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Autore: troublemakers    04/05/2013    0 recensioni
anne, è una ragazza che a causa di un' episodio orribile con il suo ex harry, si chiuderà in sé stessa.il padre la lasciò per poter vivere in un'altra famiglia, ma scoprirà che non fu così. lei ha una madre però, pittrice e causa dei suoi continui traslochi; stavolta a londra, dove porterà con se il suo migliore amico irlandese, il quale le farà tornare voglia di vivere, e di riinnamorarsi di altre persone. il suo destino, infatti s'incrocerà con un ragazzo della sua stessa università, zayn. il belloccio però ha un passato oscuro ed un carattere apparentemente cattivo; sarà lei infatti a far scattare qualcosa in lui, che gli permetterà di cambiare.
spero vi piacerà splenduoori, adios(?)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
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Capitolo due.

‘its  time for what?’

Mi guardai intorno, niall dopo avermi salutato si diresse nella sua aula, oggi lui aveva solo due ore di lezione, mentre io ne avevo quattro. mi girai verso destra, ok no.. forse era verso sinistra, cazzo neanche. Chiesi a tre persone dove fosse l’aula C25 ma nessuno ne ebbe idea. In quelle mura imponenti, beh io quasi sparivo. pensai che non avrei mai trovato quell’aula mentre la mia testa ripeteva tutto ciò che leggevo: ‘aula C18’‘aula C33’ ‘aula B20’ ‘aula B8’. Era tutto così confuso e scomposto per me. Così mi sedetti, respirai profondamente, quando finalmente la vidi; era tra quei corridoi infiniti e illuminati dalle finestre che davano sul cortile di quell’ edificio così enorme; era lei, ‘aula C25’. Quindi andai spedita nella sua direzione, mi accorsi che ormai ero in ritardo e presi a correre. Corsi così veloce e distrattamente che mi scontrai con un altro studente  che probabilmente seguiva una delle tante facoltà lì presenti. Infatti gli feci cadere il suo zaino nero e vecchio, rovesciando quei due quaderni dentro a terra.

‘scusa.’ Dissi con aria piuttosto ingenua e pensierosa.

‘vaffanculo.’ Mugugnò

‘okay, che cazzo!’ esclamai turbata.

Lo lasciai lì a terra, facendogli raccogliere da solo lo zaino e i quaderni. Bene,dovevo starmene casa se inizio così. Entrai, mi misi vicino ad una ragazza, mary che aveva l’aria di essere piuttosto simpatica, anche se non avevo per niente voglia di fare amicizia con qualcuno. Tirai fuori dal mio zaino di pezza e dai bordi di pelle marroncina, il mio quaderno con una matita e incominciai a prendere appunti e ad osservare mary: capelli rosso tinto, un piccolo dilatatore e il piercing che ho anch’io sulla cartilagine dell’orecchio, naso all’insù, magra quanto basta e vestita a dovere. Era bellissima a parer mio.

 

‘bene, allora vai a casa, preparati e vieni subito, okay?.’

Disse con tono agitato e come se fosse mio padre.

‘dio niall, si okay ho capito.’

Dissi con tono quasi alterato.

‘sicura? devi stare sempre con me tu.’

Disse abbassando la sua calda voce.

‘si,tranquillo.’

Dissi con tono rassicurante. Così accennammo entrambi un ‘ciao’ , bloccai lo schermo del mio iphone e mentre lo riponevo in tasca uscii da quella maestosa università e mi diressi in macchina, verso casa.

 

Posai le chiavi in cucina, presi dal frigo una ‘pronta-insalata’ e mentre la mangiai andai su in camera per preparare i vestiti. Finii quello che per me era il mio pranzo, improvvisai una cipolla ai capelli che tenetti per tutta la giornata e m’infilai in doccia, nella quale rimasi almeno una mezz’ora; ero distrutta.

 

‘ehi’ mugolai un saluto.

Lui non disse niente, mi guardò, sorrise e mi abbracciò sulla soglia della porta. Mi fece entrare, mi tolsi il cappotto e lo diedi a lui che mi fece segno di seguirlo nella sua stanza.

‘Lui è un mio compagno di aula, segue i corsi di meccanica con me, dobbiamo fare un progetto che ci hanno assegnato insieme, così ci stavamo mettendo a lavoro intanto per la teoria.’

Disse niall con tono soddisfatto e piuttosto felice.

Per un momento non provai più emozioni, anche se ultimamente era difficile per me anche fingere un semplice sorriso. Guardai quel ragazzo dagli occhi castani seduto sul letto di niall con in braccio il pc per il loro progetto. Per un’ attimo credetti di conoscerlo o di averlo già visto: era così.

‘ehi, ciao.’ Dissi io con tono quasi cortese e per far felice niall.

‘si, ciao.’ Disse con tono freddo.

Niall ci guardò e rassegnandosi disse.

‘okay ho capito, zayn lei è la mia migliore amica anne.’

Il ragazzo dal ciuffo castano mi squadrò dalla testa ai piedi e fece un cenno con il capo.

Niall mi guardò intensamente, come se stesse cercando le parole dai miei occhi e poi infine disse.

‘anne, lui è zayn.’ Accennai un mezzo sorriso che morì subito sul mio volto.

Mi fece cenno di mettermi seduta accanto a lui nella sua stanza, ma con sua grande sorpresa andai di sotto nella sua cucina a prendermi dell’ acqua; niall turbato mi seguì lasciando il belloccio dalla pelle scura in camera sua ed esclamò.

‘perché?’

‘perché cosa james?’ dissi citando il suo secondo nome.

‘perché fai così, si lo so è scontroso come ragazzo, ma anche tu prova a fare la carina per una volta, è un mio amico.’ Disse.

Ribattei.

‘l’hai conosciuto oggi, non è tuo amico e comunque io c’ho provato, a modo mio.’

Lui si rassegnò.

‘senti fai come vuoi.’

Feci cenno con la testa e mentre ancora sorseggiavo il bicchiere di acqua fresca con voce calma cambiai discorso dicendo.

‘i tuoi? Ti hanno mai chiamato?’

‘sì, sono partiti per una vacanza in canada, sai come sono fatti, amano viaggiare e dato che non abito più con loro, hanno deciso di avverare ogni loro viaggio o vacanza che si erano promessi di fare da tempo, sono felice per loro.’

Disse quasi tutto d’un fiato sedendosi di fronte a me in cucina.

‘bene, sono contenta.’

Dissi accennando un sorriso sulle mie labbra. Niall continuò stavolta alzandosi di scatto e ricordandosi di zayn in camera sua.

‘e sophie? Dov’è andata oggi?’ disse chiedendo di mia madre, sophie.

Esitai un’ attimo prima di rispondere.

‘mmh, è stata invitata ad una galleria d’arte moderna.’

‘ah, a cosa sta lavorando ora?’

Pensai alla risposta, poi affermai.

‘ad un quadro di natura morta di un pittore francese, credo’.

Sorrise, mi guardò con aria dolce e risalimmo da quel certo zayn ‘anima fredda’.

 

 

Parlavano di motori, cavalli, cilindri, frizione, di radici quadrate e di potenze stratosferiche che per me significavano arabo. Mi faceva male la testa sentirli parlare di tutte queste cose, così uscii nella veranda del salone, pioveva come al solito, così infilai il mio giacchetto di cotone a righe bianche e azzurre che scendeva morbido sui miei blue jeans. Annegata nei miei pensieri sentii niall chiamarmi da dietro.

‘zayn sta andando via.’ Mi avvisò, lanciandomi un’occhiata quasi maligna.

‘okay, ciao zayn, ci vediamo.’ Dissi quasi con tono sicuro.

‘sì, la prossima volta però cerca di non farmi cadere tutti i quaderni a terra e stai più attenta a dove metti i piedi.’ Disse zayn come sempre scontroso, aprendo la porta e portando al capo il cappuccio della sua felpa nera.

Lanciò un’ultima occhiata a me e niall e se ne andò a passo spedito. Ecco dove lo avevo incontrato, era lui il ragazzo che ho buttato a terra. Lo guardai lentamente sparire nella pioggia dalla via di casa di niall e mi chiesi perché quel ragazzo fosse così scontroso e freddo.

 

  
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