si spostarono in cucina, dove Molly fu elogiata da tutti per le sue abilità culinarie. Durante la cena la conversazione si spostò sul mondo dei maghi che incuriosiva molto i signori Granger.
- E voi invece non frequentate Hogwarts, vero? – chiese il signor Granger a Harry e Ron.
 - No, io ho iniziato a frequentare l’Accademia per Auror a settembre.
- E tu Ron?
- Per ora do una mano a mio fratello George con il suo negozio, poi mi piacerebbe entrare in Accademia.
- E cosa sarebbero di preciso questi Auror?
- Sono funzionari del Ministero che combattono le forze oscure, papà.
- Quindi è qualcosa di pericoloso? – si preoccupò la signora Granger.
- Si, per questo prendono solo ragazzi con una buona preparazione. Harry e Ron ne hanno da vendere perciò saranno scuramente degli ottimi Auror. – concluse Ginny addentando l’ultima cucchiaiata di dolce.
Il rintoccare dell’orologio interruppe un altro discorso, stavolta incentrato sul lavoro dei signori Granger, che Ron scoprì chiamarsi Jack e Anne.
Era arrivata la mezzanotte e, di conseguenza, il momento di aprire i regali. Si posizionarono tutti accanto al grande albero di natale, dove ai piedi erano presenti numerosi pacchi, scatole e buste dagli incarti più strani e variopinti.
Scartarono allegramente i regali: maglioni e sciarpe fatti da Molly, aggeggi babbani regalati dai Granger al signor Weasley, libri per Hermione da parte di Harry e Ginny, mentre Ron ricevette dalla ragazza una felpa dei Cannoni di Chudley e dovette far appello al tutto il suo autocontrollo per non saltarle addosso. Si limitò ad un semplice grazie e a un sorriso. Ma Hermione comprese lo stesso.
- C’è un altro regalo sotto l’albero. Per chi sarà? – domandò la signora Weasley curiosa.
Ron tirò un lungo sospiro e si fece avanti: era arrivato il momento.
Prese il regalo dalla carta rossa e oro e lo porse ad Hermione.
- Que- questo è il mio regalo per te. Buon Natale Hermione. –balbettò arrossendo inverosimilmente.
La ragazza lo iniziò a scartare lentamente e con cura sotto gli occhi attenti di tutti i presenti e quelli ansiosi e un tantino impazienti di Ron. Quando tutta la carta regalo fu rimossa Hermione estrasse un maglione azzurro e, dopo un attimo di sorpresa, si gettò al collo del ragazzo ringraziandolo più e più volte.
- Te l’ho detto: sta meglio a te che a me. – le sussurrò Ron.
Intanto tutti gli altri guardavano quella scena molto confusi, in particolare i signori Granger. Ma pur volendo nessuno avrebbe potuto capire il significato di quel regalo, poiché esso era legato ad un ricordo che custodivano gelosamente.
- È un biglietto quello che è caduto? – si incuriosì questa volta il padre di Hermione.
A questo punto il colorito di Ron aveva praticamente raggiunto livelli pazzeschi.
Raccolto il foglio lo porse alla ragazza.
- È la seconda parte del mio regalo. È per questo che ho dovuto lavorare molto e non sono riuscito a venire ad Hogsmeade…
Ancora una volta furono avvolti dal silenzio mentre Hermione apriva quella che aveva tutta l’aria di essere una comunissima busta da lettere. Estrasse un foglio e lo lesse con aria critica. Poi sollevò gli occhi e guardò confusa Ron.
- È quello che penso? – chiese sbalordita.
- Beh verifica tu stessa. – la incitò Ron adocchiando la porta.
Hermione non se lo fece ripetere sue volte e corse fuori, ignorando completamente la rigida temperatura esterna.
Qualche secondo dopo la sua voce risuonò dal giardino.
- Ronald Weasley! Tu sei pazzo! Completamente pazzo! – gridò euforica prima di venire raggiunta dal ragazzo in questione che aveva un sorriso vittorioso stampato sul viso.
Tutti gli altri intanto si erano radunati nell’ingresso per osservare chi divertito, chi frastornato, chi commosso quella scena.
- Ron, hai dato il mio nome ad una stella?
- Ti avevo detto che l’avrei fatto. Ho solo mantenuto una promessa. – le disse dolcemente Ron intrecciando le sue dita con le sue.
- Ti amo Hermione.
Nessuna premessa. Nessun preambolo. Tre parole. All’improvviso. Sussurrate. Mormorate. La voce più seria che mai e gli occhi azzurri che scrutavano il suo viso.
Per la seconda volta in quella serata Hermione gli gettò le braccia al collo commossa.
- Anche io, Ron. Ti amo anch’io.
Così dopo tre mesi e mezzo, centoquindici giorni, duemilasettecento sessanta ore Ron tornò ad abbracciare Hermione, Hermione tornò ad abbracciare Ron e ognuno tornò a baciare l’altro come era giusto che fosse.
 
 
Salve a tutti! :) visto? In anticipo!
Allora passando alle comunicazioni di servizio(?): il nome dei genitori di Hermione li ho naturalmente inventati prendendo spunto da un mio vecchio libro di infanzia. Non volevo darli un nome inizialmente, ma poi forse potrebbe essere utile in qualche capitolo futuro. Poi, i regali di Ron fatti ad Hermione hanno una storia lunga che volevo inserire in questo capitolo attraverso un flashback ma poi sarebbe stato troppo lungo, più di quanto non lo sia già. Per questo sto scrivendo una storia a parte in cui si racconta ciò che è successo e il motivo di quei regali; vi farò sapere meglio la prossima volta :)
Ora ringrazio  blue_carter, this is magic_lovefirehp, Piccola_ Weasley, Ary137 e Nene Malandrina per aver recensito l’altro capitolo e ringrazio anche tutti quelli che seguono la storia… e naturalmente anche tutti quelli che la leggono e basta :)
Ci tengo molto a questo capitolo poiché mi frullava per la testa da quando ho iniziato questa fanfiction quindi se mi lasciaste un piccolo commento ve ne sarei tanto tanto grata! :3
Io ho finito, ci vediamo alla prossima!
Un bacio, Sa :)
P.S. avrei voluto inserire un po’ più di atmosfera natalizia ma essendo maggio mi mancava l’ispirazione! XD  
  
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