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Autore: xjustinsletters    04/05/2013    1 recensioni
Mi sembrava di essere rinchiusa in un sogno dal quale non mi sarei mai più voluta risvegliare quando lui mi stringeva tra le sue braccia.
«Il mio cuore è più grande della distanza che ci sarà tra di noi» dissi sentendomi il mondo cadere sulle spalle dopo aver capito che non lo avrei mai più sentito così vicino «Chi ha mai detto che dovremo dividerci?» disse ansimando una risata «Il mondo reale, Justin».
Non fece altro che stringermi ancora di più, in quel momento potei sentire le farfalle nello stomaco e il mio battito del cuore aumentare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Justin's Pov.


Erano passati ormai diversi giorni e diverse esibizioni da quando avevo aperto la lettera.

Ho sempre amato ricevere lettere dai miei fan nelle quali mi scrivevano tutto l'amore che provavano per me e quanto amassero la mia musica. Ma quella lettera era diversa.
C'era qualcosa in quel pezzo di carta che mi aveva catturato, ma non riuscivo a spiegare cosa.

Con la crew eravamo in partenza per una nuova destinazione e il viaggio si prospettava piuttosto lungo quindi provai ad addormentarmi, ma nulla da fare. Pensavo e ripensavo a quella lettera così mi alzai dal lettino e andai da Alfredo, il quale era seduto vicino al tavolo con il resto della crew, intenti a chiacchierare «Ti devo parlare…» dissi guardandolo, si voltò verso di me prima di alzarsi e incamminarsi verso la cucina «Di cosa si tratta?» mi chiese con non curanza «Ti sembrerà una pazzia, lo so e…» stavo cercando di guadagnare tempo per riuscire a spiegare a uno dei miei amici, e soprattutto a me stesso, cosa stava succedendo nel mio cervello per essere così ossessionato da quella lettera e di conseguenza anche dalla ragazza che l’aveva scritta,ma non feci nemmeno in tempo a finire di collegare in un discorso coerente i pensieri che mi continuavano a frullare dentro al cervello, che mi appoggiò una mano sulla spalla e mi interruppe «Justin, amico, avanti sputa il rospo» mi feci coraggio e lo guardai negli occhi «Devo trovare la ragazza della lettera».

Ecco, lo avevo detto, non so bene che reazione mi aspettavo da Alfredo ma non fece altro che fissarmi come se avessi detto chissà che cosa di così grave «Sei impazzito? Sei in tour e ogni giorno hai un concerto, non perdere la testa per una lettera, Justin» abbassai lo sguardo deluso dalle parole che mi erano appena state dette, non feci altro che stringermi le tempie con le dita per riflettere «Aspetta un momento…» uscii dalla cucina a passo svelto, sentivo lo sguardo di Alfredo che mi seguiva. Mi avvicinai al calendario dove c'erano segnate tutte le nostre date, scorsi con l'indice sul calendario fino a fermarmi su un giorno libero «Ecco!» esclamai facendo voltare tutta la crew. Alfredo mi guardava ancora con fare perplesso mentre gli sorridevo, mi capii all'istante. «Non ci pensare, Justin, non faremo questa pazzia» lo guardai serio e si capiva chiaramente che non ero d'accordo con la sua decisione. «Ci potrebbe andare di mezzo la tua carriera, i paparazzi si inventeranno delle storie assurde, capisco i tweet, le foto e tutto con le tue fans ma rintracciarle per una lettera...non te lo consiglio, lo dico per te.» Sprofondai nella poltrona, sapendo che infondo aveva ragione. Elysandra, una delle ballerine della crew, prese parola «Ci rendereste partecipi di questa storia?». Mi voltai e la guardai senza accennare parola. «Justin ha ricevuto una lettera da una fan e l'ha colpito molto, adesso vorrebbe rintracciarla» spiegò infine Alfredo con grande indifferenza del tutto convinto che in quelle quattro pareti tutti avrebbero dato ragione a lui «Bene, mettiamoci a lavoro allora». Al suono di quelle parole sorrisi automaticamente mentre il guasta feste ribadiva di nuovo che non sarebbe stata una grande idea. «Fredo, lo sai, Justin è grande e vaccinato e d’altronde sai benissimo che se non l'aiutiamo noi lo farà da solo» disse cercando di rendere più comoda la posizione in cui si era posta su di una sedia «A questo punto, è meglio se ha noi al suo fianco» guardai Elysandra e mi alzai, ormai avevo il sostegno di qualcuno ed ero eccitatissimo e speranzoso di trovare quella ragazza. April.

Dopo aver fatto leggere la lettera a tutta la crew, ci riunimmo tutti insieme. Ognuno di noi aveva un tablet o un cellulare a portata di mano, mentre io ero in piedi che segnavo tutte le idee da provare su di una lavagna bianca.

«Ancora nulla?» erano passati già tre quarti d'ora da quando avevamo iniziato a cerca su google 'April Inglewood' ma nulla da fare, sembrava non esistere. «Nulla, Justin» la crew mi guardò con fare dispiaciuto e io lo ero ancora molto più di loro. «Facciamo una pausa» posammo tutti i cellulari e i tablet sul tavolo e ognuno di loro si alzò per fare i loro comodi. «Hey, amico» mi avvicinai a Fredo che sorseggiava una birra presa dal frigobar «Dimmi Justin» mi guardai intorno sentendomi imbarazzato e a disagio, mi avvicinai ancor di più a lui per non far sentire agli altri l’imbarazzante domanda che gli stavo per porre e sussurrando gli chiesi «Tu che l'hai vista..ecco..beh..mi sapresti dire com'è fatta?». Alfredo mi guardò e non riuscì a trattenere la risata al che lo guardai in modo cagnesco «Non te lo dico, mi spiace» al suono di quelle parole aprii leggermente la bocca sorpreso, a tal punto che non sapevo cosa dire e vedendo ciò Fredo rise ancor più di gusto. Glielo chiesi di nuovo, ma ebbi la stessa risposta.

Stavo per controbattere ma fummo interrotti da Kenny che si avvicinò con il suo telefono in mano «Ho trovato questa certa April su facebook, ma non so dire se sia lei..» mi voltai di scatto e la gioia si presentò con fare svelto sul mio viso. Alfredo si avvicinò più velocemente a Kenny per accettarsi che la ragazza fosse lei, infondo era stato l'unico ad averla vista. «E' lei» quelle parole uscite dalla sua bocca furono le più belle che avevo mai sentito in vita mia.

Sorrisi istintivamente quando la vidi.

Aveva un viso dolce, mi stavo incantando davanti ad una bellezza così semplice e naturale. Tornai con i piedi per terra quando mi resi conto che non l'avevamo trovata del tutto. «Aggiungila tra gli amici, Kenny.» furono queste le parole che più istintivamente mi uscirono di bocca. «Ci ho già provato,Justin, ma ha le amicizie bloccate e anche i messaggi» battei i pugni sul tavolo dalla rabbia. Non era possibile. Guardai attentamente ancora una volta il suo profilo, ma questa volta non mi soffermai sulla sua foto, ma sul suo cognome. Sanchez. Feci alzare di fretta Kenny dalla sedia per poi prendere comodamente il suo posto. Cercai su google 'famiglia Sanchez, Inglewood' con la speranza di trovare un recapito telefonico. Scorsi la pagina delle ricerche quando ecco che mi apparve un numero con il prefisso di quella cittadina.

Avevo trovato la mia April o almeno così speravo.


  
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